mercoledì 21 marzo 2012

«Ballo sul cubo per i bimbi africani»



La cerimonia delle inaugurazioni

Ci siamo !
E’ arrivato il giorno dell’inaugurazione delle nuove strutture .
Oggi è festa, un giorno importante   durante il quale celebreremo anche i dieci anni dalla fondazione del villaggio Mondobimbi.
Finanziata dal Comune di Peccioli fa bella mostra di sé la nuova struttura a due piani che ospiterà al piano terra la sala insegnanti e al piano superiore la mediateca ( sala informatica – sala proiezioni). Sul tetto svetta l’antenna con la quale si intercetterà prossimamente il segnale radio del wi  fi  la cui stazione emittente è posta in centro città.
Non sembra vero :  il villaggio tra un po’ potrà accedere alla rete !
Mondobimbi Toscana ha invece finanziato, con un contributo, parzialmente integrato dall’associazione NOI PER VOI di Peccioli, due nuovi dormitori e due nuove aule.
Il Villaggio è più grande, più funzionale. Un’ autentica eccellenza a Tulear.
Alla cerimonia sono presenti tutte le massime autorità pubbliche : i sindaci dei due arrondissements Tuelar 1 e 2,  i capi distretto delle zone rurali, il responsabile del dipartimento regionale dell’educazione, il capo regionale della regione sud ovest del Madagascar Francois Benaria Dimbi e poi il responsabile del PAM, Sig. Robert che abbiamo incontrato alcuni giorni fa.
Fonte: www.mondobimbi.org


 A questa cerimonia era presente anche Imelda, ecco la sua storia e le sue foto

Di notte in discoteca, di giorno volontaria «Lo faccio per papà» Quando lui è morto, sette anni fa, ho sentito il bisogno di fare qualcosa per gli orfani che soffrono la fame
Imelda, 27 anni, italo/malese, dai led dei locali milanesi ai villaggi del Madagascar





Due anime. Due diversi modi di vivere la propria vita e di raccontarla attraverso i social network: su MySpace il lato sexy di una fra le più ammirate cubiste della Milano by night (e non solo, visti i tanti impegni anche fuori dalla Lombardia) e su Facebook l'impegno sociale come volontaria in Madagascar. Imelda Lee Carioni, milanese, 27 anni, padre italiano e madre malese, diploma in ragioneria e studi (interrotti) di scienze politiche, racconta così in Rete, attraverso le sue foto, questa doppia anima

E ricorda come si è scoperta cubista dal cuore d'oro, mettendo a fuoco il periodo di quando i suoi genitori si sono separati. «Avevo poco più di due anni, così, di fatto, sono cresciuta con mio padre, a Barcellona». Quindi la svolta. «Quando lui è morto improvvisamente 7 anni fa, ho sentito il bisogno di onorare la sua memoria in un modo da sentirlo sempre vicino e mi facesse stare bene, sapendo che lui sarebbe stato fiero di me».

Imelda, una bellezza che non passa inosservata, ha iniziato così ad informarsi per trovare un'associazione di volontariato seria e affidabile. Un amico le ha presentato una simpatica coppia che, 10 anni fa, era andata in Madagascar. «Erano rimasti talmente colpiti dalla situazione di malnutrizione e povertà - ricorda Imelda - che decisero di fondare un'associazione di sostegno a distanza: la Mondobimbi Toscana Onlus (www.mondobimbi.org), che a tutt'oggi si prende cura di 700 bambini tra i 3 e 17 anni, e aiuta anche le scuole, gli ospedali e gli enti locali tramite la donazione di pasti. Così, attraverso loro ho adottato due bambini, Jean Besay e Solange, che adesso hanno 11 anni».

Nell'associazione, Imelda occupa un ruolo di fundraiser : organizza eventi per la raccolta fondi e si occupa di far conoscere Mondobimbi a enti e aziende che possono avere a cuore la causa. «Nei nostri centri di accoglienza i bambini, per lo più orfani o provenienti da famiglie con enormi problemi come la mia Solange, hanno la possibilità di andare a scuola, ricevere assistenza medica, imparare a svolgere dei lavori che permetteranno loro di essere indipendenti e sostenere la propria famiglia. Una volta raggiunta la maggiore età, ricevono dall'associazione un microcredito per aprirsi un'attività. In pochi anni, grazie alle donazioni ricevute, abbiamo costruito aule scolastiche, dormitori, un forno, dei campi e degli allevamenti in cui i numerosi insegnanti e professionisti che vivono nel centro, insegnano ai bimbi come fare il pane, coltivare la terra, allevare bestiame, cucinare e ricamare».

Poi scende la notte e Imelda indossa i panni di cubista e ballerina. Lo fa da 4 anni in numerosi locali di mezza Italia, Milano in primis. «Lo so che è un mondo fatto tutto di neon e ipocrisia, un mondo superficiale, d'immagine, ma è anche qui che si conoscono tante persone che, come me, sono sole, senza genitori, e fanno più mestieri per mantenersi. Ovviamente è un lavoro che mi diverte e che mi permette di mostrare il mio lato esibizionista e goliardico. Anche se spesso mi pesa, perché so che mio padre si rivolterebbe nella tomba. Non è così, comunque, che vedo il mio futuro. Se non lo facessi, però, non avrei il tempo e la possibilità economica di aiutare i miei bimbi, a cui devolvo gran parte del guadagno notturno».
Fonte: La Repubblica

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