lunedì 14 novembre 2011

Lista Rossa Iucn 2011: il barometro dell’estinzione segna tempesta (con qualche schiarita)





L'ultimo aggiornamento della Lista Rossa dell'Iucn delle specie illustra gli sforzidell'International union for conservation of nature e dei suoi partner «Per aumentare il numero è la diversità delle specie valutate, migliorando la qualità delle informazioni, al fine di stabilire un quadro migliore dello stato della biodiversità». L'Iucn è convinta che «Con  più di 61.900 specie studiate ad oggi, un altro passo da gigante è stato fatto per fare della lista rossa quel vero "barometro della vita", che eminenti scienziati chiedono sul magazine Science del 2010».
L'aggiornamento della Red List parte dai rettili che costituiscono una componente importante della biodiversità, in particolare negli habitat aridi e nelle isole, i luoghi più colpiti dal global warming e dal cambiamento climatico. L'Iucn sottolinea che «In questi ultimi anni, sono state valutate numerose nuove specie di rettili, in particolare la maggior parte di queste sono state trovate in Madagascar. I risultati allarmanti  rivelano che il 40% dei rettili terrestri del Madagascar sono minacciati. Le  22 specie identificate come a rischio critico di estinzione, una categoria comprendente camaleonti, gechi, scinchi e serpenti, sono oggi una vera sfida per la conservazione della natura. Queste nuove informazioni aiutano a condurre la pianificazione della preservazione della biodiversità e permettono di fare una valutazione della protezione che le riserve  naturali malgasce offrono ai rettili. E' incoraggiante sapere che nuove zone di salvaguardia sono state create in Madagascar e che aiuteranno preservare una percentuale significativa di specie in pericolo critico di estinzione, come il camaleonte Tarzan (Calumma tarzan), il caméléon au nez bizarre (Calumma hafahafa) e lo scinco apode (Paracontias fasika). Grazze al loro status sulla Lista Rossa, delle specie che, da sempre, sono state ignorate dagli sforzi di conservazione, come i  gechi in pericolo Paroedura masobe e Uroplatus pietschmanni, figurano in maniera più visibile nei nuovi piani».

Gli anfibi sono certamente le specie più a rischio e la cosa preoccupa molto perché svolgono un ruolo vitale negli ecosistemi e rappresentano degli indicatori della buona salute dell'ambiente. Ma la loro perdita potrebbe essere costosissima per gli esseri umani. Come spiega il rapporto Iucn, «Sono delle vere farmacie ambulanti utilizzate nella ricerca di nuove medicine». Come gruppo più minacciato, gli anfibi godono di una particolare attenzione da parte dell'Iucn e dei ricercatori che recentemente hanno "scoperto" 26 nuove specie aggiunte subito alla Red List. La raganella benedetta (Ranitomeya benedicta) è classificata come vulnerabile, la raganella di Summers (Ranitomeya summersi) è in pericolo, entrambe sono minacciate dalla perdita del loro habitat e dalla raccolta destinata al commercio internazionale di animali esotici da compagnia.



La Lista Rossa si aggiorna anche seguendo da vicino le scoperte scientifiche: «Per esempio, fino a poco fa  si conosceva solo una specie di razze manta, ma delle nuove comparazioni delle osservazioni sul campo rivelano oggi che ci sono invece due specie di manta: la Manta della barriera corallina (Manta alfredi) e la manta gigante (Manta birostris)» Entrambe sono classificate vulnerabili. La manta gigante è la più grande razza vivente e può raggiungere i 7 metri di apertura  "alare", il problema è che le sue parti hanno un grande valore sul mercato e che viene per questo perseguitata da una pesca mirata, soprattutto per le sue branchie che vengono utilizzate nella medicina tradizionale cinese. L'Iucn ribadisce che «E' indispensabile istituire urgentemente un controllo ed una regolamentazione dello sfruttamento e del commercio delle due specie di razze manta ma anche proteggere i loro principali habitat».
Restando al mare, secondo l'aggiornamento della Red List  riguardante tutte le specie di sgombridi come i tonni e i maccarelli e di pescispada e marlin, che è stato recentemente pubblicato su Science, «Mostrano che la situazione è particolarmente grave per i tonni. 5 delle 8 specie di tonno sono nelle categorie minacciate o quasi minacciate. Comprendono il tonno rosso del sud(Thunnus maccoyii), in pericolo critico di estinzione, il tonno rosso del nord o tonno rosso dell'Atlantico (T. thynnus, quello presente in Mediterraneo, ndr), in pericolo, il tonno obeso (T. obesus), vulnerabile, il tonno giallo (T. albacares), quasi minacciato, ed il germon o tonno bianco (T. alalunga), quasi minacciato. Queste informazioni saranno molto preziose per aiutare i governi a prendere delle decisioni che potrebbero salvare l'avvenire di queste specie, molte delle quali hanno un grandissimo valore economico». L'Iucn ha anche rivalutato lo status del salmone rosso (Oncorhynchus nerka) del nord Pacifico che resta immutato a livello di specie, mentre p è molto preoccupante la situazione di alcune sub-popolazioni a causa del degrado dei loro habitat in nord America: il 31% delle sub-popolazioni sono minacciate e  l'Iucn sottolinea la necessità di proseguire con le iniziative di tutela.
L'aggiornamento si occupa anche delle piante, considerate risorse essenziali per il benessere umano e  componenti critici degli habitat selvaggi, ma sono però sottorappresentate nella Red List. L'Icn spiega che «Il lavoro attualmente in corso per migliorare la loro conoscenza include una valutazione di tutte le conifere. A questo stadio, i risultati rivelano alcune tendenze turbolente. L'abete d'acqua cinese (Glyptostrobus pensilis), per esempio, che era molto esteso in Cina e Vietnam, è passato da in pericolo a in pericolo critico di estinzione. La principale causa del declino è la perdita di habitat a causa dell'agricoltura intensiva e sembra  davvero che in Cina non ne esista più nessuna pianta selvatica. La più grande delle popolazioni recentemente scoperta in Laos è stata distrutta dalle inondazioni create dalla costruzione di progetti idraulici  e sul suolo vietnamita non restano che pochissimi, se quelli che restano non producono ancora sementi utilizzabili, significa che questa specie si dirige rapidamente verso lo status di estinta allo stato selvatico».
Il rapporto fa anche l'esempio del Taxus contorta, utilizzato per produrre il Taxol, un medicinale utilizzato nella chemioterapia, che è passato da vulnerabile a in pericolo a causa del sovra-sfruttamento.
Sono numerose le specie vegetali tropicali a rischio: il 77% delle 79 piante e fiori endemici delle isole granitiche delle Seychelles valutati dalla Lista Rossa sono a rischio di estinzione. Una specie, il famoso coco de mer (Lodoicea maldivica) è passata da vulnerabile a in pericolo, minacciato dagli incendi e dalla raccolta illegale per le sue supposte proprietà afrodisiache. Anche se la vendita del cocco di mare è strettamente regolamentata, esiste un esteso mercato nero.
Jane Smart, direttrice del  Global species programme dell'Iucn, spiega che «Questo aggiornamento ci porta buone e cattive notizie sullo stato di numerose specie di tutto il mondo. Sappiamo che gli sforzi di conservazione danno dei risultati se sono messi in opera in tempo ma, senza un fermo sostegno politico associato a degli sforzi mirati ed a delle risorse sufficienti, le meraviglie della natura ed i servizi che ci offre potrebbero essere perduti per sempre».
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