13,1 milioni di tonnellate
di pasta prodotti al mondo, 45 Paesi produttori, 500 formati disponibili e un
consumo pro-capite mondiale che oscilla tra i 5 e i 6 kg (ma in Italia sono
26): sono i numeri della pasta, che in occasione del
World Pasta Day 2011, celebrato a Roma, apre una riflessione sul suo ruolo nel
futuro dell’alimentazione globale. E mentre AIDEPI e l'International Pasta
Organisation lanciano un'iniziativa di beneficenza in favore della Caritas con
una donazione di 14 tonnellate di pasta, Alinari racconta in un volume storia e
protagonisti di “Un capolavoro chiamato pasta”. Una sfida la pasta l'ha già
vinta. Nel 1998, anno del primo World Pasta Day, nel mondo se ne produceva meno
della metà, 6,4 milioni di tonnellate contro le 13,1 milioni del 2010. Ma non
solo: nello stesso periodo i Paesi produttori sono passati da 27 a 45 (+66%). E
sono ormai 50 (erano 29 13 anni fa, +72%) i Paesi in cui si consuma almeno 1kg
di pasta pro-capite all'anno.
Ulteriori
conferme sulla "sfida globale" che la pasta sta affrontando in questi
anni arrivano dalla ricerca internazionale GROW 2011, condotta in 17 Paesi
dalla Ong Oxfam su oltre 16mila persone di età superiore ai 16 anni. Lo studio
rivela che la pasta è, a livello mondiale, il prodotto alimentare più presente
sulle tavole globalizzate. Con l'8% delle preferenze complessive precede, in
questa speciale classifica, la carne e il riso. Secondo lo studio, la pasta è
il cibo più amato in Brasile (dove al terzo posto, peraltro, sono citate le
lasagne), Sudafrica, Germania e Olanda; è al secondo posto in Gran Bretagna e
in Spagna, dove la batte solo l'intoccabile paella. Ma è comunque citata a ogni
latitudine e longitudine.
Amata e
apprezzata in tutto il mondo, la pasta è stata e resta un fiore all'occhiello
del Made in Italy alimentare. Secondo gli ultimi dati AIDEPI, anche quest'anno
l’industria italiana della pastificazione si conferma la prima nel mondo, con
3.247 milioni di tonnellate prodotte. Di queste, oltre la metà (53%) viene
destinata ai mercati esteri. Tanto che un piatto di pasta su 4 (26%) mangiato
nel mondo viene prodotto nel nostro Paese, addirittura 7 su 10 di quelli
consumati in Europa.
Nella “top
five” dei Paesi destinatari, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e
Giappone vantano quote rispettivamente del 19,3%, 15,3%, 14,4%, 7% e 4,7% in
volume. Questi cinque paesi hanno acquistato complessivamente circa il 61%
dell’export italiano di paste alimentari (995 milioni di euro). Tra i mercati
emergenti, molto promettente il mercato russo, su cui sono state immesse 31.440
tonnellate di pasta (+53,9% rispetto al 2009). Mentre l'export di pasta
italiana in Cina registra +61% in 2 anni, in India +36% rispetto al 2009 (+143%
negli ultimi 5 anni), ma il trend più sorprendente si registra in Arabia
Saudita, +135,6% di pasta italiana nell'ultimo anno.
L'Italia guida
anche, e non poteva essere altrimenti, la speciale classifica dei consumatori
di pasta, con 26 chili pro-capite annui. Il Venezuela, secondo, consuma poco
meno della metà, 13 chili a testa, la Tunisia è il terzo consumatore mondiale
con 11,9 kg. Negli altri continenti, gli Usa sono al nono posto con 8,8 kg, in
Asia Iran (7) e Turchia (6,1) precedono il Giappone (1,7 kg).
Menzione
speciale di “pasta lovers” – nella nuova geografia, in continua evoluzione, dei
cultori di questo alimento - va a infatti a Svezia, oggi sesto paese consumatore
con 9 kg procapite, +63% rispetto al 1998 (era 14ma con 5,5 kg), ma anche alla
Germania, dove il consumo di spaghetti e maccheroni è salito da 3,5 kg
pro-capite del 1972 ai 5,4 kg del 1997 fino ai 7,9 del 2010. E il trend non
accenna a fermarsi, con la produzione di pasta tedesca schizzata nell'ultimo
anno a +13%. Dall'Europa all'America, è ancora più rilevante la crescita del
pasta business in Latinoamerica dove la produzione continentale in questi
fatidici 13 anni è triplicata, passando da poco più di 900mila tonnellate a
oltre 3 milioni.
Al di là
dell'aspetto di costume, la ricerca evidenzia quanto stia cambiando il nostro
modo di nutrirci. Il 50% della popolazione mondiale ha dichiarato che negli
ultimi 2 anni ha dovuto rinunciare a determinati alimenti. Di questi, il 39%
afferma che la causa è stata l'aumento dei prezzi. Il fattore prezzo è di gran
lunga (66%) la preoccupazione maggiore associata al cibo per la maggioranza
degli intervistati, subito davanti (43%) alla salubrità e al valore nutrizionale
degli alimenti.
Per la
Giornata, come accennato, è stata lanciata anche l’iniziativa a sostegno delle
mense Caritas: in Italia, AIDEPI, grazie al supporto di Barilla, Pasta Berruto,
Agnesi (Gruppo Colussi), Pastificio Di Martino, Divella, Felicetti, Pasta
Garofalo, La Molisana, Pastificio Mennucci e Pasta Zara, donerà circa 14
tonnellate di pasta alla Caritas. Un quantitativo che sarà in grado di
assicurare circa 170mila pasti per le mense Caritas di 12 Regioni.
Ma altre
iniziative analoghe sono in programma nel mondo, coordinate dall'IPO: negli
Stati Uniti, per esempio, un'azienda produttrice fornirà 90 kg di pasta a
ciascuna mensa delle scuole pubbliche del South Carolina, per un'iniziativa di
educazione alimentare che coinvolgerà fino a 1.200 istituti e 700mila bambini.
Mentre in Brasile l'associazione dei produttori di pasta ABIMA ha coinvolto 10
ristoranti top di Rio de Janeiro che includeranno nei loro menù delle ricette
di pasta appositamente ideate per l'evento. Per ogni piatto di pasta ordinato al
ristorante, sarà donata una confezione di pasta al National Cancer Institute
José Alencar Gomes da Silva (INCA).
Oltre ad essere
cibo del futuro, la pasta è anche capolavoro di immagini e simboli ancestrali,
raccontati dalla casa editrice Alinari nel volume "Un capolavoro chiamato
pasta. Uno stile alimentare globale" (pp. 222, Euro 45,00). L'opera
ricostruisce dalle origini la storia della pasta, l'universo dei grandi e
piccoli produttori di ieri e di oggi, le sue virtù nutrizionali, le sue
citazioni nella letteratura, nel cinema e nella pubblicità. Il tutto corredato
da una selezione di immagini d'epoca e non che testimoniano quanto questo
alimento ormai globale sia intimamente intrecciato con la nostra storia e
cultura. (aise)
Nessun commento:
Posta un commento
Si invitano i lettori ad inviare il loro indirizzo email o di amici interessati per ricevere le NEWS AIM Madagascar: news@aim.mg
Lasciare un commento anche anonimo ci aiuta a migliorare il nostro blog.
Grazie