martedì 8 novembre 2011

Da Rimini in Madagascar per un incontro


L’avventura di una adozione! 


La nostra avventura in Madagascar parte da lontano, precisamente 3 anni  fa, quando dopo un anno circa di percorso presso i tribunali ed i servizi sociali italiani per l'idoneità all'adozione internazionale  inviamo i nostri documenti sull'Isola Rossa.
L'attesa diventa più lunga e difficile del previsto, e mette a dura  prova la nostra voglia di diventare genitori adottivi. Ma teniamo duro superando lo sconforto e il 20 maggio riceviamo finalmente l'abbinamento del nostro piccolo A. di poco meno di 3 anni.
Due mesi dopo atteriamo ad Antananarivo nel cuore della notte.
Il mattino dopo, ancora disorientati dal viaggio, dal nuovo ambiente, e
dalle poche ore di sonno, siamo in macchina con l'avv. Rabenarivo,
incaricato di affiancarci nel nostro percorso formale tra giudici e
ministeri, alla volta del tribunale dove finalmente conosceremo nostro
figlio.
Attraversare le vie di Tana, i poverissimi mercati di ogni genere ai
bordi delle strade, anche quelle più centrali, vedere il volto di tanti
bimbi per strada ci lascia un senso di smarrimento; ma per questa
mattina tutte le nostre emozioni sono destinate all'incontro con il
nostro piccolo A., quindi facciamo tutta la strada in uno stato di
apparente catarsi.




L'incontro con A. non è romantico come per anni l'abbiamo immaginato; ci
viene presentato e "consegnato" nel parcheggio del tribunale, lui
visibilmente e comprensibilmente spaurito e disorientato e noi
ugualmente impacciati e impreparati ad un incontro con quelle modalità.
La situazione non ci permette di mostrarci deboli e quindi facciamo di
tutto per essere all'altezza del coraggio del nostro piccolo. Il suo
primo sguardo è qualcosa che ci porteremo dentro per sempre, anche se
ora abbiamo imparato ad apprezzare e ad amare le sue migliori espressioni di gioia e serenità.

Raccontare le gioie e le difficoltà dei tre mesi successivi di
conoscenza reciproca è impossibile; descrivere la felicità nel vederlo
di giorno in giorno affidarsi a noi, perfetti sconosciuti bianchi dal
linguaggio incomprensibile, e assieme a noi creare la nostra nuova
famiglia è qualcosa che non è possibile trasmettere a parole.

La permanenza in Madagascar, di quasi 3 mesi, richiesta dall'autorità
malgascia per il completamento della procedura di adozione, seppure
effettivamente lunga e a volte logorante, ci ha dato modo innanzitutto
di prendere confidenza reciproca in un ambiente più familiare per il
nostro piccolo, e allo stesso tempo ha dato modo a noi di conoscere un
po' meglio un paese che, per avere dato i natali a nostro figlio, ci
rimmarrà sempre nel cuore. Purtroppo le condizioni logistiche, i costi
di trasferimento e l'effettiva difficoltà a fare grossi spostamenti con
un piccolo di 3 anni appena conosciuto, ci hanno permesso di visitare
solo una piccolissima parte di questo straordinario paese.

Abbiamo potuto vedere i dintorni della capitale, dove abbiamo passato la
maggior parte del tempo anche per l'espletamento delle pratiche
burocratiche;  i vecchi taxi Renault 4 o 2cv con le bottiglie di plastica
al posto del serbatoio; i carretti a trazione umana carichi
all'inverosimile; le risaie e le "fornaci" di mattoni a cielo aperto che
caratterizzano la campagna attorno alla capitale.


Abbiamo potuto visitare il parco di Andasibe, con i suoi magnifici
lemuri (gli Indri Indri su tutti), i camaleonti e la foresta
lussureggiante; dormire ai bordi della foresta con i canti dei lemuri e
delle svariate specie di uccelli è un'esperienza imperdibile.
Abbiamo poi trascorso  3 settimane nella magnifica isola di Sainte
Marie, dove A. ha potuto vedere per la prima volta il mare (e che
mare... altro che quello di Rimini), dove abbiamo quasi accarezzato
dalla barca una balena ed il suo piccolo e dove abbiamo trascorso bei
momenti di gioco e serenità sulle spiagge, facendo bagni e castelli di
sabbia con le bimbe ed i bimbi del villaggio.
Infine abbiamo visitato i dintorni di Ampefy, la cascata, il geyser e le
sue apprezzatissime specialità gastronomiche. Ed ancora Andsirabe e la
sua strepitosa campagna.
Ma soprattutto, in questi 3 mesi, abbiamo potuto conoscere persone speciali.
Abbiamo conosciuto una parte del popolo malgascio, le differenze (non
solo fisiche) ad esempio tra la popolazione della capitale, della
campagna e del mare, le contraddizioni, i volti dei bambini all'angolo
di una strada di Tana e quelli dei bambini che giocano a cavallo di una
palma o di una piroga sulle spiagge di Sainte-Marie.

Tornati a Tana per completare la pratica adottiva ed ottenere i
documenti di ingresso di A. in Italia, abbiamo potuto contare sul
prezioso supporto di Aldo, l'ormai ex segretario dell'AIM, che sia prima
che durante il nostro soggiorno ci ha fornito preziosissime informazioni
logistiche e ci ha permesso di incontrare le persone giuste per
completare nel migliore dei modi le pratiche dell'adozione. Grazie a lui
abbiamo infatti conosciuto Mireille, della Rappresentanza Consolare
Italiana in Madagascar, che ha tradotto a tempo di record i nostri
documenti e curato in maniera impeccabile l'invio degli stessi a Pretoria.
Anche all’Ambasciata di Pretoria abbiamo avuto la fortuna di poter
contare sulla dott.sa De Maria, tanto efficiente quanto incredibilmente
comprensiva delle nostre difficoltà e del nostro bisogno di
rassicurazioni a tanti km da casa.

E soprattutto, durante la nostra lunga permanenza nella capitale,
abbiamo potuto contare su Lorenzo ed Henintsoa, che da subito ci hanno
adottato e ci hanno offerto la loro amicizia, andando sicuramente oltre
il loro ruolo di ristoratori e gestori della "Chez Lorenzo Guest House".
Ci hanno permesso di conoscere questo paese con gli occhi di un italiano
che da oltre 25 anni vive e lavora qui e con gli occhi di una malgascia
che conosce (per esperienza diretta) il paese da dove veniamo, che
conosce le ricchezze e  le contradizioni del suo paese e che è sensibile
(come mamma e come ex-referente nel campo delle adozioni internazionali) ai bimbi che ci vengono affidati e al loro bisogno di affetto.
Oltre le innumerevoli volte in cui ci ha supportato con A., il regalo
più grosso che ci ha fatto è stata una sua dichiarazione dopo un paio di
mesi di permanenza; quando si è detta felice di vedere A.  sereno ed
inserito in maniera completa all'interno della nostra famiglia; pur
sapendo che il nostro cammino era ancora lungo, questo è stato
sicuramente uno dei momenti più gratificanti e commoventi della nostra
ancora breve ma intensissima avventura!

Adesso ci prepariamo a lasciare questo paese, con la voglia di tornare a
casa, la voglia di rivedere i nostri affetti, e la voglia di rientrare
in quella normalità che però forse da adesso non sarà più la stessa.
La voglia del rientro non annulla però un po' di malinconia nel lasciare
questa terra e le sue persone, quindi partiamo con la promessa di
tornare (nei tempi opportuni) e nella convinzione di mantenere un legame
speciale con questa terra che ci ha dato un figlio e ci ha concesso uno
sguardo speciale su un "angolo di mondo" che porteremo sempre con noi.
Velooma Madagascar!
Ivan e Rosetta





1 commento:

  1. Commuovente, anche noi aspettiamo un abbinamento da questa "terra rossa"

    RispondiElimina

Si invitano i lettori ad inviare il loro indirizzo email o di amici interessati per ricevere le NEWS AIM Madagascar: news@aim.mg
Lasciare un commento anche anonimo ci aiuta a migliorare il nostro blog.
Grazie