mercoledì 13 luglio 2011

Anche Filippo diventa missionario come lo zio Pietro


Carpineti: una grande festa per la famiglia Ganapini Il nipote sarà ordinato sacerdote il 9 luglio a Marore (Pr)
Sono giorni di festa per la famiglia Ganapini, per le loro comunità parrocchiali, per il centro missionario diocesano e per i loro amici, in occasione dell’ordinazione sacerdotale di padre Filippo e del 50esimo di vita missionaria in Madagascar dello zio paterno, don Pietro Ganapini.
E’ don Amedeo Vacondio, parroco di Carpineti e Pantano, ad annunciare con gioia quanto, nei prossimi giorni, verrà celebrato nella Chiesa di Parma e di Reggio. «Padre Filippo Ganapini, figlio di Albino e di Lidia e nipote di don Pietro Ganapini, all’età di 37 anni, il 9 luglio alle 19.30 verrà ordinato sacerdote missionario comboniano nella chiesa parrocchiale di Marore di Parma. Domenica 10 luglio, alle 11.30, celebrerà la prima messa solenne, sempre nella chiesa di Marore».
«Questa circostanza – aggiunge don Amedeo – è legata a un altro motivo molto importante e sulla stessa strada e della stessa dimensione. Infatti la famiglia di padre Filippo è di origine reggiana, oriunda di Pantano di Carpineti e, inoltre, quest’ anno lo zio don Pietro Ganapini, sacerdote reggiano, compie 50 anni di servizio missionario in Madagascar, avendo iniziato questa sua preziosa missione nel novembre del 1961. Perciò si tratta di due avvenimenti singolari e con una specifica dimensione cristiana e missionaria che ha richiesto, da parte loro, decisione, impegno nel seguire Cristo nel ministero dell’Evangelizzazione».
Si tratta, quindi, rimarca ancora il parroco di Pantano, «di due motivi e coincidenze felici per loro due, ma anche di grande gioia e consolante speranza per la loro famiglia, per le comunità che hanno conosciuto e accompagnato e per tutti i doni di cui il Signore li ha abbondantemente arricchiti».
Dopo i primi due importanti appuntamenti nella chiesa di Marore, domenica 17 luglio alle 16.30 padre Filippo Ganapini celebrerà la prima messa nella parrocchia di Pantano di Carpineti, dove ha avuto origine la sua famiglia, dove è nato e cresciuto e dove ha studiato don Pietro Ganapini, mettendo a frutto tutte le sue preziose qualità cristiane, culturali, artistiche, musicali, sacerdotali e missionarie.
Alcune, significative immagini di don Pietro in missione e del nipote padre Filippo esprimono al meglio il quadro generale della vita del missionario e del futuro sacerdote.
«Si tratta quindi di una circostanza singolare – aggiunge emozionato don Amedeo – che esprime e dimostra come nelle nostre famiglie ci siano ancora “piante” con radici solide, da cui sbocciano fiori meravigliosi e profumati e una grande fecondità di frutti per la Chiesa, per il mondo, per il bene dei poveri e per un arricchimento morale, spirituale, culturale ed educativo dei giovani».
Tutte le due diocesi di Parma e di Reggio si rallegrano di gioia ed esultano per le nuove speranze «che questi missionari portino frutti abbondanti soprattutto nella Chiesa di Dio e nella sua espressione missionaria». E conclude: «La famiglia Ganapini ha la gioia di godere della presenza di due missionari, uno incamminato verso il tramonto e l’altro verso una primavera promettente e carica di speranze e di frutti abbondanti per l’annuncio del Vangelo e nel servizio ai poveri più poveri»
Fonte La Gazzetta di Reggio

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