Banca
mondiale: perseguire pratica come per droga e racket
Il disboscamento illegale in paesi come
l'Indonesia, il Madagascar e alcuni paesi dell'Africa occidentale ha generato
introiti per 10-15 miliardi di dollari secondo un nuovo rapporto della Banca
mondiale. Secondo quanto riferito dagli esperti dell'organizzazione mondiale,
si tratta di operazioni compiute dalla criminalità organizzata e la maggior
parte dei proventi sarebbe finita proprio nelle tasche di ufficiali corrotti.
"Abbiamo bisogno di perseguire la criminalità organizzata dedita al
disboscamento illegale allo stesso mondo di quella che si occupa del traffico
di droga o del racket", ha spiegato un manager della Banca centarle,
citato dalla Bbc.
Fonte: TM
News
DISBOSCAMENTO ILLEGALE: BUSINESS MILIARDARIO PER
LE GANG, IN PERICOLO L'AMBIENTE
Il
taglio e la vendita illegale di alberi genera un business di valore complessivo
compreso tra i 10 e i 15 miliardi di dollari, secondo un'analisi pubblicata
dalla Banca Mondiale.
Secondo questa pubblicazione, chiamata Justice for Forests, la maggior parte delle operazioni di disboscamento illegale sarebbero condotte da gruppi di criminalità organizzata i cui introiti servirebbero principalmente a pagare ufficiali corrotti.
I paesi in cui questo fenomeno è più diffuso sono l'Indonesia, il Madagascar, e diverse nazioni dell'Africa occidentale: secondo la Banca Mondiale è fondamentale un intervento di giustizia internazionale per fornire aiuto a questi paesi, i cui boschi spariscono di media all'allarmante velocità di circa 4.500 metri quadrati al secondo.
Secondo la Banca Mondiale, questi criminali dovrebbero essere indagati e inseguiti al pari dei corrieri della droga: uno dei fattori principali che contribuiscono alla crescita di questo fenomeno è che troppo spesso gli episodi di disboscamento illegale vengono ignorati o messi da parte, in quanto le rare indagini che vengono condotte finiscono sempre con l'essere interrotte per via dello scarso interesse nel fenomeno.
Molti paesi stanno cominciando ad unirsi per combattere il disboscamento illegale, e Stati Uniti, Cina e Giappone inizieranno presto a controllare l'origine del legname prima di acquistarlo: al momento, la compagnia di chitarre Gibson, ad esempio, sarebbe indagata per l'acquisto di legname tagliato illegalmente.
Oltre ad alimentare la criminalità organizzata, il disboscamento illegale può portare a gravi conseguenze per l'ambiente: molte frane e alluvioni, come quelle delle Filippine, sarebbero infatti da attribuirsi alla deforestazione selvaggia.
Secondo questa pubblicazione, chiamata Justice for Forests, la maggior parte delle operazioni di disboscamento illegale sarebbero condotte da gruppi di criminalità organizzata i cui introiti servirebbero principalmente a pagare ufficiali corrotti.
I paesi in cui questo fenomeno è più diffuso sono l'Indonesia, il Madagascar, e diverse nazioni dell'Africa occidentale: secondo la Banca Mondiale è fondamentale un intervento di giustizia internazionale per fornire aiuto a questi paesi, i cui boschi spariscono di media all'allarmante velocità di circa 4.500 metri quadrati al secondo.
Secondo la Banca Mondiale, questi criminali dovrebbero essere indagati e inseguiti al pari dei corrieri della droga: uno dei fattori principali che contribuiscono alla crescita di questo fenomeno è che troppo spesso gli episodi di disboscamento illegale vengono ignorati o messi da parte, in quanto le rare indagini che vengono condotte finiscono sempre con l'essere interrotte per via dello scarso interesse nel fenomeno.
Molti paesi stanno cominciando ad unirsi per combattere il disboscamento illegale, e Stati Uniti, Cina e Giappone inizieranno presto a controllare l'origine del legname prima di acquistarlo: al momento, la compagnia di chitarre Gibson, ad esempio, sarebbe indagata per l'acquisto di legname tagliato illegalmente.
Oltre ad alimentare la criminalità organizzata, il disboscamento illegale può portare a gravi conseguenze per l'ambiente: molte frane e alluvioni, come quelle delle Filippine, sarebbero infatti da attribuirsi alla deforestazione selvaggia.
Fonte: Master Viaggi
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