In pericolo la produzione alimentare. Fao: «Occorrono più di 41 milioni di dollari per risolvere
il problema»
La Fao oggi lancia l'ennesimo allarme riguardante il Madagascar: entro
giugno la Grande Île «avrà bisogno di oltre 22 milioni di dollari in fondi
d'emergenza per iniziare a lottare contro una grave infestazione di locuste che
sta minacciando la prossima stagione produttiva del Paese e la sicurezza
alimentare di più della metà della popolazione». Secondo l'agenzia Onu
«Occorrerà una strategia triennale per una totale eliminazione
dell'infestazione che richiederà ulteriori 19 milioni di dollari».
Attualmente circa metà del Madagascar è infestato da giovani
locuste e da sciami composti ognuno da miliardi di individui divorano
ogni vegetale che incontrano sul loro passaggio. La FAO stima che «Per il
settembre 2013 circa due terzi del Paese sarà colpito dall'infestazione se non
si interverrà al più presto».
Una situazione in via di aggravamento che già il 27 novembre
2012 preoccupava il ministero dell'agricoltura del Madagascar che aveva
dichiarato lo stato di calamità nazionale. A dicembre il governo di
Antananarivo aveva chiesto l'assistenza tecnica e finanziaria della Fao per
affrontare l'infestazione in corso, per assicurare l'erogazione di fondi ma
anche il coordinamento e l'attuazione di una risposta d'emergenza.
«Questo finanziamento d'emergenza, che deve arrivare entro
giugno, consentirà alla Fao insieme al ministero dell'agricoltura di lanciare
per il primo anno una campagna di nebulizzazione su larga scala - sottolinea
l'agenzia alimentare dell'Onu - Circa il 60% degli oltre 22 milioni di abitanti
dell'isola potrebbero essere minacciati da un pesante peggioramento delle
condizioni di fame in un Paese che già soffre di alti tassi d'insicurezza
alimentare e malnutrizione. Nelle regioni più povere del sud del paese, dove
l'infestazione ha avuto origine, oggi circa il 70% delle famiglie soffrono
d'insicurezza alimentare. L'infestazione minaccia adesso il 60% della
produzione di riso, che rimane l'alimento di base in un paese dove l'80 % della
popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Gli sciami inoltre consumano
al loro passaggio quasi tutta la vegetazione che incontrano che normalmente
serve come pascolo per il bestiame».
Annie Monard, esperta senior della Fao e coordinatrice della
risposta Fao alle locuste, dice:«Sappiamo dall'esperienza passata che le
infestazioni di questa portata richiedono tre anni d'interventi. Abbiamo
bisogno dei fondi adesso per avviare la campagna procurare mezzi e forniture e
organizzare per tempestive indagini aeree e operazioni di controllo. Negli anni
passati molte delle campagne anti locuste non hanno goduto dei finanziamenti
necessari e questo sfortunatamente ha voluto dire che non tutte le infestazioni
sono state tenute sotto controllo. La situazione è simile a quando non si
estirpano le malerbe dalle radici nel qual caso ritornano perfino più erbacce».
Il Centro nazionale controllo locuste da quando la stagione
semestrale delle piogge è iniziata nell'ottobre 2012, ha sinora trattato circa
30.000 ettari di terreni coltivati, ma ulteriori 100.000 ettari che necessitano
di essere trattati non lo sono stati a causa dei limitati mezzi del governo.
Alla fine di febbraio la situazione è ulteriormente peggiorata a causa del
ciclone Haruna, che non solo ha danneggiato le coltivazioni ma ha fornito
condizioni ottimali per il riprodursi di una nuova generazione di locuste.
Anche per Dominique Burgeon, direttore della divisione Fao
emergenza e riabilitazione, «Una mancata risposta adesso porterà più avanti
alla necessità di estesi programmi di aiuti alimentari». Per il primo anno la
strategia di controllo delle locuste della Fao «Punterà su operazioni aeree su
larga scala. Nel corso del 2013-14 verranno trattati circa 1.5 milioni di
ettari, che caleranno a 500.000 ettari il secondo anno e 150.000 il terzo ed
ultimo anno del piano strategico. Tutti gli interventi saranno realizzati nel
pieno rispetto della salute umana e dell'ambiente.
La strategia comprende inoltre: L'istituzione e la
formazione di una Unità di sorveglianza delle locuste all'interno della
direzione generale per la protezione delle piante, per monitorare e analizzare
la situazione delle locuste nell'intera area da esse invasa; Operazioni
aeree e sul terreno; Monitoraggio e mitigazione delle operazioni di controllo
per proteggere la salute umana e l'ambiente; Formazione nella gestione dei
pesticidi e delle irrorazioni. Ogni anno verrà condotto uno studio
dell'impatto della crisi delle locuste sulle coltivazioni e sui pascoli per
determinare il tipo di sostegno di cui hanno bisogno le famiglie le cui
condizioni di vita sono state duramente colpite.
Fonte:
http://www.greenreport.it