Sono passati 22 anni dai primi avventurosi bivacchi di Donnavventura nel deserto del Sahara. Da allora hanno viaggiato quasi 200 ragazze attraverso tutti i continenti, sono stati percorsi più di 300 mila chilometri, attraverso paesaggi spettacolari da Nord a Sud, dalle terre più estreme e inospitali, dal mar dei Caraibi ai ghiacci dell’Alaska, dalla Lapponia al deserto bianco egiziano.
Viaggi molto diversi e donne altrettanto differenti, ma tutte con una particolare caratteristica in comune: la voglia di riuscire in un’impresa tutt’altro che facile. Per ognuna una grande sfida con se stessa, un lavoro incessante e difficoltà a volte estreme, a cui neppure la televisione rende completamente merito. Per tutte un premio senza prezzo: la soddisfazione di essere riuscite ad affrontare e superare ogni ostacolo.
Una lunga storia in costante evoluzione, che ha portato ogni anno novità e aggiornamenti.
La prossima ed imminente spedizione si svilupperà attraverso uno spettacolare itinerario, di grande impatto ed emozione, ricco di grandi contrasti: Donnavventura alla scoperta dell’Oceano Indiano: dal Madagascar a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti e in Oman; un susseguirsi di esperienze mozzafiato lungo un percorso vario, che costituirà probabilmente la più lunga spedizione della storia del format: da ferragosto alla vigilia di Natale.
Sarà come sempre un viaggio impegnativo che vedrà le neo-reporter alle prese con una produzione sempre più tecnologica e complessa.
Si partirà dal Madagascar, un Paese con realtà ancora arcaiche e con una natura aspra e con una vegetazione spesso impenetrabile. Per le neo-reporter l’impatto sarà forte, l'impegno continuo e la quotidianità sarà scandita da emozioni degne dei grandi esploratori del passato, ma l'esperienza sarà unica, sicuramente impreziosita dalla calorosa accoglienza della popolazione. Al largo delle coste dell'isola africana (opp. Malgascie) le Donnavventura andranno alla ricerca delle balene e nei parchi dell’interno non mancherà l’incontro con decine di specie di lemuri.
Si passerà quindi alle realtà più lussuose dell’isola di Mauritius con spiagge di sabbia finissima; per poi andare alla scoperta della più selvaggia Rodriguez con i suoi villaggi di pescatori.
Alla ricerca di nuovi contrasti si volerà in Kenya, dove non mancheranno i safari fotografici nei numerosi parchi sulle tracce dei “big five”: si visiterà anche qualche piccola isola esclusiva e daNairobi si volerà ancora per raggiungere il tanto sognato arcipelago delle Seychelles, che le Donnavventura andranno scoprire navigando con il loro ormai inseparabile catamarano.
E dalla vita spartana di bordo passeranno in un contesto geografico e culturale completamente differente all'insegna di un altro grande contrasto: voleranno sino alla sfarzosa Dubai, principesca terra degli emiri, a catturare le immagini delle più eclatanti realtà del mondo del lusso. Le Donnavventura potranno praticare diving in incredibili acquari, sfiorare il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, a bordo di una mongolfiera oppure sciare sulle dune di sabbia; ma non solo! Potranno sciare sulle piste di neve artificiale e pattinare sul ghiaccio. Vivranno nelle tende beduine nel deserto sabbioso e in suite da mille e una notte, il soggiorno a Dubai sarà una sorpresa continua. Da qui si partirà poi alla volta egli Emirati più piccoli, per addentrarsi nel deserto e conoscere la vita delle più remote popolazioni.
Sarà un lungo viaggio caratterizzato da forti contrasti e realtà diverse fra loro, certamente in grado di catturare e avvincere l’attenzione del telespettatore in una serie televisiva prevista in onda su Rete4, nella ormai consueta fascia oraria della domenica pomeriggio, alle 14.00, a partire da gennaio 2012. Novità di quest’anno, oltre a più frequenti collegamenti in diretta con RTL 102.5, la radio dei "Very Normal People", in perfetto stile Donnavventura, sarà possibile vivere in anteprima assoluta la spedizione grazie a VideoMediaset (www.videomediaset.it), che pubblicherà sul sito, nello spazio dedicato, videoclip realizzati in viaggio dalle neo-reporter.
Le partnership storiche sono state rinnovate e nuove aziende sono entrate a parte del mondo di Donnavventura.
Consolidata la caratterizzazione del look delle Donnavventura, riconoscibile dall’inconfondibile stile “Geo” di Alviero Martini 1A Classe, must di eleganza e praticità da 12 anni partner di Donnavventura, che accompagnerà le “inviate speciali” di questa spedizione con Valigeria, Occhiali da sole, Costumi da bagno e Accessori, caratterizzati dalla “geophilosophy”. Un test di resistenza e qualità per gli articoli Alviero Martini 1A Classe.
La macchina organizzativa di Donnavventura metterà a disposizione la carovana anche in Madagascar, Mauritius,Seychelles e negli Emirati Arabi. Il bianco continuerà a contraddistinguere la carovana dei mitici pick up Mitsubishi L200e dell’apprezzatissimo crossover Mitsubishi ASX euro 5, che ha conquistato il pubblico femminile, veicoli attenti all’ambiente che garantiscono bassi consumi ed emissioni. Anche per questa spedizione i veicoli Mitsubishi saranno equipaggiati con speciali pneumatici Yokohama, particolarmente adatti al percorso previsto.
BioNike, primario brand dermocosmetico italiano distribuito da oltre 50 anni in farmacia, sarà anche per quest’anno, lo sponsor del Grand Raid 2011 e del Challenge che da alcuni anni caratterizza l’attività outdoor delle protagoniste. I prodotti dermocosmetici a marchio BioNike accompagneranno Donnavventura durante la lunga spedizione proteggendo e salvaguardando il benessere e la salute della pelle delle protagoniste.
L’itinerario “Oceano Indiano” nasce con Hotelplan Italia, partner logistico di Donnavventura, in stretta collaborazione con Air Mauritius e Beachcomber. Mentre l’itinerario “Emirati Arabi Uniti” si è sviluppato a partire dalla collaborazione con il Dipartimento del Turismo, Commercio e Marketing di Dubai.
Ogni Donnavventura, sarà “corrispondente” di una testata giornalistica. Per ognuna di loro sarà la primissima esperienza, secondo il regolamento del format, che esclude la partecipazione a giornaliste professioniste. Per le ragazze quindi il compito di realizzare il reportage di viaggio per importanti magazine nazionali quali Marie Claire Travel, A e leiweb.it, Auto, Men’s Health, Ragazza Moderna e RTL 102,5. Previsti anche gli abbinamenti con realtà web, quali il portale del Touring Club Italiano,ilTurista.info, Photo Professional e altre ancora.
Anche quest’anno le protagoniste sono chiamate a raccontare con immagini video e fotografiche la loro esperienza; ancora una voltaCanon, marchio leader nel digital imaging, supporterà la spedizione fornendo apparecchiature altamente tecnologiche. In questa edizione avranno a disposizione le schede SD e CompactFlash SanDisk, leader mondiale nel settore delle memorie flash, resistenti alle temperature più estreme e all’umidità.
Si rinnova la collaborazione con Ferrino, l'azienda italiana leader nel settore dell'outdoor e con Mondial Assistance, leader mondiale nell’assistenza e assicurazione viaggi, che garantirà anche nel 2011 la sicurezza della spedizione grazie alla storica esperienza nel settore e al più grande network di assistenza del mondo.
Riconfermata la partnership anche con il Centro Diagnostico Italiano, struttura sanitaria ambulatoriale, presente a Milano dal 1975 che nel periodo estivo, attiva una linea telefonica gratuita con il Medico dei Viaggi. Un aiuto in più su cui contare per le Donnavventura che anche quest’anno, 24 ore su 24,potranno contattare, per tutti i quesiti di carattere sanitario i medici specialisti del CDI, coordinati dal dr. Bruno Restelli.
Sarà ancora Equinoxe, leader italiano per le vacanze in barca in tutto il mondo ad organizzare l’affascinante navigazione a bordo di un catamarano, che consentì nella passata edizione a Donnavventura di scoprire alcuni dei passaggi più suggestivi nei mari di Grecia e Turchia.
TNT si occuperà come sempre dei trasporti e del rientro dei veicoli a fine spedizione! La collaborazione di TNT è davvero un prezioso strumento per tutto ciò che possa risultare necessario in termini di “recapito espresso ovunque” e per il trasporto dei veicoli.
New entry la marca giapponese di calzature tecniche Pearl Izumi, del gruppo Shimano importate e distribuite da MIC.
Confermato anche per questo Grand Raid il supporto di CTE International in qualità di fornitore ufficiale di ricetrasmittenti veicolari e portatili, con gli apparati Midland, indispensabili per una comunicazione affidabile del team.
Insomma si parte: un team collaudato, supportato da partner leader nei rispettivi settori, consentirà alle 6 protagoniste di vivere un'esperienza indimenticabile in terre remote e selvagge, a contatto con un mondo arcano e misterioso, che arricchirà in modo significativo il loro bagaglio culturale e umano; saranno sei giovani esploratrici, che per un anno diventeranno punto di riferimento costante per le tantissime giovani appassionate del mondo di Donnavventura; sei nuovi volti, in grado di riflettere su di essi le intense sensazioni quotidianamente vissute nel profondo dell'animo e di regalarle allo spettatore in modo che egli le possa condividere.
Fonte: Donnavventura
Ufficio Stampa SanMarco Info Press
Visita Donnavventura.com
giovedì 28 luglio 2011
Anche gli animali vanno in cerca della felicità
Così come provano il dolore, gli animali provano anche piacere. Per tale ragione anche loro, proprio come gli esseri umani, vanno in cerca della felicità. A sostenerlo il comportamentista animale Jonathan Balcombe. Nel libro 'L'arca esultante. Un tour per immagini del piacere animale', Balcombe ha raccolto una ricca serie di immagini, scattate in giro per il mondo, di animali immortalati negli atteggiamenti più vari. Minimo comun denominatore di tutte le immagini la ricerca del piacere. Si scopre così che i lemuri del Madagascar amano stare a pancia all'aria a godersi il sole; i topi, invece, sono appagati da cibi gustosi, come biscotti al burro, paté o Coca-Cola, e per trovarli sono disposti a tutto. Ma non solo cibo, sole ed aria aperta, la felicità gli animali la trovano anche nel sesso non per forza legato alla riproduzione. Al desiderio di felicità proprio degli animali il dott. Balcombe ha dato un nome scientifico:etologia edonica. Ma c'è una ragione scientifica per la quale gli animali vanno in cerca del piacere? Secondo il comportamentista animale sì. E ce ne sarebbe anche più di una. Innazitutto il piacere è il modo più naturale attraverso il quale gli animali possono migliorare la capacità produttiva e sopravvivere; poi i piaceri che possono sperimentare gli animali sono unici, sono forme di piacere inacessibili agli esseri umani; ed infine gli animali vanno in cerca del piacere perché sono in grado di sentirlo.
Fonte: http://www.excite.it/
Fonte: http://www.excite.it/
Monsignor Caprioli inaugura la 14esima Casa della carità del Madagascar
Il momento più significativo della visita pastorale del vescovo Adriano Caprioli alla missione reggiana in Madagascar, in pieno svolgimento fino al 28 luglio, arriva quasi al termine del suo viaggio, infatti domenica 24 si è inaugurata a Mananjari, piccola città del sud e sede vescovile che si affaccia sull'Oceano Indiano, la 14esima Casa della Carità in Madagascar.
La celebrazione presieduta al vescovo Josè Alfredo de Nobrega, di origine portoghese, è iniziata alle nove con il taglio del nastro e la benedizione dei locali degli ospiti. Con una solenne processione i celebranti e i fedeli si sono spostati nella chiesa parrocchiale, posta a fianco della casa, dove è iniziata la santa Messa. Il vescovo Adriano nell'omelia ha ricordato come il chicco di grano piantato da don Mario Prandi nel 1969 nella capitale Antananarivo con la prima Casa della Carità a Tongarivo abbia dato molti frutti, arrivando a contare ben 14 Case fiore all'occhiello della chiesa malgascia e di come questo regalo sia il più bello fra tutti quelli che la diocesi di Reggio Emilia ha fatto al Madagascar.
Il vescovo di Mananjari Josè Alfredo nel saluto finale ha invitato tutti i fedeli a frequentare la Casa non per chiedere, ma per dare, dare un aiuto alle suore nella cura degli ospiti e ad usare la Casa come una palestra di carità. Al termine della celebrazione mons. Caprioli ha guidato la precessione che ha portato il Santissimo Sacramento nella Cappella della Casa che così è stata anch'essa inaugurata.
Fonte: il Resto del Carlino
La celebrazione presieduta al vescovo Josè Alfredo de Nobrega, di origine portoghese, è iniziata alle nove con il taglio del nastro e la benedizione dei locali degli ospiti. Con una solenne processione i celebranti e i fedeli si sono spostati nella chiesa parrocchiale, posta a fianco della casa, dove è iniziata la santa Messa. Il vescovo Adriano nell'omelia ha ricordato come il chicco di grano piantato da don Mario Prandi nel 1969 nella capitale Antananarivo con la prima Casa della Carità a Tongarivo abbia dato molti frutti, arrivando a contare ben 14 Case fiore all'occhiello della chiesa malgascia e di come questo regalo sia il più bello fra tutti quelli che la diocesi di Reggio Emilia ha fatto al Madagascar.
Il vescovo di Mananjari Josè Alfredo nel saluto finale ha invitato tutti i fedeli a frequentare la Casa non per chiedere, ma per dare, dare un aiuto alle suore nella cura degli ospiti e ad usare la Casa come una palestra di carità. Al termine della celebrazione mons. Caprioli ha guidato la precessione che ha portato il Santissimo Sacramento nella Cappella della Casa che così è stata anch'essa inaugurata.
Fonte: il Resto del Carlino
Gli effetti dei tagli forsennati su cooperazione e volontariato
La cooperazione internazionale è impegnata anche nei campi allestiti per le popolazioni somale in fuga dalla siccità
ROMA - La furia disperata del governo nel trovare il modo di ridurre le spese, pur lasciando intatti i nodi veri che andrebbero sciolti per risanare davvero il bilancio dello Stato, ha portato alla cancellazione delle figure dei Volontari e dei Cooperanti, che erano previsti dalla legge sulla cooperazione internazionale allo sviluppo n.49 del 28 febbraio 1987. E' un provvedmento nascosto (come spesso è accaduto e continua ad accadere) nel decreto legge di proroga delle missioni all'estero 1, il numero107 del 12 luglio scorso, all'interno del quale - all'articolo 3 - sono stati introdotti con "la mano morta", due commi, il 14 e 15, che di fatto stravolgono la legge 49 che regola, appunto, la Cooperazione internazionale allo sviluppo del nostro paese.
Il colpo di mano. L'introduzione dei due commi elimina con un colpo di mano le figure dei volontari e dei cooperanti nei progetti di cooperazione delle Ong, sia quelli previsti in progetti promossi dalle ONG e co-finanziati dal Ministero degli esteri, sia in quelli affidati dallo stesso Ministero alle Ong e finanziati integralmente, sia il sostegno ai volontari e ai cooperanti che lavorano in progetti finanziati, o cofinanziati, da organismi internazionali e riconosciuti conformi alle finalità della cooperazione italiana. Conformità stabilite dalla legge 426 dell'8 agosto 1996. I termini "volontario" e "cooperante" riguardano il livello di esperienza dei soggetti impegnati nei progetti di cooperazione, ma ad entrambi è richiesto un elevato livello di motivazione e impegno da volontari e, in entrambi i casi, ricevono un compenso per sostenersi durante il periodo dell'impegno in cooperazione.
Progetti e contratti sospesi. La questione coinvolge e mette in difficoltà centinaia di volontari (quasi mille persone) in procinto di impegnarsi in decine e decine di progetti in almeno 90 paesi in situazioni di povertà o emergenza sanitaria, alimentare e bellica nei quali operano le Ong. La cancellazione per decreto di queste, al di fuori di ogni quadro generale di revisione delle normative di applicazione della gestione dei programmi da parte delle Ong, comporta uno stravolgimento della legge 49 e crea contraddizioni gravissime nella gestione dei progetti in corso, creando anche le basi di numerosi contenziosi giudiziari, sia da parte dei volontari e dei cooperanti a cui non potranno essere rinnovati contratti già previsti, sia da parte delle Ong, che non potranno portare a termine i programmi approvati e finanziati per mancanza di risorse per pagare i contributi e per mancanza di un quadro normativo utile a gestire la nuova situazione.
Ecco in dettaglio le conseguenze dei tagli.
- Oggi i volontari e i cooperanti impegnati nei progetti all'estero debbono fare una richiesta di aspettative all'amministrazione pubblica di provenienza (si tratta di molti medici, infermieri dalle ASL o tecnici distaccati di altre strutture pubbliche: agronomi dalle agenzia agricole delle regioni, ingegneri ecc.).
1) Il Comma 14 continua a prevedere la richiesta di aspettativa ma non viene specificata nessuna procedura formale per inoltrarla.
2) Non viene più garantita la copertura assistenziale e assicurativa, oggi a carico della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del Ministero degli Esteri DGCS 2. Gli oneri vengono accollati a carico delle ONG che dovrebbero versare (circa 500 euro al mese) all'INPDAP. Questa procedura risulta tecnicamente impraticabile, in assenza di un fondo specifico INPDAP che dovrebbe essere a sua volta previsto da una specifica legge oggi inesistente.
I contratti in via di stipula. Il comma 15 riconosce i diritti acquisti dai contratti "di cui è iniziata l'esecuzione prima della entrata in vigore del presente decreto", omettendo di stabilire una norma transitoria che regoli i contratti in via di stipula per progetti approvati e finanziati dalla DGCS con le norme precedentemente in vigore, e come le Ong potranno far fronte alla esecuzione dei progetti che non prevedono risorse e modalità contrattuali indicate con queste soppressioni.
Soppresso l'ufficio "registrazione contratti". L'ufficio "Registrazione contratti", presso l'ufficio Ong (Ufficio VII) è stato soppresso lo stesso giorno dell'approvazione del DL: i contratti in attesa di registrazione sono stati rimandati alle ONG che li avevano presentati, senza nessuna indicazione sul da farsi. Conseguenza di ciò sarà che le Ong si troveranno costrette a scegliere fra due danni: bloccare l'esecuzione dei progetti in attesa di chiarimenti, o proseguire facendo contratti non registrati che però non saranno conformi al progetto approvato e quindi potranno essere contestati dalla Ragioneria dello Stato in sede di rendiconto finanziario.
Un avanzo economico per il MAE. Tutti i progetti in corso prevedono le figure di volontari e cooperanti e al momento della loro approvazione il MAE (Ministero degli esteri) ha deliberato la spesa per farvi fronte secondo le norme e procedure vigenti. La soppressione per DL crea perciò anche un avanzo economico al MAE e un costo aggiuntivo per le Ong per tutti quei progetti i cui contratti ancora non erano stati registrati.
Tutto sulle spalle delle ONG. Il DL attribuisce così di costi aggiuntivi alle Ong, calcolabili in 400-500 Euro mese per volontario per far fronte agli oneri sociali e alle assicurazioni. Dove prenderanno i soldi le Ong per i progetti in corso, se al momento della loro approvazione era previsto che tali costi fossero a carico del MAE e non inclusi nei progetti?
Contestazioni all'orizzonte. Infine dobbiamo aspettarci in sede di rendiconto una sequela di contestazioni formali, in quanto la documentazione richiesta circa contratti registrati, assunte e cessate funzioni, fondi per la gestione dei volontari e cooperanti non sarà più conforme. Di altre conseguenze verremo a conoscenza nei prossimi giorni via via che le Ong si troveranno a battere contro questo nuovo muro.
Fonte: La Repubblica.it
ROMA - La furia disperata del governo nel trovare il modo di ridurre le spese, pur lasciando intatti i nodi veri che andrebbero sciolti per risanare davvero il bilancio dello Stato, ha portato alla cancellazione delle figure dei Volontari e dei Cooperanti, che erano previsti dalla legge sulla cooperazione internazionale allo sviluppo n.49 del 28 febbraio 1987. E' un provvedmento nascosto (come spesso è accaduto e continua ad accadere) nel decreto legge di proroga delle missioni all'estero 1, il numero107 del 12 luglio scorso, all'interno del quale - all'articolo 3 - sono stati introdotti con "la mano morta", due commi, il 14 e 15, che di fatto stravolgono la legge 49 che regola, appunto, la Cooperazione internazionale allo sviluppo del nostro paese.
Il colpo di mano. L'introduzione dei due commi elimina con un colpo di mano le figure dei volontari e dei cooperanti nei progetti di cooperazione delle Ong, sia quelli previsti in progetti promossi dalle ONG e co-finanziati dal Ministero degli esteri, sia in quelli affidati dallo stesso Ministero alle Ong e finanziati integralmente, sia il sostegno ai volontari e ai cooperanti che lavorano in progetti finanziati, o cofinanziati, da organismi internazionali e riconosciuti conformi alle finalità della cooperazione italiana. Conformità stabilite dalla legge 426 dell'8 agosto 1996. I termini "volontario" e "cooperante" riguardano il livello di esperienza dei soggetti impegnati nei progetti di cooperazione, ma ad entrambi è richiesto un elevato livello di motivazione e impegno da volontari e, in entrambi i casi, ricevono un compenso per sostenersi durante il periodo dell'impegno in cooperazione.
Progetti e contratti sospesi. La questione coinvolge e mette in difficoltà centinaia di volontari (quasi mille persone) in procinto di impegnarsi in decine e decine di progetti in almeno 90 paesi in situazioni di povertà o emergenza sanitaria, alimentare e bellica nei quali operano le Ong. La cancellazione per decreto di queste, al di fuori di ogni quadro generale di revisione delle normative di applicazione della gestione dei programmi da parte delle Ong, comporta uno stravolgimento della legge 49 e crea contraddizioni gravissime nella gestione dei progetti in corso, creando anche le basi di numerosi contenziosi giudiziari, sia da parte dei volontari e dei cooperanti a cui non potranno essere rinnovati contratti già previsti, sia da parte delle Ong, che non potranno portare a termine i programmi approvati e finanziati per mancanza di risorse per pagare i contributi e per mancanza di un quadro normativo utile a gestire la nuova situazione.
Ecco in dettaglio le conseguenze dei tagli.
- Oggi i volontari e i cooperanti impegnati nei progetti all'estero debbono fare una richiesta di aspettative all'amministrazione pubblica di provenienza (si tratta di molti medici, infermieri dalle ASL o tecnici distaccati di altre strutture pubbliche: agronomi dalle agenzia agricole delle regioni, ingegneri ecc.).
1) Il Comma 14 continua a prevedere la richiesta di aspettativa ma non viene specificata nessuna procedura formale per inoltrarla.
2) Non viene più garantita la copertura assistenziale e assicurativa, oggi a carico della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del Ministero degli Esteri DGCS 2. Gli oneri vengono accollati a carico delle ONG che dovrebbero versare (circa 500 euro al mese) all'INPDAP. Questa procedura risulta tecnicamente impraticabile, in assenza di un fondo specifico INPDAP che dovrebbe essere a sua volta previsto da una specifica legge oggi inesistente.
I contratti in via di stipula. Il comma 15 riconosce i diritti acquisti dai contratti "di cui è iniziata l'esecuzione prima della entrata in vigore del presente decreto", omettendo di stabilire una norma transitoria che regoli i contratti in via di stipula per progetti approvati e finanziati dalla DGCS con le norme precedentemente in vigore, e come le Ong potranno far fronte alla esecuzione dei progetti che non prevedono risorse e modalità contrattuali indicate con queste soppressioni.
Soppresso l'ufficio "registrazione contratti". L'ufficio "Registrazione contratti", presso l'ufficio Ong (Ufficio VII) è stato soppresso lo stesso giorno dell'approvazione del DL: i contratti in attesa di registrazione sono stati rimandati alle ONG che li avevano presentati, senza nessuna indicazione sul da farsi. Conseguenza di ciò sarà che le Ong si troveranno costrette a scegliere fra due danni: bloccare l'esecuzione dei progetti in attesa di chiarimenti, o proseguire facendo contratti non registrati che però non saranno conformi al progetto approvato e quindi potranno essere contestati dalla Ragioneria dello Stato in sede di rendiconto finanziario.
Un avanzo economico per il MAE. Tutti i progetti in corso prevedono le figure di volontari e cooperanti e al momento della loro approvazione il MAE (Ministero degli esteri) ha deliberato la spesa per farvi fronte secondo le norme e procedure vigenti. La soppressione per DL crea perciò anche un avanzo economico al MAE e un costo aggiuntivo per le Ong per tutti quei progetti i cui contratti ancora non erano stati registrati.
Tutto sulle spalle delle ONG. Il DL attribuisce così di costi aggiuntivi alle Ong, calcolabili in 400-500 Euro mese per volontario per far fronte agli oneri sociali e alle assicurazioni. Dove prenderanno i soldi le Ong per i progetti in corso, se al momento della loro approvazione era previsto che tali costi fossero a carico del MAE e non inclusi nei progetti?
Contestazioni all'orizzonte. Infine dobbiamo aspettarci in sede di rendiconto una sequela di contestazioni formali, in quanto la documentazione richiesta circa contratti registrati, assunte e cessate funzioni, fondi per la gestione dei volontari e cooperanti non sarà più conforme. Di altre conseguenze verremo a conoscenza nei prossimi giorni via via che le Ong si troveranno a battere contro questo nuovo muro.
Fonte: La Repubblica.it
Varazze: "The Illegals" in concerto di beneficienza per l'Unicef
La festa di beneficenza si terrà presso la discoteca Orizzonte di Varazze e il ricavato verrà integralmente devoluto, detratte le spese, all’Unicef per migliorare l’accesso dei bambini alla scuola
La Sezione di Savona raccoglierà i fondi della serata che, detratte le spese, verranno destinati allo Stato del Madagascar.
Sponsor della serata, saranno la Fondazione De Mari e Sanpier.
“The Illegals” è una band storica e atipica nel panorama musicale ligure: fu costituita nel 1988 da alcuni avvocati savonesi (da qui l’irriverente ed ironico nome del gruppo) insieme ad altri elementi via via cooptati nel tempo, esibendosi da oltre vent’anni esclusivamente dal vivo in occasione di eventi organizzati per iniziative di solidarietà.
Nel corso degli anni sono stati numerosi gli eventi musicali in cui THE ILLEGALS hanno contribuito, in modo significativo a iniziative importanti devolvendo gli incassi in collaborazione con associazioni come il Club LIONS di Vado Ligure- Quiliano, CEIA, Savona per l’Africa, e recentemente per il Progetto Renzino Astengo, e divertendo nel contempo i tanti amici ed appassionati che li seguono regolarmente…..oltre ovviamente a divertirsi essi stessi.
La band si è esibita nei locali più noti della riviera, dagli storici Scotch e Covo di Finale Ligure, all’Orizzonte di Varazze, al Prana di Albissola, al Bajda di Noli…e tanti altri, ottenendo sempre un grande seguito di pubblico attirato da un genere musicale che spazia dallo swing al soul al pop, al repertorio italiano degli anni ’60 oggi così rivalutato, fino alla intramontabile Disco degli anni ’70.
Fonte /www.savonanews.it
La Sezione di Savona raccoglierà i fondi della serata che, detratte le spese, verranno destinati allo Stato del Madagascar.
Sponsor della serata, saranno la Fondazione De Mari e Sanpier.
“The Illegals” è una band storica e atipica nel panorama musicale ligure: fu costituita nel 1988 da alcuni avvocati savonesi (da qui l’irriverente ed ironico nome del gruppo) insieme ad altri elementi via via cooptati nel tempo, esibendosi da oltre vent’anni esclusivamente dal vivo in occasione di eventi organizzati per iniziative di solidarietà.
Nel corso degli anni sono stati numerosi gli eventi musicali in cui THE ILLEGALS hanno contribuito, in modo significativo a iniziative importanti devolvendo gli incassi in collaborazione con associazioni come il Club LIONS di Vado Ligure- Quiliano, CEIA, Savona per l’Africa, e recentemente per il Progetto Renzino Astengo, e divertendo nel contempo i tanti amici ed appassionati che li seguono regolarmente…..oltre ovviamente a divertirsi essi stessi.
La band si è esibita nei locali più noti della riviera, dagli storici Scotch e Covo di Finale Ligure, all’Orizzonte di Varazze, al Prana di Albissola, al Bajda di Noli…e tanti altri, ottenendo sempre un grande seguito di pubblico attirato da un genere musicale che spazia dallo swing al soul al pop, al repertorio italiano degli anni ’60 oggi così rivalutato, fino alla intramontabile Disco degli anni ’70.
Fonte /www.savonanews.it
Ennesimo schiaffo del governo agli italiani all’estero
"La bozza di riforma costituzionale del ministro Calderoli, che di fatto sopprime la Circoscrizione Estero, è l'ennesimo schiaffo di questo Governo agli italiani residenti all'estero. È la prova concreta, se mai c'era ancora qualche dubbio, che quanto il Governo ha sbandierato negli ultimi 3 anni non corrispondeva assolutamente alla realtà dei fatti. Così il Governo e la maggioranza gettano la maschera". È quanto dichiara Eugenio Marino, Responsabile del Pd per gli italiani nel mondo, in merito alla "bozza-Calderoli" sulla riforma istituzionale che verrà discussa nel prossimo Consiglio dei Ministri e che prevede, tra l’altro, l’abolizione della circoscrizione estero.
"Il Governo – afferma Marino - vuole cancellare nell'anniversario dell'Unità d'Italia 150 anni di emigrazione, quattro milioni di concittadini che hanno a cuore il proprio Paese e un percorso di rappresentanza pluri-decennale".
"Il Partito democratico - conclude Marino - farà di tutto per scongiurare quanto proposto con leggerezza e in maniera scellerata dal Governo Berlusconi e da chi vorrebbe improbabili secessioni o parlamenti padani che, questi si, davvero non trovano riscontri nella storia del nostro Paese". (aise)
"Il Governo – afferma Marino - vuole cancellare nell'anniversario dell'Unità d'Italia 150 anni di emigrazione, quattro milioni di concittadini che hanno a cuore il proprio Paese e un percorso di rappresentanza pluri-decennale".
"Il Partito democratico - conclude Marino - farà di tutto per scongiurare quanto proposto con leggerezza e in maniera scellerata dal Governo Berlusconi e da chi vorrebbe improbabili secessioni o parlamenti padani che, questi si, davvero non trovano riscontri nella storia del nostro Paese". (aise)
Olimpiadi 2020: Roma è ufficialmente candidata
L’Assemblea capitolina ha approvato la delibera per la candidatura di Roma ai XXXII Giochi Olimpici e XVI Giochi Paraolimpici del 2020. 51 i voti favorevoli, 2 i contrari e 2 gli astenuti.
Con la delibera, inoltre, si costituisce formalmente il Comitato promotore per Roma 2020.
"Siamo chiamati a formalizzare definitivamente la nostra candidatura", ha esordito il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, all’apertura della seduta straordinaria dell’Assemblea. "Non si tratta di un’utopia, ma di un sogno che può diventare realtà. Quando Roma è chiamata a una grande sfida riesce ad essere all’altezza della situazione. Oggi è importante il massimo sforzo per coinvolgere tutta la nazione", in un progetto che vede "l’approvazione di nove romani su dieci", secondo i dati del sondaggio di Unioncamere resi noti dallo stesso Alemanno nel suo intervento.
"Il 97 per cento dei romani – ha continuato il Sindaco - dice poi che questa candidatura è importante per il Paese e il 73 per cento è disposto a fare qualcosa in prima persona. Si tratta di un grande investimento anche per il Paese, che ha bisogno di obiettivi per chiudere una fase difficile".
Approvati, inoltre, prima del voto due ordini del giorno, uno sulla tutela della natura storico-artistica del Foro Italico come grande parco dello sport e l’altro sulla rappresentanza femminile nel Comitato promotore. A votare a favore della delibera i gruppi di Pdl, Pd ed Udc.
"Scende in campo una squadra compatta, solidale", ha ricordato nel suo intervento Mario Pescante, presidente del Comitato Promotore di Roma 2020. "In questi giorni difficili per il Paese, ai quali si è contrapposto l’appello del Presidente della Repubblica Napolitano insieme alla risposta del mondo politico nazionale. Non è la prima volta che il Paese si ritrova unito con un sussulto di orgoglio nazionale. Lo stesso deve avvenire per i Giochi. Da oggi Roma sarà al centro dell’interesse mondiale".
"Per vincere – ha ricordato Gianni Petrucci, presidente del Coni e vicepresidente del Comitato promotore – dobbiamo correre tutti insieme, come in ogni sport di squadra. E il Coni è compatto con la Città".
"Roma sfida il resto del mondo. Abbiamo bisogno di alleanze per vincere la partita". Questo l’intervento di Francesco Rutelli, primo firmatario della delibera di iniziativa consiliare sulla candidatura di Roma.
"Viviamo una crisi economica e sociale seria - ha continuato dai banchi dell’opposizione Rutelli – e Roma, con la compattezza, deve dimostrare che la sua candidatura è coerente con il disegno di risanamento del nostro Paese. Quindi il progetto deve essere ambizioso e non dispendioso. Prepariamo delle Olimpiadi ecologiche e tecnologiche a emissioni zero e che dovranno avere una grande leva di volontariato. Questa sfida - ha concluso Rutelli - si può vincere nell’interesse di Roma e del Paese".
"L'investimento previsto per le Olimpiadi a Roma – ha sottolineato il Sindaco - è di 12,3 miliardi di euro. Quello pubblico potrebbe non andare oltre quattro miliardi. Il Comitato di compatibilità economica farà il conto delle entrate e delle uscite e dimostrerà che si tratta di un investimento per il Paese".
Dopo il via libera dell’Assemblea, questi i prossimi passi previsti: il 29 luglio i Comitati olimpici nazionali dovranno presentare al Cio, il Comitato Internazionale Olimpico, la lettera di risposta sui 3 quesiti sull’adesione al Codice mondiale antidoping della Wada, l’agenzia mondiale anti-doping, al Tas e alla formula temporale proposta dal Cio. Solo i Comitati Olimpici che presentano la lettera possono, entro il 1 settembre, comunicare la propria candidata che, non oltre il 15 febbraio 2012 dovrà inviare le risposte al questionario del Cio e le lettere di garanzia. A maggio 2012 la Commissione esecutiva del Cio sceglierà tra le richiedenti quelle che possono accedere alla seconda fase in qualità di città candidate.
Queste ultime, entro gennaio 2013, dovranno presentare il dossier di candidatura al Cio che, tra marzo e aprile 2013, comincerà le visite mediante la Commissione di valutazione che, a Giugno 2013, divulgherà il proprio rapporto.
Ed infine, il 7 settembre 2013 a Buenos Aires, durante la 125esima sessione del Cio, è prevista l’elezione della città che ospiterà i Giochi Olimpici del 2020. (aise)
Con la delibera, inoltre, si costituisce formalmente il Comitato promotore per Roma 2020.
"Siamo chiamati a formalizzare definitivamente la nostra candidatura", ha esordito il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, all’apertura della seduta straordinaria dell’Assemblea. "Non si tratta di un’utopia, ma di un sogno che può diventare realtà. Quando Roma è chiamata a una grande sfida riesce ad essere all’altezza della situazione. Oggi è importante il massimo sforzo per coinvolgere tutta la nazione", in un progetto che vede "l’approvazione di nove romani su dieci", secondo i dati del sondaggio di Unioncamere resi noti dallo stesso Alemanno nel suo intervento.
"Il 97 per cento dei romani – ha continuato il Sindaco - dice poi che questa candidatura è importante per il Paese e il 73 per cento è disposto a fare qualcosa in prima persona. Si tratta di un grande investimento anche per il Paese, che ha bisogno di obiettivi per chiudere una fase difficile".
Approvati, inoltre, prima del voto due ordini del giorno, uno sulla tutela della natura storico-artistica del Foro Italico come grande parco dello sport e l’altro sulla rappresentanza femminile nel Comitato promotore. A votare a favore della delibera i gruppi di Pdl, Pd ed Udc.
"Scende in campo una squadra compatta, solidale", ha ricordato nel suo intervento Mario Pescante, presidente del Comitato Promotore di Roma 2020. "In questi giorni difficili per il Paese, ai quali si è contrapposto l’appello del Presidente della Repubblica Napolitano insieme alla risposta del mondo politico nazionale. Non è la prima volta che il Paese si ritrova unito con un sussulto di orgoglio nazionale. Lo stesso deve avvenire per i Giochi. Da oggi Roma sarà al centro dell’interesse mondiale".
"Per vincere – ha ricordato Gianni Petrucci, presidente del Coni e vicepresidente del Comitato promotore – dobbiamo correre tutti insieme, come in ogni sport di squadra. E il Coni è compatto con la Città".
"Roma sfida il resto del mondo. Abbiamo bisogno di alleanze per vincere la partita". Questo l’intervento di Francesco Rutelli, primo firmatario della delibera di iniziativa consiliare sulla candidatura di Roma.
"Viviamo una crisi economica e sociale seria - ha continuato dai banchi dell’opposizione Rutelli – e Roma, con la compattezza, deve dimostrare che la sua candidatura è coerente con il disegno di risanamento del nostro Paese. Quindi il progetto deve essere ambizioso e non dispendioso. Prepariamo delle Olimpiadi ecologiche e tecnologiche a emissioni zero e che dovranno avere una grande leva di volontariato. Questa sfida - ha concluso Rutelli - si può vincere nell’interesse di Roma e del Paese".
"L'investimento previsto per le Olimpiadi a Roma – ha sottolineato il Sindaco - è di 12,3 miliardi di euro. Quello pubblico potrebbe non andare oltre quattro miliardi. Il Comitato di compatibilità economica farà il conto delle entrate e delle uscite e dimostrerà che si tratta di un investimento per il Paese".
Dopo il via libera dell’Assemblea, questi i prossimi passi previsti: il 29 luglio i Comitati olimpici nazionali dovranno presentare al Cio, il Comitato Internazionale Olimpico, la lettera di risposta sui 3 quesiti sull’adesione al Codice mondiale antidoping della Wada, l’agenzia mondiale anti-doping, al Tas e alla formula temporale proposta dal Cio. Solo i Comitati Olimpici che presentano la lettera possono, entro il 1 settembre, comunicare la propria candidata che, non oltre il 15 febbraio 2012 dovrà inviare le risposte al questionario del Cio e le lettere di garanzia. A maggio 2012 la Commissione esecutiva del Cio sceglierà tra le richiedenti quelle che possono accedere alla seconda fase in qualità di città candidate.
Queste ultime, entro gennaio 2013, dovranno presentare il dossier di candidatura al Cio che, tra marzo e aprile 2013, comincerà le visite mediante la Commissione di valutazione che, a Giugno 2013, divulgherà il proprio rapporto.
Ed infine, il 7 settembre 2013 a Buenos Aires, durante la 125esima sessione del Cio, è prevista l’elezione della città che ospiterà i Giochi Olimpici del 2020. (aise)
Al Vox Mundi Festival: musica afro-toscana al femminile con le Tiharea e le Vocal Sisters
Sabato 23 luglio, alle 21.45 nella piazza del borgo di Magliano in Toscana, il Vox Mundi Festival presenta la produzione originale “Voci e percussioni al femminile”. Due storici gruppi vocali di world music si incontrano in una serata dedicata alla suggestione degli strumenti più antichi: la voce e le percussioni. Le Tiharea sono un trio proveniente dal villaggio di Ifotake, nel sud del Madagascar. In abiti tradizionali, a piedi nudi e con la pettinatura Dokodoko, cantano a capella, danzano e si ispirano alla tradizione – che sa di magia e culti ancestrali – della grande isola rossa a largo dell’Africa, andando con i toni della loro voce a colpire il cuore degli spettatori.
Il loro canto, ipnotico e coinvolgente, si alterna a quello delle toscane Vocal Sisters, gruppo vocale che ha incantato grandi attori come Giorgio Albertazzi e Arnoldo Foà e musicisti come Roger Treece (cantante nella Voicestra di Bobby McFerrin e arrangiatore dei Manhattan Tranfer, New York Voices…) e Chico César (autore della celebratissima “Mama Africa” e vera e propria icona musicale dell’America Latina). Le Vocal Sisters dipingono la loro terra, la Maremma, con un “impressionismo vocale” dove tutti gli elementi naturali diventano voce, suono e danza.
Le sette cantanti dei due gruppi sperimentano inoltre le affinità che accomunano la musica vocale di matrice popolare, anche quando si tratta di terre così lontane, interpretando insieme alcuni canti tradizionali africani e malgasci. Un concerto che esprime bene la filosofia di Vox Mundi Festival: incontro e scambio fra culture e musiche di tutto il mondo.
I biglietti sono in vendita presso il Centro Enoturistico di Magliano in Toscana, tel. 0564.593249, il Bar Granducato di Montiano, tel. 0564.589529, la ProLoco di Albinia, tel. 0564. 871774, la libreria NonsoloLibri di Orbetello, tel. 0564.868014 e Dischi Olmi di Grosseto, tel. 0564.22491.
Fonte: Civita News
Il loro canto, ipnotico e coinvolgente, si alterna a quello delle toscane Vocal Sisters, gruppo vocale che ha incantato grandi attori come Giorgio Albertazzi e Arnoldo Foà e musicisti come Roger Treece (cantante nella Voicestra di Bobby McFerrin e arrangiatore dei Manhattan Tranfer, New York Voices…) e Chico César (autore della celebratissima “Mama Africa” e vera e propria icona musicale dell’America Latina). Le Vocal Sisters dipingono la loro terra, la Maremma, con un “impressionismo vocale” dove tutti gli elementi naturali diventano voce, suono e danza.
Le sette cantanti dei due gruppi sperimentano inoltre le affinità che accomunano la musica vocale di matrice popolare, anche quando si tratta di terre così lontane, interpretando insieme alcuni canti tradizionali africani e malgasci. Un concerto che esprime bene la filosofia di Vox Mundi Festival: incontro e scambio fra culture e musiche di tutto il mondo.
I biglietti sono in vendita presso il Centro Enoturistico di Magliano in Toscana, tel. 0564.593249, il Bar Granducato di Montiano, tel. 0564.589529, la ProLoco di Albinia, tel. 0564. 871774, la libreria NonsoloLibri di Orbetello, tel. 0564.868014 e Dischi Olmi di Grosseto, tel. 0564.22491.
Fonte: Civita News
Hotel Peter Pan Anakao
L’hotel che meglio interpreta la pacifica atmosfera della baia di Anakao, situato a sud del villaggio dei pescatori e proprio di fronte all’incantevole atollo di Nosy Vé è un ottima meta per ogni turista, viaggiatore e avventuriero.
Economici e puliti, i nostri bungalow in riva al mare, vi ospiteranno offrendovi tutti i confort rari in un ambiante in cui la civiltà non ha ancora messo radici; le nostre piccole casette sono munite di docce, toilette igieniche, comodi letti, corrente elettrica 24/h e zanzariere (benchè ad Anakao non si sia mai vista una zanzara).
Nel nostro ristorante dell’hotel potrete gustare tutti i tipici piatti della cucina creola, cucinati in collaborazione da Dario e Valerio e dalla grandiosa madame Damimì che porta la sua esperienza Vezo in una cucina di base italiana
Potrete cullarvi sulle nostre amache sulla spiaggia sulle quali, gustando ottimi cocktail, è facile spiare i pescatori Vezo che ritornano spensierati dalla pesca.
Anakao è un astro nascente dell’ecoturismo, una meta ambita da tutti gli amanti della natura. Il nostro hotel è un ottimo punto di partenza per varie escursioni che si svolgono nel pieno rispetto dell’intimità delle rare specie animali che numerose popolano la zona.
In oltre per animare il vostro soggiorno l’hotel propone numerose escursioni.
TOUR DI MARE
Due piroghe a motore sono a disposizione dell’hotel. Grazie all’esperienza del Capitano, le centinaia di chilometri di barriere coralline che si estendono da Anakao verso il sud del Madagascar per voi non avranno più segreti. Da noi è possibile pianificare escursioni personalizzate che possono accontentare anche le vostre necessità esplorative, anche se non consone ai normali itinerari turistici, tutto questo sempre nella massima sicurezza.
Per esempio, quando arrivai in Madagascar la prima volta, fu proprio il capitano la prima persona che conobbi, e fù con lui che discesi in piroga i 200 Km di costa a sud di Anakao. Fù un esperienza splendida che mi apri le porte a zone seminesplorate, questo mi diede l’idea di organizzare questo servizio.
Organizziamo quindi escursioni che possono durare più giorni, essi verranno pianificati secondo le vostre esigenze, possibili da organizzare sul posto o anche prima del vostro arrivo, contattandoci
La visita in piroga al parco nazionale di Nosy Vé, dove tra i resti di insediamenti pirata, nidificano specie di uccelli molto rari che non scappano in presenza dell’uomo, infatti essi, come anche l’isola, vengono considerati sacri infatti non vengono mai disturbati.
Nell’ambito dell’escursione è possibile fare snorkeling a ridosso delle barriere coralline che si diramano a nord e a sud dell’isola ed è in oltre facile organizzare un pic-nic all’ombra nelle ore piu calde della giornata.
(guida, attrezzatura per snorkeling sono comprese nel prezzo dell’escursione; i prezzi variano del numero dei partecipanti ma non superano mai i 10 Euro a persona).
La visita in piroga al magnifico lagoon di Nosy Satrana offre la possibilità di ammirare uno degli angoli di mare dai colori più incredibili del mondo, una piscina naturale infinita a venti minuti da Anakao. Anche in questo tour si effettuano pic-nic e snorkeling. Il percorso a piedi sull’isola da la possibilità di visitare piccole mangrovie, cimiteri sacri e di scoprire la singolare vegetazione che ricopre l’atollo.
Nosy Satrana
Noi possiamo offrire la visita al parco con trasferimento in piroga a Ambola e poi con carretto tirato dagli zebù; è un viaggio nella natura a contatto con gli usi locali, con la nostra guida.
Da poco aperto al pubblico questo parco nazionale è a detta di molti il più interessante del Madagascar.
Il magnifico lago, cambia colore nell’arco della giornata ed è circondato da una vegetazione unica ricca di varie specie di baobab, ficus e innumerevoli piante medicinali.
Fra i molti animali che popolano il parco è facile avvistare i fenicotteri rosa, i lemuri, le anguste, i pappagalli, innumerevoli tipo di volatile e il magnifico boa costrictor.
Un altra delle attrazioni naturali presenti nel parco, sono le grotte sacre; dei microcosmi che ospitano una fauna unica come i pesci cechi. Nella grotta principale è piacevole rinfrescarsi nelle pure acque sorgive che creano piccoli laghi interni.
Parco Tsianamanpetsotsa
A mio parere la miglior meta del Madagascar, il mare blu trasparente prende tinte più cupe rispetto ai lagoon più a nord aumentando le sue doti di trasparenza.
Il piccolo e ospitale villaggio offre vari tipi di soggiorno a seconda delle esigenze.
Vi accoglierà nel suo mondo incontaminato dove i locali, non abituati al turista, saranno riservati e ospitali.
Organizziamo quindi escursioni che possono durare più giorni, essi verranno pianificati secondo le vostre esigenze, possibili da organizzare sul posto o anche prima del vostro arrivo, contattandoci
chezpeter.pan@gmail.com
00261209492140
Economici e puliti, i nostri bungalow in riva al mare, vi ospiteranno offrendovi tutti i confort rari in un ambiante in cui la civiltà non ha ancora messo radici; le nostre piccole casette sono munite di docce, toilette igieniche, comodi letti, corrente elettrica 24/h e zanzariere (benchè ad Anakao non si sia mai vista una zanzara).
Nel nostro ristorante dell’hotel potrete gustare tutti i tipici piatti della cucina creola, cucinati in collaborazione da Dario e Valerio e dalla grandiosa madame Damimì che porta la sua esperienza Vezo in una cucina di base italiana
Potrete cullarvi sulle nostre amache sulla spiaggia sulle quali, gustando ottimi cocktail, è facile spiare i pescatori Vezo che ritornano spensierati dalla pesca.
Anakao è un astro nascente dell’ecoturismo, una meta ambita da tutti gli amanti della natura. Il nostro hotel è un ottimo punto di partenza per varie escursioni che si svolgono nel pieno rispetto dell’intimità delle rare specie animali che numerose popolano la zona.
In oltre per animare il vostro soggiorno l’hotel propone numerose escursioni.
TOUR DI MARE
Due piroghe a motore sono a disposizione dell’hotel. Grazie all’esperienza del Capitano, le centinaia di chilometri di barriere coralline che si estendono da Anakao verso il sud del Madagascar per voi non avranno più segreti. Da noi è possibile pianificare escursioni personalizzate che possono accontentare anche le vostre necessità esplorative, anche se non consone ai normali itinerari turistici, tutto questo sempre nella massima sicurezza.
Per esempio, quando arrivai in Madagascar la prima volta, fu proprio il capitano la prima persona che conobbi, e fù con lui che discesi in piroga i 200 Km di costa a sud di Anakao. Fù un esperienza splendida che mi apri le porte a zone seminesplorate, questo mi diede l’idea di organizzare questo servizio.
Organizziamo quindi escursioni che possono durare più giorni, essi verranno pianificati secondo le vostre esigenze, possibili da organizzare sul posto o anche prima del vostro arrivo, contattandoci
La visita in piroga al parco nazionale di Nosy Vé, dove tra i resti di insediamenti pirata, nidificano specie di uccelli molto rari che non scappano in presenza dell’uomo, infatti essi, come anche l’isola, vengono considerati sacri infatti non vengono mai disturbati.
Nell’ambito dell’escursione è possibile fare snorkeling a ridosso delle barriere coralline che si diramano a nord e a sud dell’isola ed è in oltre facile organizzare un pic-nic all’ombra nelle ore piu calde della giornata.
(guida, attrezzatura per snorkeling sono comprese nel prezzo dell’escursione; i prezzi variano del numero dei partecipanti ma non superano mai i 10 Euro a persona).
La visita in piroga al magnifico lagoon di Nosy Satrana offre la possibilità di ammirare uno degli angoli di mare dai colori più incredibili del mondo, una piscina naturale infinita a venti minuti da Anakao. Anche in questo tour si effettuano pic-nic e snorkeling. Il percorso a piedi sull’isola da la possibilità di visitare piccole mangrovie, cimiteri sacri e di scoprire la singolare vegetazione che ricopre l’atollo.
Nosy Satrana
Noi possiamo offrire la visita al parco con trasferimento in piroga a Ambola e poi con carretto tirato dagli zebù; è un viaggio nella natura a contatto con gli usi locali, con la nostra guida.
Da poco aperto al pubblico questo parco nazionale è a detta di molti il più interessante del Madagascar.
Il magnifico lago, cambia colore nell’arco della giornata ed è circondato da una vegetazione unica ricca di varie specie di baobab, ficus e innumerevoli piante medicinali.
Fra i molti animali che popolano il parco è facile avvistare i fenicotteri rosa, i lemuri, le anguste, i pappagalli, innumerevoli tipo di volatile e il magnifico boa costrictor.
Un altra delle attrazioni naturali presenti nel parco, sono le grotte sacre; dei microcosmi che ospitano una fauna unica come i pesci cechi. Nella grotta principale è piacevole rinfrescarsi nelle pure acque sorgive che creano piccoli laghi interni.
Parco Tsianamanpetsotsa
A mio parere la miglior meta del Madagascar, il mare blu trasparente prende tinte più cupe rispetto ai lagoon più a nord aumentando le sue doti di trasparenza.
Il piccolo e ospitale villaggio offre vari tipi di soggiorno a seconda delle esigenze.
Vi accoglierà nel suo mondo incontaminato dove i locali, non abituati al turista, saranno riservati e ospitali.
Organizziamo quindi escursioni che possono durare più giorni, essi verranno pianificati secondo le vostre esigenze, possibili da organizzare sul posto o anche prima del vostro arrivo, contattandoci
chezpeter.pan@gmail.com
00261209492140
Madagascar nel mirino dei rapinatori di terre. Le iniziative popolari per contrastare i land grabbers
Sono diversi anni che il neocolonialismo assetato di terre a basso costo tenta di avere ragione del Madagascar. Già nel 2008 l’ex presidente malgascio Ravalomanana aveva provato a cedere in esclusiva alla sudcoreana Daewoo Logistics, per 99 anni e a titolo gratuito, 1,3 milioni di ettari di terre coltivabili.
L’accordo, meglio conosciuto come “l’affaire Daewoo”, era saltato grazie a una mobilitazione globale. Il “Collectif pour la Défense des Terres Malgaches”, movimento fondato a seguito di questo episodio, ha consentito alle popolazioni locali di ricevere (dall’estero) notizie su quanto stava accadendo (all’interno), fare circolare l’informazione e cercare il sostegno internazionale.
Ma il Madagascar continua a subire tentativi di rapina, forse meno rumorosi ma altrettanto aggressivi. Ilfattoalimentare.it ha raccolto la testimonianza di un missionario italiano in terra malgascia che ha saputo trovare, coi suoi confratelli, uno strumento utile a contrasto degli assalti dei land-grabbers, per lo più di provenienza indiana, che fin dal 2003 hanno orientato le proprie mire espansionistiche sulle terre centro occidentali del Madagascar. Lo scopo era quello di ottenere terreni da coltivare o deforestare a costo quasi zero, col benestare dei politici e dei funzionari, sempre lieti di constatare che - almeno nelle loro tasche - “l’economia si muove”.
Come contrastarli? Il missionario in questione (che preferisce restare anonimo) ha studiato una soluzione, senza l’impiego di denaro né armi, ma con l’aiuto di una buona dose di fantasia. La missione ha dapprima cercato rassicurazioni presso le autorità sul territorio, che però hanno fatto “orecchie da mercante”. Tanto più che i sindaci locali, per mascherare il danno e prevenire tumulti, avevano negoziato con gli indiani un indennizzo a favore - si noti bene - dei contadini che utilizzavano quelle terre per “caccia, agricoltura o pascolo”. Un’ulteriore beffa ai loro concittadini che, in maggioranza pescatori, non avrebbero ricevuto che pochi spiccioli, argent de poche.
Da qui l’idea di proporre alla comunità locale di iniziare a seminare le terre. Una missione nella missione, quella di convincere i cittadini a intraprendere un lavoro del tutto nuovo, fino a quando essi stessi si sono resi conto del rischio che incombeva sulla loro “sacred land” e si sono dati da fare. Quando le squadre dei tecnici indiani si sono recate sul luogo per calcolare gli indennizzi, hanno deciso di scartare la striscia di terra coltivata, poiché gli indennizzi sarebbero costati troppo rispetto alle loro voraci ambizioni di terra a costo zero.
Qualche lembo di terra si è così salvato dalla razzia silenziosa, almeno per ora. Sempre in attesa che la questione del land-grabbing venga affrontata sui tavoli di chi decide sui destini del mondo, o almeno così si presenta.
Dario Dongo, ha collaborato Paolo Patruno
foto: Photos.com
Fonte: ilfattoalimentare.it/
L’accordo, meglio conosciuto come “l’affaire Daewoo”, era saltato grazie a una mobilitazione globale. Il “Collectif pour la Défense des Terres Malgaches”, movimento fondato a seguito di questo episodio, ha consentito alle popolazioni locali di ricevere (dall’estero) notizie su quanto stava accadendo (all’interno), fare circolare l’informazione e cercare il sostegno internazionale.
Ma il Madagascar continua a subire tentativi di rapina, forse meno rumorosi ma altrettanto aggressivi. Ilfattoalimentare.it ha raccolto la testimonianza di un missionario italiano in terra malgascia che ha saputo trovare, coi suoi confratelli, uno strumento utile a contrasto degli assalti dei land-grabbers, per lo più di provenienza indiana, che fin dal 2003 hanno orientato le proprie mire espansionistiche sulle terre centro occidentali del Madagascar. Lo scopo era quello di ottenere terreni da coltivare o deforestare a costo quasi zero, col benestare dei politici e dei funzionari, sempre lieti di constatare che - almeno nelle loro tasche - “l’economia si muove”.
Come contrastarli? Il missionario in questione (che preferisce restare anonimo) ha studiato una soluzione, senza l’impiego di denaro né armi, ma con l’aiuto di una buona dose di fantasia. La missione ha dapprima cercato rassicurazioni presso le autorità sul territorio, che però hanno fatto “orecchie da mercante”. Tanto più che i sindaci locali, per mascherare il danno e prevenire tumulti, avevano negoziato con gli indiani un indennizzo a favore - si noti bene - dei contadini che utilizzavano quelle terre per “caccia, agricoltura o pascolo”. Un’ulteriore beffa ai loro concittadini che, in maggioranza pescatori, non avrebbero ricevuto che pochi spiccioli, argent de poche.
Da qui l’idea di proporre alla comunità locale di iniziare a seminare le terre. Una missione nella missione, quella di convincere i cittadini a intraprendere un lavoro del tutto nuovo, fino a quando essi stessi si sono resi conto del rischio che incombeva sulla loro “sacred land” e si sono dati da fare. Quando le squadre dei tecnici indiani si sono recate sul luogo per calcolare gli indennizzi, hanno deciso di scartare la striscia di terra coltivata, poiché gli indennizzi sarebbero costati troppo rispetto alle loro voraci ambizioni di terra a costo zero.
Qualche lembo di terra si è così salvato dalla razzia silenziosa, almeno per ora. Sempre in attesa che la questione del land-grabbing venga affrontata sui tavoli di chi decide sui destini del mondo, o almeno così si presenta.
Dario Dongo, ha collaborato Paolo Patruno
foto: Photos.com
Fonte: ilfattoalimentare.it/
Prima di partire informati e informaci
"Per vacanze sicure informatevi ed informateci": parola di Alberto Tomba, testimonial di una campagna di spot della Farnesina per l’estate 2011 presentata oggi all’Unità di Crisi dal Ministro degli esteri Franco Frattini. Il campione di sci è andato in giro per la sua Bologna invitando gli italiani che si apprestano a partire ad iscriversi ai siti web dell'Unità di Crisi "Viaggiare Sicuri" e "Dove Siamo nel Mondo".
Si tratta, ha spiegato Frattini, di strumenti multimediali che consentono di informarsi sulle situazioni di potenziale rischio nelle mete scelte per la vacanza e di ricevere notizie, anche tramite sms sui propri telefonini, su situazioni di pericolo come un rischio meteorologico, un'insurrezione, "come ad esempio la tragedia di Oslo".
Alberto Tomba, da questo punto di vista, rappresenta un perfetto testimonial "in quanto – per Frattini – ha dimostrato di saper andare forte in pista rispettando le regole della sicurezza".
"Allenatevi prima di partire", ha detto Tomba, sottolineando che quando si è all'estero si è comunque "più deboli perché meno protetti rispetto a quando si sta in casa propria".
La sensibilità degli italiani su questo versante appare in crescita, come dimostrano gli oltre cinquecentomila iscritti nei due siti, ha spiegato il capo dell'Unità di Crisi Fabrizio Romano, ricordando come ci sia un lavoro di evoluzione continua sul fronte tecnologico per garantire sempre più elevati standard di sicurezza, come un planisfero digitale per avere una mappa che individui le situazioni pericolose in tempo reale. A "Viaggiare Sicuri" si può accedere anche dal sito del Ministero della Pubblica Amministrazione www.vivifacile.it. (aise)
Si tratta, ha spiegato Frattini, di strumenti multimediali che consentono di informarsi sulle situazioni di potenziale rischio nelle mete scelte per la vacanza e di ricevere notizie, anche tramite sms sui propri telefonini, su situazioni di pericolo come un rischio meteorologico, un'insurrezione, "come ad esempio la tragedia di Oslo".
Alberto Tomba, da questo punto di vista, rappresenta un perfetto testimonial "in quanto – per Frattini – ha dimostrato di saper andare forte in pista rispettando le regole della sicurezza".
"Allenatevi prima di partire", ha detto Tomba, sottolineando che quando si è all'estero si è comunque "più deboli perché meno protetti rispetto a quando si sta in casa propria".
La sensibilità degli italiani su questo versante appare in crescita, come dimostrano gli oltre cinquecentomila iscritti nei due siti, ha spiegato il capo dell'Unità di Crisi Fabrizio Romano, ricordando come ci sia un lavoro di evoluzione continua sul fronte tecnologico per garantire sempre più elevati standard di sicurezza, come un planisfero digitale per avere una mappa che individui le situazioni pericolose in tempo reale. A "Viaggiare Sicuri" si può accedere anche dal sito del Ministero della Pubblica Amministrazione www.vivifacile.it. (aise)
Come si coltiva la Kalanchoe
La kalanchoe è una pianta il cui nome, forse, vi sarà completamente sconosciuto, ma, in realtà, è una delle piante d’appartamento più note e apprezzate. La kalanchoe è una pianta d’appartamento originaria del Madagascar, dell’America Meridionale, dell’Africa meridionale, dell’India e della Cina.
Le sue foglie sono lucidissime e di colore verde brillante, mentre i fiori sono piccolini, hanno 4 petali e sono riuniti in infiorescenze.
La kalanchoe può avere fiori di tanti colori: bianchi, rosa, sfumati, rossi, arancione, lilla e fucsia.La kalanchoe fiorisce durante la primavera e l’estate e viene venduta in piccoli vasetti; bisogna rinvasarla in vasi o ciotole più grandi.
La Kalanchoe ha bisogno di molta luce, ma, come quasi tutte le piante d’appartamento, non va posizionata al sole diretto e neppure vicino a fonti di calore. Le annaffiature devono essere molto regolari in estate in modo da lasciare umido il terriccio, ma non zuppo. Durante il resto dell’anno, bisogna annaffiarla di meno, evitando, comunque, di far seccare il terriccio.
Fonte: /tempolibero.pourfemme.it
La Kalanchoe ha bisogno di molta luce, ma, come quasi tutte le piante d’appartamento, non va posizionata al sole diretto e neppure vicino a fonti di calore. Le annaffiature devono essere molto regolari in estate in modo da lasciare umido il terriccio, ma non zuppo. Durante il resto dell’anno, bisogna annaffiarla di meno, evitando, comunque, di far seccare il terriccio.
Fonte: /tempolibero.pourfemme.it
Fai da te le caramelle per i bambini
Le caramelle non sono certamente gli alimenti più sani da dare ai nostri bambini, però una ogni tanto non può certo fare male! Purtroppo, in commercio, esistono anche caramelle i cui ingredienti ci lasciano un po’ perplesse. Se avete un po’ di tempo libero e volete provare a preparare da sole le caramelle, ho la ricetta che fa per voi. In questo modo, anche i bambini che soffrono di allergie e intolleranze alimentari, potranno gustarsi qualche caramella ogni tanto.
Ingredienti per preparare da sole le caramelle:
• 200 g di zucchero;
• 2 cucchiai di succo di limone;
• 10 cucchiai di succo di frutta del gusto preferito;
• 12 g di gelatina in fogli;
• stampini in silicone (quelli per i cioccolatini vanno benissimo).
Mettete i fogli di gelatina in una ciotola con acqua fredda e mescolate ogni tanto. In un pentolino mettete il succo di frutta, lo zucchero e i due cucchiai di succo di limone e fate bollire per circa 5 minuti. Togliete dal fuoco e aggiungete i fogli di gelatina ben strizzati. Mescolate bene, poi versate il composto negli stampi e riponete in frigo per mezza giornata.
Fonte: /tempolibero.pourfemme.it
L’Università del gelato
Sandro Randrianasolo sogna di aprire una vera gelateria italiana nella sua patria natia il Madagascar.
Lui ha 44 anni e si trova con gli altri studenti alla scuola del gelato a Bologna nel centro Italia, presso la sede della Carpigiani, leader mondiale nella produzione di macchine per gelato. "Il mio progetto è quello di aprire una gelateria italiana ad Antananarivo, dove non ci sono vere gelaterie italiane", ha detto Randrianasolo, attualmente lavora come dirigente in una azienda tessile. Diceva questo mentre si trovava in un insolito laboratorio universitario del gelato, circondato da vaschette colme di una grande varietà di gusti.
Il laborartorio produce gusti tradizionali come il lampone, il limone, il nocciola, ma ci sono anche i sapori come il finocchio e la mortadella.
I golosi studenti frequentano le lezioni tecniche in inglese sui metodi tradizionali di preparazione del gelato, cosi come corsi pratici utilizzando macchine con luccicanti cromature. Ci sono anche corsi avanzati sulla gestione e la commercializzazione.
Ogni studente paga 800 euro a settimana e sono tutti alloggiati in un albergo di Anzola dell’Emilia, in una regione che ha dato al mondo le auto Lamborghini, le moto della Ducati e il ragu alla bolognese.
Kaori Ito di 31 anni, di origine giapponese, è il direttore della scuola, si trova in Italia già da sette anni e questo dimostra l’evoluzione che vedeva gli emigrati italiani come stereotipo della scuola.
"Questo è il primo anno in cui la partecipazione degli italiani è inferiore al 50 per cento. Abbiamo aggiunto i corsi in inglese e francese e c'è stato un vero e proprio boom di iscritti", ha detto il multi-lingue esecutivo. La scuola avrà quest'anno 12.000 studenti - fino allo scorso anno ne aveva 9.000.
Luciano Ferrari, 53 anni, un "professore" presso l'Università Gelato indossa un grembiule e gli occhiali, ha detto che il volto del gelato è sempre più non italiano. "Prima era sempre l'italiano che portava il gelato all'estero. Ora il gelato viene esportato dagli stranieri che vengono qui e imparare e poi portano le competenze tornando nel loro paese", spiega Ferrari, dopo aver finito una lezione.
"Noi insegniamo l'arte del gelato artigianale italiano. Queste tradizioni risalgono a centinaia di anni e si sono diffuse in tutto il mondo".
Il gelato come lo conosciamo oggi si ritiene sia stato creato per le corti dei principi del Rinascimento italiano e il primo a esportarlo all'estero è stato un pioniere italiano, Procopio Cutò, che ha aperto un caffè a Parigi nel 17 ° secolo.
Carpigiani, che è stato creata da due fratelli nel 1946, è anche in Cina, Spagna e Stati Uniti ed ha circa 400 dipendenti sparsi in tutto il mondo. L'azienda sta progettando di istituire il prossimo anno un museo del gelato.
Uno studente particolare al "Gelato University" è Kevin Koh di 25 anni, che lavora per l'azienda del padre di importazione di frutta a Singapore. Sono stato un fan del gelato sin da ragazzo e spero di portare a casa qualcosa di buono.
A Singapore ci sono poche gelaterie e non ho mai visto uno standard come quello italiano.
Yasmeena Abdel Ghani, 29 anni, da Dubai, ha detto che stava frequentando il corso con il marito per un originale tipo di vacanza in Italia e per imparare a fare qualche cosa di eccezionale per impressionare i suoi ospiti a cena.
Mio marito ed io adoriamo il gelato e nutriamo una vera passione, mi sto divertendo un sacco. Il gelato arabo è molto gommoso e poi lo fanno solo vaniglia e pistacchio.
Schnitzer Nur, 21 anni, mezzo ebreo e mezzo arabo israeliano si è detto desideroso di aprire una gelateria nel porto di Jaffa. "E' la cosa migliore che abbia mai assaggiato!
Tra gli studenti provenienti dall'Europa occidentale e dagli Stati Uniti che stanno nel corso, molti vedono il business del gelato come un modo di cambiare il ritmo della vita.
Andrea Morelli, 37 anni, un ex manager di una banca italiana, ha detto che vuole andare il prossimo anno con la moglie a Key West in Florida e aprire una gelateria.
"Ho deciso di cambiare la mia vita," ha detto. "Ho iniziato questo corso nel mese di gennaio e mi sono completamente innamorato del gelato."
Ha detto anche che dovrà adattarsi ai gusti americani e servire pure pancake e sciroppo d'acero. "Abbiamo deciso di chiamarlo 'Ambasciatori del Gelato'".
Lui ha 44 anni e si trova con gli altri studenti alla scuola del gelato a Bologna nel centro Italia, presso la sede della Carpigiani, leader mondiale nella produzione di macchine per gelato. "Il mio progetto è quello di aprire una gelateria italiana ad Antananarivo, dove non ci sono vere gelaterie italiane", ha detto Randrianasolo, attualmente lavora come dirigente in una azienda tessile. Diceva questo mentre si trovava in un insolito laboratorio universitario del gelato, circondato da vaschette colme di una grande varietà di gusti.
Il laborartorio produce gusti tradizionali come il lampone, il limone, il nocciola, ma ci sono anche i sapori come il finocchio e la mortadella.
I golosi studenti frequentano le lezioni tecniche in inglese sui metodi tradizionali di preparazione del gelato, cosi come corsi pratici utilizzando macchine con luccicanti cromature. Ci sono anche corsi avanzati sulla gestione e la commercializzazione.
Ogni studente paga 800 euro a settimana e sono tutti alloggiati in un albergo di Anzola dell’Emilia, in una regione che ha dato al mondo le auto Lamborghini, le moto della Ducati e il ragu alla bolognese.
Kaori Ito di 31 anni, di origine giapponese, è il direttore della scuola, si trova in Italia già da sette anni e questo dimostra l’evoluzione che vedeva gli emigrati italiani come stereotipo della scuola.
"Questo è il primo anno in cui la partecipazione degli italiani è inferiore al 50 per cento. Abbiamo aggiunto i corsi in inglese e francese e c'è stato un vero e proprio boom di iscritti", ha detto il multi-lingue esecutivo. La scuola avrà quest'anno 12.000 studenti - fino allo scorso anno ne aveva 9.000.
Luciano Ferrari, 53 anni, un "professore" presso l'Università Gelato indossa un grembiule e gli occhiali, ha detto che il volto del gelato è sempre più non italiano. "Prima era sempre l'italiano che portava il gelato all'estero. Ora il gelato viene esportato dagli stranieri che vengono qui e imparare e poi portano le competenze tornando nel loro paese", spiega Ferrari, dopo aver finito una lezione.
"Noi insegniamo l'arte del gelato artigianale italiano. Queste tradizioni risalgono a centinaia di anni e si sono diffuse in tutto il mondo".
Il gelato come lo conosciamo oggi si ritiene sia stato creato per le corti dei principi del Rinascimento italiano e il primo a esportarlo all'estero è stato un pioniere italiano, Procopio Cutò, che ha aperto un caffè a Parigi nel 17 ° secolo.
Carpigiani, che è stato creata da due fratelli nel 1946, è anche in Cina, Spagna e Stati Uniti ed ha circa 400 dipendenti sparsi in tutto il mondo. L'azienda sta progettando di istituire il prossimo anno un museo del gelato.
Uno studente particolare al "Gelato University" è Kevin Koh di 25 anni, che lavora per l'azienda del padre di importazione di frutta a Singapore. Sono stato un fan del gelato sin da ragazzo e spero di portare a casa qualcosa di buono.
A Singapore ci sono poche gelaterie e non ho mai visto uno standard come quello italiano.
Yasmeena Abdel Ghani, 29 anni, da Dubai, ha detto che stava frequentando il corso con il marito per un originale tipo di vacanza in Italia e per imparare a fare qualche cosa di eccezionale per impressionare i suoi ospiti a cena.
Mio marito ed io adoriamo il gelato e nutriamo una vera passione, mi sto divertendo un sacco. Il gelato arabo è molto gommoso e poi lo fanno solo vaniglia e pistacchio.
Schnitzer Nur, 21 anni, mezzo ebreo e mezzo arabo israeliano si è detto desideroso di aprire una gelateria nel porto di Jaffa. "E' la cosa migliore che abbia mai assaggiato!
Tra gli studenti provenienti dall'Europa occidentale e dagli Stati Uniti che stanno nel corso, molti vedono il business del gelato come un modo di cambiare il ritmo della vita.
Andrea Morelli, 37 anni, un ex manager di una banca italiana, ha detto che vuole andare il prossimo anno con la moglie a Key West in Florida e aprire una gelateria.
"Ho deciso di cambiare la mia vita," ha detto. "Ho iniziato questo corso nel mese di gennaio e mi sono completamente innamorato del gelato."
Ha detto anche che dovrà adattarsi ai gusti americani e servire pure pancake e sciroppo d'acero. "Abbiamo deciso di chiamarlo 'Ambasciatori del Gelato'".
giovedì 21 luglio 2011
Tour gastronomico tra le specialità della cucina del Madagascar
Crocevia delle navigazioni commerciali sulla rotta delle Indie e su quelle della pirateria dell’Oceano Indiano, tra le origini della sua popolazione si incrociano 18 etnie diverse, provenienti non solo dalla vicina Africa ma dalle isole dell’Oceania e dalle sponde asiatiche, nonché dai paesi che nel corso del tempo lo hanno occupato, come la Francia coloniale, gli olandesi, i portoghesi.
Uno degli aspetti di grande suggestione è la sua specificità culturale, paragonabile a nessun’altra: un aspetto che annotò Marco Polo sul Milione, in cui cita il Madagascar come una terra misteriosa. Una varietà culturale che si rispecchia anche nelle sue ricette e tradizioni gastronomiche, in cui il riso è l’alimento sempre presente e le statistiche confermano che i malgasci sono tra i più grandi consumatori di riso al mondo. Questo alimento, pilastro fondamentale della cucina malgascia, è onnipresente nelle preparazioni e nelle ricette tipiche. Ecco un piccolo assaggio dei piatti più caratteristici. Il romazava è il piatto nazionale per eccellenza. E’ un brodo preparato a base di un insieme di brède (verdura) cotto con carne di zebu o pollo. Il ravitoto sy henakisoa (foglie di manioca pestate e carne di maiale) è il piatto forte di tutte le serate di festa in Madagascar e può essere preparato in molti modi, dalla più semplice alla più raffinata. Il sesika amalona (anguilla farcita) è un vero e proprio capolavoro di delicatezza, grazie alla tenera carne dell’anguilla, che si scioglie letteralmente in bocca: prima di tutto bisogna aprirla per la lunghezza e poi farcirla con carne di maiale tritata, aglio, cipolle e cuocere a fuoco lento con una salsa a base di pomodoro e zenzero.
Il varanga (zebu filettato) è un trancio sottile di carne cotto in acqua per qualche ora prima di essere sfilettato e passato sulla brace con cipolline intere. Impossibile parlare di cucina malgascia senza menzionare il hena ritra, un grande classico per le festività preparato con carne di zebù leggermente grassa e cotta solo con aglio; o l’akoho mifahy, ossia carne di gallina tagliata a pezzi e stufata. Non dimentichiamo il tongo-kisoa, piedi di maiale accompagnati con fagioli bianchi, una delizia soprattutto se accompagnato dal lasary (trito di pomodoro).
La bevanda che accompagna i pasti è il ranovola, chiamata anche acqua d’argento, ottenuta bruciando il resto di riso attaccato al fondo della pentola.
A metà tra cucina e shopping, non dimentichiamo le spezie che hanno fatto la storia e la ricchezza del Madagascar. Come la vaniglia: il Madagascar è il primo produttore al mondo e ovunque sono in vendita le stecche o l'essenza per dare un tocco esotico a dessert e ricette agro-dolci.
Mazotoa romana, mangiate con entusiasmo!
Fonte: www.madagascar-tourisme.com
Uno degli aspetti di grande suggestione è la sua specificità culturale, paragonabile a nessun’altra: un aspetto che annotò Marco Polo sul Milione, in cui cita il Madagascar come una terra misteriosa. Una varietà culturale che si rispecchia anche nelle sue ricette e tradizioni gastronomiche, in cui il riso è l’alimento sempre presente e le statistiche confermano che i malgasci sono tra i più grandi consumatori di riso al mondo. Questo alimento, pilastro fondamentale della cucina malgascia, è onnipresente nelle preparazioni e nelle ricette tipiche. Ecco un piccolo assaggio dei piatti più caratteristici. Il romazava è il piatto nazionale per eccellenza. E’ un brodo preparato a base di un insieme di brède (verdura) cotto con carne di zebu o pollo. Il ravitoto sy henakisoa (foglie di manioca pestate e carne di maiale) è il piatto forte di tutte le serate di festa in Madagascar e può essere preparato in molti modi, dalla più semplice alla più raffinata. Il sesika amalona (anguilla farcita) è un vero e proprio capolavoro di delicatezza, grazie alla tenera carne dell’anguilla, che si scioglie letteralmente in bocca: prima di tutto bisogna aprirla per la lunghezza e poi farcirla con carne di maiale tritata, aglio, cipolle e cuocere a fuoco lento con una salsa a base di pomodoro e zenzero.
Il varanga (zebu filettato) è un trancio sottile di carne cotto in acqua per qualche ora prima di essere sfilettato e passato sulla brace con cipolline intere. Impossibile parlare di cucina malgascia senza menzionare il hena ritra, un grande classico per le festività preparato con carne di zebù leggermente grassa e cotta solo con aglio; o l’akoho mifahy, ossia carne di gallina tagliata a pezzi e stufata. Non dimentichiamo il tongo-kisoa, piedi di maiale accompagnati con fagioli bianchi, una delizia soprattutto se accompagnato dal lasary (trito di pomodoro).
La bevanda che accompagna i pasti è il ranovola, chiamata anche acqua d’argento, ottenuta bruciando il resto di riso attaccato al fondo della pentola.
A metà tra cucina e shopping, non dimentichiamo le spezie che hanno fatto la storia e la ricchezza del Madagascar. Come la vaniglia: il Madagascar è il primo produttore al mondo e ovunque sono in vendita le stecche o l'essenza per dare un tocco esotico a dessert e ricette agro-dolci.
Mazotoa romana, mangiate con entusiasmo!
Fonte: www.madagascar-tourisme.com
Se parto per....: dal Ministero della salute una guida per l’assistenza sanitaria all’estero
Si chiama "Se parto per...." la guida interattiva predisposta dal Ministero della Salute, utile a tutte le persone che si spostano, per ragioni di lavoro, studio, pensione o anche per una breve vacanza, nei vari Paesi del mondo.
La guida garantisce l’assistenza sanitaria per italiani all’estero e per gli stranieri in Italia. Lo scopo è quello di fornire semplici informazioni sui diritti e gli obblighi nel campo dell’assistenza sanitaria, e permette a tutti gli assistiti (cioè tutti coloro che sono iscritti e a carico del Servizio Sanitario Nazionale - SSN) ed a tutti gli operatori sanitari, di avere informazioni sul diritto o meno all’assistenza sanitaria durante un soggiorno o la residenza in un qualsiasi Paese del mondo.
In particolare, tramite la guida, si possono raccogliere le informazioni più dirette ed essenziali su: come ottenere l’assistenza sanitaria in un qualsiasi Paese del mondo; a chi rivolgersi; come richiedere eventuali rimborsi.
La guida si utilizza rispondendo per passi a tre domande: Dove vai? Per quale motivo? A quale categoria appartieni?
Le scelte saranno guidate, e si avranno a disposizione l’elenco di tutti i Paesi del mondo, l’elenco di tutti i possibili motivi del viaggio e l’elenco di tutte le tipologie di utente previste (lavoratore, studente, ecc.).
Come si ricorderà, sono beneficiari dell'assistenza sanitaria in Paesi con i quali non vigono accordi in materia sanitaria i cittadini che si recano all’estero per motivi di lavoro e di studio.
I cittadini italiani che si recano per motivi di lavoro o con borsa di studio o per altri motivi specificati nel Dpr 618 del 1980 nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea e in cui non vigono accordi bilaterali in materia di assistenza sanitaria possono usufruire della garanzia dell'assistenza sanitaria in forma indiretta: anticipare le spese e successivamente chiedere il rimborso tramite la Rappresentanza diplomatica italiana all'estero al Ministero della Salute - Direzione Generale per i Rapporti con l'Unione Europea e per i Rapporti Internazionali Ufficio VI - Sezione distaccata c/o Ministero degli Affari Esteri.
I cittadini italiani che trasferiscono (o hanno trasferito) la residenza in uno Stato con il quale non è in vigore alcuna convenzione con l’Italia perdono il diritto all’assistenza sanitaria, sia in Italia che all’estero, all’atto della cancellazione dall’anagrafe comunale e della iscrizione all’AIRE, fatta eccezione per i lavoratori di diritto italiano in distacco. L’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) o il diritto di voto in Italia, non aprono un diritto all’assistenza sanitaria in Italia.
Tuttavia, ai sensi del DM 1° febbraio 1996 ai cittadini con lo stato di emigrato ed ai titolari di pensione corrisposta da enti previdenziali italiani, che rientrino temporaneamente in Italia, sono riconosciute, a titolo gratuito, le prestazioni ospedaliere urgenti e per un periodo massimo di 90 giorni per ogni anno solare, qualora gli stessi non abbiano una copertura assicurativa, pubblica o privata, per le suddette prestazioni sanitarie. (aise)
La guida garantisce l’assistenza sanitaria per italiani all’estero e per gli stranieri in Italia. Lo scopo è quello di fornire semplici informazioni sui diritti e gli obblighi nel campo dell’assistenza sanitaria, e permette a tutti gli assistiti (cioè tutti coloro che sono iscritti e a carico del Servizio Sanitario Nazionale - SSN) ed a tutti gli operatori sanitari, di avere informazioni sul diritto o meno all’assistenza sanitaria durante un soggiorno o la residenza in un qualsiasi Paese del mondo.
In particolare, tramite la guida, si possono raccogliere le informazioni più dirette ed essenziali su: come ottenere l’assistenza sanitaria in un qualsiasi Paese del mondo; a chi rivolgersi; come richiedere eventuali rimborsi.
La guida si utilizza rispondendo per passi a tre domande: Dove vai? Per quale motivo? A quale categoria appartieni?
Le scelte saranno guidate, e si avranno a disposizione l’elenco di tutti i Paesi del mondo, l’elenco di tutti i possibili motivi del viaggio e l’elenco di tutte le tipologie di utente previste (lavoratore, studente, ecc.).
Come si ricorderà, sono beneficiari dell'assistenza sanitaria in Paesi con i quali non vigono accordi in materia sanitaria i cittadini che si recano all’estero per motivi di lavoro e di studio.
I cittadini italiani che si recano per motivi di lavoro o con borsa di studio o per altri motivi specificati nel Dpr 618 del 1980 nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea e in cui non vigono accordi bilaterali in materia di assistenza sanitaria possono usufruire della garanzia dell'assistenza sanitaria in forma indiretta: anticipare le spese e successivamente chiedere il rimborso tramite la Rappresentanza diplomatica italiana all'estero al Ministero della Salute - Direzione Generale per i Rapporti con l'Unione Europea e per i Rapporti Internazionali Ufficio VI - Sezione distaccata c/o Ministero degli Affari Esteri.
I cittadini italiani che trasferiscono (o hanno trasferito) la residenza in uno Stato con il quale non è in vigore alcuna convenzione con l’Italia perdono il diritto all’assistenza sanitaria, sia in Italia che all’estero, all’atto della cancellazione dall’anagrafe comunale e della iscrizione all’AIRE, fatta eccezione per i lavoratori di diritto italiano in distacco. L’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) o il diritto di voto in Italia, non aprono un diritto all’assistenza sanitaria in Italia.
Tuttavia, ai sensi del DM 1° febbraio 1996 ai cittadini con lo stato di emigrato ed ai titolari di pensione corrisposta da enti previdenziali italiani, che rientrino temporaneamente in Italia, sono riconosciute, a titolo gratuito, le prestazioni ospedaliere urgenti e per un periodo massimo di 90 giorni per ogni anno solare, qualora gli stessi non abbiano una copertura assicurativa, pubblica o privata, per le suddette prestazioni sanitarie. (aise)
Terzo viaggio missionario del vescovo Caprioli in Madagascar
Il prelato partirà lunedì mattina e si fermerà fino al 28 luglio. All’apice della visita ci sarà l’inaugurazione della nuova Casa della Carità.
Il vescovo della diocesi reggiana, monsignor Adriano Caprioli, si appresta ad affrontare il suo terzo viaggio missionario in Madagascar.
Domani mattina, lunedì, avrà inizio l’itinerario per la nuova missione: il viaggio si concluderà il 28 luglio prossimo. I precedenti viaggi in Madagascar sono stati effettuati nell’agosto del 1999 e nel luglio 2005.
All’apice del viaggio ci sarà l’inaugurazione della undicesima Casa della carità in terra malgascia: con le case di formazione delle Carmelitane minori e dei Fratelli della carità e la Casa di preghiera, sono così 14 le comunità dove la congregazione fondata da Don Mario Prandi si è diffusa nell’Isola rossa (il Madagascar è così detta per il colore tipico della terra).
La casa, che verrà inaugurata domenica 24 luglio, è stata costruita in una nuova parrocchia della diocesi di Mananjary , sulla costa sud-orientale del Madagascar, con i lavori diretti dall’ingegner Antonio Ferretti, diacono permanente di Santa Croce, rimasto ,là per diversi mesi, anche con l’aiuto della moglie.
E affinchè non fosse solo una costruzione di muri, fin dal gennaio 2008 nella canonica presso la cattedrale vivono due suore con tre ospiti per coinvolgere i fedeli nell’accoglienza del dono della casa. Rispetto al primo viaggio, la missione malgascia si è arricchita di nuove presenze, di nuove case dei volontari di Reggio Terzo Mondo e di nuovi progetti di promozione umana: il viaggio sarà dunque l’occasione per vedere le nuove realtà, incoraggiando e ringraziando i missionari (tre preti, tre suore e un servo della chiesa) e i numerosi volontari laici (20, di cui 3 coppie di sposi) che sono là inviati dalla chiesa reggiana.
Un altro motivo del viaggio guarda più al futuro: il ripensamento delle modalità della presenza della diocesi reggiana in Madagascar, che si vuole continuare. Ne ha parlato lo stesso monsignor Caprioli nell’omelia alle ordinazioni sacerdotali dell’11 giugno scorso: «Nella nostra storica missione in Madagascar, il vescovo di Farafangana, la diocesi più povera di preti, ci chiede una figura di presbiterio fidei donum, senza impoverire il servizio ai nostri volontari laici in quella terra».
Fonte Gazzetta di Reggio
Il vescovo della diocesi reggiana, monsignor Adriano Caprioli, si appresta ad affrontare il suo terzo viaggio missionario in Madagascar.
Domani mattina, lunedì, avrà inizio l’itinerario per la nuova missione: il viaggio si concluderà il 28 luglio prossimo. I precedenti viaggi in Madagascar sono stati effettuati nell’agosto del 1999 e nel luglio 2005.
All’apice del viaggio ci sarà l’inaugurazione della undicesima Casa della carità in terra malgascia: con le case di formazione delle Carmelitane minori e dei Fratelli della carità e la Casa di preghiera, sono così 14 le comunità dove la congregazione fondata da Don Mario Prandi si è diffusa nell’Isola rossa (il Madagascar è così detta per il colore tipico della terra).
La casa, che verrà inaugurata domenica 24 luglio, è stata costruita in una nuova parrocchia della diocesi di Mananjary , sulla costa sud-orientale del Madagascar, con i lavori diretti dall’ingegner Antonio Ferretti, diacono permanente di Santa Croce, rimasto ,là per diversi mesi, anche con l’aiuto della moglie.
E affinchè non fosse solo una costruzione di muri, fin dal gennaio 2008 nella canonica presso la cattedrale vivono due suore con tre ospiti per coinvolgere i fedeli nell’accoglienza del dono della casa. Rispetto al primo viaggio, la missione malgascia si è arricchita di nuove presenze, di nuove case dei volontari di Reggio Terzo Mondo e di nuovi progetti di promozione umana: il viaggio sarà dunque l’occasione per vedere le nuove realtà, incoraggiando e ringraziando i missionari (tre preti, tre suore e un servo della chiesa) e i numerosi volontari laici (20, di cui 3 coppie di sposi) che sono là inviati dalla chiesa reggiana.
Un altro motivo del viaggio guarda più al futuro: il ripensamento delle modalità della presenza della diocesi reggiana in Madagascar, che si vuole continuare. Ne ha parlato lo stesso monsignor Caprioli nell’omelia alle ordinazioni sacerdotali dell’11 giugno scorso: «Nella nostra storica missione in Madagascar, il vescovo di Farafangana, la diocesi più povera di preti, ci chiede una figura di presbiterio fidei donum, senza impoverire il servizio ai nostri volontari laici in quella terra».
Fonte Gazzetta di Reggio
Ci siamo innamorati di Tsara Komba Lodge
Ci siamo innamorati con Tsara Komba Lodge, un ecolodge meraviglioso, molto "verde" e soprattutto magnifico e divino; si trova su una fantastica isola del Madagascar, l'isola di Nosy Komba.
E’ un paradiso per gli amanti, gli amanti della natura, pace e bellezza.
In questo luogo che è sublime Tsara Komba, non c'è programmazione, si è liberi di fare quello che vuoi quando vuoi. Questo lodge eco romantico ha uno staff di estrema gentilezza e tutti condividono il loro amore per la biodiversità scoprendo i baobab, i lemuri, i camaleonti e poi anche tutte le specie vegetali che compongono un favoloso giardino botanico.
Abbiamo piantato il nostro piccolo baobab che crescerà rapidamente nel vivaio di Tsara Komba e porta il nostro nome e torneremo a visitarlo al più presto. Abbiamo nuotato con tartarughe e delfini e abbiamo passato le notti più belle della nostra vacanza in Madagascar.
L'atmosfera è accogliente, trendy, casual e i piatti preparati da uno chef buongustaio, sono stati deliziosi. Una gran festa di pesce, frutti di mare e verdure dall’indimenticabile orto biologico.
Questo è l’Eden in un'isola coperta di foresta pluviale e spiagge orlate déserte. A Tsara Komba Lodge, ci sono alberghi di lusso che si prendono cura di voi.
Ci siamo innamorati in questo paradiso sperduto e sconosciuto.
E’ un paradiso per gli amanti, gli amanti della natura, pace e bellezza.
In questo luogo che è sublime Tsara Komba, non c'è programmazione, si è liberi di fare quello che vuoi quando vuoi. Questo lodge eco romantico ha uno staff di estrema gentilezza e tutti condividono il loro amore per la biodiversità scoprendo i baobab, i lemuri, i camaleonti e poi anche tutte le specie vegetali che compongono un favoloso giardino botanico.
Abbiamo piantato il nostro piccolo baobab che crescerà rapidamente nel vivaio di Tsara Komba e porta il nostro nome e torneremo a visitarlo al più presto. Abbiamo nuotato con tartarughe e delfini e abbiamo passato le notti più belle della nostra vacanza in Madagascar.
L'atmosfera è accogliente, trendy, casual e i piatti preparati da uno chef buongustaio, sono stati deliziosi. Una gran festa di pesce, frutti di mare e verdure dall’indimenticabile orto biologico.
Questo è l’Eden in un'isola coperta di foresta pluviale e spiagge orlate déserte. A Tsara Komba Lodge, ci sono alberghi di lusso che si prendono cura di voi.
Ci siamo innamorati in questo paradiso sperduto e sconosciuto.
VIVIFACILE E CLOUD: Frattini e Brunetta presentano le nuove tecnologie al servizio degli italiani all’estero
Un Ministero all’avanguardia: così il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha definito la sua Farnesina durante la presentazione di due nuovi progetti ICT lanciati con il collega della Funzione Pubblica Brunetta, oggi pomeriggio al Ministero degli Esteri.
Con il primo, l’Unità di Crisi viene inserita nella piattaforma Vivifacile (www.vivifacile.gov.it), con il secondo - M@e Cloud – si implementano i servizi informativi a cittadini e alle imprese all’estero, si facilitano il trasferimento di dati e comunicazioni tra Ministero e rete diplomatico-consolare.
La Farnesina, ha detto Frattini, di anno in anno abbraccia "con convinzione" le nuove tecnologie perché "l’innovazione razionalizza le spese, ci fa risparmiare risorse e, allo stesso tempo, moltiplica l’efficacia della nostra azione".
Che si risparmi è fuor di dubbio: Frattini ha citato a mo’ di esempio le cifre spese per posta, corriere diplomatico e telefonia, prima e dopo l’avvento di internet. "A giugno 2011 – ha spiegato – le spese postali del Mae sono state 6mila euro: nel giugno 2008, quando sono tornato alla Farnesina, erano 75mila. Per il corriere diplomatico siamo passati da 100mila a 25mila euro al mese e le spese telefoniche sono diminuite quasi della metà, passando dal milione ai 600mila euro". Insomma, il Mae è un "Ministero all’avanguardia, tanto che siamo stati premiati anche al Forum della Pubblica Amministrazione. I grandi sforzi del Ministro Brunetta troveranno nel Mae un sostegno sempre entusiastico".
Il primo progetto prevede l’integrazione tra la piattaforma "Vivifacile", già attiva, e i servizi dell’Unità di Crisi, rappresentata oggi pomeriggio dal Ministro Romano, che ne è a capo.
"L’Unità di Crisi – ha detto Frattini - fa un lavoro straordinario nell’assistere e aiutare gli italiani che si trovano in difficoltà all’estero. Con la piattaforma "Vivifacile" introduciamo una serie di applicazioni per cellulari, Ipad e palmari che consentiranno di raggiungere e informare chiunque ne faccia richiesta".
La piattaforma, ha aggiunto il Ministro Brunetta, "è già attiva e operativa per altri servizi: "Vivifacile" può segnalare le assenze di uno studente ai suoi genitori, ricordare quando rinnovare l’assicurazione o quanti punti ti sono rimasti sulla patente. Con questa integrazione, chi lo desidera potrà avere tutte le informazioni dell’Unità di Crisi, ovunque nel mondo e gratuitamente". L’integrazione dei servizi nella piattaforma, già finanziata con i fondi Spc (Servizio Pubblico di Connettività), è stata pensata da Brunetta dopo la sua visita all’Unità di Crisi, l’anno scorso.
Tra le idee del Ministro, anche quella – subito accolta da Frattini – di pubblicizzare il servizio presso tutti i tour operator, così da inviare al’estero turisti informati, accorti e, se necessario, assistiti.
Quanto a "Cloud", per Frattini si tratta di un "progetto per una grande Pubblica Amministrazione". In sostanza, la "nuvola" faciliterà le comunicazioni e il trasferimento dati dalla Farnesina alle sue sedi all’estero e tra queste ultime tra loro.
"Siamo alla frontiera delle nuove tecnologie – ha detto Brunetta – dentro cui collochiamo la rete consolare, strategica per il nostro Paese al pari di quella della Difesa".
Anche Cloud è un progetto già finanziato con i fondi Spc e verrà attuato gradualmente a partire dalle sedi più "frequentate", come Bruxelles. Con Cloud la rete potrà trasmettersi dati – visti, flussi di ingresso, assistenza alle imprese – e, in futuro, collegarsi in videoconferenza.
"Pensate – ha aggiunto Brunetta – al vantaggio per il Ministro Frattini, o per il Segretario generale Massolo, di tenere un briefing con tutti gli ambasciatori o i consoli in videoconferenza: limitiamo gli spostamenti, dunque i costi, ottimizziamo i tempi". La fase-video arriverà in un secondo momento; si parte con i dati: l’inizio della migrazione delle applicazioni nel Cloud e l’inaugurazione dei servizi consolari via-nuvola è previsto da qui a un anno. Ne serviranno due, complessivamente, per allargare il nuovo progetto a tutta la rete.
Oltre alla maggiore diffusione delle informazioni, il servizio ha come obiettivo quello di aumentare i servizi nell’emergenza, e dare più livelli di prestazioni a cittadini ed imprese.
Il sistema informatico garantirà più potenza di calcolo "on demand", con conseguente diminuzione dei tempi di risposta, produrrà la concentrazione delle risorse informatiche, riducendo le spese di manutenzione e di gestione, prevede la razionalizzazione delle applicazioni e il "Disater Recovery" incluso nella soluzione.
Il sistema, ha aggiunto Frattini, "renderà più efficace il nostro servizio, diminuirà i costi di gestione e accelererà lo scambio dei dati. Allo stesso tempo, sarà garantita più sicurezza nella rete del Mae e diminuiranno i rischi di interruzione dei servizi".
La diffusione di questi progetti, ha concluso Brunetta, "si inserisce nella funzione servente del mio Ministero nei confronti di tutti gli altri. La prossima settimana presenteremo analoghe iniziative con i Ministri Galan e Sacconi, seguirà il progetto con il Viminale. Noi mettiamo l’innovazione che ogni Ministero gestirà ciascuno con la propria autonomia".(ma.cip.\aise)
Con il primo, l’Unità di Crisi viene inserita nella piattaforma Vivifacile (www.vivifacile.gov.it), con il secondo - M@e Cloud – si implementano i servizi informativi a cittadini e alle imprese all’estero, si facilitano il trasferimento di dati e comunicazioni tra Ministero e rete diplomatico-consolare.
La Farnesina, ha detto Frattini, di anno in anno abbraccia "con convinzione" le nuove tecnologie perché "l’innovazione razionalizza le spese, ci fa risparmiare risorse e, allo stesso tempo, moltiplica l’efficacia della nostra azione".
Che si risparmi è fuor di dubbio: Frattini ha citato a mo’ di esempio le cifre spese per posta, corriere diplomatico e telefonia, prima e dopo l’avvento di internet. "A giugno 2011 – ha spiegato – le spese postali del Mae sono state 6mila euro: nel giugno 2008, quando sono tornato alla Farnesina, erano 75mila. Per il corriere diplomatico siamo passati da 100mila a 25mila euro al mese e le spese telefoniche sono diminuite quasi della metà, passando dal milione ai 600mila euro". Insomma, il Mae è un "Ministero all’avanguardia, tanto che siamo stati premiati anche al Forum della Pubblica Amministrazione. I grandi sforzi del Ministro Brunetta troveranno nel Mae un sostegno sempre entusiastico".
Il primo progetto prevede l’integrazione tra la piattaforma "Vivifacile", già attiva, e i servizi dell’Unità di Crisi, rappresentata oggi pomeriggio dal Ministro Romano, che ne è a capo.
"L’Unità di Crisi – ha detto Frattini - fa un lavoro straordinario nell’assistere e aiutare gli italiani che si trovano in difficoltà all’estero. Con la piattaforma "Vivifacile" introduciamo una serie di applicazioni per cellulari, Ipad e palmari che consentiranno di raggiungere e informare chiunque ne faccia richiesta".
La piattaforma, ha aggiunto il Ministro Brunetta, "è già attiva e operativa per altri servizi: "Vivifacile" può segnalare le assenze di uno studente ai suoi genitori, ricordare quando rinnovare l’assicurazione o quanti punti ti sono rimasti sulla patente. Con questa integrazione, chi lo desidera potrà avere tutte le informazioni dell’Unità di Crisi, ovunque nel mondo e gratuitamente". L’integrazione dei servizi nella piattaforma, già finanziata con i fondi Spc (Servizio Pubblico di Connettività), è stata pensata da Brunetta dopo la sua visita all’Unità di Crisi, l’anno scorso.
Tra le idee del Ministro, anche quella – subito accolta da Frattini – di pubblicizzare il servizio presso tutti i tour operator, così da inviare al’estero turisti informati, accorti e, se necessario, assistiti.
Quanto a "Cloud", per Frattini si tratta di un "progetto per una grande Pubblica Amministrazione". In sostanza, la "nuvola" faciliterà le comunicazioni e il trasferimento dati dalla Farnesina alle sue sedi all’estero e tra queste ultime tra loro.
"Siamo alla frontiera delle nuove tecnologie – ha detto Brunetta – dentro cui collochiamo la rete consolare, strategica per il nostro Paese al pari di quella della Difesa".
Anche Cloud è un progetto già finanziato con i fondi Spc e verrà attuato gradualmente a partire dalle sedi più "frequentate", come Bruxelles. Con Cloud la rete potrà trasmettersi dati – visti, flussi di ingresso, assistenza alle imprese – e, in futuro, collegarsi in videoconferenza.
"Pensate – ha aggiunto Brunetta – al vantaggio per il Ministro Frattini, o per il Segretario generale Massolo, di tenere un briefing con tutti gli ambasciatori o i consoli in videoconferenza: limitiamo gli spostamenti, dunque i costi, ottimizziamo i tempi". La fase-video arriverà in un secondo momento; si parte con i dati: l’inizio della migrazione delle applicazioni nel Cloud e l’inaugurazione dei servizi consolari via-nuvola è previsto da qui a un anno. Ne serviranno due, complessivamente, per allargare il nuovo progetto a tutta la rete.
Oltre alla maggiore diffusione delle informazioni, il servizio ha come obiettivo quello di aumentare i servizi nell’emergenza, e dare più livelli di prestazioni a cittadini ed imprese.
Il sistema informatico garantirà più potenza di calcolo "on demand", con conseguente diminuzione dei tempi di risposta, produrrà la concentrazione delle risorse informatiche, riducendo le spese di manutenzione e di gestione, prevede la razionalizzazione delle applicazioni e il "Disater Recovery" incluso nella soluzione.
Il sistema, ha aggiunto Frattini, "renderà più efficace il nostro servizio, diminuirà i costi di gestione e accelererà lo scambio dei dati. Allo stesso tempo, sarà garantita più sicurezza nella rete del Mae e diminuiranno i rischi di interruzione dei servizi".
La diffusione di questi progetti, ha concluso Brunetta, "si inserisce nella funzione servente del mio Ministero nei confronti di tutti gli altri. La prossima settimana presenteremo analoghe iniziative con i Ministri Galan e Sacconi, seguirà il progetto con il Viminale. Noi mettiamo l’innovazione che ogni Ministero gestirà ciascuno con la propria autonomia".(ma.cip.\aise)
Madagascar: scoperto giacimento minerario
In Madagascar ci sono tante risorse minerarie, ma fino ad ora non sono state molto sfruttate.
Da qualche anno, due grandi progetti minerari mostrano che lo sfruttamento delle risorse puo’ apportare al paese un certo benessere, anche se tali sfruttamenti possono danneggiare l’ambiente.
Un giacimento minerario dalle potenzialita' definite "straordinarie" e' stato scoperto nell'estrema punta meridionale del Madagascar dalla societa' indiana Varun. Quest'ultima ha annunciato che si tratta di un giacimento di oltre 260 milioni di tonnellate di sabbia di minerali pesanti, tra cui zirconio, titanio, torio e tungsteno, oltre a diamanti e zaffiri, il tutto compreso in una superficie di 62 chilometri quadrati. Gli esperti di Varun stimano in 35 milioni di tonnellate il volume delle risorse da estrarre in 40 anni di sfruttamento. L’investimento per tale progetto è di parecchi miliardi di dollari e il regime di transizione, attualmente al governo in Madagascar, non puo’ impegnarsi per una concessione a lungo termine. Se il suolo malgascio è tanto ricco di risorse minerali da suscitare l’interesse di grandi compagnie, è inestimabile il danno che puo’ causare alla flora e alla fauna. Infatti lo sviluppo delle industrie estrattive mette in allarme gli ambientalisti.
Redazione
Da qualche anno, due grandi progetti minerari mostrano che lo sfruttamento delle risorse puo’ apportare al paese un certo benessere, anche se tali sfruttamenti possono danneggiare l’ambiente.
Un giacimento minerario dalle potenzialita' definite "straordinarie" e' stato scoperto nell'estrema punta meridionale del Madagascar dalla societa' indiana Varun. Quest'ultima ha annunciato che si tratta di un giacimento di oltre 260 milioni di tonnellate di sabbia di minerali pesanti, tra cui zirconio, titanio, torio e tungsteno, oltre a diamanti e zaffiri, il tutto compreso in una superficie di 62 chilometri quadrati. Gli esperti di Varun stimano in 35 milioni di tonnellate il volume delle risorse da estrarre in 40 anni di sfruttamento. L’investimento per tale progetto è di parecchi miliardi di dollari e il regime di transizione, attualmente al governo in Madagascar, non puo’ impegnarsi per una concessione a lungo termine. Se il suolo malgascio è tanto ricco di risorse minerali da suscitare l’interesse di grandi compagnie, è inestimabile il danno che puo’ causare alla flora e alla fauna. Infatti lo sviluppo delle industrie estrattive mette in allarme gli ambientalisti.
Redazione
ITALY 2011: il contriubuto dell’Italia al patrimonio dell’umanità
Esiste una specificità culturale italiana nell’ambito del panorama europeo? Ovvero, si può immaginare una connessione tra modo di pensare, di operare e territorio? E se sì, perché non indagare la natura del contributo di creazione, di stile, di modus vivendi che il nostro Paese ha fornito nei secoli al patrimonio culturale, intellettuale e artistico dell’umanità intera?
A raccogliere questa originale sfida è stato Emidio Diodato, docente di Relazioni Internazionali dell’Ateneo per Stranieri di Perugia, il quale, con il supporto del Centro Attività Culturali e Ricreative dell’Ateneo, ha organizzato un ciclo di incontri, aperti alla città di Perugia oltre che agli studenti, "progettati" per ripercorrere i tratti più identificativi dell’italianità e del territorio in cui essa si è sviluppata, ancor prima che quest’ultimo divenisse "nazione".
Il primo evento sarà dedicato al Rinascimento quale periodo politico, artistico e di particolarissima temperie culturale, che con la sua dirompente carica di "pensiero originale" ha posto le fondamenta stesse dell’Europa moderna.
L’appuntamento è per il 19 luglio alle 18.00, nell’Aula Magna di Palazzo Gallenga, dove Michele Ciliberto, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e docente della Scuola Normale Superiore di Pisa, terrà una lectio magistralis su "Cultura Italiana e Europa moderna".
A presiedere l’incontro, il rettore dell’Ateneo, Stefania Giannini, che insieme ad Emidio Diodato, introdurrà la lectio del prof. Ciliberto. L'evento verrà trasmesso in diretta streaming con accesso dal sito web d’ateneo. Nei giorni successivi all’evento il video della conferenza verrà pubblicato in esso con sottotitoli in lingua italiana.
Il "Programma Italy 2011" non avrà termine in quest’anno celebrativo della storia nazionale ma proseguirà nei successivi con tematicità di volta in volta differenti. Sino al dicembre prossimo i periodi storici oggetto di indagine saranno il Rinascimento, il Risorgimento e la Roma antica.
L'obiettivo del "Programma Italy 2011" è quello di rendere accessibile via web una raccolta di materiali didattici qualificati per approfondire la conoscenza della cultura italiana e il suo linguaggio specialistico in ambito storico, politico e filosofico.
Il progetto è stato realizzato con il contributo di Guerra Edizioni. (aise)
A raccogliere questa originale sfida è stato Emidio Diodato, docente di Relazioni Internazionali dell’Ateneo per Stranieri di Perugia, il quale, con il supporto del Centro Attività Culturali e Ricreative dell’Ateneo, ha organizzato un ciclo di incontri, aperti alla città di Perugia oltre che agli studenti, "progettati" per ripercorrere i tratti più identificativi dell’italianità e del territorio in cui essa si è sviluppata, ancor prima che quest’ultimo divenisse "nazione".
Il primo evento sarà dedicato al Rinascimento quale periodo politico, artistico e di particolarissima temperie culturale, che con la sua dirompente carica di "pensiero originale" ha posto le fondamenta stesse dell’Europa moderna.
L’appuntamento è per il 19 luglio alle 18.00, nell’Aula Magna di Palazzo Gallenga, dove Michele Ciliberto, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e docente della Scuola Normale Superiore di Pisa, terrà una lectio magistralis su "Cultura Italiana e Europa moderna".
A presiedere l’incontro, il rettore dell’Ateneo, Stefania Giannini, che insieme ad Emidio Diodato, introdurrà la lectio del prof. Ciliberto. L'evento verrà trasmesso in diretta streaming con accesso dal sito web d’ateneo. Nei giorni successivi all’evento il video della conferenza verrà pubblicato in esso con sottotitoli in lingua italiana.
Il "Programma Italy 2011" non avrà termine in quest’anno celebrativo della storia nazionale ma proseguirà nei successivi con tematicità di volta in volta differenti. Sino al dicembre prossimo i periodi storici oggetto di indagine saranno il Rinascimento, il Risorgimento e la Roma antica.
L'obiettivo del "Programma Italy 2011" è quello di rendere accessibile via web una raccolta di materiali didattici qualificati per approfondire la conoscenza della cultura italiana e il suo linguaggio specialistico in ambito storico, politico e filosofico.
Il progetto è stato realizzato con il contributo di Guerra Edizioni. (aise)
Tessa Gelisio alla scoperta della natura: Il Madagascar
FOTO UFFICIO STAMPA MEDIASET
Su Retequattro da venerdì 15 luglio 2011 in prima serata prende il via "Lo spettacolo della natura", nuovi documentari dopo il grande successo di pubblico e critica della scorsa stagione di Life.
Sono previste un totale di sei puntate in prima serata con il meglio della documentaristica targata Bbc con la prima assoluta di "Madagascar", il meglio della serie "Planet Earth" e alcuni inediti del ricchissimo "Life".
Ad presentare "Lo spettacolo della natura" sarà Tessa Gelisio, già impegnata nella conduzione del programma "PianetaMare" nonchè al timone della scorsa edizione della fortunata serie prodotta da Mike Gunton, Life.
Al centro di ogni appuntamento ci saranno luoghi incantati, terre selvagge, animali e piante incredibili, tutte catturate dalle più recenti tecnologie digitali con riprese mozzafiato come solo i doc-evento inglesi sono in grado di realizzare. Un racconto attraverso le immagini di forme di vita incredibili e scenari emozionanti nei quali si sprigiona l'immensa ricchezza di flora e fauna del Pianeta.
Nel primo appuntamento, venerdi 15 luglio, protagonista è il Madagascar, un'area che vanta di montagne nebbiose, foreste tropicali e aridi deserti. Quarta isola più grande del mondo, questa terra ricca di scenari tanto differenti gli uni dagli altri, offre rifugio al il 5% delle piante e degli animali presenti in tutto il Globo e di questi oltre l'80% è presente solo sul suo territorio.
Una biodiversità così varia da rendere insignificante quella delle più famose Galapagos, che ogni anno è resa ancora più ricca dalle nuove specie di giorno in giorno vengono scoperte sul suolo di quest'oasi circondata dal mare.
Su Retequattro da venerdì 15 luglio 2011 in prima serata prende il via "Lo spettacolo della natura", nuovi documentari dopo il grande successo di pubblico e critica della scorsa stagione di Life.
Sono previste un totale di sei puntate in prima serata con il meglio della documentaristica targata Bbc con la prima assoluta di "Madagascar", il meglio della serie "Planet Earth" e alcuni inediti del ricchissimo "Life".
Ad presentare "Lo spettacolo della natura" sarà Tessa Gelisio, già impegnata nella conduzione del programma "PianetaMare" nonchè al timone della scorsa edizione della fortunata serie prodotta da Mike Gunton, Life.
Al centro di ogni appuntamento ci saranno luoghi incantati, terre selvagge, animali e piante incredibili, tutte catturate dalle più recenti tecnologie digitali con riprese mozzafiato come solo i doc-evento inglesi sono in grado di realizzare. Un racconto attraverso le immagini di forme di vita incredibili e scenari emozionanti nei quali si sprigiona l'immensa ricchezza di flora e fauna del Pianeta.
Nel primo appuntamento, venerdi 15 luglio, protagonista è il Madagascar, un'area che vanta di montagne nebbiose, foreste tropicali e aridi deserti. Quarta isola più grande del mondo, questa terra ricca di scenari tanto differenti gli uni dagli altri, offre rifugio al il 5% delle piante e degli animali presenti in tutto il Globo e di questi oltre l'80% è presente solo sul suo territorio.
Una biodiversità così varia da rendere insignificante quella delle più famose Galapagos, che ogni anno è resa ancora più ricca dalle nuove specie di giorno in giorno vengono scoperte sul suolo di quest'oasi circondata dal mare.
Levi’s Kidswear: un progetto per i bambini del Madagascar
A settembre ricominciano le scuole, ma non tutti i bambini nel mondo potranno arricchire la loro istruzione.
Se per i bambini occidentali sta per scattare la corsa ai libri di testo e alla scelta della cartella da acquistare, in molte zone del mondo nemmeno la possibilità di imparare a leggere è da dare per scontata.
Ecco allora che Levi’s Kidswear, riconoscendo l’importanza assoluta dell’istruzione, ha deciso di impegnarsi in un progetto concreto per l’educazione scolastica dei bambini in Madagascar, dove, l’estrema povertà impedisce a troppi piccoli studenti di poter andare a scuola,
Un impegno a lungo termine, 5 anni di studio per ogni bambino, questo è l’obbiettivo che si è prefissato il brand americano.
Ogni jeans acquistato significherà un giorno di scuola per un bambino.
Verrà inoltre data la possibilità, ad ogni cliente che lo desidera, di essere coinvolto in modo personale e diretto al progetto. Sarà infatti possibile inviare un messaggio di sostegno al proprio bambino in Madagascar e ricevere nel tempo notizie su di lui e sul suo percorso scolastico, semplicemente lasciando la propria e-mail.
Se per i bambini occidentali sta per scattare la corsa ai libri di testo e alla scelta della cartella da acquistare, in molte zone del mondo nemmeno la possibilità di imparare a leggere è da dare per scontata.
Ecco allora che Levi’s Kidswear, riconoscendo l’importanza assoluta dell’istruzione, ha deciso di impegnarsi in un progetto concreto per l’educazione scolastica dei bambini in Madagascar, dove, l’estrema povertà impedisce a troppi piccoli studenti di poter andare a scuola,
Un impegno a lungo termine, 5 anni di studio per ogni bambino, questo è l’obbiettivo che si è prefissato il brand americano.
Ogni jeans acquistato significherà un giorno di scuola per un bambino.
Verrà inoltre data la possibilità, ad ogni cliente che lo desidera, di essere coinvolto in modo personale e diretto al progetto. Sarà infatti possibile inviare un messaggio di sostegno al proprio bambino in Madagascar e ricevere nel tempo notizie su di lui e sul suo percorso scolastico, semplicemente lasciando la propria e-mail.
È italiano il primo superpomodoro con triplo antiossidante
Potrà essere finalmente acquistato sul mercato nazionale tra pochi giorni il primo superpomodoro naturale tutto Made in Italy con un contenuto di licopene tre volte superiore rispetto alle varietà di pomodoro vendute per il consumo fresco e più elevato del 58 per cento rispetto a quelle coltivate per la trasformazione, che secondo numerosi studi scientifici risulta essere un antiossidante efficace contro l’invecchiamento, nella prevenzione delle malattie cardio-vascolari e anche dei tumori alla prostata.
La presentazione è avvenuta nella sede della Coldiretti dove il Presidente Sergio Marini ha sottolineato che "si tratta di un successo tutto italiano perché risultato di una sperimentazione realizzata nei campi nazionali e coltivato, trasformato e venduto dalle cooperative del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) e de l Consorzio Casalasco del Pomodoro, che aderiscono al progetto per "Una filiera agricola tutta Italiana" della Coldiretti".
Il superpomodoro italiano è stato ottenuto dopo anni di ricerca e sperimentazione con metodi del tutto naturali, che hanno permesso di individuare una varietà ad elevato contenuto di licopene adatta alla coltivazione nei terreni nazionali, senza ricorrere ad Organismi geneticamente modificati (Ogm). La tipologia di pomodoro selezionata ha una pezzatura delle bacche di circa 70 grammi, forma rotondeggiante, buccia liscia e più rossa ma, oltre ad avere un maggior contenuto in licopene, è anche, organoletticamente parlando, più gustosa.
Nel 2010 la varietà di superpomodoro è stata quindi coltivata in campo da una trentina di aziende agricole localizzate soprattutto in Emilia Romagna e Lombardia, ma anche in Piemonte e Veneto, aderenti al sistema del CIO, secondo metodi di coltivazione integrata, cioè nel rispetto di disciplinari di produzione che orientano i produttori verso processi produttivi rispettosi dell’ambiente, che valorizzano metodi conservativi delle risorse naturali (acqua, suolo, energia) e quindi ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibili.
Il prodotto raccolto dal campo è stato inviato presso lo stabilimento del Consorzio Casalasco del Pomodoro in Rivarolo del Re (Cremona) per la trasformazione industriale, che consente di esaltare le proprietà del licopene presente. Infatti secondo recenti studi scientifici, il licopene e' maggiormente disponibile nel pomodoro cotto, perché la sua molecola, per attivarsi e combattere i radicali liberi, ha bisogno di essere spezzata e questo avviene durante la cottura.
Il risultato sono una superpolpa e una superpassata di pomodoro con il più elevato contenuto di licopene, ma anche caratterizzati da qualità organolettiche uniche, che possono essere acquistate sul mercato per la prima volta in Italia dove sono in vendita con il marchio Pomì L+. Si tratta dell’unico pezzo di Parmalat salvato dalla conquista straniera grazie all’acquisizione realizzata dagli agricoltori associati alle cooperative del CIO e del Consorzio Casalasco del Pomodoro per valorizzare la produzione italiana dal campo alla tavola. A 150 anni dall’Unità d’Italia si tratta di una vera rivoluzione per il prodotto più rappresentativo dell’identità nazionale e componente di base della dieta mediterranea, che ha garantito record di longevità agli italiani.
"È possibile fare ricerca con risultati concreti che rispondono a reali esigenze dei produttori e dei consumatori senza ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione genetica", ha affermato ancora Marini sottolineando poi che "è più facile il trasferimento delle innovazioni dal campo alla tavola quando è più diretto il rapporto tra produttori e consumatori come nel progetto della Coldiretti per "la filiera agricola tutta italiana" che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori".
"Il superpomodoro è caratterizzato da un contenuto triplo di licopene che un prodotto del tipo alfa-carotene, che esercita un’azione preventiva nell’insorgenza dei tumori della prostata nel maschio e degli annessi nella femmina", ha spiegato Giorgio Calabrese docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica. "La maggiore temperatura ne favorisce il maggior contenuto e il migliore assorbimento a livello intestinale. Utile ai piccoli per crescere sani, agli adulti per vivere in modo granitico e agli anziani per prolungare la funzionalità di un corpo che - ha precisato Calabrese - nella vita ha superato abbastanza difficoltà anche organiche".
Per quasi la metà degli italiani (45 per cento) la pasta al sugo di pomodoro è il simbolo culinario dell’Unità d’Italia che accomuna gli italiani a tavola del sud, del centro e del nord e batte, anche se di poco, la pizza.
Secondo il sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it. il pomodoro è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani che si stima consumino in famiglia circa 550 milioni di chili di pomodori in scatola o in bottiglia all’anno. Ogni famiglia durante l'anno acquista almeno 31 kg di pomodori trasformati e, a essere preferiti, sono stati nell'ordine i pelati (12 Kg), le passate (11 Kg), le polpe o il pomodoro a pezzi (5 Kg) e i concentrati e gli altri derivati (3 Kg). (aise)
La presentazione è avvenuta nella sede della Coldiretti dove il Presidente Sergio Marini ha sottolineato che "si tratta di un successo tutto italiano perché risultato di una sperimentazione realizzata nei campi nazionali e coltivato, trasformato e venduto dalle cooperative del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) e de l Consorzio Casalasco del Pomodoro, che aderiscono al progetto per "Una filiera agricola tutta Italiana" della Coldiretti".
Il superpomodoro italiano è stato ottenuto dopo anni di ricerca e sperimentazione con metodi del tutto naturali, che hanno permesso di individuare una varietà ad elevato contenuto di licopene adatta alla coltivazione nei terreni nazionali, senza ricorrere ad Organismi geneticamente modificati (Ogm). La tipologia di pomodoro selezionata ha una pezzatura delle bacche di circa 70 grammi, forma rotondeggiante, buccia liscia e più rossa ma, oltre ad avere un maggior contenuto in licopene, è anche, organoletticamente parlando, più gustosa.
Nel 2010 la varietà di superpomodoro è stata quindi coltivata in campo da una trentina di aziende agricole localizzate soprattutto in Emilia Romagna e Lombardia, ma anche in Piemonte e Veneto, aderenti al sistema del CIO, secondo metodi di coltivazione integrata, cioè nel rispetto di disciplinari di produzione che orientano i produttori verso processi produttivi rispettosi dell’ambiente, che valorizzano metodi conservativi delle risorse naturali (acqua, suolo, energia) e quindi ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibili.
Il prodotto raccolto dal campo è stato inviato presso lo stabilimento del Consorzio Casalasco del Pomodoro in Rivarolo del Re (Cremona) per la trasformazione industriale, che consente di esaltare le proprietà del licopene presente. Infatti secondo recenti studi scientifici, il licopene e' maggiormente disponibile nel pomodoro cotto, perché la sua molecola, per attivarsi e combattere i radicali liberi, ha bisogno di essere spezzata e questo avviene durante la cottura.
Il risultato sono una superpolpa e una superpassata di pomodoro con il più elevato contenuto di licopene, ma anche caratterizzati da qualità organolettiche uniche, che possono essere acquistate sul mercato per la prima volta in Italia dove sono in vendita con il marchio Pomì L+. Si tratta dell’unico pezzo di Parmalat salvato dalla conquista straniera grazie all’acquisizione realizzata dagli agricoltori associati alle cooperative del CIO e del Consorzio Casalasco del Pomodoro per valorizzare la produzione italiana dal campo alla tavola. A 150 anni dall’Unità d’Italia si tratta di una vera rivoluzione per il prodotto più rappresentativo dell’identità nazionale e componente di base della dieta mediterranea, che ha garantito record di longevità agli italiani.
"È possibile fare ricerca con risultati concreti che rispondono a reali esigenze dei produttori e dei consumatori senza ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione genetica", ha affermato ancora Marini sottolineando poi che "è più facile il trasferimento delle innovazioni dal campo alla tavola quando è più diretto il rapporto tra produttori e consumatori come nel progetto della Coldiretti per "la filiera agricola tutta italiana" che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori".
"Il superpomodoro è caratterizzato da un contenuto triplo di licopene che un prodotto del tipo alfa-carotene, che esercita un’azione preventiva nell’insorgenza dei tumori della prostata nel maschio e degli annessi nella femmina", ha spiegato Giorgio Calabrese docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica. "La maggiore temperatura ne favorisce il maggior contenuto e il migliore assorbimento a livello intestinale. Utile ai piccoli per crescere sani, agli adulti per vivere in modo granitico e agli anziani per prolungare la funzionalità di un corpo che - ha precisato Calabrese - nella vita ha superato abbastanza difficoltà anche organiche".
Per quasi la metà degli italiani (45 per cento) la pasta al sugo di pomodoro è il simbolo culinario dell’Unità d’Italia che accomuna gli italiani a tavola del sud, del centro e del nord e batte, anche se di poco, la pizza.
Secondo il sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it. il pomodoro è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani che si stima consumino in famiglia circa 550 milioni di chili di pomodori in scatola o in bottiglia all’anno. Ogni famiglia durante l'anno acquista almeno 31 kg di pomodori trasformati e, a essere preferiti, sono stati nell'ordine i pelati (12 Kg), le passate (11 Kg), le polpe o il pomodoro a pezzi (5 Kg) e i concentrati e gli altri derivati (3 Kg). (aise)
Costa Favolosa, regina dei mari
Nello stabilimento di Marghera (Venezia), Fincantieri ha consegnato aCosta Crociere,il più grande gruppo turistico italiano e la compagnia di crociere n. 1 in Europa, la nuova ammiragliaCosta Favolosa(114.500 tonnellate di stazza e 3.800 ospiti totali): la più grande nave da crociera battente bandiera italiana. Costa Favolosa (www.costafavolosa.com), 15ª nave della flotta Costa, l’unica flotta da crociera con il Tricolore, è un simbolo dell’orgoglio italiano che navigherà nei mari del mondo. La costruzione della nave ha impegnato complessivamente circa 3.000 addetti diretti ed altri 7.000 dell’indotto. La maggior parte delle imprese che hanno partecipato alla costruzione, circa 500, sono italiane. Il costo complessivo dell’investimento sostenuto da Costa Crociere per la nuova ammiraglia è di circa 510 milioni di euro.
“La consegna di Costa Favolosa è un duplice motivo di orgoglio per noi. È una nave bellissima, un vero e proprio ‘castello contemporaneo’, ad alto contenuto tecnologico, dove i nostri clienti potranno vivere una vacanza da favola. Ma è anche una conferma di grande solidità della nostra azienda. Nonostante la situazione economica mondiale non sia delle più favorevoli, il nostro piano di espansione prosegue, con investimenti importanti in Italia, grazie alla forza del nostro marchio, garantita da oltre 60 anni di esperienza, alla qualità del nostro prodotto e all’apprezzamento dei nostri clienti”, ha dichiarato Pier Luigi Foschi, Presidente e Amministratore Delegato di Costa Crociere S.p.A.
“Costa Favolosa, la più grande nave finora costruita per Costa Crociere, è la testimonianza concreta del cammino compiuto e dei risultati fin qui raggiunti da due grandi realtà del nostro Paese, che insieme contribuiscono a diffondere un'immagine positiva del Made in Italy nel mondo", ha commentato Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri."Siamo lieti di aver concorso al successo di Costa, azienda italiana le cui navi battono con orgoglio bandiera italiana, una compagnia cresciuta fino a diventare la prima del comparto in Europa, mentre noi di pari passo consolidavamo la nostra leadership in questo settore. La collaborazione tra le nostre due società, infatti, dimostra come l’industria italiana sappia far sistema, fino a raggiungere una qualità che non ha eguali".
Le opportunità di divertimento e relax a bordo della nuova ammiraglia sono “da favola”: un’area benessere da oltre 6.000 metri quadrati; nuove suite dotate di jacuzzi e veranda, Acqua park per bambini; le meraviglie della realtà virtuale; simulatori di auto da Gran Premio e golf; il meglio della gastronomia italiana e internazionale.
La prima crociera di Costa Favolosa, una minicrociera di vernissage di 3 giorni, partirà da Venezia il 4 luglio 2011. Per tutta l’estate 2011 l’ammiraglia Costa offrirà crociere di 8 giorni nel Mediterraneo Orientale sulle antiche rotte della “Serenissima”, in Turchia, Grecia e Croazia. Il prossimo inverno, invece, Costa Favolosa navigherà nei mari esotici degli Emirati Arabi e Oman, per offrire ai propri ospiti vacanze da “Mille e una notte”.
Costa Favolosa è la penultima di 9 nuove navi a marchio Costa Crociere ordinate a Fincantieri in Italia, in arrivo dal 2003 al 2012. La prossima nave a entrare in servizio sarà Costa Fascinosa, gemella di Costa Favolosa,anch’essa in costruzione a Marghera, pronta nella primavera del 2012. Le nuove navi del marchio Costa fanno parte di un piano di espansione della flotta del gruppo Costa Crociere S.p.A. (di cui fanno parte anche AIDA Cruises e Iberocruceros), che prevede 22 navi per un investimento complessivo di 9,6 miliardi di euro dal 2000 al 2013.
Dopo la consegna, il 1° luglio Costa Favolosa partirà dalla Stazione Marittima di Venezia per dare il via ai festeggiamenti della sua inaugurazione. Durante la notte, la nave sarà protagonista della “Notte Rosa 2011”: illuminata a festa, navigherà lungo la costa romagnola, ricreando la suggestione del mitico "Rex” in Amarcord, e si fermerà davanti a Cattolica per un eccezionale spettacolo pirotecnico sul mare.
Il giorno seguente, 2 luglio, Costa Favolosa arriverà a Trieste per il battesimo: un evento straordinario, aperto all’intera città, che coinvolgerà tutta la splendida cornice di Piazza Unità d’Italia. L’evento sarà un tributo all’identità italiana e alla bellezza, ed è stato inserito nelle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Madrina della nave sarà Margareth Madè, italianissima attrice resa nota al grande pubblico nel film “Baaria”.Protagonisti dello spettacolo di battesimo, “Omaggio alla bellezza”, il celebre pianista Ludovico Einaudi, l’attore Alessandro Rossi e la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Maestro di cerimonia del battesimo sarà Cristina Parodi. A conclusione dell’evento un grande show pirotecnico sul mare. (ItalPlanet News)
“La consegna di Costa Favolosa è un duplice motivo di orgoglio per noi. È una nave bellissima, un vero e proprio ‘castello contemporaneo’, ad alto contenuto tecnologico, dove i nostri clienti potranno vivere una vacanza da favola. Ma è anche una conferma di grande solidità della nostra azienda. Nonostante la situazione economica mondiale non sia delle più favorevoli, il nostro piano di espansione prosegue, con investimenti importanti in Italia, grazie alla forza del nostro marchio, garantita da oltre 60 anni di esperienza, alla qualità del nostro prodotto e all’apprezzamento dei nostri clienti”, ha dichiarato Pier Luigi Foschi, Presidente e Amministratore Delegato di Costa Crociere S.p.A.
“Costa Favolosa, la più grande nave finora costruita per Costa Crociere, è la testimonianza concreta del cammino compiuto e dei risultati fin qui raggiunti da due grandi realtà del nostro Paese, che insieme contribuiscono a diffondere un'immagine positiva del Made in Italy nel mondo", ha commentato Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri."Siamo lieti di aver concorso al successo di Costa, azienda italiana le cui navi battono con orgoglio bandiera italiana, una compagnia cresciuta fino a diventare la prima del comparto in Europa, mentre noi di pari passo consolidavamo la nostra leadership in questo settore. La collaborazione tra le nostre due società, infatti, dimostra come l’industria italiana sappia far sistema, fino a raggiungere una qualità che non ha eguali".
Le opportunità di divertimento e relax a bordo della nuova ammiraglia sono “da favola”: un’area benessere da oltre 6.000 metri quadrati; nuove suite dotate di jacuzzi e veranda, Acqua park per bambini; le meraviglie della realtà virtuale; simulatori di auto da Gran Premio e golf; il meglio della gastronomia italiana e internazionale.
La prima crociera di Costa Favolosa, una minicrociera di vernissage di 3 giorni, partirà da Venezia il 4 luglio 2011. Per tutta l’estate 2011 l’ammiraglia Costa offrirà crociere di 8 giorni nel Mediterraneo Orientale sulle antiche rotte della “Serenissima”, in Turchia, Grecia e Croazia. Il prossimo inverno, invece, Costa Favolosa navigherà nei mari esotici degli Emirati Arabi e Oman, per offrire ai propri ospiti vacanze da “Mille e una notte”.
Costa Favolosa è la penultima di 9 nuove navi a marchio Costa Crociere ordinate a Fincantieri in Italia, in arrivo dal 2003 al 2012. La prossima nave a entrare in servizio sarà Costa Fascinosa, gemella di Costa Favolosa,anch’essa in costruzione a Marghera, pronta nella primavera del 2012. Le nuove navi del marchio Costa fanno parte di un piano di espansione della flotta del gruppo Costa Crociere S.p.A. (di cui fanno parte anche AIDA Cruises e Iberocruceros), che prevede 22 navi per un investimento complessivo di 9,6 miliardi di euro dal 2000 al 2013.
Dopo la consegna, il 1° luglio Costa Favolosa partirà dalla Stazione Marittima di Venezia per dare il via ai festeggiamenti della sua inaugurazione. Durante la notte, la nave sarà protagonista della “Notte Rosa 2011”: illuminata a festa, navigherà lungo la costa romagnola, ricreando la suggestione del mitico "Rex” in Amarcord, e si fermerà davanti a Cattolica per un eccezionale spettacolo pirotecnico sul mare.
Il giorno seguente, 2 luglio, Costa Favolosa arriverà a Trieste per il battesimo: un evento straordinario, aperto all’intera città, che coinvolgerà tutta la splendida cornice di Piazza Unità d’Italia. L’evento sarà un tributo all’identità italiana e alla bellezza, ed è stato inserito nelle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Madrina della nave sarà Margareth Madè, italianissima attrice resa nota al grande pubblico nel film “Baaria”.Protagonisti dello spettacolo di battesimo, “Omaggio alla bellezza”, il celebre pianista Ludovico Einaudi, l’attore Alessandro Rossi e la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Maestro di cerimonia del battesimo sarà Cristina Parodi. A conclusione dell’evento un grande show pirotecnico sul mare. (ItalPlanet News)
Il grande prato e la grande isola
E' conto alla rovescia per “Sognando Betsiboka - Un fiume di solidarietà a Bassano”: tre giorni di festa in Parco Ragazzi del '99 per presentare i progetti di microcredito in Madagascar promossi dalla Fondazione Etica ed Economia
Foto Paolo Chiminazzo
Il grande prato è quello di Parco Ragazzi del '99 a Bassano del Grappa.
La grande isola è il Madagascar, la terra dei lemuri e dei grandi baobab incastonata tra l'Oceano Indiano e il Golfo del Mozambico nell'emisfero sud del pianeta.
Sono più di 11mila i chilometri che separano le rispettive latitudini, eppure il prato e l'isola - il 16, 17 e 18 settembre prossimi - saranno idealmente uniti in una grande festa aperta alla cittadinanza che proporrà in Parco Ragazzi un'intensa tre-giorni di eventi e di spettacoli.
La manifestazione è intitolata “Sognando Betsiboka - Un fiume di solidarietà a Bassano” ed è promossa dalla Fondazione Etica ed Economia di Bassano del Grappa che - dopo alcuni anni di attività in costante evoluzione, ma lontana dai riflettori dei media - si mette nuovamente e volutamente in vetrina per rilanciare a livello locale le sue ultime iniziative e riprendere le fila dei rapporti con la città.
“Betsiboka” è il nome del fiume della città di Mahajanga, sulla costa nord-ovest del Madagascar, dove la Fondazione e scuola d'impresa bassanese, che festeggia nel 2011 i suoi vent'anni di vita, ha concretizzato alcuni tra i suoi progetti più importanti: il V.I.M. - Villaggio Impresa in Madagascar, fondato nel 1999 grazie alla solidarietà di alcuni imprenditori del Bassanese e la Mutua Fide Bank (www.mutuafidebank.net/mutuafidebank/it/Home/), il progetto di microfinanza a sostegno delle piccole attività d'impresa nel Sud del mondo che ha generato, nella città malgascia, l'istituto di microcredito “Mutua Fide Microfinance”.
I risultati e le nuove prospettive delle attività promosse dalla Fondazione nel Paese in via di sviluppo saranno il filo conduttore di “Sognando Betsiboka” il cui scopo - oltre a far conoscere l'istituzione bassanese - sarà quello di devolvere i fondi raccolti dalle consumazioni dello stand gastronomico allestito per l'occasione dalla stessa “Mutua Fide Microfinance”, nei cui confronti la Fondazione ha assunto l'impegno di una donazione annuale di risorse economiche.
Il programma della festa predisposto dagli organizzatori, in collaborazione con numerosi volontari, si rivolge alle più diverse fasce di età.
Si inizia venerdì 16 settembre alle 18 con una degustazione di aperitivi realizzati da alcuni esercenti del Bassanese, seguita da un DJ-set e da una cena curata da alcuni componenti dello storico G.A.M. (Gruppo Amici dei Missionari) di San Zeno di Cassola e dal Gruppo Alpini di Villa d'Asolo.
Dalle 21 e fino alle 23.30 seguirà l'esibizione di tre band musicali.
Sabato 17 si riparte alle 16 con attività per i bambini, seguita alle 18 da un'esibizione di danza delle Sweet Devils, dalla cena e alle 21.30 dallo spettacolo dei “Los Massadores”, gruppo musicale che in Veneto va per la maggiore grazie alle sue esibizioni in dialetto.
Domenica 18, infine, si comincia alla mattina con la banda di Campolongo sul Brenta e, alle 10.30, con la partita di calcio tra la squadra degli avvocati Jus Sport Bassano e la Nazionale Italiana Sindaci. Il match sarà seguito dal pranzo di gala curato dal Gruppo Ristoratori Bassanesi e, nel pomeriggio, dall'esibizione degli sbandieratori di Romano d'Ezzelino e da un incontro-dibattito di presentazione del progetto Mutua Fide Bank, intervallato da momenti di musica e balli africani del gruppo Yamà.
Dalle 20.30, accanto alla degustazione gastronomica, serata di animazione con balli latino-americani e performance di una scuola di salsa cubana.
Per l'occasione saranno anche in vendita, a 10 euro l'una, le magliette con il logo dell'evento “I love MdG”, dove “MdG”, ovviamente, sta per Madagascar.
E' stata inoltre attivata una pagina dedicata su facebook “Sognando Betsiboka”, per l'informazione e la condivisione dei messaggi dell'evento rivolta al popolo del web.
Tre giorni in cui, sul grande prato di Bassano, la grande isola sarà legata al filo diretto della solidarietà.
Fonte Alessandro Tich http://redazione.bassanonet.it/alessandrotich
Foto Paolo Chiminazzo
Il grande prato è quello di Parco Ragazzi del '99 a Bassano del Grappa.
La grande isola è il Madagascar, la terra dei lemuri e dei grandi baobab incastonata tra l'Oceano Indiano e il Golfo del Mozambico nell'emisfero sud del pianeta.
Sono più di 11mila i chilometri che separano le rispettive latitudini, eppure il prato e l'isola - il 16, 17 e 18 settembre prossimi - saranno idealmente uniti in una grande festa aperta alla cittadinanza che proporrà in Parco Ragazzi un'intensa tre-giorni di eventi e di spettacoli.
La manifestazione è intitolata “Sognando Betsiboka - Un fiume di solidarietà a Bassano” ed è promossa dalla Fondazione Etica ed Economia di Bassano del Grappa che - dopo alcuni anni di attività in costante evoluzione, ma lontana dai riflettori dei media - si mette nuovamente e volutamente in vetrina per rilanciare a livello locale le sue ultime iniziative e riprendere le fila dei rapporti con la città.
“Betsiboka” è il nome del fiume della città di Mahajanga, sulla costa nord-ovest del Madagascar, dove la Fondazione e scuola d'impresa bassanese, che festeggia nel 2011 i suoi vent'anni di vita, ha concretizzato alcuni tra i suoi progetti più importanti: il V.I.M. - Villaggio Impresa in Madagascar, fondato nel 1999 grazie alla solidarietà di alcuni imprenditori del Bassanese e la Mutua Fide Bank (www.mutuafidebank.net/mutuafidebank/it/Home/), il progetto di microfinanza a sostegno delle piccole attività d'impresa nel Sud del mondo che ha generato, nella città malgascia, l'istituto di microcredito “Mutua Fide Microfinance”.
I risultati e le nuove prospettive delle attività promosse dalla Fondazione nel Paese in via di sviluppo saranno il filo conduttore di “Sognando Betsiboka” il cui scopo - oltre a far conoscere l'istituzione bassanese - sarà quello di devolvere i fondi raccolti dalle consumazioni dello stand gastronomico allestito per l'occasione dalla stessa “Mutua Fide Microfinance”, nei cui confronti la Fondazione ha assunto l'impegno di una donazione annuale di risorse economiche.
Il programma della festa predisposto dagli organizzatori, in collaborazione con numerosi volontari, si rivolge alle più diverse fasce di età.
Si inizia venerdì 16 settembre alle 18 con una degustazione di aperitivi realizzati da alcuni esercenti del Bassanese, seguita da un DJ-set e da una cena curata da alcuni componenti dello storico G.A.M. (Gruppo Amici dei Missionari) di San Zeno di Cassola e dal Gruppo Alpini di Villa d'Asolo.
Dalle 21 e fino alle 23.30 seguirà l'esibizione di tre band musicali.
Sabato 17 si riparte alle 16 con attività per i bambini, seguita alle 18 da un'esibizione di danza delle Sweet Devils, dalla cena e alle 21.30 dallo spettacolo dei “Los Massadores”, gruppo musicale che in Veneto va per la maggiore grazie alle sue esibizioni in dialetto.
Domenica 18, infine, si comincia alla mattina con la banda di Campolongo sul Brenta e, alle 10.30, con la partita di calcio tra la squadra degli avvocati Jus Sport Bassano e la Nazionale Italiana Sindaci. Il match sarà seguito dal pranzo di gala curato dal Gruppo Ristoratori Bassanesi e, nel pomeriggio, dall'esibizione degli sbandieratori di Romano d'Ezzelino e da un incontro-dibattito di presentazione del progetto Mutua Fide Bank, intervallato da momenti di musica e balli africani del gruppo Yamà.
Dalle 20.30, accanto alla degustazione gastronomica, serata di animazione con balli latino-americani e performance di una scuola di salsa cubana.
Per l'occasione saranno anche in vendita, a 10 euro l'una, le magliette con il logo dell'evento “I love MdG”, dove “MdG”, ovviamente, sta per Madagascar.
E' stata inoltre attivata una pagina dedicata su facebook “Sognando Betsiboka”, per l'informazione e la condivisione dei messaggi dell'evento rivolta al popolo del web.
Tre giorni in cui, sul grande prato di Bassano, la grande isola sarà legata al filo diretto della solidarietà.
Fonte Alessandro Tich http://redazione.bassanonet.it/alessandrotich
SUD SUDAN: Gli auguri del SECAM al nuovo Stato africano
“Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte”. Così, con una citazione dalla prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (SECAM) porge i suoi auguri al Sud Sudan, il 54.mo Stato africano proclamatosi indipendente il 9 luglio scorso. In un messaggio a firma del card. Polycarp Pengo, presidente del SECAM ed arcivescovo di Dar-Es-Salam, inviato ai vescovi del Sudan guidati da mons. Rudolf Deng Majak, si legge: “Siamo molto felici del fatto che ora voi siate una nazione africana nuova, sovrana ed indipendente”. “Preghiamo – prosegue il messaggio – perché la Chiesa in Sud Sudan contribuisca in modo non indifferente alla difesa dei diritti del popolo sudanese, così da assicurare che tutti i cittadini vivano in pace, come fratelli e sorelle, in un’unica famiglia di Dio”. Di qui, l’auspicio espresso dal SECAM affinché i vescovi sudanesi possano, insieme con “le organizzazioni della società civile”, “esortare la popolazione ad evitare azioni che potrebbero ostacolare il processo di sviluppo del Paese”. Da parte sua, le Conferenze di Africa e Madagascar assicurano al Sud Sudan che continueranno a “favorire la comunione e la solidarietà con la Chiesa locale e con l’intera popolazione, nello sforzo comune di trovare soluzioni valide alle sfide che attendono sia il nuovo Stato che tutta l’Africa”. (PIRO)
mercoledì 13 luglio 2011
Mille chilometri per mille colori: è il Madagascar tutto da scoprire
Dodici colline sacre per le dodici mogli del re. Antananarivo conserva i segni di quella che fu la potente dinastia regia dei Merina, una delle 18 etnie che compongono il puzzle tribale del Madagscar. Il palazzo reale si staglia sulla collina più alta, da cui domina il Lac Anosy, il lago della città. Nel traffico della Basse Ville si procede adagio costeggiando risaie urbane e un’infinita distesa di banchetti che fanno sembrare la capitale un mercato senza fine (da non perdere quello artigianale di la Digue). Siamo a circa 1400 m di quota e imboccando la Route Nationale 7, che collega la capitale a Toliare sulla costa sud ovest, si comprende perché il Madagascar venga chiamato Île Rouge: il ferro colora di cremisi la terra e la terra colora i fiumi e i mattoni delle case sull’altopiano tra il blu intenso del cielo e il verde cristallino delle risaie che disegnano geometrie tra le colline.
Lungo il cammino ci si imbatte in carri trainati da zebù, l’animale più importante per la popolazione sempre protagonista nei banchetti di festa; affollati taxi brousse collettivi; colorati mercatini di oggetti in rafia e il villaggio di Ambatolampy, ai piedi del massiccio dell’Ankaratra, noto per la produzione artigianale di pentole in alluminio.
Antisirabe è percorsa da 5000 posse-pousse (risciò) colorati che si muovono lungo i viali di questa città termale dove i missionari norvegesi costruirono una stazione di cura. Si può soggiornare tra le atmosfere liberty del Sofitrans Hotel des Thermes (www.sofitrans-sa.com) o scegliere lo charme etnico della Maison d’Hôtes Couleur Cafè (www.couleurcafeantsirabe.com). Da non perdere il petit marché per l’arte di esporre la frutta e la verdura; la visita al cortile-laboratorio dei «Sei Fratelli» che con il corno di zebù creano eleganti manufatti; le pietre semi-preziose di Chez Joseph; i modellini di bici e taxi-brousse realizzati con materiale di recupero da Miniature Mamy e le tovaglie ricamate.
Ripresa la strada si fa tappa ad Ambositra, capitale dell’artigianato e si prosegue per Fianarantsoa, nota per la produzione vinicola e la vecchia città alta tutelata dalla Fondazione Heritsialonina fondata dal proprietario dell’accogliente Tsara Guest House (www.tsaraguest.com). Ad Ambalavao si può visitare la Fabrique de Papier Antaimoro, dove dalla corteccia dei cespugli di Avoha si ricava carta decorata con fiori e acquistare sciarpe di seta. Il Parco Nazionale d’Andringitra dà il benvenuto con immensi picchi di granito e 100 km di sentieri lungo i quali si possono avvistare i lemuri. Per dormire, l’Ecolodoge Camp Catta (www.campcatta.com) ai piedi di una parete di granito alta 800 m, è specializzato in arrampicata. Si prosegue alla volta del Parco nazionale dell’Isalo che si estende per 81.540 ettari sull’omonimo massiccio di arenaria: canyon, picchi, cascate e vallate molto suggestive popolate da lemuri e piante endemiche creano uno scenario molto particolare che si tinge di rosso al tramonto (da non perdere la Fenêtre de l’Isalo che si apre sulla roccia attraverso la quale filtra l’ultimo raggio, quando il sole, chiamato in malgascio «occhio del giorno», tramonta). Il parco è sacro perché disseminato di siti funerari della tribù dei Bara, allevatori di zebù
Un soggiorno esclusivo è offerto dall’Isalo Rock Lodge: una struttura nuovissima, unico 4 stelle a sud di Antananarivo, di gusto raffinato, realizzato con materiali naturali che si integra perfettamente nell’ambiente (www.isalorocklodge.com). Dopo aver attraversato Ilakaka, la città delle miniere di zaffiri, la piccola foresta tropicale di Zombitse, famosa soprattutto per il bird-watching e poi ampi spazi dove si stagliano le tombe quadrangolari dei Mahafaly, decorate con motivi colorati, si arriva al mare a Ifaty che comprende tre piccoli villaggi di pescatori.
Da vedere nel villaggio di Mangily l’école Lemuria Sekoly che oggi ospita 60 bambini, e il parco botanico Chez le ZA, foresta spinosa ricca di baobab, vere sculture naturali che in lingua malgascia si chiamano «le radici del cielo»
Fonte il Giornale.it
Lungo il cammino ci si imbatte in carri trainati da zebù, l’animale più importante per la popolazione sempre protagonista nei banchetti di festa; affollati taxi brousse collettivi; colorati mercatini di oggetti in rafia e il villaggio di Ambatolampy, ai piedi del massiccio dell’Ankaratra, noto per la produzione artigianale di pentole in alluminio.
Antisirabe è percorsa da 5000 posse-pousse (risciò) colorati che si muovono lungo i viali di questa città termale dove i missionari norvegesi costruirono una stazione di cura. Si può soggiornare tra le atmosfere liberty del Sofitrans Hotel des Thermes (www.sofitrans-sa.com) o scegliere lo charme etnico della Maison d’Hôtes Couleur Cafè (www.couleurcafeantsirabe.com). Da non perdere il petit marché per l’arte di esporre la frutta e la verdura; la visita al cortile-laboratorio dei «Sei Fratelli» che con il corno di zebù creano eleganti manufatti; le pietre semi-preziose di Chez Joseph; i modellini di bici e taxi-brousse realizzati con materiale di recupero da Miniature Mamy e le tovaglie ricamate.
Ripresa la strada si fa tappa ad Ambositra, capitale dell’artigianato e si prosegue per Fianarantsoa, nota per la produzione vinicola e la vecchia città alta tutelata dalla Fondazione Heritsialonina fondata dal proprietario dell’accogliente Tsara Guest House (www.tsaraguest.com). Ad Ambalavao si può visitare la Fabrique de Papier Antaimoro, dove dalla corteccia dei cespugli di Avoha si ricava carta decorata con fiori e acquistare sciarpe di seta. Il Parco Nazionale d’Andringitra dà il benvenuto con immensi picchi di granito e 100 km di sentieri lungo i quali si possono avvistare i lemuri. Per dormire, l’Ecolodoge Camp Catta (www.campcatta.com) ai piedi di una parete di granito alta 800 m, è specializzato in arrampicata. Si prosegue alla volta del Parco nazionale dell’Isalo che si estende per 81.540 ettari sull’omonimo massiccio di arenaria: canyon, picchi, cascate e vallate molto suggestive popolate da lemuri e piante endemiche creano uno scenario molto particolare che si tinge di rosso al tramonto (da non perdere la Fenêtre de l’Isalo che si apre sulla roccia attraverso la quale filtra l’ultimo raggio, quando il sole, chiamato in malgascio «occhio del giorno», tramonta). Il parco è sacro perché disseminato di siti funerari della tribù dei Bara, allevatori di zebù
Un soggiorno esclusivo è offerto dall’Isalo Rock Lodge: una struttura nuovissima, unico 4 stelle a sud di Antananarivo, di gusto raffinato, realizzato con materiali naturali che si integra perfettamente nell’ambiente (www.isalorocklodge.com). Dopo aver attraversato Ilakaka, la città delle miniere di zaffiri, la piccola foresta tropicale di Zombitse, famosa soprattutto per il bird-watching e poi ampi spazi dove si stagliano le tombe quadrangolari dei Mahafaly, decorate con motivi colorati, si arriva al mare a Ifaty che comprende tre piccoli villaggi di pescatori.
Da vedere nel villaggio di Mangily l’école Lemuria Sekoly che oggi ospita 60 bambini, e il parco botanico Chez le ZA, foresta spinosa ricca di baobab, vere sculture naturali che in lingua malgascia si chiamano «le radici del cielo»
Fonte il Giornale.it
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