Nell’agosto del 1969, mi sono imbarcato a Marsiglia sul “Pierre
Loti”
(AS) Attilio Mombelli nato a Gaggino Faloppio nella
provincia di Como, in un paesino tra Como e Varese, al confine con la Svizzera.
Fin da bambino ho “sognato di andare in Africa” …
guardavo la cartina geografica di questo
continente e mi attirava quella bella chiazza gialla che a quei tempi era il
Congo Belga … pensavo che doveva essere bello un giorno poterci andare!
Poi mi
sono fatto prete pensando sempre di andare in missione.
Nel
1962 la nostra Comunità ha iniziato una missione in Madagascar a Ihosy. Ho
visto tanti compagni di scuola partire e ho deciso che sarei partito anch’io per il Madagascar …
Nell’agosto del 1969, mi sono imbarcato a Marsiglia sul “Pierre
Loti” con altri due confratelli, uno dei quali aveva già passato 5 anni in
Madagascar.
Ero appena stato ordinato sacerdote, non conoscevo
niente dell’Italia, ma mi interessava solo il Madagascar … durante il viaggio,
25 giorni, passando dalla Città del Capo, abbiamo incominciato ad imparare un
po’ di malgascio con quel confratello che
aveva già la sua esperienza…
La lingua malgascia
C’è voluto un po’ di tempo tempo … ho studiato il malgascio per sei mesi; mi
ci sono voluti almeno 3 anni per parlare questa lingua senza dire troppi
strafalcioni … Il malgascio è una lingua tanto diversa dalle nostre lingue
latine; ma non è difficile; la grammatica è molto più semplice che la nostra, bisogna
però imparare tutto un vocabolario diverso dal nostro … per questo devo ancora
imparare …
Ma la gente, con la sua semplicità, il suo senso
dell’ accoglienza e anche la sua
dolcezza mi ha aiutato ad adattarmi, anzi a “trovarmi bene”…
Dove vivi
Sono sempre stato
in Madagascar e praticamente
quasi sempre a Ihosy… non l’ho scelto io questo posto, ma mi piace e mi
trovo bene, … anche se devo dire che adesso non è più la Ihosy di una volta …
Attualmente si può dire che abbiamo tutto: ospedale,
farmacia, distributori di carburante, tanti negozi pieni di tutto; anche i
marciapiedi sono pieni di venditori che obbligano i pedoni ad invadere le
strade al punto che diventa un ‘impresa passare in macchina; ci sono anche
tanti mercanti ambulanti, che su carrettini, portano le loro mercanzia nelle
case …;
ci sono militari, gendarmi e “police” che
controllano tutto e di più … a loro modo;
ci sono scuole con migliaia di bambini che
regolarmente intasano le strade all’ora dell’uscita dalle classi;
c’è la luce elettrica, addirittura arrivano le
“fibre ottiche” per la comunicazione internet ,
solo che tante volte la corrente subisce
interruzioni di ore o di mezze giornate, anche l’acqua potabile è un problema serio perché
bisogna fare lunghe code di attesa per averne un secchio.
Si, può dire che abbiamo tutto o quasi, poi però
tutto funziona come può, cioè poco bene, per non dire alla meno peggio!
Ma il bello è che ci siamo abituati a questo sistema
e la gente se ne va quasi tranquilla per
la sua strada.
E anche se la nostra radio ogni tanto “protesta” …
ma, non può fare di più!
La radio
Si ho fatto e sto facendo anche questa esperienza
… Ho seguito due corsi di formazione per
audio visivi a Lione, ho potuto formare una piccola equipe con la quale ho fatto delle produzioni “dias-groupe”
poi ci siamo permessi qualche esperienza in produzione cinematografica e nel
99, il nuovo Vescovo di Ihosy, ( con il quale avevo fatto la formazione a Lione) , mi ha chiesto di
provare anche “la radio”.
Non è stato tutto scontato, ma è una bella
esperienza e sono convinto che può essere di grandissima utilità per la gente
della zona in cui lavoro; non solo ne sono convinto, ma ne abbiamo anche delle
prove.
Nel momento della mondializzazione che stiamo
vivendo, tutti i mezzi di comunicazione moderni sono importanti e necessari
anche, e direi in modo particolare, per la missione che ho scelto; che non è
solo preghiera e prediche, ma anche promozione e formazione umana, sociale,
culturale, morale, politica ( senza fare
politica) e anche religiosa …
Come si vive
Si vive, credo, come si può vivere dal più al meno
in tutte le cittadine o grossi villaggi del Madagascar.
In tanti anni
ho visto progredire e anche regredire la situazione; siamo passati tra gli alti
e i bassi, ma questo dipendeva e dipende non tanto dalla situazione qui sul posto, ma fa parte della situazione
generale in cui si vive …
Il clima è mite, secco, … i cicloni, in genere non fanno tanti danni,
anzi sono desiderati per la coltura del riso.
Gli abitanti
La cittadina di Ihosy si trova ad un incrocio
importante per le comunicazioni nel sud del Madagascar: si passa a Ihosy per
andare a Tulear; da qui parte la strada
per Tolagnaro ( RN 13) … che però
è ancora molto “malandata”, ma è
l’unica che si può fare ! c’era una
strada che va verso Farafangana, attualmente quasi impraticabile, ma che
comunque permette ancora le comunicazioni con Ivohibe e anche Iakora, sino a
Begogo …
Qui si trovano tutte le etnie del Madagascar; la maggioranza
però sono i Bestileo e i Merina ( Ambaniandro).
Ci sono anche delle “famiglie” di cinesi e pachistani; pochi ormai sono i
“vahaza” europei …
La maggior parte della popolazione della regione,
invece, sono i “BARA” …e qui ci
sarebbero ancora tante cose da dire …
Con la gente
Mi trovo , posso dire, ci
troviamo, bene con tutti; la gente ci rispetta e non solo, ci vuol bene,
domanda aiuto, ma sa anche collaborare e impegnarsi quando si tratta di
collaborare per qualche cosa di bene.
È tranquillo
La gente cerca e desidera la
tranquillità e la sicurezza… ma la tranquillità, purtroppo, è legata a tanti
fattori che non sempre si possono controllare, e che tante volte “opprimono” le
persone, per cui tanta gente non trova
la sua situazione buona e tanto meno ideale. C’è ancora tanta povertà, e dove
c’è povertà ci sono abusi di ogni genere.
Il lavoro
-
Mi occupo, insieme con un altro
sacerdote della diocesi ed una suora, della radio “AVEC” ( che vuol dire Audio
Visivi Espressione Cristiana ) collaborato da una equipe
di circa 20 giovani;
-
Mi occupo, insieme ad alcune
suore, di un gruppo di giovani, circa 90, tra i 15 e 25 anni che, non potendo continuare la scuola classica,
imparano un lavoro manuale;
-
Mi occupo di costruzioni di
scuole, di case e di chiese.
-
Faccio il prete … e non è
sempre tutto è facile!
-
La giornata tipo
Faccio il prete … la prima cosa è
la preghiera e la Santa Messa con i confratelli alle 5,45 sino alle 7.
Dalle 7,30 alle 8 comunicazioni:
mail, telefono, radio-comunicazione con i centri dove ci sono dei confratelli
che non possono comunicare per telefono ;
alle 8 riunione per
l’organizzazione del lavoro in radio;
9 - 12 , lavoro personale, visita
ai lavori e incontri.
Preghiera, pranzo … e un po’ di
siesta!
Alle 14, riprendo il lavoro
personale; sovente visito dei villaggi nei dintorni di Ihosy.
18,45 preghiera, cena ,
telegiornale, qualche volta un po’ di
lavoro personale e poi “dodo”.
L’AIM
Personalmente ammiro il lavoro, ma soprattutto il
coraggio e l’impegno con cui voi, la direzione dell’AIM, avete mantenuto un
legame tra noi italiani qui in Madagascar, soprattutto nei momenti meno facili
che abbiamo passato.
Ammiro la vostra discrezione e umiltà nel servire
tutti i connazionali.
Grazie per tutte le informazioni che ci date … che sovente sono le uniche che abbiamo dell’Italia.
L’ associazione AIM ha saputo assumere e svolgere, e
bene, tanti compiti e impegni burocratici che sono soprattutto di pertinenza di
un Consolato.
Forse però, per un
Consolato non sarà facile mantenere quel legame di amicizia che l’AIM ci
ha dato e che spero continuerà a darci, perché sono valori che non si limitano
ne si racchiudono in un dovere burocratico.
Saluti cari.
Grazie P. attilio
Nessun commento:
Posta un commento
Si invitano i lettori ad inviare il loro indirizzo email o di amici interessati per ricevere le NEWS AIM Madagascar: news@aim.mg
Lasciare un commento anche anonimo ci aiuta a migliorare il nostro blog.
Grazie