martedì 8 marzo 2011

Buone notizie dal Madagascar: trovata una nuova popolazione di uno dei lemuri più rari del mondo

Si pensava che i prolemuri dal naso largo (Prolemur simius - lemuri maggiori del bambù del Madagascar) fossero ormai ad un passo dall'estinzione, con una popolazione ridotta a circa 300 individui. Ma sulle pagine dell'American Journal of Primatology è stata pubblicata una notizia che arriva dal Madagascar e che da speranza per la sopravvivenza di questa specie. I ricercatori dell'Ong malgascia Mitsinjo, insieme all'Aspinall Foundation, il gruppo di studio dei primate del Madagascar Gerp e Conservation International Madagascar hanno seguito le indicazioni ed i racconti delle popolazioni locali ed hanno ritrovato di nuovo una popolazione "persa" di questi lemuri, una "scoperta" che raddoppia la superficie del ridotto areale di questo primate endemico del Madagascar.
Il team di ricercatori opera nell' Ankeniheny-Zahamena Corridor, dove resta la maggior parte delle foreste della costa orientale del Madagascar e stanno lavorando con le comunità locali per monitorare e proteggere le specie della foresta pluviale devastata e spesso annientata dalla distruzione degli habitat da parte dell'industria illegale del legname, dalla caccia e dalla produzione di carbone di legna. I prolemuri dal naso largo sono l'unica specie nota del genere Prolemur e si nutrono principalmente di bambù e questa dipendenza da un unico cibo, come per il panda cinese, li ha resi particolarmente vulnerabili ai cambiamenti ambientali.
Si tratta di lemuri di taglia medio-grande: 25-45 cm di lunghezza, con una coda di 25-55 cm, e pesano da uno a 2,5 kg. Hanno una pelliccia color crema e grigio-bruno sulla testa, con ciuffi di peli bianco-grigiastri che ricoprono le orecchie. E' spesso descritto come una delle specie più rare del mondo e come uno dei 25 primati più minacciati del pianeta. L'ultimo rapporto dell'Iucn parlava dell'esistenza di meno di 250 individui maturi.
Rainer Dolch, che nel 2007 ha coordinato delle ricerche su una prima popolazione sopravvissuta, spiega alla Bbc News che di questi lemuri «Si pensava che fossero confinati nel sud-est del Madagascar fino a quando non abbiamo scoperto una nuova popolazione nelle paludi di Torotorofotsy, i primi individui della specie scoperti a nord del fiume Mangoro da 130 anni». Il suo team ritornata l'anno scorso in Madagascar per esaminare i siti isolati ai margini del corridoio Ankeniheny-Zahamena , dopo aver raccolto notizie tra la popolazione locale sia sulla presenza dei lemuri che del loro habitat del bambù e i loro sforzi sono stati ricompensati con l'avvistamento di 65 individui di lemuri maggiori del bambù e le prove della presenza di una popolazione di Prolemur simius di una densità di oltre il doppio di quella riscontrata in altri siti dove vivono. La scoperta estende l'areale di questi lemuri 85 km più a nord di quanto si sapeva fino ad oggi. Dolch attribuisce il merito del ritrovamento dei lemuri "scomparsi" all'aiuto avuto dalle popolazioni locali che «Hanno avuto un ruolo cruciale nella scoperta delle specie e giocheranno un ruolo cruciale nella sua salvaguardia».
E' del tutto evidente che la collaborazione delle povere popolazioni della foresta con i ricercatori segna una svolta rispetto alla caccia illegale, alla frammentazione e distruzione degli habitat che hanno causato la quasi estinzione dei prolemuri dal naso largo. Quello che ora preoccupa di più l'Ong Mitsinjo sono attività umane come il taglio indiscriminato della foresta e le attività minerarie e vedono nelle popolazioni locali, che ne subiscono i danni, alleati preziosi per salvare la foresta e i lemuri con azioni positive. «Stiamo lavorando a stretto contatto con le comunità locali per il monitoraggio delle specie e la protezione del loro habitat», assicura Dolch. Mitsinjo, che è prima di tutto una Ong sociale ed umanitaria che si occupa anche di ambiente, e che sta lavorando insieme ai ricercatori stranieri per ripiantare alberi e collegare con corridoi ecologici le zone frammentate di foresta pluviale.

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