giovedì 31 maggio 2012

2 giugno 2012






Sabato 2 giugno, alle ore 11 gli italiani del Madagascar sono invitati a festeggiare,
la ricorrenza della proclamazione della Repubblica Italiana.
Vi aspettiamo ad Ankadivato alla sede dell’A.I.M.
Verrà offerto oltre al pasticcio di lasagne preparato dal Chalet des Roses
e dal Ristorante Lorenzo, anche una grigliata
premi e cotillons
                                                                  Il Presidente e il Consiglio aim

martedì 29 maggio 2012

Volevo fare il ribelle come il " CHE GUEVARA"


L'intervista

Bottega Fiore nato a Crocetta del Montello ( TV ) Italia
diplomato " addetto alla contabilità" all' Istituto Commerciale “Almerigo da Schio” di Vicenza.

Attività in Italia
Ho lavorato per 15 anni come operaio specializzato in Idrotermosanitaria.
Poi  5 anni come rapresentante per il " Pastificio Piemontese " e varie altre esperienze.

Perchè hai lasciato l’Italia
Ho lasciato l'italia a causa degli italiani, non li capisco più da un bel pezzo !!

Proprio Madagascar
 Ho incontrato un amico che mi ha descritto le bellezze e la tranquillità di questa Isola Rossa e sono partito subito senza nemmeno pensarci.

Lavoro
Nel 92 ho iniziato a commerciare pietre.
Oggi gestisco un atelier di vendita e lavorazione di pietre preziose del Madagascar, e mi occupo anche della  creazione di gioielli in oro e in argento.
Il mio atelier è meta di turisti e anche di gioiellieri italiani e internazionali che vengono a rifornirsi delle pietre che si trovano nel sottosuolo malgascio.
Negli anni ho acquisito una grande esperienza e mi ritengo un conoscitore e un  esperto del settore ed è dimostrato dal fatto che la mia clientela è in continuo aumento grazie anche al passaparola che i clienti soddisfatti fanno.

Cosa ti manca dell’Italia
Le lasagne a forno, i risotti e le pastasciutte. 

Madagascar una meta in via di decollo


Potrebbe essere l’estate dell’affermazione del Madagascar, meta che da tempo attrae e affascina gli operatori, i quali negli anni hanno alternato scatti in avanti e repentine marce indietro nella loro programmazione.
Da quest’anno, invece, l’offerta sul Paese si propone rafforzata, e la destinazione compare sui cataloghi di molti operatori. Il punto di svolta, secondo le agenzie, è stato l’inserimento di una serie di rotazioni charter regolari da Milano e Roma su Nosy be, la maggiore fra le isole che si trovano a Nord del Paese. L’accessibilità facilitata ha dato origine a una serie di investimenti su villaggi e strutture da parte del tour operating italiano, che ha trovato nell’offerta balneare dell’arcipelago di Nosy be un’alternativa possibile alle altre destinazioni dell’Oceano Indiano. Sull’onda del successo di altre mete della stessa area, prima fra tutte Zanzibar, il tour operating ha lanciato la scommessa sul Paese. 
Una scommessa che, dicono le adv, sta iniziando a portare i primi risultati. Il prodotto, infatti, pur collocandosi in una fascia di prezzo medio alta, ha alcuni plus a suo favore. Primo fra tutti l’effetto originalità, un dato non trascurabile soprattutto su una determinata fascia di clienti: la prospettiva di un viaggio su una destinazioni non troppo inflazionata dal turismo tricolore è una carta vincente che le adv sanno sfruttare a loro vantaggio. Anche perché il mare di Nosy be può essere venduto, suggeriscono i dettaglianti, come un’alternativa ai Caraibi nella nostra alta stagione. 
In luglio e agosto, quando l’area caraibica è in stagionalità opposta, infatti, il Nord del Madagascar è invece perfettamente accessibile per il prodotto balneare. È evidente che, al contrario del Caraibi, il Paese non è una destinazione turistica matura: le adv sottolineano come questo vada spiegato con cura al cliente. Perché se è vero che le strutture ricettive e il servizio sono di alto livello, con la garanzia di affidabilità del prodotto turistico italiano, il Paese in sé è ancora poco strutturato per accogliere il turismo. 
Ma questo è gran parte del suo fascino. E se gli esperti della destinazioni si dispiacciono del concentrarsi del flussi sulla sola Nosy be, sostenendo che gran parte della bellezza del Paese va scoperta attraverso tour che lo mostrino nella sua interezza, gli amanti del solo mare potrebbero aver trovato la loro nuova spiaggia perfetta.
Fonte: ttgitalia.com

RoboCup JR Italia 2012


Venerdì 20 aprile a Riva del Garda si sono disputate le finali italiane della “ROBOCUP JR Italia 2012”. Io ed altri colleghi della scuola media Bearzi abbiamo avuto il grande onore di partecipare a questa meravigliosa e indimenticabile esperienza.
La competizione comprendeva diverse categorie; noi abbiamo gareggiato nella sezione “under 14”. Il torneo successivamente si è suddiviso in due parti: la Rescue e la Dance. La Dance, ovvero la presentazione di una coreografia in cui ragazzi e robot interagiscono a ritmo di musica, ha visto le nostre ballerine sfoderare abiti hawaiani e muoversi sulle note della colonna sonora di Madagascar. Altro settore era la Rescue. In questo caso gli automi in gara dovevano superare senza intoppi e con la maggior velocità possibile, un percorso accidentato. Scopo del gioco salvare “una vittima”: il pupazzo Clarabella.
Il nostro team ha cercato di difendersi al meglio in entrambe le categorie e, sul filo del rasoio, ha strappato il primo piazzamento nella gara Rescue. Una gioia immensa ha sciolto la tensione della giornata passata tra robot e classifiche. “Gioco sì, ma anche studio e lavoro di equipe. Per preparare Robocup ci sono voluti giorni fianco a fianco fra studenti, docenti ed esperti di robotica” sottolinea il capofila del progetto per il Bearzi, il professor Francesco Calderini. “Crediamo fortemente in questo progetto. La robotica a scuola è un’occasione di crescita, sfida positiva e gioco. Un volano per far testare ai ragazzi che quello che imparano “serve”.
Il riconoscimento che abbiamo ottenuto ci ha dato la conferma che il lavoro svolto merita di essere continuato e potenziato. Soprattutto se pensiamo che ora siamo noi i capofila per l’Italia e ciò significa la partecipazione ai mondiali di Città del Messico a luglio.
Uno splendido sogno. Speriamo continui a farsi realtà.
Riccardo Armano
Istituto Salesiano Bearzi
Udine
Fonte: diregiovani.it

Che cos’è un Aye-Aye?


Aye-aye è un nativo molto insolito-looking lemuri del Madagascar. Alcuni aye-Ayes sono tenuti in pochi zoo in tutto il mondo, ma sono molto rari. L'aye-aye è spesso considerata grottesco in quanto ha un viso molto indicato con la pelle venato, giallo-verde giganteschi occhi sbarrati a bulbo, pipistrelli enormi come le orecchie, odd-looking gambe sproporzionate e le dita dei piedi e un grosso, cappotto trasandato.
Tradizionalmente, i malgasci credono che il aye-aye è un presagio di morte. Hanno ucciso la maggior parte delle specie e l'aye-aye è spesso considerato una specie in pericolo. Non facilita le cose che Ayes-Ayes sono noti a rubare uova e altri alimenti abbastanza sfacciatamente dagli abitanti del villaggio, molto simile procioni sono noti a fare in altre parti del mondo. L'aye-aye's habitat naturali si stanno riducendo in quanto il calo foreste pluviali.

L'aye-aye vive sugli alberi nella foresta pluviale e in altre zone della costa orientale del Madagascar. Come abitare in baldacchini di alberi, spesso di trovare e mangiare frutta lì, ma aye-Ayes sono onnivori senso che mangiano quasi ogni tipo di alimento. Le loro lunghe dita, con quello centrale è la più lunga, permette loro di scavare dentro insetti dai rami. Aye-Ayes hanno anche roditori, come i denti per aver strappato la corteccia degli alberi per trovare larve per i prodotti alimentari.
L'aye-aye è notturna e dorme nel suo nido albero durante il giorno. Anche se il aye-aye ha roditori come i denti e uno scoiattolo-come la coda, è un primate. L'aye-aye è un membro della famiglia dei lemuri e lemuri, come gli esseri umani, le scimmie, sono i primati. Eppure l'aye-aye è diverso da lemuri di altri a causa della sua insolita piedi e le altre caratteristiche ed è considerato un raro tipo di lemuri.

Solo una manciata di giardini zoologici e centri zoologici di tutto il mondo hanno Ayes aye-. Madagascar Tsimbazaza Zoo li ha così come lo zoo di Ueno a Tokyo. Come aye-Ayes sono così rari, giardini zoologici iniziato un programma di cooperazione internazionale che si concentra su l'allevamento di aye-Ayes. Il Regno Unito (UK) ha avuto aye-Ayes in tre giardini zoologici: Lo zoo di Jersey, lo Zoo di Londra e lo zoo di Bristol. Negli Stati Uniti, Duke University, Duke Lemur Center di Durham, North Carolina ha aye-Ayes. Il pubblico di solito può vedere l'aye-Ayes lì, ma è rigorosamente solo su appuntamento.
Fonte: cosars.com

Cos'è l'AIRE?


L’AIRE, istituita nel 1988, è l’anagrafe della popolazione italiana residente all’estero. E’ parte integrante dell’anagrafe italiana e contiene i dati di tutti i cittadini che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi.

E' importante iscriversi all'AIRE?
E’ molto importante. L’AIRE consente allo Stato italiano di:
garantire e facilitare l’esercizio dei diritti politici (in particolare il diritto di voto in occasione di consultazioni elettorali o referendarie);
programmare in modo più razionale gli interventi della Pubblica Amministrazione a favore delle comunità degli italiani residenti all’estero;
erogare i servizi amministrativi e gli interventi di assistenza previsti per i cittadini italiani residenti all’estero.

Chi deve iscriversi all'AIRE?
Si devono iscrivere:
i cittadini italiani che hanno trasferito la loro residenza all’estero;
le persone nate all’estero che hanno acquistato la cittadinanza italiana per nascita;
le persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana all’estero.

Chi NON deve iscriversi all'AIRE?
Non si devono iscrivere:
i cittadini che si recano all’estero temporaneamente o stagionalmente per una durata non superiore ai dodici mesi.

Come si aggiorna l'AIRE?
L’aggiornamento dipende da ognuno di noi. Ogni cittadino italiano residente all’estero deve comunicare al competente Ufficio Consolare:
il trasferimento della residenza o dell’abitazione;
le modifiche dello stato civile(matrimoni, divorzi, nascite, ecc.);
il cambiamento della qualifica professionale e del titolo di studio;
ogni altra modifica anagrafica.
Inoltre i cittadini italiani sono tenuti ad avvertire il Consolato quando rientrano definitivamente in Italia, quando si verifica un decesso in famiglia, quando perdono la cittadinanza italiana.

Come iscriversi all'AIRE?
Iscriversi all’AIRE è semplicissimo. Basta recarsi presso l’Ufficio Consolare competente e fornire le notizie anagrafiche indicate in un modulo che sarà compilato dal funzionario incaricato. L'Ufficio consolare invierà quindi il modulo al Comune italiano nel quale avverrà l’iscrizione.
Ci si può iscrivere anche spedendo all'indirizzo del Consolato Generale della propria circoscrizione una scheda di rilevazione anagrafica e allegando:
Copia del passaporto italiano valido per ognuno dei membri della famiglia (per i minori iscritti sul passaporto di uno dei genitori, copia della relativa pagina),
Copia del titolo legale di residenza
Prova della residenza (copia della patente di guida nonché bollette telefoniche, elettriche, ecc.).
I cittadini possono anche iscriversi direttamente all’AIRE del proprio Comune italiano al momento di trasferire all’estero la propria residenza.

Le femmine di sifaka scelgono i maschi in base al colore del petto


PlosOne pubblica la ricerca "Sexual Signalling in Propithecus verreauxi: Male "Chest Badge" and Female Mate Choice" nella quale Stefania Dall'Olio, Ivan Norscia, Daniela Antonacci, Elisabetta Palagi, del Centro interdipartimentale Museo di storia naturale e del territorio dell'università di Pisa, del Dipartimento di biologia evoluzionistica dell'Università di Firenze e dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr, analizzano il singolare comportamento sociale e sessuale dei sifaka (Propithecus verreauxi), una specie di grandi lemuri del Madagascar. 
«In diverse specie animali - spiegano gli antropologi dell'università di Pisa -  segnali frontali, quelli che hanno maggiore probabilità di essere percepiti, influiscono in maniera considerevole sulle scelte sessuali. Una buona collocazione sul corpo di chi li "porta" è quindi cruciale per non passare inosservati. La quantità di peli sul petto di alcuni uomini sembra influenzare fortemente la scelta sessuale delle donne, così come gli uomini sembrano più propensi a scegliere donne con dimensione e forma simmetrica dei seni (fatto ben noto ai produttori di biancheria intima femminile!). Esiste un'altra specie di primate che, dato il suo particolarissimo modo di spostarsi sugli alberi, fornisce un'ottima occasione per studiare l'influenza dei segnali frontali sulla scelta sessuale effettuata dalla femmina: il sifaka». 
Ed è proprio questa strana proscimmia che gli antropologi Dall'Olio, Norscia,  Antonacci e Palagi, del Museo di Storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa, sono andati a studiare in Madagascar. I ricercatori scrivono che «I maschi di sifaka possiedono una ghiandola sul petto che serve loro per lasciare in giro odori utilizzati per la competizione maschile e per la difesa territoriale. I maschi più attivi e abili nella deposizione di queste tracce odorose hanno il petto scurissimo. Si crea così nel gruppo quello che viene chiamato bimorfismo maschile, cioè maschi con petto scuro e maschi con petto chiaro».
Lo studio pubblicato si PlosOne ha verificato come «Le femmine, che in questa specie sono dominanti sui maschi, si "concedono" con maggiore frequenza ai maschi con il petto scuro, in quanto probabile segnale onesto di buona qualità del partner» e i ricercatori pisani sottolineano che «Come accade in tutti i primati, anche per il sifaka il grooming (o spulciamento) è importantissimo per le funzioni igieniche e di collante sociale ed è considerato un vero e proprio "servizio" che viene offerto in cambio di qualcosa (mercato biologico)».
Gli antropologi toscani hanno analizzato la frequenza del grooming che i due diversi tipi di maschi effettuano sulle femmine ed hanno trovato una spiccata differenza: «Perché, durante la stagione degli amori, un maschio petto chiaro possa stare vicino a una femmina e tentare di accoppiarsi, deve offrire alla "bella" molto più grooming di quanto debba fare un maschio petto scuro per ottenere lo stesso risultato. I lemuri quindi utilizzano due diverse tattiche: il marking-for-sex, effettuato soprattutto dai maschi petto scuro, e il grooming-for-sex, una tattica alternativa, anche se non completamente funzionale, adottata dai maschi petto chiaro. Che dire, in un mercato, sia pure biologico, ciascuno utilizza tutto ciò che ha per promuovere e valorizzare le sue merci
Fonte: greenreport.it

RED/ Est 2012: Le istruzioni da parte dell’INPS


Nel rispetto della legge n.412 del dicembre 1991, che impone all’Inps di procedere ogni anno alla verifica delle situazioni reddituali che incidono sulle prestazioni pensionistiche, è stata avviata l’operazione di accertamento dei redditi dei pensionati residenti all’estero relativi all’anno 2011 con l’invio del modello RED/EST 2012.
Con il messaggio dell’Inps n.8948 del 24 maggio 2012 vengono dettate le istruzioni necessarie per la compilazione dei modelli reddituali, la richiesta riguarda i redditi relativi all’anno 2011.
Il modello, come avvenuto per la precedente operazione reddituale, contiene le istruzioni essenziali alle quali il pensionato deve riferirsi per la compilazione e la produzione della certificazione.
Il modello RED/EST 2012 è parzialmente precompilato con i dati rilevati dagli archivi dell’Istituto e prevede quattro sezioni: la prima per le avvertenze sulla compilazione del modulo; la seconda per i dati del titolare della pensione, del coniuge e dei familiari; la terza per la dichiarazione di responsabilità e l’informativa sul trattamento dei dati personali; la quarta per la delega al Patronato. È prevista la possibilità, già presente nelle precedenti emissioni, di rinunciare a dichiarare i redditi.
In caso il pensionato abbia trasferito la propria residenza in Italia, dovrà comunicare la data del suo rientro, restituire la modulistica alla sede di residenza e fornire le informazioni reddituali secondo le modalità previste per i pensionati residenti in Italia.
L’interessato deve indicare l’importo di ogni trattamento pensionistico percepito nell’anno 2011, al netto di eventuali arretrati corrisposti nell’anno ma di competenza degli anni precedenti, dei trattamenti di famiglia e degli eventuali contributi previdenziali. Gli importi delle pensioni devono essere espressi nella valuta del Paese che eroga il trattamento.
Il modello prevede la possibilità di dichiarare il conseguimento di altri redditi oltre a quelli pensionistici. Nel caso in cui il pensionato abbia conseguito altri redditi, dovrà indicare: 1) i redditi prodotti per l’anno 2011 in Paesi diversi dall'Italia, al lordo di eventuali ritenute fiscali espressi nella moneta dello Stato nel quale il pensionato risiede; 2) i redditi prodotti per l’anno 2011 in Italia, al lordo di eventuali ritenute fiscali ed espressi in euro.
Con le medesime modalità precisate per il titolare devono essere compilate le sezioni del mod. RED/EST 2012 relative ai redditi del coniuge e dei familiari del titolare.
Per la compilazione dei mod. RED/EST 2012, i pensionati potranno avvalersi dell’assistenza degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge.
I modelli, compilati con le informazioni necessarie e accompagnati dalla relativa documentazione, devono essere presentati, entro il 30 giugno 2012, agli Enti di Patronato o ai Consolati d’Italia, che provvederanno ad inoltrarli telematicamente all’Istituto. Gli Enti di Patronato ed i Consolati, al momento della consegna da parte dei pensionati dei modelli reddituali allegati alla lettera di richiesta, dovranno: accertare l’identità personale del dichiarante; ricevere i modelli RED opportunamente compilati e firmati; verificare la conformità della documentazione presentata; provvedere poi all’acquisizione dei dati attraverso il collegamento via internet con il sito web dell’Inps, secondo le indicazioni fornite nell’apposito manuale tecnico richiamabile attraverso la procedura di acquisizione.
In alternativa, i pensionati possono spedire entro la stessa data i modelli compilati e sottoscritti, con allegata la documentazione richiesta e una fotocopia di un documento di riconoscimento valido, alla sede Inps che ha in carico la pensione. (d.loru\aise)

Benvenuti sul sito di VIM


VIM, l′associazione di associazioni dei Volontari Italiani per il Madagascar, nasce per volontà di alcune associazioni italiane che operano in Madagascar per meglio gestire la comunicazione e le sinergie fra le diverse realtà di volontariato che operano sul territorio malgascio.
Per poter usufruire a pieno delle funzionalità messe a disposizione dal nostro portale web occorre registrarsi
Una volta registrati, è possibile accedere alle funzionalità riportate in breve di seguito.
Eventuali commenti, idee e richieste d’ulteriori informazioni sui contenuti del sito possono essere inviati all’indirizzo email:gestore.vim@gmail.com.
Attualmente il sito è composto dalle seguenti sezioni:
§  CHI SIAMO: in cui viene presentata l’associazione VIM.
§  EVENTI: in cui si possono aggiungere e visualizzare gli eventi comuni.
§  SOCIAL NETWORKche raggruppa le funzionalità base di un social network  come: chat, blog, personalizzazione della pagina individuale e possibilità d’invitare nuovi membri od associazioni.
§  LA MIA PAGINA: in questa pagina è possibile visualizzare informazioni personalizzate e link a pagine del sito di proprio interesse.
§  INVITA: in cui è possibile invitare utenti esterni ad unirsi al social network di VIM.
§  GRUPPI: in questa pagina è possibile creare dei gruppi. Un gruppo serve per comunicare e condividere informazioni con altri utenti del social network circa argomenti particolari. Un gruppo e corredato da propri forum di discussione, news RSS, ed informazioni a cui solo i sui membri possono accedere.   
§  MEMBRI: in questa pagina è possibile visualizzare tutti i membri di VIM (quelli con il pallino verde sono attualmente collegati) ed entrare nella loro pagina pubblica oppure  lasciare loro un commento.
§  FORUM: tramite questa pagina è possibile ricercare, visualizzare e partecipare ad un forum di discussione.
§  BLOG: in questa pagina è possibile, visualizzare ed aggiungere informazioni (Post) al vostro blog. Un blog è una sorta di diario online gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore (blogger) pubblica più o meno periodicamente, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, ecc.
§  CHAT: in cui viene visualizzata la pagina di chat, che permette di scambiare messaggi in tempo reale (chattare) sia privatamente che pubblicamente con un altro membro collegato (online) in quel momento.
§  TOKBOX VIDEO CHAT: questa pagina permette di video-chattare con un altro membro collegato. Quando si accede a questa pagina, essa tenta di collegarsi automaticamente agli utenti online, oppure è possibile  invitare un membro di VIM scollegato tramite email, link, Facebook, Twitter, ecc. Cliccando su “Rejoin chat” si comincia la video chiamata.
§  ASSOCIAZIONI ONLUSche permetterà di visualizzare la lista delle associazioni registrate e le relative informazioni
§  LISTA ASSOCIAZIONI: in cui sono presenti la lista delle associazioni registrate a VIM. In questa lista è possibile vedere il logo ed i riferimenti principali alle associazioni, come ad esempio l’indirizzo, il sito web e l’email di riferimento. Cliccando sulla voce “SCHEDA” sotto il logo, è possibile visualizzare la scheda informativa dell’associazione  (funzionalità non ancora attiva).
§  CARTA ETICA: in cui è visualizzata la carta etica di VIM.
§  STATUTO: in cui è visualizzato lo statuto di VIM.
§  ATTO COSTITUTIVO: in cui è visualizzato l'atto costitutivo di VIM.
§  VOLONTARIATOin cui saranno visualizzate informazioni utili per i volontari, e sarà possibile gestire le offerte e le candidature di volontariato attraverso le seguenti voci:
§  RICHIESTE VOLONTARIATO: in cui saranno visualizzate le richieste di volontariato pubblicate dalle associazioni;
§  CANDIDATURA SPONTANEA: in cui un volontario registrato al sito di VIM potrà  offrire la propria candidatura spontanea;
§  CORSI DI FORMAZIONE:  in cui verranno visualizzati i corsi di formazione;
§  DECALOGO VOLONTARI: in cui sarà visualizzato il decalogo per i volontari.
§  GESTIONE ASSOCIAZIONI:questa sezione è pensata per la gestione interna delle associazioni. La maggior parte delle sue funzionalità potrà essere fruita solo dai membri autorizzati da un’associazione. Essa è composta dalle seguenti pagine:
§  NEWS: in cui verranno visualizzate le news interne.
§  MATERIALI DISPONIBILI: in cui verrà visualizzata la lista dei materiali resi disponibili dalle associazioni.
§  OFFERTE MATERIALI: in cui un associazione potrà mettere a disposizione un materiale.
§  RICHIESTA  MATERIALI: in cui un associazione potrà richiedere del materiale.
§  CONTAINER IN PARTENZA: in cui verranno visualizzate le informazioni sui container in partenza.
§  VIAGGI AEREI: in cui verranno visualizzati gli eventuali pacchetti di viaggi aerei  disponibili;
§  RISORSE UMANE: in cui verranno visualizzate informazioni relative ai volontari delle varie associazioni, ad es. una lista dei volontari  con eventualmente commenti/note sul loro operato;
§  LABORATORIO D’IDEE: in cui si potranno condividere idee, proposte e discussioni attraverso dei forum privati (come in un gruppo);
§  PROGETTI CONDIVISI: in cui verranno visualizzate informazioni relative a progetti condivisi.
§  PROPONI PROGETTO: in cui sarà possibile inserire una proposta di progetto comune o a cui poter aderire.
§  MADAGASCARin cui verranno visualizzate/inserite informazioni sul Madagascar come ad esempio:
§  INFORMAZIONI GENERALI
§  AIM NEWS: news dall'Associazione Italiani in Madagascar (AIM)
§  ULTIME NOTIZIE

§  MULTIMEDIA: in cui potranno essere visualizzate/inserite foto, video ed audio d’interesse

martedì 22 maggio 2012

Il calciatore mancato!!!


Alberto Contigiani nato a Genzano di Roma, diplomato Ist. Tecnico per il Turismo
Oggi si occupa di una società proprietaria di alcuni alberghi nella capitale,
di due alberghi a Sainte Marie e di un'albergo a Anjajavy.
Volevo fare il calciatore. A 14 anni infatti giocavo sotto falsa identità
in terza categoria (l'Olimpica) e a 16 anni ero in quarta serie con l'Almas.
Se mio padre non fosse deceduto negli anni 60, sotto la sua guida sarei
diventato senza dubbio un buon calciatore.


Il primo lavoro
Primo impiego a 18 anni agenzia "Zoom Sul Mondo" specializzata sulla Tunisia.
Grazie ad un'annuncio che avevo messo sul Messaggero di Roma, sono stato chiamato da una agenzia che stava aprendo: “Zoom Sul Mondo”. Mentendo spudoratamente al titolare sulla mia conoscenza delle lingue e del mestiere, sono stato assunto, senza quasi un'esame,  perché in quel momento avevano bisogno urgente di personale. Ho cominciato come fattorino e poi sono passato alla vendita al pubblico,  per finire ad accompagnare gruppi in Tunisia di cui eravamo specialisti.

E poi............
Sono stato il più giovane direttore d'Italia prima alla "Rosetours" e poi alla "Novatur" sempre di Roma. Mi sono occupato di vendita al dettaglio, di biglietteria aerea, ferroviaria e marittima, di programmazione e vendita di programmi di viaggio e di accompagnamento di gruppi. Ho fatto qualche giro del mondo accompagnando gruppi in Europa; in Africa del Nord; in Madagascar; in oriente (Cina, Hong Kong e Giappone) di cui sono divenuto uno specialista; Polo Nord; India del sud e Andamane; Maldive; USA; Brasile; Messico; Argentina; Isole Vergini; Porto Rico; Cuba; mi sono specializzato anche in EXPO nel mondo, accompagnando gruppi di ingegneri italiani etc. etc. Ho fatto la promozione al Madagascar, vendendo i programmi della Novatur in tutta Italia e per questo ho preso residenza prima a Milano e poi a Bergamo, dove ho vissuto per due anni.

Il Madagascar
Avevamo deciso di aprire un'agenzia ricettiva in Madagascar eravamo 4 soci: Giancarlo Annunziata, Marcello Vagliani, Stefania Florio ed io. Decidemmo di mettere come direttrice una ragazza francese di nome Maria Schollat che andando a Nosy Be con un gruppo fu presa da raptus di follia e dovemmo rimpatriarla a Parigi. Gli altri soci mi chiesero, visto che ero tra i più esperti del Madagascar, di venire a sostituirla qualche mese, giusto il tempo di trovare un'altro direttore. Non sono più rientrato in Italia!

Difficoltà
Conoscevo già il paese perché venivo 3/4 volte l'anno per almeno uno o due mesi. Avevo già molti amici e conoscenti tra albergatori, tassisti, impiegati della Air Madagascar, poliziotti, venditori ambulanti, commercianti dello "Zoma" e gente che lavorava nel turismo. Non mi sono adattato a loro, ma loro si sono adattati a me alla mia foga, alla mia italianità. Appena arrivato, ho subito trovato una squadra di calcio (Hilton); mi sono fatto amici al bowling che allora esisteva all'interno dell'Hilton anche perché in Italia ero un  ottimo giocatore della Brunswick dell'Acqua Acetosa di Roma.
La più grossa difficoltà l'ho trovata sul mangiare, perche sono un "pastaro" nato, ed allora la SMIE, la società importatrice di prodotti alimentari italiani,  non esisteva ancora e non avevamo la Barilla o la Nutella di cui vado pazzo.

L’Italia
In Italia vado principalmente per la fiera del turismo di Milano (BIT) nel mese di febbraio e ogni tanto per riossigenarmi nel respirare un'aria di civiltà o piuttosto di modernità, perché inutile negarlo, il Madagascar somiglia molto da vicino all'Italia del dopo-guerra con strade dissestate, con i contadini che dormono con gli animali e che fanno i loro bisogni nelle latrine, con mendicanti e affamati soprattutto a Tananarive etc. etc. Senza poi dimenticare che viviamo su un'isola e la mentalità é quella classica dell'isolano che non conosce altri orizzonti. Poi c'é il problema culturale e d'informazione, che ho risolto con un'abbonamento a CANALSAT che mi tiene informato in tempo reale su tutto quello che accade nel mondo. Pensa che ho il contratto numero 10!
Ogni tanto vado anche in vacanza e per ritrovare la mia famiglia e mia madre che ha 90 anni suonati.

 Berlusconi
Ero un  tifoso di Berlusconi, ma penso che in questi ultimi anni sia diventato arterosclerotico e ha dato delle dimostrazioni di sé e delle sue capacità, piuttosto frustranti; per noi che siamo in costante contatto con francesi, tedeschi, brasiliani e gente di altre nazionalità è stato veramente umiliante. Non ho mai voluto reagire alle prese in giro dei miei amici perché devo riconoscere che avevano ragione di fare di Berlusconi un Pulcinella e siccome il nostro primo rappresentante si mostrava come tale, automaticamente, per il resto del mondo siamo ritornati ad essere "quelli" della pizza, degli spaghetti e del mandolino. Insomma tanto lavoro per ridorare la nostra immagine rovinata dal comportamento buffonesco del nostro primo Ministro.
Ora penso che con Monti, anche se chiede sacrifici sovrumani, la nostra immagine stia passando nella lavatrice per uscirne pulita e speriamo rigenerata come si vede con quei prodotti nelle pubblicità italiane.

La mattina
Il cafféééééé, presto!!!!
Più seriamente, al mio risveglio cerco di essere in forma per il mio lavoro perché niente é più rassicurante e niente dà più fiducia al cliente di un  sorriso od una battuta ben assestata al momento giusto.

Felice
Si, certo! Il mio messaggio é "CARPE DIEM" Ho fatto quello che ho voluto, quando l'ho voluto, mi sono sposato a 45 anni e solo allora ho deciso di avere dei figli. Sono felice per quello che ho vissuto e per quello che vivo, certo se avessi tanti soldi sarei ancora più felice.                                        

Vorresti essere....
Qui dove sono ora, la maggior parte del tempo e in Italia nei momenti di nostalgia che mi prendono spesso forse a causa dell'età che avanza. Amo l'Italia molto di più di quanto io stesso non riesca ad esprimere. Mi basta un film italiano alla TV che mi prendre la nostalgia. D'altronde se la nostalgia é cantata da Romina e Albano (Nostalgia), da Maurizio Vandelli (Torno a casa), da Riccardo Cocciante (Celeste Nostalgia) é perché esiste e quelli più sensibili come me ne subiscono gli effetti.

I tuoi sogni
La mozzarella di bufala che me la sogno anche di notte.

Rifaresti tutto
Farei la stessa scelta per quanto riguarda la famiglia che é tutto nella mia vita, ma per quanto riguarda la professione, tenterei la via del calcio che in realtà é sempre stata la mia passione. Non il calcio in poltrona ma quello giocato che ho dovuto lasciare troppo presto. Cosi' va la vita!



Matrimonio nei mari del sud


Di Roberto Duria

La storia di un matrimonio malgascio.
Non è stato difficile,  perché le ragazze malgasce hanno preso l’abitudine di adocchiare e conquistare i turisti di razza bianca in visita nella loro splendida isola


Un mio amico mi ha raccontato una storia allucinante. La storia del suo matrimonio malgascio. Volendo inconsciamente prendere due piccioni con una fava, è andato in Madagascar una prima volta per studiare le usanze sciamaniche dei guaritori locali, le erbe, i rituali e i veleni che usano per uccidere i nemici e si è ritrovato a frequentare una ragazza del posto.
Non è stato difficile, anzi vi si è trovato quasi costretto perché le ragazze malgasce hanno preso l’abitudine di adocchiare e conquistare i turisti di razza bianca in visita nella loro splendida isola. Esistono anche da loro le lotterie, ma sposare un francese, meglio se anziano e in procinto di passare a miglior vita, è come vincere un terno al lotto.
Purtroppo per molte di loro, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e Kant l’aveva vista giusta quando disse che è necessario trattare il prossimo come un fine e non come un mezzo. Purtroppo per le ragazze malgasce, nessuna di loro ha mai sentito parlare né di Kant, né del principio universale in base al quale è necessario non reificare le persone con cui abbiamo a che fare.
Indi per cui, facendo un po’ le smorfiosette con il turista singolo, riescono a volte ad entrare nelle sue grazie. Se poi si pensa che gli uomini in genere, quando vedono un po’ di produzione epidermico-pilifera cresciuta nei posti giusti, danno fuori di testa come scimpanzè bonobo, si capisce che non risulta difficile mettere un metaforico guinzaglio al malcapitato viaggiatore solitario.
Le donne malgasce, infatti, sono persone pragmatiche e mirano al sodo, che nella fattispecie è il gruzzolo dell’esploratore.
Per ottenere il quale possono farsi sposare e poi rivolgersi ai loro stregoni per avere una pozione velenosa da somministrare all’ignaro maritino. Le autopsie, quando fatte, dichiareranno immancabilmente: “morto per cause naturali”. Oppure, alla maniera della CIA, per “infarto del miocardio”. Questo genere di donne, una volta le chiamavamo mantidi.
Oppure possono tessere una lenta trama d’inganni che avviluppi tenacemente il marito in modo da spennarlo alla bisogna. Tale secondo metodo, presenta però il rischio che l’uomo subodori la truffa, magari dopo aver ricacciato indietro, per molto tempo, lo sgradevole pensiero d’essere strumentalizzato e decida di svincolarsi dalle pastoie come fanno a volte le mosche dalla ragnatela del ragno.
Al mio amico è andata proprio così e l’errore suo più grave è stato quello di aver creduto che la donna che aveva sposato potesse mettere la testa a posto, abbandonare gli atteggiamenti rapaci, riconoscere il privilegio d’essere venuta a vivere in Italia e dimostrare quel minimo di riconoscenza che pian piano, col tempo, si potesse trasformare in amore.

Poiché un matrimonio può reggere anche se i due coniugi non sono innamorati, ma basano la propria relazione sul rispetto e la fiducia, il mio amico sperava che fatta venire la ragazza in Italia, le mattane comuni e normali nel suo ambiente d’origine scemassero e lei acquistasse quel contegno e quella serietà che sono richieste nella nostra vecchia Europa, con regole precise circa i diritti e i doveri dei cittadini.
Diritti e doveri che si studiano nelle scuole elementari, con il nome di educazione civica, e se è vero che tendono a plagiare le giovani menti dei discenti, facendone dei bravi sudditi, è anche vero che essi formano l’ossatura della nostra società stratificata, scontata e prevedibile. Basta un minimo di disagio sociale e partono i suicidi, come sta avvenendo in questi giorni a causa della crisi economica.
In Madagascar, dove la gente vive immersa in una perenne crisi economica, nessuno pensa a suicidarsi, ma anzi tutti pensano adivertirsi, a ballare, a reperire il cibo e ad accoppiarsi come natura vuole e comanda. Al di là della retorica, i malgasci sono persone felici. Gli basta un piatto di riso e di manioca e non hanno altre pretese, a parte quelle ragazze che, incontrando uomini europei, finiscono per diventare viziate ed esigenti.
Il mio amico la conobbe nel 2006 e decise di sposarla nel 2011, quindi non si può dire che fu una decisione avventata, né dovuta a cicogne in viaggio. In quei cinque anni andò giù otto volte, di cui l’ultima per sposarsi. E questo perché l’ambasciata di Francia aveva negato il visto turistico alla sua fidanzata, che lui voleva sposare in Italia con calma. E invece, dovette convolare a nozze laggiù e forse non fu del tutto una cattiva idea, data l’esperienza esotica che ebbe il privilegio di vivere.
I parenti e gli amici della sposa vissero quel connubio interrazziale come un pretesto per fare baldoria, uno dei tanti pretesti per ballare, bere e divertirsi. E soprattutto mangiare a sbafo. Ché tanto paga il pollo europeo.
A parte questo, che rientra, come una maledizione, nel quadro generale di sfruttamento da parte degli indigeni nei confronti degli europei, il mio amico mi disse che fu una bella festa, soprattutto quella fatta nel villaggio natale della sposa. Un po’ meno il pranzo di nozze in città, in un ristorante gestito da due italiani.
Il giorno prima, come usanza vuole, il mio amico si presentò dai genitori della ragazza e portò in dono del denaro e alcune bottiglie di rhum. Il denaro fu poi usato per comprare le bibite e gli snacks per gli ospiti del ricevimento, praticamente l’intero villaggio. Il mio amico fu l’ospite d’onore e tutti gli occhi erano puntati su di lui, non solo quelli dei bambini che miravano alle patatine fritte e al bicchiere di aranciata, ma anche quelli delle donne giovani e mature che sembravano mirare a qualcos’altro, a giudicare dagli sguardi concupiscenti che gli rivolgevano.  Lui ebbe la netta sensazione che le donne del villaggio, ebbre di birra e rhum, lo spogliassero con gli occhi, o forse era solo invidia nei confronti della loro compaesana che era riuscita ad accaparrarsi un vitalizio deambulante.
In questi casi, sapendo quanto pericolosa può diventare l’invidia, la giovane promessa sposa avrebbe potuto correre il rischio di beccarsi una fattura, con tanto di avvelenamenti, se non fosse che grazie al suo carattere forte, avrebbero dovuto stare in guardia le sue invidiose vicine, più di lei. Su come fare il malocchio tutte le ragazze malgasce se ne intendono almeno un po’.
Nonostante in cinque anni di fidanzamento ci siano stati almeno un paio di casi in cui la ragazza tornava a casa ubriaca e picchiava il suo compagno, costui, intenerito dalle suppliche della futura moglie, le perdonava regolarmente le intemperanze e, se alla fine decise di portarsela in Italia, fu anche per vedere se nel nuovo ambiente avrebbe smesso di abbandonarsi all’alcol e diventare violenta.
La speranza è l’ultima a morire e nessuno di noi può sapere in anticipo quanto l’ambiente influisca sul carattere e quanto il carattere sia modificabile dall’ambiente. I più smaliziati e vissuti fra noi dicono che il carattere di una persona non si cambia e mentre lo dicono assumono quella posa da vecchi gufi saggi che conoscono la vita e gli uomini. Il mio amico invece volle sfidare le regole della psicologia comune e immaginare che il demone nascosto nella sua ragazza non venisse alla luce nei momenti di ebbrezza alcolica, come in Madagascar era già successo in un paio d’occasioni.
Anche perché, bevendo alcolici a pasto, in sua compagnia, lui pensava di poterla tenere sotto controllo, ma non andava a pensare che, non potendola tenere sempre sotto sorveglianza, ci sarebbero stati dei momenti in cui la donna sarebbe rimasta sola in casa e avrebbe dato fondo alle bevande inebrianti.
Una volta stabilitasi nel miniappartamento ATER in Italia, avvenne ciò che non avrebbe dovuto avvenire. La mogliettina svuotò il frigo dalle birre che conteneva. Quando lui tornò a casa la trovò che ballava le sue musichette malgasce, davanti al televisore acceso, e bastò poco, una scintilla da niente, perché le sue mani si alzassero sullo sfortunato marito. Che dovette fuggire precipitosamente in strada con il lettore DVD sotto il braccio. Quando poi ritornò nell’appartamento con un’amica malgascia di sua moglie, a cui aveva chiesto aiuto, trovò tavolo e sedie ribaltati e l’unico elettrodomestico danneggiato fu il cellulare che la donna gli aveva scagliato contro, colpendo però il muro retrostante.
Di modo che si era venuta a creare l’assurda situazione che quando erano in Madagascar la donna lo picchiava perché lui non voleva sposarla e, una volta sposati, la picchiava perché voleva tornarsene al paesello.
Dopo quel primo incidente accaduto su suolo italico, la donna volle tornare a casa dalla sua famiglia e questo è del tutto comprensibile e legittimo, ma capitava dopo solo tre mesi di permanenza in Italia. Un po’ troppo presto. Stette via una mese e poi volle tornare. Tornò e dopo altri tre mesi ci fu un’altra crisi di matrice alcolica, nonostante tutte le promesse di autocontrollarsi.
A quel punto, il mio amico, rendendosi forse conto di aver fatto un enorme sbaglio a sposarla, decise di cambiare registro e siccome non era più disposto a lasciare che lei sfasciasse la casa, tenuto conto che erano le tre di notte e i coinquilini avevano giustamente diritto al riposo, respinse la violenza della moglie con altrettanta violenza, ottenendo il risultato di neutralizzare le sue mattane.
Fu un episodio alquanto brutto per il mio amico, che scoprì di avere quelli che volgarmente vengono chiamati gli “attributi”, ma che nella nostra società sono associati ai delinquenti, ai prepotenti, ai cosiddetti “macho” e alla gente di malaffare in genere.
Abituato a modi garbati e gentili, alieno da ogni forma di violenza, si stupì lui stesso di esser capace di prendere a sberle la moglie infuriata tutte le volte che questa cercava di alzarsi dal letto. Siccome chiamare i carabinieri o gli infermieri non gli pareva cosa appropriata, l’unico modo affinché alla donna passasse l’intossicazione alcolica che la rendeva violenta era quella di costringerla a dormire e lasciare che il sangue si autodepurasse.
Purtroppo, se si impone a una donna ubriaca e violenta di dormire, si ottiene l’effetto opposto e il mio amico dovette riempirla di sberle fino a farsi venire le mani gonfie. Quando gli faceva male la mano destra, doveva continuare con la sinistra. Il giorno dopo quella notte di tregenda, la faccia della donna era irriconoscibile, tanto che gli occhi faticavano ad aprirsi.
Posso testimoniare, conoscendo bene il mio amico, che lui non è una persona aggressiva, ma che si è trovato nella necessità di scegliere se subire o reagire, dominare o essere dominato e ha dovuto suo malgrado imporsi con la forza per calmare un’esagitata in preda a delirio alcolico.
Il giorno dopo, tanto per sputtanare il marito, la ragazza si presentò dal medico, che le suggerì di denunciare l’accaduto, e anche dall’assistente sociale. In entrambi gli uffici si mise a piangere, come sanno fare le donne che – si dice – hanno le lacrime in tasca. Non ci fu nessuna denuncia ma entrambi i coniugi andarono a prenotarsi per la separazione consensuale e a comprare un biglietto aereo per lei.
Quando, dopo un mese furono davanti al giudice, questi chiese alla donna se intendeva avanzare la richiesta di un assegno mensile di mantenimento, ma siccome lei non conosceva la parola “assegno”, rispose che non aveva bisogno di niente e questa fu l’unica botta di culo che il mio amico riceveva dal Fato in sei anni di rapporto con quella donna. Il matrimonio era stato celebrato il 4 febbraio, la separazione fu firmata il 22 novembre e il volo di ritorno avvenne il 24, due giorni dopo.
Purtroppo, avendo voluto andare in Francia da una sua zia, anziché in Madagascar, la ragazza venne a sapere che si era fatta sfuggire la possibilità di farsi mantenere a vita dall’ex marito e andò in bestia. Gli fece stalking a raffica, con telefonate e mail, e minacciò di presentarsi a casa sua in Italia con i carabinieri per farlo arrestare, in quanto non era riuscita, per la non conoscenza della parola “assegno”, a farsi mantenere per legge. E questo mette una pietra tombale sulle reali intenzioni della sposina, che pensava di aver sposato un pollo, ma si ritrovò a bocca asciutta, sbattendo il grugno contro una realtà diversa. Una lezione morale per lei e una anche per lui. Gli esseri umani sono infidi per natura ed è meglio non crescersi una vipera in seno.

Appendice dell'autore
E' l'eccezione che conferma la regola e la regola è che la donna malgascia è 
una brava madre e moglie, ma possono capitare, come capitano in tutto 
il mondo e a tutte le latitudini, ragazze particolarmente viziate che non 
hanno ben chiaro il senso della vita e che se trovano un Vazaha 
particolarmente accondiscendente e troppo arrendevole, se ne approfittano 
vergognosamente. 
Ma questo rientra nell'atteggiamento di sfruttamento che i poveri del mondo 
hanno nei confronti dei ricchi, o presunti tali.