mercoledì 20 aprile 2011

Le regioni italiane accolgono i profughi dal nord Africa

Prosegue l’impegno delle regioni italiane a sostegno dei profughi in fuga dal Nord Africa.
In particolare, il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, insieme all’assessore alle Politiche sociali, Aldo Forte, ha accolto nei giorni scorsi, all’aeroporto di Fiumicino, 86 minori tunisini tra i 15 e i 17 anni provenienti da Lampedusa. I ragazzi sono adesso ospitati in 6 case famiglia del Lazio, di cui due a Roma, una a Cisterna di Latina, una a Cassino, una a Frosinone e una a Monte San Giovanni Campano.
"Per l'accoglienza dei minori non accompagnati nel Lazio attualmente abbiamo 284 posti nelle case famiglia", ha spiegato Polverini. "Quindi, nel caso in cui si verificasse una situazione di necessità, siamo pronti ad accogliere altri ragazzi oltre agli 86 arrivati oggi. Credo che questo sia un segnale importante che va dato proprio a queste giovani persone che vengono via da una situazione di guerra molto difficile".
Il presidente Polverini ha rivolto loro un saluto, tranquillizzandoli, mentre sono stati distribuiti generi di conforto come acqua e dolcetti e insieme all’assessore Forte ha voluto donare, come benvenuto ai ragazzi, un cappellino e una maglia dell’Italia.
"Un gesto che hanno apprezzato – ha commentato Polverini – Sono molto contenti dell’ospitalità e sono convinta che stasera staranno meglio di come sono stati sinora".
Sono invece arrivati oggi in Umbria i 328 profughi destinati alle strutture di accoglienza regionali.
Giunti al porto di Civitavecchia alle prime ore dell'alba da Lampedusa, i profughi sono partiti alla volta dei siti umbri a bordo di otto autobus messi a disposizione da Umbria Mobilità. Secondo quanto comunica il Servizio regionale di Protezione civile, ad accoglierli era presente personale delle forze dell'ordine coordinato da Luigi Nappi, per la Questura di Perugia, e da Giuseppe Taschetti per quella di Terni, oltre che dal "Welcome Team" della Protezione civile guidato dal "team leader" Paolo Mancinelli.
I profughi accolti in Umbria, riferiscono dagli uffici regionali, hanno un'età media di 25-30 anni, sono in buone condizioni fisiche tranne due profughi che, accompagnati da personale della Questura e mediatori culturali, si trovano all'Ospedale di Città di Castello. Tutti gli altri 326 hanno raggiunto le strutture ricettive umbre dove il personale Caritas e Arci ha provveduto alla preparazione dei pasti e alla predisposizione dei letti e del kit igienico sanitario di prima necessità.
Lodevole anche l’accoglienza della Toscana che ospita oltre 500 migranti tunisini, divisi in 22 strutture sparse in otto province diverse: edifici a disposizione della Regione, case vacanze, strutture della diocesi, dei Comuni, di fondazioni o delle associazioni di volontariato tra Arezzo, Grosseto, Firenze, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Siena.
Appoggio ai migranti viene confermato infine dalla regione Puglia che, per bocca dell’assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Silvia Godelli, afferma: "abbiamo registrato in queste settimane in alcuni settori dell’informazione nazionale, nonché in alcuni segmenti del dibattito politico, una modalità violenta e distorta di affrontare la questione dei profughi. Una enfatizzazione strumentale e inammissibile: alcune migliaia di persone, sventurate e a rischio vita, in cerca di pane e di un tetto, in fuga dalla loro terra, dalla guerra e dalla fame, sono state descritte come "tzunami umano", come "invasione inarrestabile" come "pericolo di massa", insomma con toni e accenti che, dico io, segnano semmai il punto di declino civile cui sta pervenendo il nostro Paese, un Paese di sessanta milioni di abitanti che pur potrà assorbire e dare rifugio a qualche migliaio di profughi".
Toni e accenti che per la Godelli, "destano un allarme molto più grave delle preoccupazioni derivanti da qualche sparuta disdetta turistica". "Rilanciamo, dunque, la Puglia dell’accoglienza come grande e civile meta turistica, con orgoglio e – conclude - senza troppe preoccupazioni". (aise)

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