Con
la pubblicazione sulla Gazzetta uffciale entra in vigore la norma approvata nel
contesto della spending review: i medici sono obbligati a indicare la
sostanza-base della medicina anziché il nome di uno specifico prodotto sul
mercato
Nomi da dimenticare. Sono quelli dei farmaci di marca, per
far spazio ai loro "cugini" generici. Da oggi infatti, dopo la
pubblicazione della norma sulla Gazzetta Ufficiale, i medici saranno obbligati
a prescrivere il principio attivo dei medicinali al posto del loro nome
commerciale.
Secondo il provvedimento della spending review, dunque, sulla prescrizione del Servizio sanitario nazionale (Ssn) non sarà più possibile indicare un farmaco preciso, ma si dovrà scrivere il nome della sostanza-base. Il farmacista dovrà consegnare al paziente il farmaco generico, quello dal costo più basso, ma l'utente sarà libero di chiedere una marca specifica, pagando il costo aggiuntivo.
Esistono, tuttavia, anche delle eccezioni. In particolari casi il medico potrà decidere di indicare il nome commerciale di un medicinale, specificando - e giustificando con una nota scritta - la sua "non sostituibilità". Inoltre, per evitare possibili, ma rari, inconvenienti nel passaggio da un medicinale all'altro, il ministero della Salute ha sottolineato che queste disposizioni "non riguardano le terapie croniche già in corso".
Il ministero ha precisato, tra l'altro, che "in attesa che i sistemi informatici per la compilazione della ricetta on line e per la trasmissione dei relativi dati, vengano adeguati alle nuove norme con l'indicazione del principio attivo, i medici prescrittori dovranno ricorrere a una compilazione parzialmente o totalmente manuale della ricetta, a seconda del software di cui dispongono". I sistemi informatici saranno adeguati "nel corso dei prossimi due mesi".
Secondo il provvedimento della spending review, dunque, sulla prescrizione del Servizio sanitario nazionale (Ssn) non sarà più possibile indicare un farmaco preciso, ma si dovrà scrivere il nome della sostanza-base. Il farmacista dovrà consegnare al paziente il farmaco generico, quello dal costo più basso, ma l'utente sarà libero di chiedere una marca specifica, pagando il costo aggiuntivo.
Esistono, tuttavia, anche delle eccezioni. In particolari casi il medico potrà decidere di indicare il nome commerciale di un medicinale, specificando - e giustificando con una nota scritta - la sua "non sostituibilità". Inoltre, per evitare possibili, ma rari, inconvenienti nel passaggio da un medicinale all'altro, il ministero della Salute ha sottolineato che queste disposizioni "non riguardano le terapie croniche già in corso".
Il ministero ha precisato, tra l'altro, che "in attesa che i sistemi informatici per la compilazione della ricetta on line e per la trasmissione dei relativi dati, vengano adeguati alle nuove norme con l'indicazione del principio attivo, i medici prescrittori dovranno ricorrere a una compilazione parzialmente o totalmente manuale della ricetta, a seconda del software di cui dispongono". I sistemi informatici saranno adeguati "nel corso dei prossimi due mesi".
Repubblica.it
Nella maggior parte dei paesi europei è prassi comune indicare solo il nome del principio attivo sulla prescrizione e solo in alcuni casi il medico può anche suggerire il nome commerciale del farmaco. Ma una volta in farmacia, il paziente può decidere di acquistare un altro farmaco con lo stesso principio attivo anche se una marca diversa è stata suggerita dal medico. La maggior parte dei pazienti deciderà di acquistare farmaci generici a basso costo in modo tale che in molti casi non debbano pagare nulla poiché l'intero costo è coperto dal Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, coloro che scelgono di acquistare un costoso farmaco originale dovranno pagare. L'Italia è molto indietro rispetto agli altri mercati europei nelle vendite di farmaci generici, ma è probabile che cambi in futuro.
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