martedì 8 novembre 2011

"Veloma Ambalakilonga"



Ho scelto i colori e i sapori per descrivere questo viaggio che nelle parole ci stava proprio stretto. Solo il silenzio, quello vero, e il movimento libero della mia mano potevano riuscirci.

Ho scelto i sapori più forti, per non scordarmi mai dei pomeriggi in cucina con i bambini di strada, ho scelto il pepe perché mi entrasse nelle narici e fino alla gola, perché mi grattasse le corde vocali fino a togliermi il fiato, proprio come quei piedini sporchi hanno fatto fin dal primo giorno.

Ho scelto il sapore disarmante del cherry per non dimenticarmi mai della sera in cui mi sono addormentata con lo stupore negli occhi ed il dolore nel cuore.

Ho scelto i colori più intimi, per non dimenticarmi mai il nostro cantare insieme guardandoci negli occhi a cuore aperto, per non scordare mai l'emozione di guardarci dentro e di riconoscerci tra di noi.

Ho scelto la terra perché la terra non si risparmia mai, tutti almeno una volta senza chiedere permesso ne abbiamo portata via un po', anche solo sotto la suola delle scarpe. La terra è dono che si dona, la terra è umiltà perché da sempre si fa calpestare senza lamentarsi del suo ruolo, la terra è questa gente.

Ho scelto la terra rossa della strada che mi ha portato qui, ho scelto la terra rossa per il sole, perché questa terra piena di gente mi ha bruciato la pelle e il cuore, perché questa gente piena di terra mi ha incendiato l'anima.

Ho scelto la terra di Ambalakilonga perché volevo che qui, nel mio dono, ci fosse un po' la storia di ognuno di noi, di ognuno dei ragazzi, di ogni persona che è passata da qui.

Ho scelto che questa terra diventasse mare, perché il mare porta sotto di sé cicatrici profonde, tesori preziosi e racconta storie.

Ho scelto la gravidanza per questo dono, perché questa sera possa essere una festa, così come è una festa essere madri, perché tutti noi siamo madri e contadini, perché gettiamo un seme e attendiamo pazienti che cresca, non dimenticandoci mai che la raccolta matura nel tempo dell'attendersi.

Questo dono è ad Ambalakilonga che lo voglio lasciare, perché ognuno di noi è frutto di ciò che Ambalakilonga ha maturato.
Fonte:exodus.it/ WRITTEN BY  LIVIA GIOVAGNOLI12 AGOSTO 2011PUBLISHED IN EDUCATORI SENZA FRONTIERE

Nessun commento:

Posta un commento

Si invitano i lettori ad inviare il loro indirizzo email o di amici interessati per ricevere le NEWS AIM Madagascar: news@aim.mg
Lasciare un commento anche anonimo ci aiuta a migliorare il nostro blog.
Grazie