giovedì 27 settembre 2012

Don Bosco parla in malgascio


È pronta, dopo otto mesi di lavorazione, la versione malgascia del film Don Bosco, prodotto dalla LUX.  

Vide nel 2004 con la regia di Lodovico Gasparini. Il film sarà trasmesso dalla televisione nazionale malgascia in concomitanza con l’arrivo dell’urna di Don Bosco il prossimo 16 agosto. ANS ha intervistato don Luca Treglia, direttore di Radio Don Bosco e realizzatore del doppiaggio.

Come Radio Don Bosco ha affrontato il doppiaggio del film?
Anzitutto vorrei ringraziare i miei collaboratori della Radio che hanno accettato di collaborare in questa impresa: è un omaggio della nostra emittente a Don Bosco, dal quale prendiamo il nome. Nelle prime riunioni di preparazione per la peregrinazione dell’urna in Madagascar venne fuori l’idea di sottotitolare in malgascio la versione italiana. Feci osservare che molta gente non sapeva ancora leggere e scrivere e che i televisori avevano schermi piccoli per cui sarebbe stato difficile per la gente seguire il film e leggere i sottotitoli. Azzardai l’idea di fare il doppiaggio in malgascio. Mi attivai per contattare la Lux Vide, proprietaria del Film, a cui va il mio particolare ringraziamento per aver messo a disposizione il master internazionale. Poi abbiamo tradotto il testo e lo abbiamo adattato alla cultura malgascia. Ho cercato di capire e studiare la tecnica del doppiaggio. Non ho mai fatto un doppiaggio, anche se il video, in forma amatoriale, è sempre stato il mio hobby preferito. Una volta individuata la metodologia e il software necessario, abbiamo cominciato la grande avventura.
Ci sono stati momenti difficili durante la lavorazione?
Certo. Personalmente, appena iniziate le sessioni di doppiaggio, sono stato raggiunto dalla notizia del ricovero di mio padre in ospedale e, data la situazione grave, sono dovuto rientrare in Italia dove ho fatto in tempo a vedere mio padre ancora in vita. Dopo la sua morte sono stato un paio di settimane vicino a mia mamma... Inevitabilmente la mia testa e il mio cuore andavano al film da doppiare. Rientrato a Ivato ho trovato i miei collaboratori un po’ scoraggiati per via dei pochi progressi fatti. Mi sono rimboccato le maniche, ho cercato di dare entusiamo... e la lavorazione è ripartita. Un altro momento difficile, ma bello, direi tipicamente salesiano, è stato lavorare con i ragazzi. Un film su Don Bosco non può non avere ragazzi; ci occorrevano voci di ragazzi per il doppiaggio delle scene di massa. Ci siamo rivolti al nostro Centro “Notre Dame de Clairvaux”, che si occupa di ragazzi poveri e in difficoltà. Abbiamo insegnato loro a recitare... a volte con tanta fatica; in sala di registrazione erano presenti circa trenta ragazzi; alla fine ogni sforzo è stato ripagato.

Il film prevede tanti attori: da dove li avete presi?
Una delle cose che ci ha spaventato subito è stato il numero degli attori; ma non ci siamo scoraggiati. La Radio ha già una equipe di attori che realizzano i radiodrammi, molto apprezzati dagli ascoltatori. Ma erano insufficienti. Abbiamo coinvolto i collaboratori della radio: personale di servizio, giornalisti, animatori, perfino il guardiano, il giardiniere, la cuoca... E il lavoro finale è stato molto buono. A dirlo non siamo noi, ma i tecnici italiani che hanno curato la sincronizzazione e che hanno apprezzato la qualità del doppiaggio. Vorrei ringraziare Missioni Don Bosco e i suoi tecnici che hanno realizzato l’edizione finale e ci sono stati vicini durante la fase di lavorazione.

Don Bosco sta per arrivare in Madagascar. Come sta vivendola gente  questo momento?
C’è tanta attesa e tanto entusiasmo. Don Bosco era conosciuto come “Radio Don Bosco”. Abbiamo cercato di far conoscere la figura di Don Bosco attraverso delle pubblicazioni: per i ragazzi abbiamo tradotto il fumetto di Teresio Bosco e Alarico Gattia in lingua malgascia; e realizzato numerosi programmi radiofonici e televisivi sulla figura di Don Bosco, sul suo carisma e sul lavoro dei salesiani in Madagascar. E poi anche questo film... che certamente farà conoscere di più Don Bosco.
La cosa bella è che non solo la chiesa malgascia, ma tutto il popolo malgascio è pronto ad accogliere Don Bosco.
ANS

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