Il prelato partirà lunedì mattina e si fermerà fino al 28 luglio. All’apice della visita ci sarà l’inaugurazione della nuova Casa della Carità.
Il vescovo della diocesi reggiana, monsignor Adriano Caprioli, si appresta ad affrontare il suo terzo viaggio missionario in Madagascar.
Domani mattina, lunedì, avrà inizio l’itinerario per la nuova missione: il viaggio si concluderà il 28 luglio prossimo. I precedenti viaggi in Madagascar sono stati effettuati nell’agosto del 1999 e nel luglio 2005.
All’apice del viaggio ci sarà l’inaugurazione della undicesima Casa della carità in terra malgascia: con le case di formazione delle Carmelitane minori e dei Fratelli della carità e la Casa di preghiera, sono così 14 le comunità dove la congregazione fondata da Don Mario Prandi si è diffusa nell’Isola rossa (il Madagascar è così detta per il colore tipico della terra).
La casa, che verrà inaugurata domenica 24 luglio, è stata costruita in una nuova parrocchia della diocesi di Mananjary , sulla costa sud-orientale del Madagascar, con i lavori diretti dall’ingegner Antonio Ferretti, diacono permanente di Santa Croce, rimasto ,là per diversi mesi, anche con l’aiuto della moglie.
E affinchè non fosse solo una costruzione di muri, fin dal gennaio 2008 nella canonica presso la cattedrale vivono due suore con tre ospiti per coinvolgere i fedeli nell’accoglienza del dono della casa. Rispetto al primo viaggio, la missione malgascia si è arricchita di nuove presenze, di nuove case dei volontari di Reggio Terzo Mondo e di nuovi progetti di promozione umana: il viaggio sarà dunque l’occasione per vedere le nuove realtà, incoraggiando e ringraziando i missionari (tre preti, tre suore e un servo della chiesa) e i numerosi volontari laici (20, di cui 3 coppie di sposi) che sono là inviati dalla chiesa reggiana.
Un altro motivo del viaggio guarda più al futuro: il ripensamento delle modalità della presenza della diocesi reggiana in Madagascar, che si vuole continuare. Ne ha parlato lo stesso monsignor Caprioli nell’omelia alle ordinazioni sacerdotali dell’11 giugno scorso: «Nella nostra storica missione in Madagascar, il vescovo di Farafangana, la diocesi più povera di preti, ci chiede una figura di presbiterio fidei donum, senza impoverire il servizio ai nostri volontari laici in quella terra».
Fonte Gazzetta di Reggio
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