martedì 8 novembre 2011

Madagascar, un angolo di paradiso


Alla scoperta del grande Paese africano, punteggiato di isolotti amati da naturalisti, subacquei e surfisti


Lemuri, balene, tartarughe e delfini; folte foreste e spiagge da sogno con la sabbia bianca come borotalco, lambita dall'oceano Indiano che qui ha mille colori: il Madagascar con i suoi tanti e spettacolari isolotti, a sud dell'Equatore, è un rifugio dorato per chi ama l'avventura sopra e sotto il mare, un angolo di paradiso tutto da scoprire.
La natura dell'isola dalle dimensioni di un continente – è grande due volte l'Italia - è davvero stupefacente; ne parlò per primo nel 1771 il botanico e naturalista francese Philibert Commerson che, dopo aver circumnavigato il mondo, si fermò sull'isola per studiarne l'affascinante e primordiale interno. Ancora oggi il Madagascar offre una natura incontaminata e misteriosa – la maggior parte delle piante e degli animali sono endemiche -, da esplorare con piccoli velivoli che collegano i centri principali dell'isola.
Poche, invece, sono le strade, addirittura inesistenti per raggiungere il Menabe, la regione della costa occidentale, una delle zone più belle, che si può visitare con piccoli aerei privati che volano dalla capitale Antananarivo a Morondava o dall'isola di Nosy Be, a 15 chilometri dalla costa nord-ovest, fino alla penisola di Anjajavy, incantevole località sulla costa occidentale che permette di osservare balene e delfini.
L'isola di Nosy Be, che in malgascio significa isola grande, è incantevole, con raffinati hotel, resort e lodge e un ricco mercato a Hell Ville, la città principale, dove si può acquistare il papier Antaimoro, carta ricavata dalla corteccia d'albero del Madagascar decorata con fiori essiccati al sole. Qui le abitazioni, che ricordano la colonizzazione francese con il loro tipico stile coloniale, ospitano il museo Sakalava e Antankarana con le testimonianze della storia e delle tradizioni delle più importanti tribù malgasce. A circa 12 chilometri da Hell Ville, in direzione ovest, c'e Dzamandzar, dove si trova uno zuccherificio, fondato nel 1920, che produce un ottimo rum. Nosy Be è anche la base per visitare le meravigliose isole che la circondano: Nosy Tanikely, Nosy Vorona, Nosy Sakatia, Nosy Komba - abitata dai lemuri, i famosi primati progenitori delle scimmie che vivono solo in Madagascar - l'arcipelago delle Mitsio, le isole Radama e Nosy Iranja. Qui il mare ha tonalità verde e blu e le sue spiagge luminose sono talmente belle da sembrare irreali; al largo nuotano indisturbate le tartarughe che, da fine agosto a febbraio, depongono le uova durante le alte maree notturne.
Chi ama fare immersioni può scegliere l'isola di Tanikely, un angolo delizioso, o l'isola di Nosy Saba, accanto al parco nazionale di Sahamalaza, famoso per i lemuri dagli occhi blu, che fa parte dell'arcipelago delle Radama, dove si trovano i reef più spettacolari.
Anche l'arcipelago delle Mitsio, irresistibile per la sua bellezza e la sua natura incontaminata, è tutto da scoprire: composto da 50 isolette dalla sabbia bianchissima, da rocce e coralli affioranti dal mare - tutte disabitate tranne Nosy Mitsio o Grande Mitsio - è un vero paradiso per chi fa immersioni e vuole scoprire posti inviolati.
Anche l'altro versante dell'isola è spettacolare: di fronte alla costa occidentale, nella provincia di Toamasina, si trova l'isola di Sainte-Marie, dove da luglio a ottobre si avvistano le balene provenienti dall'Antartico che giungono nelle baie per riprodursi. Le megattere sono studiate e protette dallaWildlife Conservation Society, che effettua anche escursioni guidate di whales watching tra la baia di Antolgil e l'isola di Sainte Marie.
Il micro continente offre davvero di tutto per chi ama la natura, gli animali e lo sport, sia all'interno sia lungo la costa. I numerosi parchi nazionali offrono circuiti e sentieri per chi pratica il trekking, uno dei modi migliori per scoprire gli infiniti paesaggi dell'isola; il massiccio di Tsaranora nell'Andringitra, a sud della capitale Antananarivo, invece, è il luogo privilegiato per fare scalate con un ventaglio di rupi granitiche dai molteplici livelli di difficoltà. La stagione più favorevole per effettuare le scalate parte proprio da giugno e si protrae fino a novembre.
Lungo la bellissima costa nordoccidentale si pratica soprattutto la vela: la costa, con i suoi paesaggi mozzafiato, è riparata dalla corrente e la navigazione avviene grazie ai venti termici. Chi ama il surf e il windsurf, invece, deve recarsi intorno a Tuléar, nella baia di Anakao, verso Diego Suarez, l'estrema punta settentrionale dell'isola, o ad Ambila Lemaitso, a metà del versante orientale; a sud, infine, c'è Lavarono, uno dei siti più belli per gli sport acquatici.
Anche il rafting è molto praticato, ma per le tante difficoltà – soprattutto per la presenza di cascate e fitte foreste di mangrovie - è consigliabile farlo con l'accompagnamento di professionisti. Tra i percorsi più interessanti ci sono quelli del parco nazionale dell'Isalo; dell'Andringitra con i suoi numerosi piccoli fiumi e cascate; di Lily nell'Itasy, che con il suo percorso pieno di rapide assicura avventure adrenaliniche, e non lontano, in fondo a una gola molto stretta, quello di Mazy.
Fonte: IDA BINI –ANSA-

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