La
nostra avventura in Madagascar parte da lontano, precisamente 3 anni fa, quando dopo un anno circa di percorso
presso i tribunali ed i servizi sociali italiani per l'idoneità all'adozione
internazionale inviamo i nostri
documenti sull'Isola Rossa.
L'attesa
diventa più lunga e difficile del previsto, e mette a dura prova la nostra voglia di diventare genitori
adottivi. Ma teniamo duro superando lo sconforto e il 20 maggio riceviamo
finalmente l'abbinamento del nostro piccolo A. di poco meno di 3 anni.
Due
mesi dopo atteriamo ad Antananarivo nel cuore della notte.
Il
mattino dopo, ancora disorientati dal viaggio, dal nuovo ambiente, e
dalle
poche ore di sonno, siamo in macchina con l'avv. Rabenarivo,
incaricato
di affiancarci nel nostro percorso formale tra giudici e
ministeri,
alla volta del tribunale dove finalmente conosceremo nostro
figlio.
Attraversare
le vie di Tana, i poverissimi mercati di ogni genere ai
bordi
delle strade, anche quelle più centrali, vedere il volto di tanti
bimbi
per strada ci lascia un senso di smarrimento; ma per questa
mattina
tutte le nostre emozioni sono destinate all'incontro con il
nostro
piccolo A., quindi facciamo tutta la strada in uno stato di
apparente
catarsi.
L'incontro
con A. non è romantico come per anni l'abbiamo immaginato; ci
viene
presentato e "consegnato" nel parcheggio del tribunale, lui
visibilmente
e comprensibilmente spaurito e disorientato e noi
ugualmente
impacciati e impreparati ad un incontro con quelle modalità.
La
situazione non ci permette di mostrarci deboli e quindi facciamo di
tutto
per essere all'altezza del coraggio del nostro piccolo. Il suo
primo
sguardo è qualcosa che ci porteremo dentro per sempre, anche se
ora
abbiamo imparato ad apprezzare e ad amare le sue migliori espressioni di
gioia e serenità.
Raccontare
le gioie e le difficoltà dei tre mesi successivi di
conoscenza
reciproca è impossibile; descrivere la felicità nel vederlo
di
giorno in giorno affidarsi a noi, perfetti sconosciuti bianchi dal
linguaggio
incomprensibile, e assieme a noi creare la nostra nuova
famiglia
è qualcosa che non è possibile trasmettere a parole.
La
permanenza in Madagascar, di quasi 3 mesi, richiesta dall'autorità
malgascia
per il completamento della procedura di adozione, seppure
effettivamente
lunga e a volte logorante, ci ha dato modo innanzitutto
di
prendere confidenza reciproca in un ambiente più familiare per il
nostro
piccolo, e allo stesso tempo ha dato modo a noi di conoscere un
po'
meglio un paese che, per avere dato i natali a nostro figlio, ci
rimmarrà
sempre nel cuore. Purtroppo le condizioni logistiche, i costi
di
trasferimento e l'effettiva difficoltà a fare grossi spostamenti con
un
piccolo di 3 anni appena conosciuto, ci hanno permesso di visitare
solo
una piccolissima parte di questo straordinario paese.
Abbiamo
potuto vedere i dintorni della capitale, dove abbiamo passato la
maggior
parte del tempo anche per l'espletamento delle pratiche
burocratiche; i vecchi taxi Renault 4 o 2cv con le
bottiglie di plastica
al
posto del serbatoio; i carretti a trazione umana carichi
all'inverosimile;
le risaie e le "fornaci" di mattoni a cielo aperto che
caratterizzano
la campagna attorno alla capitale.
Abbiamo
potuto visitare il parco di Andasibe, con i suoi magnifici
lemuri
(gli Indri Indri su tutti), i camaleonti e la foresta
lussureggiante;
dormire ai bordi della foresta con i canti dei lemuri e
delle
svariate specie di uccelli è un'esperienza imperdibile.
Abbiamo
poi trascorso 3 settimane nella
magnifica isola di Sainte
Marie,
dove A. ha potuto vedere per la prima volta il mare (e che
mare...
altro che quello di Rimini), dove abbiamo quasi accarezzato
dalla
barca una balena ed il suo piccolo e dove abbiamo trascorso bei
momenti
di gioco e serenità sulle spiagge, facendo bagni e castelli di
sabbia
con le bimbe ed i bimbi del villaggio.
Infine
abbiamo visitato i dintorni di Ampefy, la cascata, il geyser e le
sue
apprezzatissime specialità gastronomiche. Ed ancora Andsirabe e la
sua
strepitosa campagna.
Ma
soprattutto, in questi 3 mesi, abbiamo potuto conoscere persone speciali.
Abbiamo
conosciuto una parte del popolo malgascio, le differenze (non
solo
fisiche) ad esempio tra la popolazione della capitale, della
campagna
e del mare, le contraddizioni, i volti dei bambini all'angolo
di
una strada di Tana e quelli dei bambini che giocano a cavallo di una
palma
o di una piroga sulle spiagge di Sainte-Marie.
Tornati
a Tana per completare la pratica adottiva ed ottenere i
documenti
di ingresso di A. in Italia, abbiamo potuto contare sul
prezioso
supporto di Aldo, l'ormai ex segretario dell'AIM, che sia prima
che
durante il nostro soggiorno ci ha fornito preziosissime informazioni
logistiche
e ci ha permesso di incontrare le persone giuste per
completare
nel migliore dei modi le pratiche dell'adozione. Grazie a lui
abbiamo
infatti conosciuto Mireille, della Rappresentanza Consolare
Italiana
in Madagascar, che ha tradotto a tempo di record i nostri
documenti
e curato in maniera impeccabile l'invio degli stessi a Pretoria.
Anche
all’Ambasciata di Pretoria abbiamo avuto la fortuna di poter
contare
sulla dott.sa De Maria, tanto efficiente quanto incredibilmente
comprensiva
delle nostre difficoltà e del nostro bisogno di
rassicurazioni
a tanti km da casa.
E
soprattutto, durante la nostra lunga permanenza nella capitale,
abbiamo
potuto contare su Lorenzo ed Henintsoa, che da subito ci hanno
adottato
e ci hanno offerto la loro amicizia, andando sicuramente oltre
il
loro ruolo di ristoratori e gestori della "Chez Lorenzo Guest House".
Ci
hanno permesso di conoscere questo paese con gli occhi di un italiano
che
da oltre 25 anni vive e lavora qui e con gli occhi di una malgascia
che
conosce (per esperienza diretta) il paese da dove veniamo, che
conosce
le ricchezze e le contradizioni del suo
paese e che è sensibile
(come
mamma e come ex-referente nel campo delle adozioni internazionali) ai
bimbi che ci vengono affidati e al loro bisogno di affetto.
Oltre
le innumerevoli volte in cui ci ha supportato con A., il regalo
più
grosso che ci ha fatto è stata una sua dichiarazione dopo un paio di
mesi
di permanenza; quando si è detta felice di vedere A. sereno ed
inserito
in maniera completa all'interno della nostra famiglia; pur
sapendo
che il nostro cammino era ancora lungo, questo è stato
sicuramente
uno dei momenti più gratificanti e commoventi della nostra
ancora
breve ma intensissima avventura!
Adesso
ci prepariamo a lasciare questo paese, con la voglia di tornare a
casa,
la voglia di rivedere i nostri affetti, e la voglia di rientrare
in
quella normalità che però forse da adesso non sarà più la stessa.
La
voglia del rientro non annulla però un po' di malinconia nel lasciare
questa
terra e le sue persone, quindi partiamo con la promessa di
tornare
(nei tempi opportuni) e nella convinzione di mantenere un legame
speciale
con questa terra che ci ha dato un figlio e ci ha concesso uno
sguardo
speciale su un "angolo di mondo" che porteremo sempre con noi.
Velooma Madagascar!
Ivan e Rosetta
Commuovente, anche noi aspettiamo un abbinamento da questa "terra rossa"
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