giovedì 2 febbraio 2012

Londra, ecco l'abito interamente in tessuto di tela di ragno


Frutto di 1,2 milioni ragni, 80 persone, e 5 anni di lavoro

Un abito talare unico al mondo. I fili utilizzati per tessere questo capolavoro provengono dal lavoro di 1,2 milioni di ragni della specie Golden Orb, appartenenti alla famiglia dei Nephila Maculata. L'abito è esposto al Victoria and Albert Museum di Londra dal 24 gennaio ed è stato confezionato dagli artisti Nicholas Godley, americano, e Simon Peers, inglese, che hanno potuto realizzarlo grazie all esperienza acquisita in una fabbrica in Madagascar."Lavorando nel settore tessile sono venuto a conoscenza che si stava lavorando alla realizzazione di un tessuto fatto con la tela di ragno, e quando ho scoperto che questa non era solo una leggenda ho cercato di realizzarla e ci sono riuscito" spiega Simon Peers.Per realizzare l'abito lungo quattro metri, il cui colore giallo dorato non è risultato di una tintura ma è proprio quello naturale dei filamenti, ci sono voluti ben 5 anni e il lavoro di 80 persone che hanno tessuto a mano il prezioso filo.
Fonte: TM News

Piu' resistente dell'acciaio, la seta del ragno potrebbe sostituire la plastica


Forse non tutti sanno che la seta che il ragno secerne per produrre la sua ragnatela ha caratteristiche davvero sorprendenti: è più resistente dell'acciaio, ma al tempo stesso ha un'elevata elasticità che le permette di poter essere allungata più volte e più volte prima di rompersi.
Non solo: in Madagascar esiste un ragno chiamato della Corteccia di Darwin (
Caerostris Darwini) il quale è in grado di realizzare una ragnatela che sospende, da un argine all'altro, sopra il letto di un fiume e che ha una resistenza dieci volte superiore a quella del Kevlar, il materiale usato per fare giubbotti antiproiettile.
Orbene, esiste un modo per utilizzare questa seta?
Per molti anni gli scienziati di tutto il mondo hanno cercato di raggiungere questo scopo senza però alcun successo perché i ragni, a differenza dei bachi da seta, secernono pochissime quantità di fibra oltre al fatto che, messi vicini gli uni agli altri, finivano sempre per mangiarsi l'un l'altro.
Ora però le cose sembrano aver preso una piega diversa grazie all'ingegneria genetica.
All'
Università del Wyoming (Stati Uniti) team di ricerca guidato dal professor Don Jarvis, infatti, ha iniettato geni di ragno in comuni bachi da seta ottenendo così, in laboratorio, una fibra naturale ad alta resistenza che può essere prodotta in grandi quantità.
L'applicazione più immediata di questo materiale potrebbe essere in ambito medico per rendere più resistenti, ad esempio, i punti di sutura per la riparazione dei muscoli e dei legamenti o anche per impianti medicali.
Ma questa speciale seta potrebbe anche essere utilizzata in tutti quegli ambiti dove, al momento, si utilizzano le fibre sintetiche.
Staremo a vedere..
Fonte:Impronta  Ecologica

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