venerdì 17 febbraio 2012

Madagascar, ecco il camaleonte nano


Si chiama Brookesia micra e ama vivere nascosto. È una delle quattro nuove specie che la deforestazione mette già a rischio
Come la punta di un fiammifero, meno di un'unghia e al massimo di 2,9 centimetri. Sono queste le dimensioni di una nuova piccolissima specie di camaleonte, appena scoperta in Madagascar. L’occhio che le ha individuate appartiene a un team di ricercatori tedeschi guidati da Frank Glow dello Zoologische Staatssammlung di Monaco che, oltre alla Brookesia micra (così si chiama la nuova specie), ha individuato altre tre specie quasi altrettanto piccole e sempre appartenenti al genereBrookesia. 
Come spiegato sulle pagine di PLoS One, le quattro specie sono state tutte individuate nella parte più settentrionale dell’isola di Madagascar. In particolare B.micra è stata trovata in un’isoletta calcarea chiamata Nosy Hara, conosciuta come l’isola del nanismo. Qui, infatti, sono molte le popolazioni che nel corso di tempi evoluzionistici hanno diminuito le proprie dimensioni, probabilmente a causa delle risorse limitate e della pressione a riprodursi velocemente. 


 L’estrema miniaturizzazione di questi rettili nani potrebbe essere accompagnata da numerose specializzazioni del piano del corpo e costituiscono un promettente campo di ricerca per il futuro”, spiega l’erpetologo Frank Glaw, autore principale dello studio. Secondo Glaw, nel caso della B. micrapotrebbero addirittura essere in atto due diversi effetti isola: È possibile che la più grande isola del Madagascar abbia portato alla nascita del gruppo dei camaleonti nani e che l’isola più piccola sia responsabile, invece, delle specie più piccole”, ha spiegato alla  Bbc. 
Viste le microscopiche dimensioni, queste specie sono state tutt’altro che semplici da trovare, anche perché durante il giorno si nascondo nel letto di foglie che ricopre il terreno della foresta pluviale. Fortunatamente, però, durante la notte si spostano sui rami per dormire. Ecco dove, armati di torce da testa ed estrema pazienza, le hanno scovate i ricercatori in minuziose esplorazioni notturne.
Tuttavia, non solo per il buio della notte, i camaleonti trovati da Glow si assomigliavano tutti esteriormente. I ricercatori hanno quindi condotto analisi genetiche per confermare che si trattasse di quattro distinte specie. “ Non solo sono diverse, ma le differenze trovate indicano che queste quattro specie si sono separate una dall’altra milioni di anni fa”, spiega entusiasta Mifuel Vence, coautore dello studio. 
Ognuno di questi piccoli camaleonti vive confinato in territori anch’essi di dimensioni estremamente ridotti, appena un chilometro quadrato per la più piccola. “ In Madagascar sono molte le specie costrette in habitat ristrettissimi e questo rende ancora più importante la loro preservazione”, commenta Glow, preoccupato che la deforestazione in atto nell’isola, possa mettere a repentaglio la sopravvivenza di queste specie. Turbamento che gli scienziati hanno pensato bene di esprimere dando a questi piccoli camaleonti nomi decisamente evocativi: oltre alla Brookesia minima ci sono la B.desperata e la B.triste. Deve essere stato un inaspettato moto d’ottimismo quello che ha portato i ricercatori ha chiamare l’ultima Brookesia confident (fiduciosa in inglese). Chissà che sia di buon auspicio. 
Fonte: Wired.it

 



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