Oggi, 3 novembre 2011, la giovane magretese Anna
Messora, neolaureata in Fisioterapia, parte per un anno per un'esperienza di
volontariato in Madagascar, dove sarà ospite nella casa dei volontari di Reggio
Terzo Mondo. In questo articolo Anna ci racconta le sue aspettative verso
questa importante esperienza che la terrà lontana da casa per un anno, le sue
paure, le sue speranze.
Anna alloggerà
nel villaggio di Ambositra dove c'è un importante centro di riabilitazione dove
potrà offrire le sue competenze professionali.
"Mi
aspetto un'esperienza ricchissima per la mia crescita personale, spirituale e
professionale: la conoscenza di un nuovo mondo, una nuova cultura, una nuova
lingua, un nuovo modo di relazionarsi, un ritorno all'essenziale che dopo mi
permetta di apprezzare meglio le enormi fortune che ho a casa e che nella
quotidianità dimentico, un "rallentamento" della giornata non per
essere pigri ma per godersi meglio le piccole cose - ci racconta Anna "Mi
aspetto di mettere al servizio le mie (poche) competenze per "dare un
senso" ai miei studi e perché un sorriso di un bambino è il miglior
stipendio che possa avere. Mi aspetto di vivere in una bella comunità di
volontari italiani, gente che condivide le tue scelte e con cui potersi
confrontare, ridere, scherzare, pregare, piangere e litigare. Mi aspetto di
fare tanta fatica a inserirmi in un mondo completamente nuovo, di non capire
tante cose dei malgasci e di non farmi capire. Mi aspetto di piangere tanto,
soprattutto all'inizio, mi aspetto di avere nostalgia, mi aspetto di trovare
dei paesaggi e degli animali meravigliosi. Mi aspetto di non voler più tornare
a casa alla fine di quest'anno"
La nostra volontaria però non nasconde che è anche un po' spaventata da quest'anno che l'attende:
La nostra volontaria però non nasconde che è anche un po' spaventata da quest'anno che l'attende:
"Sono
spaventata appunto per l'inserimento in questo nuovo mondo, di non trovarmi con
i modi di fare dei malgasci, di non riuscire a imparare bene la lingua, di non
trovarmi bene in comunità, di avere troppa nostalgia e che il tempo non passi
più, di trovarmi a gestire situazioni che non so gestire, che la gente si
aspetti qualcosa da me perchè sono italiana. Infine,mi spaventano un po' anche
le malattie che potrei prendere"
Un consiglio per tutti i ragazzi che vorrebbero intraprendere una simile esperienza:
Un consiglio per tutti i ragazzi che vorrebbero intraprendere una simile esperienza:
"Consiglio
di buttarsi, di non pensarci troppo, certo bisogna avere la giusta convinzione
(ma se arrivi a questa scelta di solito ce l'hai), però non bisogna neanche
farsi condizionare troppo da ansie e paure, soprattutto quelle tipiche che la
società nostra ti inculca: "ma cosa vai a perder tempo, fatti pagare
almeno, dopo torni e non trovi lavoro, ti licenzi con tutta quella gente che
non trova lavoro ecc"... Le paure ce le avrai sempre, e non c'è mai un
momento della vita giusto, ogni momento può essere buono, soprattutto quando
pensi che vuoi qualcosa di più dalla vita, che il lavoro, gli amici, gli
hobbies ti stanno un po' stretti e non per scappare da tutto questo, ma per
donare un po' del tuo tempo agli altri! Lo dico soprattutto ai giovani come me
che hanno finito di studiare: secondo me è un ottima opportunità per prepararsi
alla vita adulta, lavorativa, la sento come una tappa da cui tutti sarebbe
bellissimo che passassero, e che dopo mi darà una carica in più per il mio
futuro, qualsiasi esso sia"
Quindi, questo viaggio non è un modo come un altro, per te che sei giovane, per scappare dal tuo Paese?
Quindi, questo viaggio non è un modo come un altro, per te che sei giovane, per scappare dal tuo Paese?
"No, non scappo
assolutamente dal mio paese, nè dal punto di vista professionale (ho trovato
lavoro come fisioterapista dopo 2 settimane che cercavo e ho continuato a
ricevere proposte lavorative nei mesi successivi) nè da quello personale e
relazionale. Certo, c'è la voglia di "uscir di casa", di iniziare a
vivere la mia vita, ma soprattutto c'è la voglia di dare una svolta alla mia
vita, di mettere a frutto quello che ho imparato e scoprire una nuova
parte di me. (Laura Solieri) Fonte:
Volontariamo
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