martedì 30 agosto 2011

Il “Famadihana” o seconda sepoltura


Dappertutto in Madagascar si rende omaggio agli antenati. Nel cuore degli altopiani si conserva dai tempi più antichi una cerimonia la cui origine va al di là della memoria umana: il Famadihana. Ogni anno, dall'inizio di giugno alla fine di settembre, di villaggio in villaggio, le tombe vengono aperte e i vivi fanno ballare i loro morti durante grandi feste.

Impropriamente chiamato "seconda sepoltura", il famadihana di un antenato è organizzato come minimo ogni cinque anni. La decisione che determina l'organizzazione di questa cerimonia è spesso collegata al soprannaturale; durante un sogno, per esempio, un parente defunto può dire a uno dei suoi discendenti che ha freddo.
Un famadihana costa caro (per tre giorni bisogna offrire banchetti a tutti i parenti, agli abitanti del villaggio, agli invitati - diverse centinaia di persone -, nonché invitare gruppi di musica di Mpihira Gasy e di vako-drazana).
Tutti i membri della famiglia versano, nelle loro possibilità, una parte del denaro necessario. Dopo l'esecuzione di un fomba (cerimonia durante la quale si chiede il parere degli antenati, dopo aver condiviso con loro del rum), gli astrologi legati alla famiglia fissano il giorno e l'ora dell'inizio e della fine delle feste di famadihana.
Il giorno convenuto si aprono le tombe e si avvolgono gli antenati in nuovi sudari. Gli uomini li tirano fuori dalle tombe e ben presto la calca di parenti e amici si impadronisce dei corpi e li trascina in una danza velocissima.
Alla fine della danza i corpi sono posati al suolo e circondati dai membri della famiglia. I parenti offrono a ogni avo un sudario nuovo e vi fanno poi scivolare una bottiglia di rum, una fotografia e dei soldi. Sono i regali dei vivi ai loro morti. Risate e lacrime, gioia e tristezza si mescolano.
Momento di raccoglimento: delle mani si posano ed esercitano leggere pressioni sui corpi fasciati con dei lambamena (drappi di seta) nuovi. Si toccano gli antenati per "far loro delle coccole" o chiedere un aiuto o un consiglio con una preghiera segreta. Improvvisamente ogni gruppo si rialza, decine di persone prendono i corpi dall'estremità delle braccia e poi li gettano in aria, scuotendoli in una farandola sfrenata.
I danzatori fanno molte volte il giro della tomba e poi gli avi ritornano per altri cinque anni nella loro solitaria dimora eterna. Durante la giornata si assiste a spettacoli di Hira Gasy. E ancora una volta si finisce con un banchetto e una festa dove i paesani ballano tutta la notte intorno alle orchestre di vako-drazana.
Fonte: easyviaggio



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