La fondazione Migrantes fotografa la situazione dei nostri connazionali all'estero: sparsi in gran parte tra Europa e America, vengono chiamati in causa solo in periodo di elezioni: "Una presenza globale da valorizzare". E gli oriundi sono più della popolazione italiana di VLADIMIRO POLCHI
ROMA - Si parla molto di loro in occasione degli appuntamenti elettorali: votano a destra o a sinistra? Concorrono o meno al quorum nei referendum? Poi più nulla, non fanno più notizia. Sono gli italiani residenti all'estero. Nel 2011 hanno raggiunto quota 4.115.235, quasi 90mila in più dell'anno scorso. Dove vivono? Sono concentrati in larga misura in Europa (2 milioni e 263mila) e in America (1 milione e 629mila) e poi in Sudafrica e Australia.
I flussi attuali. I flussi di massa sono cessati verso la metà degli anni '70. I flussi attuali, sottostimati negli archivi, consistono in 45mila persone in uscita e 35mila di ritorno. Questi in sintesi i numeri del VI rapporto della Fondazione Migrantes sull'emigrazione.
Gli oriundi e gli Erasmus. Ai cittadina italiani, si aggiunge la comunità degli oriundi che sono quasi 80 milioni, molto al di sopra dell'attuale popolazione italiana: in Brasile, nel passato grande sbocco per i nostri flussi, gli oriundi italiani raggiungono il picco di 25 milioni. La Fondazione Migrantes analizza anche i flussi qualificati, come quelli dei circa 20mila studenti che, nell'ambito del programma Erasmus, studiano per un semestre all'estero.
I viaggi della memoria. Secondo un'indagine della Banca d'Italia vi sono 20 milioni di italiani (o cittadini d'origine italiana) che ogni anno affrontano quelli che la Fondazione Migrantes chiama "i viaggi della memoria": 11 milioni in entrata e 9 milioni in uscita. Il termine "viaggi della memoria" indica gli spostamenti legati alla memoria migratoria, sia di andata che di ritorno: si tratta milioni di viaggiatori tra residenti italiani che si recano all'estero (per recuperare la memoria dell'esperienza fatta fuori dall'Italia) o residenti all'estero che vengono in Italia, (per conoscere i luoghi dei propri genitori o degli antenati). La stessa indagine evidenzia che sono 14,6 milioni gli italiani che lasciano l'Italia per brevi pernottamenti all'estero (specialmente in Europa) per motivi di lavoro o professionali.
La fondazione Migrantes. Secondo monsignore Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, "la riflessione sui Paesi dove si sono inseriti gli emigranti non è un esercizio di maniera, ma un utile confronto dialettico, derivante dalla consapevolezza di dover contribuire al rinnovamento dell'Italia anche attraverso la valorizzazione della presenza italiana nel mondo, non a parole e non secondo progetti approssimativi e inconcludenti, non secondo previsioni di corto respiro e ispirate a interessi di partito. Si tratta di inquadrare nella giusta luce una rete che esiste ed è molto estesa, evitando che essa sia poco più che un riferimento abitudinario".
giovedì 23 giugno 2011
Sulle tracce dell’Indri Indri
Un itinerario tutto dedicato alla natura quello proposto da Evolution Travel in Madagascar e che vede come protagonista l’Indri Indri, il più famoso lemure del Paese che vive nel Parco Nazionale di Andasibe. Il tour prevede anche una crociera lungo il Canale des Pangalanes, per scoprire i villaggi di pescatori e si conclude a Sainte Marie, vero e proprio santuario della natura malgascia con le sue foreste primitive, le sue specie floreali, le cascate e i bellissimi fondali marini. Il tutto per un viaggio di gruppo di 12 giorni/9 notti, particolarmente appagante per chi ama la natura esotica, adatto a tutte le età.
Si parte da Milano per Parigi da dove si prosegue per Antananarivo, la capitale del Madagascar. Dopo la sistemazione in hotel, si visita Ambohimanga una delle 12 colline sacre che circondano la capitale, antica residenza della monarchia Merina.
Il giorno seguente si entra subito nel vivo del viaggio con la partenza perAndasibe. Lungo il percorso si visita la piccola riserva di Peyrieras dove vivono camaleonti, coccodrilli, serpenti, farfalle, e pipistrelli e la riserva privata di Vakona, dimora del famoso Cryptocropta ferox o fosa e dei simpatici lemuri.
Un’intera giornata è quindi dedicata alla visita del Parco d’Analamazaotradove vive il più celebre lemure del Madagascar, l’Indri –Indri o Babakoto che emette un urlo udibile a chilometri di distanza. All’interno del parco vivono altre specie di lemuri diurni e notturni, insieme a molte specie di uccelli e di rettili.
Nel corso dell’itinerario si vistano anche i villaggi tipici di Betsimisaraka, lungo la foresta tropicale umida dell’est, Manambato, dove è previsto l’imbarco sul battello per il trasferimento attraversando i laghi Rasoabe, Rasoamasay e Ampitambe.
Particolarmente suggestiva la navigazione in battello lungo il Canal des Pangalanes per raggiungere Toamasina, il più grande porto del Madagascar. Viaggio itinerante tra piante acquatiche come i pandanus o le orecchie di elefante, caratteristici villaggi di pescatori con pranzo pic-nic su una bellissima spiaggia bianca.
Gli ultimi giorni sono dedicati a Sainte Marie, chiamata anche Nosy Boraha, l’Isola giardino, vecchio rifugio di pirati. L’Isola offre uno dei più affascinati spettacoli della natura. L’osservazione delle balene dalla gobba Megaptera Novaeangliae, osservabili da giugno a settembre. L’hotel scelto è il Tipaniers Lodge.
Si rientra in Italia con volo per Antananarivo, volo intercontinentale per Parigi e proseguimento per Milano.
Quote da 1964 € a persona, comprendente voli, sistemazione in camera doppia, pensione completa durante il tour, visite, escursioni ed entrate ai parchi. Le tasse aeroportuali ammontano a circa euro 410 a persona, l’assicurazione di euro 75, la quota iscrizione di euro 40, il visto per entrare nel Paese di circa euro 70 (da pagare sul posto). Il viaggio non presenta difficoltà, ma richiede spirito di adattamento. Talvolta infatti sul canale le sistemazioni alberghiere sono modeste, ma sempre le migliori disponibili.
Si parte da Milano per Parigi da dove si prosegue per Antananarivo, la capitale del Madagascar. Dopo la sistemazione in hotel, si visita Ambohimanga una delle 12 colline sacre che circondano la capitale, antica residenza della monarchia Merina.
Il giorno seguente si entra subito nel vivo del viaggio con la partenza perAndasibe. Lungo il percorso si visita la piccola riserva di Peyrieras dove vivono camaleonti, coccodrilli, serpenti, farfalle, e pipistrelli e la riserva privata di Vakona, dimora del famoso Cryptocropta ferox o fosa e dei simpatici lemuri.
Un’intera giornata è quindi dedicata alla visita del Parco d’Analamazaotradove vive il più celebre lemure del Madagascar, l’Indri –Indri o Babakoto che emette un urlo udibile a chilometri di distanza. All’interno del parco vivono altre specie di lemuri diurni e notturni, insieme a molte specie di uccelli e di rettili.
Nel corso dell’itinerario si vistano anche i villaggi tipici di Betsimisaraka, lungo la foresta tropicale umida dell’est, Manambato, dove è previsto l’imbarco sul battello per il trasferimento attraversando i laghi Rasoabe, Rasoamasay e Ampitambe.
Particolarmente suggestiva la navigazione in battello lungo il Canal des Pangalanes per raggiungere Toamasina, il più grande porto del Madagascar. Viaggio itinerante tra piante acquatiche come i pandanus o le orecchie di elefante, caratteristici villaggi di pescatori con pranzo pic-nic su una bellissima spiaggia bianca.
Gli ultimi giorni sono dedicati a Sainte Marie, chiamata anche Nosy Boraha, l’Isola giardino, vecchio rifugio di pirati. L’Isola offre uno dei più affascinati spettacoli della natura. L’osservazione delle balene dalla gobba Megaptera Novaeangliae, osservabili da giugno a settembre. L’hotel scelto è il Tipaniers Lodge.
Si rientra in Italia con volo per Antananarivo, volo intercontinentale per Parigi e proseguimento per Milano.
Quote da 1964 € a persona, comprendente voli, sistemazione in camera doppia, pensione completa durante il tour, visite, escursioni ed entrate ai parchi. Le tasse aeroportuali ammontano a circa euro 410 a persona, l’assicurazione di euro 75, la quota iscrizione di euro 40, il visto per entrare nel Paese di circa euro 70 (da pagare sul posto). Il viaggio non presenta difficoltà, ma richiede spirito di adattamento. Talvolta infatti sul canale le sistemazioni alberghiere sono modeste, ma sempre le migliori disponibili.
I pirati fanno paura alle regate oceaniche
Può sembrare strano sentire parlare di pirateria nel terzo millennio ma è così: gli attacchi dei pirati alle navi mercantili e non solo è in continuo aumento. Se fino a qualche anno fa erano solo degli episodi sporadici oggi se ne registrano uno al giorno. Non solo navi mercantili in transito nelle zone calde sono l'obbiettivo di questi gruppi organizzati di banditi sulle loro lance super motorizzate armati di kalashnikov ma anche piccole e grandi imbarcazioni a vela in navigazione. Le zone infestate sono molte, dal tratto di mare tra India e Corno d'Africa alle coste della Penisola Arabica sino a interessare le coste del Madagascar e delle Maldive.
La grave situazione ha messo in crisi anche gli organizzatori delle più importanti regate oceaniche. Due importanti regate come laVasco da Gama Rally e il Blue Water Rally hanno modificato il loro percorso originale per schivare le zone interessate dagli attacchi di pirati. Ora sembra essere a rischio anche la più blasonata e seguita Volvo Ocean Race. La prestigiosa regata intorno al mondo per equipaggi, la partenza è prevista il prossimo ottobre, dopo la tappa in SudAfrica a Città del Capo dovrebbe fare rotta per Abu Dhabi passando nell'area considerata a più alto rischio. Questo ha messo in allarme gli organizzatori che, di concerto con le autorità militari e marittime, si sono attivati per cercare nuove rotte, sicure per gli equipaggi.
«Non possono passare di lì in sicurezza, è semplicemente così – dichiara un portavoce delle forze navali europee Eunavfor - il consiglio che diamo agli organizzatori della Volvo Ocean Race è semplicemente lo stesso che diamo a qualsiasi velista che voglia passare nell'area: non lo fate».
La tensione è crescente e anche gli equipaggi sono preoccupati ma il patron della Volvo Ocean Race, Knut Frostad, sta già pensando a rotte alternative da decidere all'ultimo momento per non dare vantaggi ai pirati;
Fonte VelaeMotore.it
La grave situazione ha messo in crisi anche gli organizzatori delle più importanti regate oceaniche. Due importanti regate come laVasco da Gama Rally e il Blue Water Rally hanno modificato il loro percorso originale per schivare le zone interessate dagli attacchi di pirati. Ora sembra essere a rischio anche la più blasonata e seguita Volvo Ocean Race. La prestigiosa regata intorno al mondo per equipaggi, la partenza è prevista il prossimo ottobre, dopo la tappa in SudAfrica a Città del Capo dovrebbe fare rotta per Abu Dhabi passando nell'area considerata a più alto rischio. Questo ha messo in allarme gli organizzatori che, di concerto con le autorità militari e marittime, si sono attivati per cercare nuove rotte, sicure per gli equipaggi.
«Non possono passare di lì in sicurezza, è semplicemente così – dichiara un portavoce delle forze navali europee Eunavfor - il consiglio che diamo agli organizzatori della Volvo Ocean Race è semplicemente lo stesso che diamo a qualsiasi velista che voglia passare nell'area: non lo fate».
La tensione è crescente e anche gli equipaggi sono preoccupati ma il patron della Volvo Ocean Race, Knut Frostad, sta già pensando a rotte alternative da decidere all'ultimo momento per non dare vantaggi ai pirati;
Fonte VelaeMotore.it
In vacanza con i soldi delle rapine, arrestato
L’uomo, incensurato, è stato fermato alla stazione della città di confine mentre stava rientrando dal Madagascar, luogo nel quale era solito rifugiarsi e dove aveva intenzione di avviare un’attività
E’ terminata con l’arresto a Ventimiglia la carriera del rapinatore ricercato dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Genova accusato di aver messo a segno 7 colpi nelle banche di Genova, Rapallo e La Spezia.
L’uomo, incensurato, è stato fermato alla stazione della città di confine mentre stava rientrando dal Madagascar, luogo nel quale era solito rifugiarsi e dove stata avviando un’attività. Sull’isola trascorreva 5 o 6 mesi prima di tornare in Italia dove poi a volto scoperto metteva a segno le rapine per autofinanziarsi.
Circa 70.000 gli euro “incassati” attraverso le rapine compiute a cadenza quadrimestrale e con l’utilizzo di pistole e finte bombe a mano. Oltre alle “armi”, durante la perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto anche i capi d’abbigliamento utilizzati dal soggetto per commettere i reati e una parrucca.
L’arresto è avvenuto grazie alla collaborazione tra il nucleo investigativo dei carabinieri di Genova e i militari della stazione di Ventimiglia, i quali hanno riconosciuto il rapinatore tra l’altro gestore in passato di un bar nella città di confine.
Fonte www.riviera24.it
E’ terminata con l’arresto a Ventimiglia la carriera del rapinatore ricercato dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Genova accusato di aver messo a segno 7 colpi nelle banche di Genova, Rapallo e La Spezia.
L’uomo, incensurato, è stato fermato alla stazione della città di confine mentre stava rientrando dal Madagascar, luogo nel quale era solito rifugiarsi e dove stata avviando un’attività. Sull’isola trascorreva 5 o 6 mesi prima di tornare in Italia dove poi a volto scoperto metteva a segno le rapine per autofinanziarsi.
Circa 70.000 gli euro “incassati” attraverso le rapine compiute a cadenza quadrimestrale e con l’utilizzo di pistole e finte bombe a mano. Oltre alle “armi”, durante la perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto anche i capi d’abbigliamento utilizzati dal soggetto per commettere i reati e una parrucca.
L’arresto è avvenuto grazie alla collaborazione tra il nucleo investigativo dei carabinieri di Genova e i militari della stazione di Ventimiglia, i quali hanno riconosciuto il rapinatore tra l’altro gestore in passato di un bar nella città di confine.
Fonte www.riviera24.it
Vezzano Ligure in festa per la Madonna del Molinello
La Spezia. In occasione della ricorrenza della Madonna del Molinello, il 3 giugno, Il Comune di Vezzano Ligure, la locale Proloco, il Comitato Festeggiamenti Prati Termo, la Parrocchia del Molinello, l’Auser e l’Associazione Umanitaria “Amici del Parco- Italia/Madagascar” e i Comitati di Quartiere Molinello/Stazione/Masignano/Fornola e Sarciara/Prati, con il contributo della Provincia della Spezia, organizzano una serie di festeggiamenti nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 giugno p.v.
Ricco è, infatti, il calendario delle iniziative: sabato 4 giugno ad animarsi sarà Via Termo, dove a partire dalle ore 16 i Comitati di quartiere daranno vita al 1° torneo a Squadre per bambini da 6 a 12 anni. La Sfida si svolgerà sulle seguenti gare: tiro alla fune, corsa nei sacchi, corsa sui barattoli e ruba bandiera. I genitori potranno iscrivere i bambini entro le ore 12.00 di sabato 4/6 presso il Tabacchino di Via Termo e presso il “PratiBar”. Alle ore 19 le premiazioni
Chi vorrà fermarsi potrà cenare presso i banchi gastronomici a cura delle Associazioni locali di volontariato e potrà ballare grazie all’intrattenimento musicale del DJ Menegatti.
Domenica 5 giugno è invece la giornata dedicata alla tradizionale Fiera, che aprirà i battenti nelle prime ore della mattina, con numerosi banchi di ambulanti, hobbisti e produttori che dal Piazzale della Stazione arriveranno fino ala sagrato del Santuario della Madonna del Molinello.
Durante tutta la giornata, all’interno della fiera, funzioneranno banchi gastronomici a cura della P.A. e della locale Proloco, Auser, Comitato Festeggiamenti Prati/Termo Parrocchia e “Amici del Madagascar”.
Ecco il programma delle iniziative che si terranno nella giornata:
alle ore 8.30 il ritrovo del “18° raduno MB del Molinello” – ore 8.30-9.00 iscrizioni al raduno non competitivo e aperto a tutti.
Partenza dal Piazzale della Stazione alle ore 9.15 circa. Il percorso si svolgerà quasi interamente nel Parco Fluviale del Magra consentendo di ammirare lo spettacolo dei colori che la natura in questo periodo ci offre. La pedalata sarà accompagnata dal volo di aironi, garzelle ecc.
Alle ore 11.00 verrà battuta l’Asta dei quadri realizzati nell’Estemporanea di Pittura “Dio e Patria” dagli alunni della classe 3^B del liceo artistico “Cardarelli” – il ricavato verrà devoluto in beneficienza.
Alle ore 16.30 si potrà assistere all’esibizione della centenaria Banda Musicale “Giacomo Puccini” di Vezzano Ligure, che sfilerà lungo il percorso fiera partendo dal Parco Comunale di Prati fino a raggiungere il sagrato del Santuario per realizzare un concerto finale.
La giornata di festa si concluderà nel Parco Comunale della Fontanetta (Loc. Prati), dove alle ore 21.00 la Compagnia teatrale “Casata Maluf” si esibirà nella rappresentazione “ Ambreto Malefica- Un Amleto per tutte le età”. L’ingresso è gratuito.
Durante l’intera giornata presso i locali della Parrocchia sarà inoltre presente una pesca di beneficenza. L’orario delle funzioni religiose di domenica 5 giugno: ore 8 – 10 - 16 e 18
Ricco è, infatti, il calendario delle iniziative: sabato 4 giugno ad animarsi sarà Via Termo, dove a partire dalle ore 16 i Comitati di quartiere daranno vita al 1° torneo a Squadre per bambini da 6 a 12 anni. La Sfida si svolgerà sulle seguenti gare: tiro alla fune, corsa nei sacchi, corsa sui barattoli e ruba bandiera. I genitori potranno iscrivere i bambini entro le ore 12.00 di sabato 4/6 presso il Tabacchino di Via Termo e presso il “PratiBar”. Alle ore 19 le premiazioni
Chi vorrà fermarsi potrà cenare presso i banchi gastronomici a cura delle Associazioni locali di volontariato e potrà ballare grazie all’intrattenimento musicale del DJ Menegatti.
Domenica 5 giugno è invece la giornata dedicata alla tradizionale Fiera, che aprirà i battenti nelle prime ore della mattina, con numerosi banchi di ambulanti, hobbisti e produttori che dal Piazzale della Stazione arriveranno fino ala sagrato del Santuario della Madonna del Molinello.
Durante tutta la giornata, all’interno della fiera, funzioneranno banchi gastronomici a cura della P.A. e della locale Proloco, Auser, Comitato Festeggiamenti Prati/Termo Parrocchia e “Amici del Madagascar”.
Ecco il programma delle iniziative che si terranno nella giornata:
alle ore 8.30 il ritrovo del “18° raduno MB del Molinello” – ore 8.30-9.00 iscrizioni al raduno non competitivo e aperto a tutti.
Partenza dal Piazzale della Stazione alle ore 9.15 circa. Il percorso si svolgerà quasi interamente nel Parco Fluviale del Magra consentendo di ammirare lo spettacolo dei colori che la natura in questo periodo ci offre. La pedalata sarà accompagnata dal volo di aironi, garzelle ecc.
Alle ore 11.00 verrà battuta l’Asta dei quadri realizzati nell’Estemporanea di Pittura “Dio e Patria” dagli alunni della classe 3^B del liceo artistico “Cardarelli” – il ricavato verrà devoluto in beneficienza.
Alle ore 16.30 si potrà assistere all’esibizione della centenaria Banda Musicale “Giacomo Puccini” di Vezzano Ligure, che sfilerà lungo il percorso fiera partendo dal Parco Comunale di Prati fino a raggiungere il sagrato del Santuario per realizzare un concerto finale.
La giornata di festa si concluderà nel Parco Comunale della Fontanetta (Loc. Prati), dove alle ore 21.00 la Compagnia teatrale “Casata Maluf” si esibirà nella rappresentazione “ Ambreto Malefica- Un Amleto per tutte le età”. L’ingresso è gratuito.
Durante l’intera giornata presso i locali della Parrocchia sarà inoltre presente una pesca di beneficenza. L’orario delle funzioni religiose di domenica 5 giugno: ore 8 – 10 - 16 e 18
Va in ferie in Madagascar, si ammala e non rientra a lavorare: legittimo il licenziamento
In base ai principi di correttezza e buona fede il lavoratore subordinato deve tenere una condotta che non si riveli lesiva dell'interesse del datore di lavoro alla effettiva esecuzione della prestazione lavorativa, per cui la mancata prestazione dovuta allo stato di malattia del dipendente trova tutela nei limiti delle disposizioni contrattuali se non è imputabile alla condotta volontaria del lavoratore stesso. Vale a dire che il licenziamento del datore di lavoro è del tutto legittimo qualora il dipendente si assenti per malattia per periodi prolungati, se la malattia stessa sia stata causata da un suo comportamento imprudente.
Il caso
Nel caso di specie un lavoratore ha utilizzato le ferie autorizzate, non per accudire la madre ammalata, come dichiarato, ma per andare in Madagascar, esponendosi peraltro al rischio prevedibile di contrarre malattia, così come già avvenuto in precedenti ricadute corrispondenti ad altri viaggi in Madagascar. A seguito delle assenze prolungate l’istituto datoriale gli intima il licenziamento. Il dipendente si rivolge invano al Giudice del lavoro per chiedere l’illegittimità del licenziamento e la reintegra nel posto di lavoro. Ma né il Tribunale né la Corte d’Appello accolgono la domanda.
La Corte di Cassazione non è da meno e, allineandosi alle pronunce dei giudici di merito, con sentenza n. 1699/11, dichiara assolutamente legittimo il licenziamento del lavoratore appellandosi ai principi generali di correttezza e buona fede che legano le parti nel vincolo contrattuale.
Nel contratto di lavoro, quale contratto a prestazioni corrispettive, la mancata prestazione dell'attività lavorativa determina un difetto funzionale della causa atto a giustificare il recesso dal rapporto nei confronti del soggetto inadempiente. Alla stregua dei doveri di buona fede e correttezza, il dipendente deve, infatti, astenersi da comportamenti che possano ledere l'interesse del datore di lavoro alla corretta esecuzione della prestazione lavorativa.
Il caso
Nel caso di specie un lavoratore ha utilizzato le ferie autorizzate, non per accudire la madre ammalata, come dichiarato, ma per andare in Madagascar, esponendosi peraltro al rischio prevedibile di contrarre malattia, così come già avvenuto in precedenti ricadute corrispondenti ad altri viaggi in Madagascar. A seguito delle assenze prolungate l’istituto datoriale gli intima il licenziamento. Il dipendente si rivolge invano al Giudice del lavoro per chiedere l’illegittimità del licenziamento e la reintegra nel posto di lavoro. Ma né il Tribunale né la Corte d’Appello accolgono la domanda.
La Corte di Cassazione non è da meno e, allineandosi alle pronunce dei giudici di merito, con sentenza n. 1699/11, dichiara assolutamente legittimo il licenziamento del lavoratore appellandosi ai principi generali di correttezza e buona fede che legano le parti nel vincolo contrattuale.
Nel contratto di lavoro, quale contratto a prestazioni corrispettive, la mancata prestazione dell'attività lavorativa determina un difetto funzionale della causa atto a giustificare il recesso dal rapporto nei confronti del soggetto inadempiente. Alla stregua dei doveri di buona fede e correttezza, il dipendente deve, infatti, astenersi da comportamenti che possano ledere l'interesse del datore di lavoro alla corretta esecuzione della prestazione lavorativa.
MADAGASCAR. Profanata la cattedrale Sainte Maurice di Fénérive-Est
Furto nella cattedrale Sainte Maurice di Fénérive-Est, in Madagascar. Cinque pissidi sono state rubate mercoledì scorso, dopo la celebrazione della veglia per l’Ascensione. Sainte Maurice è l’unica chiesa cattolica della capitale regionale di Analanjirofo, nella diocesi di Fenoarivo Atsinanana. Si presume, si legge sul sito www.midi-madagasikara.mg, che i ladri si siano nascosti nella cattedrale durante la Messa e che abbiano saccheggiato il tabernacolo dopo la chiusura. I sacerdoti cui è affidata la cura pastorale della cattedrale hanno costatato la profanazione delle ostie dopo aver sentito, durante la notte, dei rumori nella chiesa trovata poi con una porta aperta. Mons. Marcellin Randriamamonjy, vescovo della diocesi di Fenoarivo Atsinanana, ha chiesto ai fedeli una novena di preghiera fino alla Pentecoste perché non si verifichino più episodi del genere. (T.C.)
Animali liberi a Valencia
Un immenso parco all'interno di una città ospita alcune delle più straordinarie specie animali dell'Africa, senza gabbie né barriere. Succede a Valencia.
Un’area di circa 100mila metri quadrati nel verde dei Giardini del Turia è diventata la “casa” di circa 250 specie animali africane, alcune davvero rare e, purtroppo, in via di estinzione. Siamo a Valencia e il luogo in questione è il Bioparco, un “esperimento” che sta facendo miracoli nella città spagnola. Nel giro di tre anni (la struttura è stata inaugurata nel 2008) è diventata l’attrazione più visitata di Valencia, spodestando la ben più nota Città delle Arti e delle Scienze. Motivo di tanto successo? Semplice (ma non ovvio): gli animali qui presenti sono in libertà, senza gabbie o barriere artificiali ad interferire con la loro vita.
I visitatori si trovano dunque vicinissimi a loro, ma in tutta tranquillità in quanto la struttura è stata studiata e realizzata da un architetto biologo ben esperto del comportamento delle specie animali in questione. Dunque, un fiume abbastanza alto può essere una barriera che tiene a sufficiente distanza l’animale dal visitatore, ad esempio, non meno che rocce, ponti di legno e altri ostacoli naturali che vanno a ricostruire fedelmente l’habitat originario. Per l’esattezza sono 4 i principali habitat africani che si sono voluti ricostruire e trapiantare nel parco valenciano: savana, bosco equatoriale, ambienti umidi e Madagascar.
Quattro ambienti eccezionali ricchi di biodiversità a disposizione dei visitatori in una sorta di safari metropolitano. La chiamano “zoo immersion” ma la parola zoo mal si addice al concetto del Bioparco. Gli animali, dai più feroci ai più mansueti, vengono tenuti liberi in tutta sicurezza, curati e seguiti da un’equipe numerosissima di veterinari, biologi ed esperti. Attraversando la savana, vi troverete di fronte ai famosi “cinque grandi d’Africa”, proprio a un passo da voi. Nell’area del Madagascar avrete la fortuna di ammirare, tra gli altri, varie specie di lemuri e ascoltare il loro stranissimo suono per il quale sono famosi. Non meno emozionante, assistere ad elefanti che si fanno il bagno o scambiarsi occhiate ravvicinate con enormi stupefacenti gorilla.
Se l’Africa è da sempre il vostro sogno per gli animali che la abitano, bene, sappiate che nella ben più vicina Valencia (raggiungibile dall’Italia con voli anche low cost in poco meno di 2 ore) c’è un pezzo d’Africa che vi aspetta.
Fonte Viaggi libero.it
Un’area di circa 100mila metri quadrati nel verde dei Giardini del Turia è diventata la “casa” di circa 250 specie animali africane, alcune davvero rare e, purtroppo, in via di estinzione. Siamo a Valencia e il luogo in questione è il Bioparco, un “esperimento” che sta facendo miracoli nella città spagnola. Nel giro di tre anni (la struttura è stata inaugurata nel 2008) è diventata l’attrazione più visitata di Valencia, spodestando la ben più nota Città delle Arti e delle Scienze. Motivo di tanto successo? Semplice (ma non ovvio): gli animali qui presenti sono in libertà, senza gabbie o barriere artificiali ad interferire con la loro vita.
I visitatori si trovano dunque vicinissimi a loro, ma in tutta tranquillità in quanto la struttura è stata studiata e realizzata da un architetto biologo ben esperto del comportamento delle specie animali in questione. Dunque, un fiume abbastanza alto può essere una barriera che tiene a sufficiente distanza l’animale dal visitatore, ad esempio, non meno che rocce, ponti di legno e altri ostacoli naturali che vanno a ricostruire fedelmente l’habitat originario. Per l’esattezza sono 4 i principali habitat africani che si sono voluti ricostruire e trapiantare nel parco valenciano: savana, bosco equatoriale, ambienti umidi e Madagascar.
Quattro ambienti eccezionali ricchi di biodiversità a disposizione dei visitatori in una sorta di safari metropolitano. La chiamano “zoo immersion” ma la parola zoo mal si addice al concetto del Bioparco. Gli animali, dai più feroci ai più mansueti, vengono tenuti liberi in tutta sicurezza, curati e seguiti da un’equipe numerosissima di veterinari, biologi ed esperti. Attraversando la savana, vi troverete di fronte ai famosi “cinque grandi d’Africa”, proprio a un passo da voi. Nell’area del Madagascar avrete la fortuna di ammirare, tra gli altri, varie specie di lemuri e ascoltare il loro stranissimo suono per il quale sono famosi. Non meno emozionante, assistere ad elefanti che si fanno il bagno o scambiarsi occhiate ravvicinate con enormi stupefacenti gorilla.
Se l’Africa è da sempre il vostro sogno per gli animali che la abitano, bene, sappiate che nella ben più vicina Valencia (raggiungibile dall’Italia con voli anche low cost in poco meno di 2 ore) c’è un pezzo d’Africa che vi aspetta.
Fonte Viaggi libero.it
Tv: ad Andalo le cento finaliste per 'Donnavventura'
Scelte fra 100.000 candidate, le selezioni dal 24 al 26 giugno
(ANSA) - La selezione finale per Donnavventura e' in programma dal 24 al 26 giugno ad Andalo, in Trentino. La zona e' quella della Paganella, che ha gia' ospitato Velone, Zelig, il training di sopravvivenza per i protagonisti dell'Isola dei Famosi e, lo scorso inverno, la registrazione di puntate di Paperissima Sprint. Per Donnavventura, prevista in onda su Rete4 da gennaio a marzo 2012, con destinazione alla scoperta dell'Oceano Indiano, dal Madagascar agli Emirati Arabi, le candidate erano state oltre 100.000, tra cui sono state individuate le cento finaliste.
(ANSA) - La selezione finale per Donnavventura e' in programma dal 24 al 26 giugno ad Andalo, in Trentino. La zona e' quella della Paganella, che ha gia' ospitato Velone, Zelig, il training di sopravvivenza per i protagonisti dell'Isola dei Famosi e, lo scorso inverno, la registrazione di puntate di Paperissima Sprint. Per Donnavventura, prevista in onda su Rete4 da gennaio a marzo 2012, con destinazione alla scoperta dell'Oceano Indiano, dal Madagascar agli Emirati Arabi, le candidate erano state oltre 100.000, tra cui sono state individuate le cento finaliste.
mercoledì 1 giugno 2011
REFERENDUM CONFERMATO, MA SU NUOVE NORME
SI SI SI SI
Tornano ad essere quattro i SI per il referendum
ANCHE AL MINISTERO NON SANNO CHE PESCI PRENDERE
IL CASO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO
Lucio Malan, senatore del Pdl, affermando di non riuscire a capire «come si possa votare per abrogare norme che non esistono più», solleva però un problema di diritto. Gli italiani residenti all'estero hanno già ricevuto il plico contenente le schede per votare ai referendum, tra queste anche quella sul nucleare che la Cassazione però ha indicato che deve essere modificata. «Gli italiani all'estero hanno votato e votano su un quesito diverso da quello che sarà votato in Italia», ha affermato Malan. Infatti le schede devono arrivare ai consolati entro le ore 16 di giovedì 9 giugno e molti hanno già inviato i plichi. Secondo Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, la decisione della Cassazione «è un mostro giuridico e costituzionale».
ROMA (Reuters) - La Corte di Cassazione ha deciso oggi di confermare il referendum sul nucleare del 12-13 giugno, chiarendo però che il quesito si applicherà alla nuova normativa contenuta nel decreto Omnibus, come ha annunciato un portavoce della Corte Suprema. Dunque ora il ministero dell'Interno dovrà stampare nuove schede, anche se agli elettori all'estero sono state già inviate quelle vecchie.
Le associazioni ambientaliste e i partiti di centrosinistra esultano per quella che considerano una sconfitta del governo che ad aprile, dopo l'incidente nucleare di Fukushima, aveva deciso in fretta di sospendere la costruzione di nuove centrali, cercando di aggirare il referendum.
Ma per vincere davvero, i referendari devono assicurarsi il quorum del 50% più uno dei votanti, soglia che in Italia non si è più raggiunta dopo il 1995.
Intanto, sempre oggi, l'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni ha bacchettato la Rai, perché gli spazi informativi sui referendum del 12-13 giugno sono stati collocati finora in orari che contano pochi spettatori.
REFERENDUM CONFERMATO, MA SU NUOVE NORME
Questa mattina, dopo aver ascoltato per circa un'ora le ragioni dei sostenitori del referendum e del governo che invece voleva annullare la consultazione, i 17 giudici dell'Ufficio centrale elettorale si sono riuniti per decidere il destino del referendum, alla luce del decreto Omnibus approvato definitivamente dalla Camera il 25 maggio scorso e firmato il giorno dopo dal presidente della Repubblica.
In teoria, era la prima volta che la Cassazione era chiamata a decidere su una questione del genere: un governo che abroga la decisione al centro del quesito referendario, quella di costruire le centrali nucleari a 24 anni da un voto popolare che le mise al bando, dopo l'incidente nucleare di Chernobyl.
"Con l'emendamento vengono abrogate esattamente le norme che sono oggetto del quesito referendario", aveva detto in aula al Senato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani.
Ma i promotori del referendum hanno insistito fin dall'inizio sul fatto che la norma voluta dal governo sospende ma non annulla la costruzione delle centrali, rimandandola a valutazioni future sulla sicurezza, come dice il comma 1 dell'articolo 5 della legge "Omnibus". Non caso, lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva sottolineato che il ritorno del nucleare in Italia non era stato annullato, ma solo rinviato: "Se avessimo fatto il referendum avremmo rinunciato al nucleare per lungo tempo. Invece io spero che tra uno o due anni si potrà ritornare sulla scelta, dopo che sarà stata fatta chiarezza sulla tecnologia".
Il precedente citato dai referendari risaliva al 1978, quando il governo dell'epoca aveva cercato di bypassare il voto modificando la normativa sottoposta a consultazione. La Cassazione, dopo un pronunciamento della Consulta, trasferì il quesito sulla nuova legge.
Oggi dunque la Cassazione ha dato ragione ai referendari, e ha deciso di confermare il referendum, che si terrà insieme ai due sull'acqua pubblica e a quello sul legittimo impedimento, sul testo della nuova legge, in particolare il già citato comma 1 e il comma 8 dell'articolo 5.
Si tratta dei commi che in sostanza danno mandato al governo, pur annullando la costruzione delle nuove centrali, di attuare successivamente il programma di energia nucleare in base alle risultanze di una verifica condotta sia dall'agenzia italiana che dall'Unione europea sulla sicurezza degli impianti.
ESULTANO ASSOCIAZIONI E CENTROSINISTRA
La decisione della Cassazione è stata accolta positivamente dai sostenitori del referendum, che era stato promosso nel 2010 dall'Italia dei Valori.
"Si afferma la serena forza della Costituzione contro il tentativo maldestro di raggirare i cittadini", ha commentato coi giornalisti l'avvocato Gianluigi Pellegrino, che davanti alla Corte Suprema rappresenta le posizioni del Pd.
"E' un bene per il Paese che, come richiesto dal Wwf nella sua memoria inviata ieri, la Corte di Cassazione, confermando il referendum sul nucleare, abbia richiamato di fatto governo e Parlamento al pieno rispetto della sovranità popolare che si esprimerà con il voto referendario tutelato dalla Costituzione", ha detto in una nota Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia.
I radicali hanno parlato di "ottima decisione", mentre il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha detto che "adesso è necessario un grande sforzo collettivo di tutti per far vincere i Si e sfiduciare dal basso e per sempre Berlusconi".
Al contrario, il leader dei Verdi Angelo Bonelli lancia "un appello a tutti affinchè questo referendum non si trasformi in un voto pro o contro Berlusconi. Questi referendum riguardano tutto il Paese: sono tanti anche gli elettori di centro destra contrari al nucleare...".
Italo Bocchino, numero due di Fli, ha invitato gli iscritti al partito di Gianfranco Fini ad andare a votare "nel pieno rispetto e coerentemente con il principio di cittadinanza attiva", pur lasciando libertà di coscienza. Ma il finiano Fabio Granata ha già invitato invece a votare "sì".
Contestano invece la decisione della Cassazione alcuni esponenti della maggioranza, come Lucio Malan, del Pdl: "Non si riesce davvero a capire come si possa tenere un referendum per abrogare norme che non esistono più".
SCHEDE E QUORUM
Ma superato lo scoglio del vaglio della Corte Suprema, ora per la consultazione referendaria si apre un problema tecnico, perché, come ha spiegato lo stesso portavoce della Cassazione, il vice segretario generale Raffaele Botta, bisogna modificare le schede elettorali.
Nel frattempo, agli elettori italiani all'estero però sono state già inviate le schede da votare, come prevede la legge, che indica il limite di 18 giorni dalla consultazione.
La sfida, per gli anti-nuclearisti, è quella di superare il quorum, mancato dai referendum abrogativi del 1997. ma anche se la questione del nucleare è la più dibattuta, soprattutto dopo l'incidente in Giappone, è forse il referendum sull'acqua pubblica quello gode di maggiori consensi e, con adesioni trasversali, forse di un effetto trascinamento.
I due quesiti sull'acqua - contro l'affidamento della gestione a privati e contro la remunerazione del capitale investito - hanno raccolto l'anno scorso 1 milione e 400firme, un record nella storia del referendum.
E secondo un sondaggio diffuso giorni fa da Ipr Marketing, il 60% degli italiani voterebbe sì al referendum contro il nucleare, rispetto al 65% favorevole a quelli per l'acqua.
Intanto l'Agcom ha richiamato la Rai a trasmettere in orari di massimo ascolto le schede informative sui referendum, dopo gli esposti presentati nei giorni scorsi dai referendari.
"L'Autorità ha, pertanto, rivolto un richiamo alla concessionaria pubblica affinché realizzi una collocazione dei messaggi idonea a garantire l'obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti", dice un comunicato diffuso oggi dall'authority.
(Massimiliano Di Giorgio)
-- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano.
ANCHE AL MINISTERO NON SANNO CHE PESCI PRENDERE
Quali sono le ultime decisioni prese dal Ministero per gli italiani residenti all'estero dato che hanno votato e votano su un quesito diverso da quello che sarà votato in Italia.
LA RISPOSTA
Gentile Signore,
questa Task Force è informata della pronuncia della Corte di Cassazione in merito al referendum n.3 sull’energia nucleare. È tuttavia necessario attendere l’esame da parte del Ministero dell’Interno dell’ordinanza della Corte al fine di definire le esatte istruzioni da seguire.
Il Ministero degli Affari Esteri è in costante contatto con il Ministero dell'Interno per determinare al più presto le istruzioni operative che saranno immediatamente diramate a tutti gli uffici consolari al fine di informare tempestivamente i connazionali.
Le suggeriamo pertanto di far riferimento al sito www.esteri.it oppure a quello del suo consolato di appartenenza per conoscere gli aggiornamenti in materia.
Cordiali saluti
Tornano ad essere quattro i SI per il referendum
ANCHE AL MINISTERO NON SANNO CHE PESCI PRENDERE
IL CASO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO
Lucio Malan, senatore del Pdl, affermando di non riuscire a capire «come si possa votare per abrogare norme che non esistono più», solleva però un problema di diritto. Gli italiani residenti all'estero hanno già ricevuto il plico contenente le schede per votare ai referendum, tra queste anche quella sul nucleare che la Cassazione però ha indicato che deve essere modificata. «Gli italiani all'estero hanno votato e votano su un quesito diverso da quello che sarà votato in Italia», ha affermato Malan. Infatti le schede devono arrivare ai consolati entro le ore 16 di giovedì 9 giugno e molti hanno già inviato i plichi. Secondo Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, la decisione della Cassazione «è un mostro giuridico e costituzionale».
ROMA (Reuters) - La Corte di Cassazione ha deciso oggi di confermare il referendum sul nucleare del 12-13 giugno, chiarendo però che il quesito si applicherà alla nuova normativa contenuta nel decreto Omnibus, come ha annunciato un portavoce della Corte Suprema. Dunque ora il ministero dell'Interno dovrà stampare nuove schede, anche se agli elettori all'estero sono state già inviate quelle vecchie.
Le associazioni ambientaliste e i partiti di centrosinistra esultano per quella che considerano una sconfitta del governo che ad aprile, dopo l'incidente nucleare di Fukushima, aveva deciso in fretta di sospendere la costruzione di nuove centrali, cercando di aggirare il referendum.
Ma per vincere davvero, i referendari devono assicurarsi il quorum del 50% più uno dei votanti, soglia che in Italia non si è più raggiunta dopo il 1995.
Intanto, sempre oggi, l'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni ha bacchettato la Rai, perché gli spazi informativi sui referendum del 12-13 giugno sono stati collocati finora in orari che contano pochi spettatori.
REFERENDUM CONFERMATO, MA SU NUOVE NORME
Questa mattina, dopo aver ascoltato per circa un'ora le ragioni dei sostenitori del referendum e del governo che invece voleva annullare la consultazione, i 17 giudici dell'Ufficio centrale elettorale si sono riuniti per decidere il destino del referendum, alla luce del decreto Omnibus approvato definitivamente dalla Camera il 25 maggio scorso e firmato il giorno dopo dal presidente della Repubblica.
In teoria, era la prima volta che la Cassazione era chiamata a decidere su una questione del genere: un governo che abroga la decisione al centro del quesito referendario, quella di costruire le centrali nucleari a 24 anni da un voto popolare che le mise al bando, dopo l'incidente nucleare di Chernobyl.
"Con l'emendamento vengono abrogate esattamente le norme che sono oggetto del quesito referendario", aveva detto in aula al Senato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani.
Ma i promotori del referendum hanno insistito fin dall'inizio sul fatto che la norma voluta dal governo sospende ma non annulla la costruzione delle centrali, rimandandola a valutazioni future sulla sicurezza, come dice il comma 1 dell'articolo 5 della legge "Omnibus". Non caso, lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva sottolineato che il ritorno del nucleare in Italia non era stato annullato, ma solo rinviato: "Se avessimo fatto il referendum avremmo rinunciato al nucleare per lungo tempo. Invece io spero che tra uno o due anni si potrà ritornare sulla scelta, dopo che sarà stata fatta chiarezza sulla tecnologia".
Il precedente citato dai referendari risaliva al 1978, quando il governo dell'epoca aveva cercato di bypassare il voto modificando la normativa sottoposta a consultazione. La Cassazione, dopo un pronunciamento della Consulta, trasferì il quesito sulla nuova legge.
Oggi dunque la Cassazione ha dato ragione ai referendari, e ha deciso di confermare il referendum, che si terrà insieme ai due sull'acqua pubblica e a quello sul legittimo impedimento, sul testo della nuova legge, in particolare il già citato comma 1 e il comma 8 dell'articolo 5.
Si tratta dei commi che in sostanza danno mandato al governo, pur annullando la costruzione delle nuove centrali, di attuare successivamente il programma di energia nucleare in base alle risultanze di una verifica condotta sia dall'agenzia italiana che dall'Unione europea sulla sicurezza degli impianti.
ESULTANO ASSOCIAZIONI E CENTROSINISTRA
La decisione della Cassazione è stata accolta positivamente dai sostenitori del referendum, che era stato promosso nel 2010 dall'Italia dei Valori.
"Si afferma la serena forza della Costituzione contro il tentativo maldestro di raggirare i cittadini", ha commentato coi giornalisti l'avvocato Gianluigi Pellegrino, che davanti alla Corte Suprema rappresenta le posizioni del Pd.
"E' un bene per il Paese che, come richiesto dal Wwf nella sua memoria inviata ieri, la Corte di Cassazione, confermando il referendum sul nucleare, abbia richiamato di fatto governo e Parlamento al pieno rispetto della sovranità popolare che si esprimerà con il voto referendario tutelato dalla Costituzione", ha detto in una nota Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia.
I radicali hanno parlato di "ottima decisione", mentre il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha detto che "adesso è necessario un grande sforzo collettivo di tutti per far vincere i Si e sfiduciare dal basso e per sempre Berlusconi".
Al contrario, il leader dei Verdi Angelo Bonelli lancia "un appello a tutti affinchè questo referendum non si trasformi in un voto pro o contro Berlusconi. Questi referendum riguardano tutto il Paese: sono tanti anche gli elettori di centro destra contrari al nucleare...".
Italo Bocchino, numero due di Fli, ha invitato gli iscritti al partito di Gianfranco Fini ad andare a votare "nel pieno rispetto e coerentemente con il principio di cittadinanza attiva", pur lasciando libertà di coscienza. Ma il finiano Fabio Granata ha già invitato invece a votare "sì".
Contestano invece la decisione della Cassazione alcuni esponenti della maggioranza, come Lucio Malan, del Pdl: "Non si riesce davvero a capire come si possa tenere un referendum per abrogare norme che non esistono più".
SCHEDE E QUORUM
Ma superato lo scoglio del vaglio della Corte Suprema, ora per la consultazione referendaria si apre un problema tecnico, perché, come ha spiegato lo stesso portavoce della Cassazione, il vice segretario generale Raffaele Botta, bisogna modificare le schede elettorali.
Nel frattempo, agli elettori italiani all'estero però sono state già inviate le schede da votare, come prevede la legge, che indica il limite di 18 giorni dalla consultazione.
La sfida, per gli anti-nuclearisti, è quella di superare il quorum, mancato dai referendum abrogativi del 1997. ma anche se la questione del nucleare è la più dibattuta, soprattutto dopo l'incidente in Giappone, è forse il referendum sull'acqua pubblica quello gode di maggiori consensi e, con adesioni trasversali, forse di un effetto trascinamento.
I due quesiti sull'acqua - contro l'affidamento della gestione a privati e contro la remunerazione del capitale investito - hanno raccolto l'anno scorso 1 milione e 400firme, un record nella storia del referendum.
E secondo un sondaggio diffuso giorni fa da Ipr Marketing, il 60% degli italiani voterebbe sì al referendum contro il nucleare, rispetto al 65% favorevole a quelli per l'acqua.
Intanto l'Agcom ha richiamato la Rai a trasmettere in orari di massimo ascolto le schede informative sui referendum, dopo gli esposti presentati nei giorni scorsi dai referendari.
"L'Autorità ha, pertanto, rivolto un richiamo alla concessionaria pubblica affinché realizzi una collocazione dei messaggi idonea a garantire l'obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti", dice un comunicato diffuso oggi dall'authority.
(Massimiliano Di Giorgio)
-- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano.
ANCHE AL MINISTERO NON SANNO CHE PESCI PRENDERE
Quali sono le ultime decisioni prese dal Ministero per gli italiani residenti all'estero dato che hanno votato e votano su un quesito diverso da quello che sarà votato in Italia.
LA RISPOSTA
Gentile Signore,
questa Task Force è informata della pronuncia della Corte di Cassazione in merito al referendum n.3 sull’energia nucleare. È tuttavia necessario attendere l’esame da parte del Ministero dell’Interno dell’ordinanza della Corte al fine di definire le esatte istruzioni da seguire.
Il Ministero degli Affari Esteri è in costante contatto con il Ministero dell'Interno per determinare al più presto le istruzioni operative che saranno immediatamente diramate a tutti gli uffici consolari al fine di informare tempestivamente i connazionali.
Le suggeriamo pertanto di far riferimento al sito www.esteri.it oppure a quello del suo consolato di appartenenza per conoscere gli aggiornamenti in materia.
Cordiali saluti
Iscriviti a:
Post (Atom)