giovedì 2 febbraio 2012

Léa Ratsimbazafy


Il mio nome è Léa Ratsimbazafy , sono nata a Ambatondrazaka nella provincia di Tamatave.
Attualmente svolgo il lavoro di collaboratrice familiare presso alcune famiglie italiane ma sono in procinto di avviare una mia impresa di sartoria artigianale, che chiamerò’ “LINA TESSUTI E RICAMI”.
Sono sposata con tre figli, due maschi e una femmina. Il primo, Faniry di 22 anni frequenta il terzo anno di ingegneria informatica presso l’Università Roma Tre; la seconda Iantsa di 20 anni frequenta il secondo anno di ingegneria chimica presso l’Università La Sapienza di Roma; il terzo Ifaliana di 17 anni frequenta il quarto anno del liceo scientifico.




Quando è arrivata in Italia:
Mi sono trasferita in Italia, a Roma, nel 2001 per migliorare le nostre condizioni di vita in quanto in quel periodo la nostra situazione economica era estremamente difficile.
Con la mia laurea di ingegneria chimica conseguita nel 1986 e il diploma in gestione d’impresa executive management conseguito nel 1994 ho lavorato per 12 anni con grande soddisfazione presso il Ministero della Salute del Madagascar, prima come responsabile di produzione farmaceutica e poi come responsabile del controllo qualità di prodotti alimentari.
Purtroppo il reddito percepito era insufficiente a mantenere dignitosamente la mia famiglia e quindi mi sono decisa a trasferirmi in Italia sperando in un futuro migliore sopratutto per i miei figli.

È stato difficile:
L’inizio è stato molto difficile e non potendo utilizzare in Italia la mia laurea e le mie competenze professionali l’unico lavoro che ho trovato è stato quello di collaboratrice familiare.
Inizialmente ero ospite di una famiglia malgascia e quindi non mi sono subito adattata alle abitudini italiane; poi pian piano la situazione è migliorata e mi sono inserita meglio anche con l’aiuto della comunità malgascia presente a Roma.
In seguito mi ha raggiunto mio marito Danny e i miei figli, abbiamo preso in affitto una casa e con molti sacrifici siamo riusciti a farli studiare tutti e tre.

Continuate a mangiare riso:
Nella nostra casa la sera si mangia quasi sempre riso ma a pranzo i figli mangiano abitualmente la pasta sia a casa che all’università.


  
Cosa le manca di più:

Le persone e le abitudini malgasce mi mancano tanto: la vicinanza della mia famiglia d’origine, dei miei fratelli e sorelle, le loro chiacchiere, le risate. Per il cibo non c’è problema perché si trova tutto sul mercato italiano, meno che le “ravitoto” e le “voajobory”.

Cosa le piace dell’Italia:

Dell’Italia in particolare mi piace la diversità delle stagioni: la neve in inverno, il mare in estate e le mezze stagioni, l’autunno e la primavera, con l’esplosione di colori e fiori che abbelliscono le strade e i balconi.

Come sono gli italiani:
Per quanto riguarda l’accoglienza mi ritengo molto fortunata perché gli italiani con me si sono dimostrati quasi sempre cortesi e gentili. Ho diverse amiche italiane conosciute in ambito lavorativo o di vita sociale; questi rapporti si sono poi estesi alle rispettive famiglie.

La sua religione:
Sono di religione protestante e vado in chiesa tutte le domeniche svolgendo tanti impegni nella nostra chiesa: la diaconia, la tesoreria del gruppo delle donne, presidente del gruppo di preghiera e tante altre attività legate alla mia arte personale (ad es. decorazione degli ambienti in occasione di celebrazioni o eventi speciali).
Sono andata a S. Pietro ad ascoltare il Papa in occasioni importanti come il Natale.

Ha visitato altre città:
Ho visitato qualche altra città in Italia ma non molte: mi è molto piaciuta l’Isola d’Elba e in particolare Venezia, ma non mi piacerebbe abitarci!

Cosa apprezza degli italiani:

Dell’Italia mi piace la gente dal carattere molto aperto, la varietà del mangiare, il paesaggio molto vario e bello, i monumenti della Roma antica; purtroppo non ho ancora visitato i musei, sono tanti e il mio tempo libero è poco!

È ritornata in Madagascar:
Pur desiderandolo molto non sono riuscita ancora a tornare in Madagascar per visitare i miei parenti, anche se molti di loro sono venuti a trovarmi in Italia. In questa occasione di incontro è una grande festa, ci raccontiamo tante cose, sono curiosi della mia vita in Italia, del mio lavoro e della mia nuova vita!

Ha dei progetti:
Vorrei dire due parole sulla mia nuova esperienza di lavoro che sto intraprendendo con tanta determinazione per potere cambiare le condizioni di vita.
Infatti la mia nuova attività riguarda quello che io sento di poter fare sulla base delle conoscenze acquisite presso la mia famiglia in Madagascar nel campo del ricamo e della sartoria.
Partendo da questa esperienza, migliorata negli anni con la conoscenza dei gusti degli italiani, sto costituendo una mia ditta individuale, aprendo un mio laboratorio di sartoria per la confezione e rifinitura a mano di abiti per bambini.
In futuro l’attività si può ampliare con la vendita di vestiti importati dal Madagascar e rifiniti nel mio laboratorio.
La possibilità di successo del mio progetto deriva, non solo dalla mia determinazione, ma anche dal sostegno che fortunatamente ho trovato da parte di alcuni amici italiani che fanno parte di enti e istituzioni, dalla comunità religiosa e dalle associazioni italo-malgasce che aiutano gli stranieri nello sviluppo di nuove imprese sulla base di progetti credibili e affidabili.

Dovendo oggi scegliere farebbe le stesse cose:
Se oggi dovessi scegliere non cambierei niente della mia vita, non mi pento della decisione che ho preso di venire in Italia, anche se mi è costata tanti sacrifici.
Ho fatto questo per migliorare lo stato della mia famiglia, spinta da una grande speranza e da tanto coraggio.
Io sono soddisfatta nel vedere i miei figli consapevoli della loro situazione che cercano di istruirsi al massimo. Capiscono che lo studio è l’amico che non li lascerà mai, non li tradirà, e servirà come protezione nelle loro difficoltà.
Oggi guardo il Madagascar con occhi diversi, io all'estero rappresento questa Grande Isola con tutte le sue ricchezze naturali con il suo popolo che è la vera forza del paese. Questo è CIO' che vivo tutti giorni e non mi stanco nei miei passi, nella mia corsa tra le strade di Roma senza riposo; vedo ancora l’immagine di questa donna malgascia nel campo che porta il figlio sulle spalle mentre lavora; e io oggi, ho questo ricordo che mi segue mentre lavoro a casa mia, mentre assisto le varie famiglie e le loro case.
Adesso, mentre cerco di impostare la mia piccola impresa, questo ricordo mi segue ancora e mi spinge passo dopo passo a cercare di costruire il futuro mio e dei miei figli per avere successo nella vita che io costruisco. Cosi vado avanti, forte e coraggiosa con tutta la speranza di un domani migliore. Spero che questo nuovo anno sia una partenza, un percorso e una meta orientata verso la realizzazione dei i miei desideri.
Auguri Lea


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