Riduzione della tassa sui rifiuti per gli emigrati
ROMA Il Governo ha accolto l’Ordine del giorno (ODG)
dell’On. Gino Bucchino (Pd) sulla tassa sui rifiuti che devono pagare i
cittadini italiani residenti permanentemente all’estero proprietari di unità
immobiliari in Italia, garantendo che i comuni la riducano di oltre il 70%.
"Si tratta di un importante impegno che auspichiamo sia presto
tradotto in realtà", commenta Bucchino, primo firmatario dell’odg
sottoscrtitto anche dai colleghi eletti all’estero Fedi, Porta, Garavini e
Farina.
Presentando l’odg durante la discussione del decreto fiscale alla
Camera, Bucchino aveva sottolineato come "tramite l’emanazione di un
regolamento i comuni possono prevedere riduzioni tariffarie nel caso di
abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di
sei mesi all'anno, all'estero e che la tariffa è commisurata alle quantità e
qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in
relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte".
Nella stessa occasione, il parlamentare eletto all’estero aveva inoltre
rilevato che "la stragrande maggioranza dei cittadini italiani iscritti
all’AIRE proprietari di unità immobiliari in Italia risiede permanentemente
all’estero e torna in Italia esclusivamente per passarci brevi periodi di vacanza
per cui la quantità media ordinaria dei rifiuti prodotti è ovviamente molto
ridotta se non trascurabile".per Bucchino ha chiesto l’impegno del Governo
a "valutare la possibilità di predisporre una modifica alla disciplina dei
tributi comunali sui rifiuti e sui servizi di cui al decreto legge 6 dicembre
2011, n. 201, convertito in legge 22 dicembre 2011 n. 214 legislativo che
prescriva ai comuni di garantire ai cittadini italiani residenti
permanentemente all’estero e proprietari di unità immobiliari in Italia non
locate il pagamento di una tariffa commisurata all’effettiva quantità dei
rifiuti prodotti e comunque non superiore al trenta per cento della tariffa che
avrebbero pagato se fossero stati residenti in tale unità immobiliare".
"Approvando l’Odg – commenta oggi Bucchino – il Governo si è
impegnato a soddisfare questa richiesta. Attendiamo fiduciosi". (aise)
ROMA "L'Imu sulle case in Italia degli italiani nel
mondo ha tenuto con il fiato sospeso, per giorni, milioni di connazionali
residenti all'estero" e alla fine "il governo Monti ha deciso di
considerare seconda casa la prima abitazione posseduta nel BelPaese da quei
connazionali che vivono oltre confine".
Per Antonella Rebuzzi, senatrice di Forza Italia nella passata
legislatura, si tratta di "una grossa ingiustizia, una vera e propria
ferita agli italiani nel mondo, che non è stata del tutto sanata dalla
soluzione a cui si è giunti alla fine: toccherà infatti ai comuni decidere se
considerare prima o seconda casa l'abitazione degli iscritti Aire, con le note
conseguenze sull'aliquota, più o meno pesante".
"Certamente è stato fatto un passo in avanti", riconosce
Rebuzzi, "ma la vera battaglia da vincere, il vero obiettivo a cui
arrivare era quello di ottenere dal governo che gli italiani all'estero
potessero pagare per la loro prima casa la stessa aliquota che pagano per la
loro prima abitazione gli italiani d'Italia".
"Alcuni dei parlamentari eletti all'estero hanno certamente fatto
il massimo, tuttavia ciò che ha deciso di concedere l'esecutivo guidato da
Mario Monti ai connazionali ci sembra solo un contentino, se non addirittura
uno scaricabarile", commenta Rebuzzi.
"Dispiace osservare che ci sia stato poco impegno per arrivare a
una soluzione vicina agli italiani residenti all'estero: in particolare",
spiega Antonella Rebuzzi, "la sensibilità del PdL in tutta questa vicenda
ci è sembrata davvero tiepida. A leggere alcune dichiarazioni sulle agenzie di
stampa, pare anzi che proprio il PdL abbia più di ogni altro partito ostacolato
il percorso che avrebbe potuto portare forse a una soluzione più netta, che in
molti auspicavano, quella cioè di considerare sempre e comunque come prima casa
l'abitazione dei connazionali".
"È davvero un peccato dover constatare che fra gli eletti
all'estero esistano persone che sembrano avere ormai dimenticato il loro
impegno nei confronti delle comunità italiane sparse per il mondo, nei
confronti di quegli italiani che con il loro voto li hanno inviati a
Roma", osserva ancora Rebuzzi, che, "come italiana residente
all'estero da una vita", si sarebbe "aspettata molto di più da alcuni
eletti oltre confine, che invece giorno dopo giorno non fanno altro che
dimostrare di non avere nè la forza nè tanto meno la voglia di lottare per
difendere gli interessi dei tanti italiani nel mondo che guardano a Roma e
all'Italia con sempre maggiore sfiducia". (aise)
hanno mandato i nostri genitori a guadagnarsi il pane all`estero, e adesso questi vampiri in mancanza di sangue che gli serve a vivere da onorevoli ci suchiano anche a noi.
RispondiEliminaClasse dirigente che ha bisogno di un governo
Tecnico.
Poco altro da dire , oppure non la finisco piu.
se i nopstri onorevoli fossero capaci di fare
il 10% delle loro Chiacchere L`Italia sarebbe
una delle prime al mondo.
Bravissimo Emanuele Piddiu !
RispondiEliminaNon credo aver qulacosa da aggiungere...hai detto tutto.