Durante
una ricerca svolta dalla Water and nature iniziative (Wani) dell'Iucn sulla
biodiversità nel Distretto di Nakasaleka, nelle Isole Figi, e stata scoperta
una "nuova" pianta fiorita negli altopiani vicino al piccolo
villaggio di Matasawalevu, sull'isola di Kadavu.
Si tratta di una delle oltre 190 specie di Medinilla, che
vivono in Madagascar, Africa, Asia meridionale e nelle isole del Pacifico.
Delle 193 specie, 11 si può trovano solo nelle isole Figi, una di queste è il
Tagimoucia, (Medinilla waterhousei), il fiore simbolo delle Figi.
La pianta non ha ancora un nome comune, ma è stato
proposto il nome scientifico di Medinilla matasawalevu, in onore del villaggio
dove è stata ritrovata. E' in corso il lavoro per confermare l'esatta
classificazione della Medinilla, compresa l'analisi del suo Dna. La nuova
specie è stata individuata al confine tra la prateria e la foresta, in una
posizione che la rende estremamente vulnerabile agli incendi che purtroppo sono
comuni nell'area.
Ma c'è un problema ancora più grosso, come spiega Marika
Tuiwawa, lo scopritore del nuovo fiore che lavora per il Wani e l'University of
the South Pacific's Institute of Applied Science, «Siamo riusciti a trovare
solo una pianta di questo tipo. Le attività agricole commercial e gli incendi
incontrollati sono le principali minacce per questa specie. Un semplice
incendio la potrebbe distruggere in pochi minuti.
Jane Smart, global director del Biodiversity conservation
group dell'Iucn è sia soddisfatta che preoccupata: «Il fatto che una sola
pianta di questo tipo sia stata trovata finora e che si trovi in un luogo così
vulnerabile, dovrebbero suonare come un campanello d'allarme, La sfida è ora
quella di proteggere la nuova specie e di sensibilizzare l'opinione pubblica
sulla sua importanza per le comunità locali, per assicurare il suo futuro a
lungo termine».
Il team del Wani/Uucn che opera a Kadavu Island lavora
anche con le comunità locali per aiutarle a gestire meglio le risorse idriche
dell'isola e ha trovato la nuova pianta proprio mentre monitorava il degrado
del bacino idrografico dell'area.
Milika Sobey, coordinatore del Water and wetlands
programme dell'ufficio regionale dell'Oceania dell'Iucn, sotolinea che «La
scoperta di questa specie precedentemente sconosciute di piante ci dà il senso
di quanto fragile può essere la natura. Il fatto che sia stata trovata durante
i lavori su un progetto di gestione dei bacini idrici è una lezione in più di
quanto sia importante che la natura sia tra le priorità per la gestione
dell'acqua».
Mark Smith, direttore del Global water programme Iucn,
ribadisce che «Attraverso l'iniziativa "Water and Nature" l'Iucn ha
dimostrato, in oltre 30 Paesi nel mondo, che lavorando con la popolazione e
partner locali è possibile mettere in atto soluzioni sostenibili in grado di
soddisfare le esigenze idriche delle persone e della natura».
Fonte:Greenreport.it
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