Si inaugura giovedì,
3 novembre, a Roma, presso la Sala Santa Rita, "Le nove porte:
sciamanesimo e arte contemporanea", primo evento in assoluto in Italia - ideato
da Romano Mastromattei, sciamanologo e antropologo italiano scomparso nel 2010
- che pone a diretto confronto espressioni appartenenti alle arcaiche religioni
sciamaniche con l’attività di alcuni artisti contemporanei.
L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alle Politiche
Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e da Exòrma Edizioni, in
collaborazione con Incontri Internazionali d'Arte e Zètema Progetto Cultura.
Splendidi oggetti di uso magico, complessi disegni
cosmologici, musiche rituali, suggestivi video e immagini fotografiche
descrivono lo sciamanesimo himalayano e siberiano. In un perfetto innesto
formale e concettuale, una serie di opere visuali e sonore e di installazioni
multimediali, create da artisti contemporanei, stabiliscono uno stretto
colloquio tra sciamanesimo e arte, tra l’azione degli sciamani asiatici e
l’ispirazione estetico-visionaria sottesa all’opera di alcuni artisti
contemporanei.
Nove porte, poiché nove sono i pericolosi passaggi che lo
sciamano deve saper dissigillare nel suo viaggio estatico. Nove le strette
simboliche soglie da varcare per raggiungere la più remota delle regioni infere
o il più elevato dei cieli, così da confrontarsi faccia a faccia con il divino.
Oltre alla ricca presenza di testimonianze rituali e oggetti
sciamanici, provenienti dalle collezioni private e dagli archivi di Romano
Mastromattei, Martino Nicoletti e Galina Sychenko (film, registrazioni sonore e
immagini fotografiche di rituali estatici e pellegrinaggi sacri; disegni
cosmologici e diagrammi magici), l’esposizione ospita le opere artistiche di:
Bizhan Bassiri, Rodolfo Lama, Maziar Mokhtari, Martino Nicoletti, Renato
Ranaldi; documenti sull’opera di Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Yves Klein,
James Lee Byars e altri. L'ambientazione sonora contiene musiche sciamaniche
nepalesi e siberiane appartenenti all'archivio Eurasia di Romano Mastromattei e
al Conservatorio di Stato di Novosibirsk (Russia) oltre a brani di musica
contemporanea dei compositori siberiani S. Tosin e B. Lisitsin.
La mostra, che sarà aperta al pubblico dal 4 novembre all'1
dicembre, è curata da Bruno Corà, critico d’arte della Fondazione Burri,
Martino Nicoletti, sciamanologo e artista della University of the West of
Scotland in Gran Bratagna, da Orfeo Pagnani, art director della Exòrma Edizioni
di Roma, e da Galina Sychenko, etnomusicologa del Conservatorio M.I. Glinka di
Novosibirsk, in Russia, in collaborazione con Giancarlo Arientoli. Il
libro-catalogo dell’evento è realizzato dalla Exòrma Edizioni di Roma. (aise)
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