Con
un microscopio portatile e a basso costo, particolarmente adatto per i Paesi
endemici, per esempio in Africa e Asia
Individuato
un nuovo
test per diagnosticare in modo tempestivo e preciso la malaria grazie
a un microscopio portatile e a basso costo, particolarmente adatto per i Paesi
ad alto rischio: a mettere a punto la tecnica è stato l’Istituto per l’officina
dei materiali (Iom) del Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione
con un team internazionale di ricercatori italiani, spagnoli e israeliani. I
risultati, preliminari, sono stati pubblicati su Biomedical
optics express, rivista della della Optical society of America.
Ogni anno sono 243 milioni i nuovi casi di malaria segnalati dall'Organizzazione mondiale della sanità con quasi un milione di morti, per lo più bambini. “Il nuovo sistema discrimina le cellule infette da quelle sane usando la tecnica 'speckle sensing microscopy' che si basa sull’osservazione del diverso comportamento delle membrane dei globuli rossi malati, più rigide, rispetto a quelli sani, al passaggio di un raggio laser inclinato - spiega Dan Cojoc, ricercatore dell’Iom-Cnr -. Con soli 30 minuti il test consente non solo una diagnosi tempestiva della malaria, dando vita ad alte probabilità di successo grazie alle terapie salvavita, ma anche di ridurre eventuali prescrizioni terapeutiche errate e spesso pericolose. Inoltre questa tecnica è più sicura per l’operatore che non entra in contatto con il sangue del paziente ed è accessibile anche a personale non qualificato”.
Il progetto è stato proposto nell’ambito del VII Programma quadro della Comunità europea ed è attualmente sotto valutazione. Il nuovo approccio diagnostico è veloce, portatile e a basso costo. “Al momento nei centri medici africani ci vogliono 8-10 ore prima di sapere se il parassita si è insediato nell’organismo e ha infettato i globuli rossi del paziente - prosegue il ricercatore -. La tecnica standard, caratterizzata da un’alta sensibilità e specificità, è quella della microscopia ottica ‘Giemsa’, che analizza uno striscio di sangue colorato su vetrino, con ingenti costi sia per le attrezzature sia per la formazione del personale. Inoltre, è difficile trasportarla e installarla fuori dall’ospedale”.
Ogni anno sono 243 milioni i nuovi casi di malaria segnalati dall'Organizzazione mondiale della sanità con quasi un milione di morti, per lo più bambini. “Il nuovo sistema discrimina le cellule infette da quelle sane usando la tecnica 'speckle sensing microscopy' che si basa sull’osservazione del diverso comportamento delle membrane dei globuli rossi malati, più rigide, rispetto a quelli sani, al passaggio di un raggio laser inclinato - spiega Dan Cojoc, ricercatore dell’Iom-Cnr -. Con soli 30 minuti il test consente non solo una diagnosi tempestiva della malaria, dando vita ad alte probabilità di successo grazie alle terapie salvavita, ma anche di ridurre eventuali prescrizioni terapeutiche errate e spesso pericolose. Inoltre questa tecnica è più sicura per l’operatore che non entra in contatto con il sangue del paziente ed è accessibile anche a personale non qualificato”.
Il progetto è stato proposto nell’ambito del VII Programma quadro della Comunità europea ed è attualmente sotto valutazione. Il nuovo approccio diagnostico è veloce, portatile e a basso costo. “Al momento nei centri medici africani ci vogliono 8-10 ore prima di sapere se il parassita si è insediato nell’organismo e ha infettato i globuli rossi del paziente - prosegue il ricercatore -. La tecnica standard, caratterizzata da un’alta sensibilità e specificità, è quella della microscopia ottica ‘Giemsa’, che analizza uno striscio di sangue colorato su vetrino, con ingenti costi sia per le attrezzature sia per la formazione del personale. Inoltre, è difficile trasportarla e installarla fuori dall’ospedale”.
La malaria è una
malattia infettiva dovuta a un
microrganismo parassita del genere Plasmodium che si trasmette all’uomo
attraverso la puntura di zanzara Anopheles. Nella maggior parte dei casi si
presenta con febbre accompagnata da brividi, mal di testa, mal di schiena,
dolori muscolari, sudorazione profusa, nausea, vomito, diarrea e tosse. Se le
infezioni da Plasmodium, e in particolare del genere falciparum (responsabile
della forma più grave, definita anche terzana maligna), non vengono curate in
tempo, possono complicarsi con insufficienza renale, edema polmonare e coma,
fino ad arrivare al decesso. Di qui l’importanza di uno strumento diagnostico
rapido, preciso, trasportabile e semplice da utilizzare in quei Paesi, come
Africa, sub-continente indiano, sud-asiatico, America Latina e in parte America
Centrale, dove la patologia è endemica.
Fonte:
salute24.ilsole24ore.com
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