sabato 15 dicembre 2012

Ecuador, riciclare rifiuti nell'Amazzonia si concilia con la tutela dei profughi



I progetti di sviluppo di Oxfam Italia 1 trovano la loro concreta testimonianza qui nella provincia di Sucumbios, in piena foresta amazzonica,  vicinissimi alla Colombia, dove l'Ong finanzia progetti sul trattamento dei rifiuti urbani, supportati dalla Comunità Europea e dai comuni di Arezzo e Lille Metropole, in Francia. 

I progetti di sviluppo di Oxfam Italia 1 trovano la loro concreta testimonianza qui nella provincia di Sucumbios, in piena foresta amazzonica,  vicinissimi alla Colombia, dove l'Ong finanzia progetti sul trattamento dei rifiuti urbani, supportati dalla Comunità Europea e dai comuni di Arezzo e Lille Metropole, in Francia. Oltre all'aiuto alle comunità indigene e ai numerosi rifugiati, che scappano dal tumultuoso paese confinante

LAGO AGRIO (Ecuador) - La politica del "partire dal basso" di Oxfam Italia 2, trova la sua esplicita testimonianza qui nella provincia di Sucumbios, in piena foresta amazzonica, a circa 250 chilometri a nord est della capitale, vicinissima alla Colombia, dove l'Ong finanzia progetti per la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti, supportati dalla Comunità Europea, con il coinvolgimento dei comune di Arezzo e Lille Metropole, in Francia. Oltre a questo, c'è anche l'aiuto alle comunità indigene e ai numerosi rifugiati, che scappano dall'infinita guerra civile che agita il paese vicino.

Povertà e violenze. Lago Agrio, la città petrolifera al confine con la Colombia, non dista molto da dove vivono comunità isolate, lungo una linea labilissima che divide i due paesi. In alcuni villaggi si arriva solo dopo ore di canoa. C'è molta povertà, con tutta la violenza che s'accompagna sempre al traffico di armi e droga, business principale di gruppi armati come le Farc. Oxfam Italia segue programmi di emergenza, ma anche di sviluppo, sia nelle zone immerse nella foresta amazzonica, come nella Riserva Cuyabeno, dove sono stati introdotti metodi di accolta di acqua piovana in alcune comunità isolate, che nei centri urbani come - appunto - Lago Agrio.

Il panorama dei progetti. Il ventaglio degli interventi va dal sostegno ai rifugiati colombiani e alle comunità ecuatoriane che li ospitano, con infrastrutture di base e scolastiche, fino ai progetti di sostegno per la coltivazione di un cacao pregiatissimo, considerato il migliore del mondo. Ed è appunto in tutto il mondo che l'Ecuador, primo fra tutti, esporta questo "cacao di aroma" di altissima qualità. "Lo sviluppo di questa coltivazione sta diventando un supporto decisivo per la rinascita economica di comunità abbandonate da anni", dice Javier Tandazo, agronomo di Oxfam Italia, che illustra cn orgoglio, qui ad Aprocel, a pochi chilometri da Lago Agrio, come viene prodotto il raffinatissimo cacao da esportazione.

I barrios coinvolti. Ma l'intervento più articolato e di immediato impatto, in questa città "annegata" nel lembo più occidentale dell'immensa Amazonia, sembra essere quello sui rifiuti urbani. Ne parla Luis Tonato, anche lui dipendente locale di Oxfam Italia , tecnico per il trattamento dei residui solidi urbani. "Il sistema di raccolta differenziata riguarda 38 dei 120 barrios di Lago Agrio. Si raccolgono 60 tonnellate di rifiuti ogni giorno, 20 dei quali vengono sottoposti alla differenziazione. Un lavoro che è affidato ad un partner locale, l'Associazione Portorico, al cento per cento ecuatoriana, che si fa carico del progetto Ciudad Limpia" .

La sinistra presenza di uccelli neri nella discarica. Ci sono ispettori di "Portorico" che girano in bicicletta nei barrios per controllare che tutto funzioni e che le famiglie differenzino la basura, l'immondizia. "Per adesso - dice l'ingegner Germàn Jimènez del municipio di Lago Agrio, coinvolto nella realizzazione del progetto - sono 40 le famiglie interessate, ma presto saranno molte molte di più". Il lavoro di separazione dei rifiuti avviene in una discarica, fuori della città. Enormi uccelli neri dall'aspetto sinistro svolazzano, come in un film di Hitchcock, sulle colline di mondezza, mentre sotto un capannone non lontano donne e uomini in tuta e con la mascherina sulla bocca, separano minuziosamente i materiali per essere poi mandati al riciclaggio. "Lavoriamo 15 quintali di basura alla settimana - dice Elsa Correra, una delle ragazze che si occupano della plastica, orgogliosa di portare lo stesso cognome del presidente della Repubblica - è un lavoro faticoso, ma sappiamo anche quanto sia importante per tutti noi contribuire a rendere vivibile la nostra città". L'idea di fondo, delle "politiche dal basso" di Oxfam, ha dunque lasciato il suo seme.      

Fonte: YouFeed.it - CARLO CIAVONI e MARCO PALOMBI 

Viaggi in Madagascar

Nessun commento:

Posta un commento

Si invitano i lettori ad inviare il loro indirizzo email o di amici interessati per ricevere le NEWS AIM Madagascar: news@aim.mg
Lasciare un commento anche anonimo ci aiuta a migliorare il nostro blog.
Grazie