giovedì 28 luglio 2011

Gli effetti dei tagli forsennati su cooperazione e volontariato

La cooperazione internazionale è impegnata anche nei campi allestiti per le popolazioni somale in fuga dalla siccità
ROMA - La furia disperata del governo nel trovare il modo di ridurre le spese, pur lasciando intatti i nodi veri che andrebbero sciolti per risanare davvero il bilancio dello Stato, ha portato alla cancellazione delle figure dei Volontari e dei Cooperanti, che erano previsti dalla legge sulla cooperazione internazionale allo sviluppo n.49 del 28 febbraio 1987. E' un provvedmento nascosto (come spesso è accaduto e continua ad accadere) nel decreto legge di proroga delle missioni all'estero 1, il numero107 del 12 luglio scorso, all'interno del quale - all'articolo 3 - sono stati introdotti con "la mano morta", due commi, il 14 e 15, che di fatto stravolgono la legge 49 che regola, appunto, la Cooperazione internazionale allo sviluppo del nostro paese.

Il colpo di mano. L'introduzione dei due commi elimina con un colpo di mano le figure dei volontari e dei cooperanti nei progetti di cooperazione delle Ong, sia quelli previsti in progetti promossi dalle ONG e co-finanziati dal Ministero degli esteri, sia in quelli affidati dallo stesso Ministero alle Ong e finanziati integralmente, sia il sostegno ai volontari e ai cooperanti che lavorano in progetti finanziati, o cofinanziati, da organismi internazionali e riconosciuti conformi alle finalità della cooperazione italiana. Conformità stabilite dalla legge 426 dell'8 agosto 1996. I termini "volontario" e "cooperante" riguardano il livello di esperienza dei soggetti impegnati nei progetti di cooperazione, ma ad entrambi è richiesto un elevato livello di motivazione e impegno da volontari e, in entrambi i casi, ricevono un compenso per sostenersi durante il periodo dell'impegno in cooperazione.

Progetti e contratti sospesi. La questione coinvolge e mette in difficoltà centinaia di volontari (quasi mille persone) in procinto di impegnarsi in decine e decine di progetti in almeno 90 paesi in situazioni di povertà o emergenza sanitaria, alimentare e bellica nei quali operano le Ong. La cancellazione per decreto di queste, al di fuori di ogni quadro generale di revisione delle normative di applicazione della gestione dei programmi da parte delle Ong, comporta uno stravolgimento della legge 49 e crea contraddizioni gravissime nella gestione dei progetti in corso, creando anche le basi di numerosi contenziosi giudiziari, sia da parte dei volontari e dei cooperanti a cui non potranno essere rinnovati contratti già previsti, sia da parte delle Ong, che non potranno portare a termine i programmi approvati e finanziati per mancanza di risorse per pagare i contributi e per mancanza di un quadro normativo utile a gestire la nuova situazione.

Ecco in dettaglio le conseguenze dei tagli.
- Oggi i volontari e i cooperanti impegnati nei progetti all'estero debbono fare una richiesta di aspettative all'amministrazione pubblica di provenienza (si tratta di molti medici, infermieri dalle ASL o tecnici distaccati di altre strutture pubbliche: agronomi dalle agenzia agricole delle regioni, ingegneri ecc.).
1) Il Comma 14 continua a prevedere la richiesta di aspettativa ma non viene specificata nessuna procedura formale per inoltrarla.
2) Non viene più garantita la copertura assistenziale e assicurativa, oggi a carico della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del Ministero degli Esteri DGCS 2. Gli oneri vengono accollati a carico delle ONG che dovrebbero versare (circa 500 euro al mese) all'INPDAP. Questa procedura risulta tecnicamente impraticabile, in assenza di un fondo specifico INPDAP che dovrebbe essere a sua volta previsto da una specifica legge oggi inesistente.
I contratti in via di stipula. Il comma 15 riconosce i diritti acquisti dai contratti "di cui è iniziata l'esecuzione prima della entrata in vigore del presente decreto", omettendo di stabilire una norma transitoria che regoli i contratti in via di stipula per progetti approvati e finanziati dalla DGCS con le norme precedentemente in vigore, e come le Ong potranno far fronte alla esecuzione dei progetti che non prevedono risorse e modalità contrattuali indicate con queste soppressioni.

Soppresso l'ufficio "registrazione contratti". L'ufficio "Registrazione contratti", presso l'ufficio Ong (Ufficio VII) è stato soppresso lo stesso giorno dell'approvazione del DL: i contratti in attesa di registrazione sono stati rimandati alle ONG che li avevano presentati, senza nessuna indicazione sul da farsi. Conseguenza di ciò sarà che le Ong si troveranno costrette a scegliere fra due danni: bloccare l'esecuzione dei progetti in attesa di chiarimenti, o proseguire facendo contratti non registrati che però non saranno conformi al progetto approvato e quindi potranno essere contestati dalla Ragioneria dello Stato in sede di rendiconto finanziario.
Un avanzo economico per il MAE. Tutti i progetti in corso prevedono le figure di volontari e cooperanti e al momento della loro approvazione il MAE (Ministero degli esteri) ha deliberato la spesa per farvi fronte secondo le norme e procedure vigenti. La soppressione per DL crea perciò anche un avanzo economico al MAE e un costo aggiuntivo per le Ong per tutti quei progetti i cui contratti ancora non erano stati registrati.
Tutto sulle spalle delle ONG. Il DL attribuisce così di costi aggiuntivi alle Ong, calcolabili in 400-500 Euro mese per volontario per far fronte agli oneri sociali e alle assicurazioni. Dove prenderanno i soldi le Ong per i progetti in corso, se al momento della loro approvazione era previsto che tali costi fossero a carico del MAE e non inclusi nei progetti?
Contestazioni all'orizzonte. Infine dobbiamo aspettarci in sede di rendiconto una sequela di contestazioni formali, in quanto la documentazione richiesta circa contratti registrati, assunte e cessate funzioni, fondi per la gestione dei volontari e cooperanti non sarà più conforme. Di altre conseguenze verremo a conoscenza nei prossimi giorni via via che le Ong si troveranno a battere contro questo nuovo muro.
Fonte: La Repubblica.it

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