martedì 30 agosto 2011

Griglie eteriche

Bepy, il mio esoterista di fiducia, mi ha raccontato un’altra delle sue: pochi giorni fa l’arcangelo Michele, con la sua spada fiammeggiante, ha tagliato la griglia eterica che era stata allestita tutt’attorno alla Terra dai rettiliani, aiutati dalla NASA.
Quando lo conobbi la prima volta, Bepy, non l’angelo Michele, mi disse che i rettiliani lavoravano in combutta con gli americani all’interno di gigantesche caverne sotto il monte Piancavallo, a poca distanza dalla base militare di Aviano. Sul momento, non so perché, mi venne in mente la parola picchiatello e mi resi conto istintivamente di trovarmi di fronte a una persona…..particolare. Forse proprio per questo, abbiamo continuato a frequentarci e a scambiarci mail. Lui mi compra quarzi jalini per costruire le “towerbuster”, che a suo dire sarebbero utili per difendersi dalla nocività delle scie chimiche.
Conoscevo la fascia di Van Allen e pure la rete di Hartmann, ma di una griglia eterica costruita dai rettiliani, per non far uscire le anime dei defunti dal nostro pianeta, non avevo mai sentito parlare. Bepy dice che anche l’anima di Gandhi era rimasta invischiata nella griglia, fino a poco tempo fa, quando, con l’intervento di Michele, tutte le anime hanno potuto riprendere il loro cammino. Detto per inciso, l’arcangelo Michele viene raffigurato con una spada fiammeggiante in mano perché a quei tempi non erano state ancora inventate armi magnetiche, magari una specie di “magnetaser”. Se ci fosse stato il “magnetaser”, avremmo avuto la prova che i veri autori del Vecchio Testamento erano veneti, così come il vero Shakespeare era siciliano, poiché il principio “magna e tasi” è tipico della mentalità veneta.
Non ho inoltre capito per quale ragione i rettiliani volessero tenere prigioniere le anime degli esseri umani, né tanto meno capisco cosa ci guadagni la NASA in questa operazione. Ho sentito dire che i rettiliani sono privi di anima e hanno assoluto bisogno delle nostre per sopravvivere ma, se anche gli animali hanno un’anima, perché i rettiliani non si accontentano di quelle delle iguane, delle tartarughe e delle lucertole?
Siccome non credo all’esistenza dell’anima, né negli animali né negli uomini, mi è piuttosto difficile anche solo prestare attenzione a simili argomenti. Anzi, mi viene facile inserire anche questa storia nella già corposa cartellina che sul frontespizio reca la dicitura: “Bepy, picchiatello”. Sono indeciso anche sulla questione fondamentale, dibattuta da millenni, ovvero se esista o meno un essere supremo chiamato Dio. Se fino a poco tempo fa mi reputavo agnostico, ora, man mano che passa il tempo, mi accorgo che il mio sentimento religioso vira verso l’ateismo. E non posso farci niente. Poiché cani e porci credono in un Ente Supremo, compresi gli animisti del Borneo, non mi sento per niente sulla stessa lunghezza d’onda con costoro, né con il resto dell’umanità sedicente civilizzata e quindi il mio crescente ateismo va avanti da solo, istintivamente e automaticamente.
Poiché miliardi di persone hanno creduto e credono sia in Dio che nell’immortalità dell’anima, non posso non pormi certi quesiti, ai quali credo di aver trovato la risposta. Da migliaia d’anni si discute di questi due “fake” che, invece d’essere liquidati come tali fin dall’inizio, hanno ricevuto l’apporto concettuale di migliaia di persone, affascinate dall’idea di trovare una scappatoia alla morte e spinti dalla necessità di avere un padre invisibile, potente e onnisciente a cui sottomettersi. Il che, come si era accorto Nietzsche inventandosi il Superuomo, rappresenta per la nostra specie una forma d’immaturità o, se vogliamo usare un termine scientifico, di neotenia.
In altre parole, staccandoci dalla natura e dalle sue leggi (operazione non del tutto conclusa) siamo diventati infantili e bisognosi di un padre padrone. In questo senso si può dire che l’Homo sapiens è la forma neotenica del gorilla, glabri come siamo e tuttavia dotati della capacità di riprodurci. Se non ci fossimo staccati dalla natura, inventandoci una caterva di sovrastrutture culturali, avremmo ancora il corpo interamente coperto di pelo, saremmo ben inseriti negli equilibri naturali, ci nutriremmo di frutta con solo qualche spuntino carneo ogni tanto e, soprattutto, non staremmo qui a perdere tempo parlando di rettiliani, 2012 e NWO.
Abbiamo voluto la bicicletta della separazione dalla natura, e ora ci tocca pedalare!
In definitiva, è solo questione di stagionatura: dei rettiliani se ne parla solo da una decina d’anni, da quando Icke ha pubblicato i suoi libri e quindi io, in quanto campione rappresentativo dell’umano genere, li rifiuto con fastidio. Dell’aura se ne parla da un secolo, da quando Krishnamurti [1] è venuto a tenere le sue conferenze in Occidente e io la rifiuto ma senza provare fastidio. Dell’anima se ne parla dal secondo secolo dopo Cristo, da quando i presbiteri cristiani decisero di adottarne l’idea e io non la rifiuto aprioristicamente ma la inquadro in un’ottica storica e la valuto per quello che è: un’esigenza dello spirito umano che anela alla sopravvivenza dopo la morte. Di Dio se ne parla fin dai primordi dell’umanità, da quando il primo ominide ha alzato gli occhi al cielo stellato e si è chiesto cosa fosse e io non solo non lo rifiuto, ma sono disposto a prenderlo in considerazione.
Le idee religiose sono come il vino: devono invecchiare per diventare buone. O almeno passabili. Forse tra duemila anni tutta l’umanità crederà ai rettiliani e David Icke (sempre dalla stessa etnia saltano fuori!) prenderà il posto di Mosè. Se quest’ultimo ha scritto il Pentateuco, Icke è già a quota sedici. Ha voluto strafare. Per adesso dobbiamo accontentarci di discernere tra fatti e fantasie, tra invenzioni inverosimili e fenomeni verificabili. Di norma, non vado mai su siti esoterici o ufologici come quello del comandante Kanta o di Axina e Xianet Xia Valiux .
Come non vado mai sui siti dei debunkers, perché non ho tempo da perdere, ma capita che siano loro a venire da me, soprattutto i seguaci dell’esoterismo ufologico e New Age. Vengono da me nel senso che molte di tali persone frequentano gli stessi siti che frequento io e ne posso quindi leggere i commenti, nonché interloquire con loro. Non saprei quale sia la percentuale di teorici del complotto che propendono per il misticismo e l’ufologia, ma ho l’impressione che siano tanti.
Se, come eloquentemente spiegato da Alice oltre lo Specchio [4] ci sono due categorie di oppositori, entrati in azione per contrastare la ricerca della verità, ossia i debunkers e i gatekeepers, la presenza di numerosi studiosi di complottismo che credono nei rettiliani, nel salto quantico, in Hidden Hand, nella federazione galattica e in altre teorie indimostrabili, per le quali sia necessario un atto di fede, offre il fianco alle critiche più sarcastiche da parte degli scettici e dei debunkers. Anzi, la presenza degli esoterici in seno al movimento complottista diventa funzionale al lavoro dei disinformatori e dei “custodi del cancello”. Senza i simpatici visionari come il mio amico Bepy, i disinformatori sarebbero disoccupati. I gatekeepers, invece, sono andati ad occupare una nicchia particolare. Si travestono da complottisti e ammucchiano indistintamente argomenti seri insieme a fanfaluche inaccettabili, così che l’uomo medio, mediamente lobotomizzato, rifiuti in blocco qualsiasi tematica non approvata dalla cultura ufficiale. E nel secchio della spazzatura finiscono le reali scie chimiche insieme agli Anunnaki di Nibiru, il probabilissimo nuovo ordine mondiale venturo insieme agli addotti di Malanga.
Come dicevo prima, un’idea, per essere accettata, ha bisogno di un periodo di stagionatura. Da quanto tempo i fisici parlano di universi paralleli o di multiverso? Da qualche decennio, se non sbaglio. Ebbene, poiché non è inverosimile che esistano universi paralleli e dimensioni diverse dalla nostra, anche se non abbiamo la possibilità di dimostrarlo, una mia ipotesi sui rettiliani (ed è l’unica concessione che faccio loro) è che 65 milioni d’anni fa, con l’impatto del famoso asteroide, i dinosauri non si siano estinti del tutto, ma abbiano continuato ad evolversi in un’altra dimensione, mentre nella nostra prendevano la strada evolutiva degli uccelli, dei mammiferi e dei rettili attuali. Sviluppandosi in un “altrove” per noi irraggiungibile, quei grossi e stupidi bestioni si sono evoluti in rettili antropomorfi, da cui, con tecnologie che solo loro hanno, vengono di tanto in tanto a farci visita. Che le abbiano solo loro lo dico con beneficio d’inventario, ovviamente, data la segretezza che avvolge le ricerche scientifiche dei nostri militari.
Per adesso, finché non me ne troverò uno davanti in carne, ossa e squame, non posso che relegare la loro esistenza nel mondo delle favole e anche la griglia che Bepy è convinto abbiano imbastito attorno alla Terra, la prendo per uno scherzo.
Uno scherzo che lascia il tempo che trova.
Qui è il Comandante Freeanimals che vi parla.
Vi terrò informati su ulteriori comunicazioni del mio esoterista di fiducia.
La pace galattica sia con voi.
Passo e chiudo.
Freeanimals

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