Ancora una volta sono le risorse del
sottosuolo africano a far muovere gli uomini d’affari di tutto il mondo verso
il Continente Nero, questa volta in direzione Madagascar dove, da poco, è stato
scoperto un giacimento di pietre preziose, situato sotto la foresta pluviale
protetta di Zahamena.
In poche ore minatori ed affaristi da tutto il globo hanno invaso l’isola africana ammassandosi nel capoluogo della regione orientale di Alaotra Mangoro, Ambatondrazaka, pronti a mettere le mani su un bottino di entità ancora sconosciuta ma sicuramente consistente, mentre Rasolonirina Ramenason, direttore regionale per l’Ambiente e le Foreste, afferma che “quasi la metà dei minatori ha invaso la zona di conservazione delle pietre preziose”.
L’area di Zahamena, già nel 2007 dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, situata pochi chilometri ad est del lago Alaotra, ospita una foresta pluviale di oltre sessantaquattromila ettari, in cui vivono centinaia di specie di piante ed animali di cui molti presenti solo in quella zona. La foresta ospita inoltre svariati villaggi di popoli autoctoni di etnia Sihanaka o Betsimisaraka.
A dimostrare l’importanza di questa regione, un terzo del territorio occupato dalla foresta è stato dichiarato riserva naturale integrale, vietandone l’accesso a turisti o visitatori.
Finché era considerata solo un’area scoscesa coperta da alberi nessuno, a parte qualche botanico o naturalista, se ne era mai curato e molti probabilmente ne ignoravano anche l’esistenza, conservandone l’integrità.
Ora che l’intera zona si è trasformata in un forziere pieno di diamanti e pietre preziose di vario colore, mantenerla inviolata sarà sicuramente molto più difficile se non impossibile, soprattutto viste le condizioni disastrate in cui versa l’economia del Paese, per il quale l’inizio di un’attività mineraria fiorente potrebbe portare entrate non indifferenti.
Spetterà solo a chi governa l’isola di decidere se proteggere una foresta patrimonio dell’umanità, o se trasformare l’intera area in un’enorme miniera.
Fonte: Rinascita
In poche ore minatori ed affaristi da tutto il globo hanno invaso l’isola africana ammassandosi nel capoluogo della regione orientale di Alaotra Mangoro, Ambatondrazaka, pronti a mettere le mani su un bottino di entità ancora sconosciuta ma sicuramente consistente, mentre Rasolonirina Ramenason, direttore regionale per l’Ambiente e le Foreste, afferma che “quasi la metà dei minatori ha invaso la zona di conservazione delle pietre preziose”.
L’area di Zahamena, già nel 2007 dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, situata pochi chilometri ad est del lago Alaotra, ospita una foresta pluviale di oltre sessantaquattromila ettari, in cui vivono centinaia di specie di piante ed animali di cui molti presenti solo in quella zona. La foresta ospita inoltre svariati villaggi di popoli autoctoni di etnia Sihanaka o Betsimisaraka.
A dimostrare l’importanza di questa regione, un terzo del territorio occupato dalla foresta è stato dichiarato riserva naturale integrale, vietandone l’accesso a turisti o visitatori.
Finché era considerata solo un’area scoscesa coperta da alberi nessuno, a parte qualche botanico o naturalista, se ne era mai curato e molti probabilmente ne ignoravano anche l’esistenza, conservandone l’integrità.
Ora che l’intera zona si è trasformata in un forziere pieno di diamanti e pietre preziose di vario colore, mantenerla inviolata sarà sicuramente molto più difficile se non impossibile, soprattutto viste le condizioni disastrate in cui versa l’economia del Paese, per il quale l’inizio di un’attività mineraria fiorente potrebbe portare entrate non indifferenti.
Spetterà solo a chi governa l’isola di decidere se proteggere una foresta patrimonio dell’umanità, o se trasformare l’intera area in un’enorme miniera.
Fonte: Rinascita
A questo comunicato , aggiungiamo qualche notizia avuta di prima mano
Sono stati trovati degli
zaffiri blu di ottima qualità e che tagliati è stato già possibile apprezzarne
la purezza.
I minatori arrivati sul posto
sono oltre 15.000 e sono arrivati anche parecchi compratori da tutto il mondo,
soprattutto dallo Sri Lanka.
La zona interessata è nel
comune di Didy, a 50 chilometri a sud di
Ambatodrazaka.
Gli alberghi di Ambatodrazaka sono super affollati e quelli che ne
piangono le conseguenze sono i residenti perchè tutti i generi di prima
necessità sono divenuti carissimi.
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