mercoledì 14 settembre 2011

Padre Mario Bonura si racconta

Ripensare quello che e' stato il cammino fino ad oggi e' commovente per me, perchè ho potuto sperimentare sulla mia pelle la presenza viva di Dio. Vengo da una esperienza di lontananza da Lui, un'esperienza che molti giovani certamente fanno, con tutto quello che ciò comporta, ma chissa' perche' Egli ha voluto farsi conoscere da me.
Dopo aver frequentato la Chiesa da piccolo e aver ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana, all'eta' di 12-13 anni comincio' a cambiare qualcosa nella mia vita: quella esperienza di Fede non mi era bastata, non era servita, o meglio non avevo fatto una vera esperienza di Fede. Certamente non per colpa di qualcuno ma perche' troppo piccolo per poter capire e poter resistere alle proposte che il mondo mi offriva. Cosi' piu' mi allontanavo da Dio piu' le cose peggioravano sentendomi sempre piu' solo. In quella solitudine incominciai a costruirmi una vita tutta mia, senza Dio. Cominciai ad odiare anche la scuola, che ritenevo per lo piu' inutile.
Cosi' finita la scuola media cominciai a lavorare trovandomi con una maggiore liberta' e di conseguenza piu' possibilita' di sbagliare. L'esperienza del militare poi non miglioro' le cose: avendolo fatto in un corpo abbastanza duro come quello dei Paracadutisti, toccai il fondo della mia solitudine e della mia rabbia verso la vita.
Ritornai che ero peggio di prima. Mi accorsi che non poteva andare avanti cosi' e speravo che le cose sarebbero cambiate quando avrei incontrato la ragazza giusta. In un certo momento pero', stranamente qualcosa comincio' a migliorare, sia nel campo del lavoro, che nella vita privata, e me ne stupivo. Io che non credevo alla fortuna o alla sfortuna ma solo al caso, mi rendevo conto che tutto cio' che capitava, e che qui e' difficilie spiegare, non era normale. "Forse Dio esiste" pensai, e allora mi rivolsi a Lui e gli dissi: "se ci sei veramente fatti conoscere, aiutami a superare la mia incredulita'". Mi prese in parola e da quel momento, dico sempre scherzando, "mi sono rovinato" perche' comincio' a farsi veramente conoscere e ad invadere in maniera straordinaria la mia vita. In certi momenti pensai anche che forse stavo impazzendo: avevo bisogno di confrontare la mia esperienza di Fede con un sacerdote.
Cosi' fu ed ebbi la conferma che non ero pazzo, e da lì nacque anche un'amicizia con il mio parroco Mariano Coppola, che mi aiuto' a camminare in questa meravigliosa avventura dell'esperienza di Fede. Provai momenti di entusiasmo straordinario sentendomi, mano a mano che camminavo, sempre piu' come uno strumento nelle mani del Signore. Alcuni ragazzi avevano potuto notare il mio cambiamento avendomi conosciuto prima della conversione ed erano incentivati nel loro cammino di Fede dalla mia presenza in mezzo a loro. Da quel momento la mia vita comincio' a cambiare sempre di piu': feci l'esperienza di un Dio misericordioso. Fu una scoperta entusiasmante che ha fatto si che nel mio cuore nascesse il desiderio di donarmi totalmente a questo Dio che aveva salvato la mia vita dall'inutilita', dal non senso, dal vuoto. La mia vita l'aveva salvata Cristo, quindi gli apparteneva. Mi fidai delle sue parole: "Chi avra' perduto la sua vita a causa mia, la ritrovera'".
Cosi', dopo aver parlato con il nostro Vescovo, entrai in Seminario, anche se nel mio cuore questa scelta mi costava. Da questa scelta, fatta solo dalla volonta' e non dal sentimento, cominciarono a nascere frutti sempre piu' belli, assieme alla gioa che il Signore non rifiuta mai a chi si affida a Lui. All'inizio avevo pensato di aver dato tanto al Signore avendogli afferto la mia vita, ma a mano a mano che andavo avanti nella vocazione mi accorgevo sempre dei miei limiti e mi sorgeva la domanda: "Signore ma veramente mi vuoi sacerdote? Pensi che ne saro' capace?", ma la Sua risposta e' stata quella di una fiducia totale che ha suscitato in me il coraggio di abbandonarmi a Lui.
Tutto questo non poteva che portare alla realizzazione del progetto che Lui aveva su di me: farmi diventare, cosi' come lo e' ogni sacerdote, Sacramento della Sua presenza in mezzo agli uomini, il Gesu' che continua a camminare in mezzo a noi anche oggi.
L'esperienza dell'ordinazione poi e' stata unica. Non avrei potuto neanche immaginarla. Pensavo che sarei stato forte e che non mi sarei commosso. Invece il pensare all'amore che il Signore mi donava con la sua chiamata e al sigillo dell'Ordine che mi faceva diventare, volente o nolente, un punto di riferimento per chi vive nella Fede, mi faceva lacrimare di una commozione riconoscente del dono. Il giorno dell'ordinazione poi, il vedere tanta gente che aveva lasciato i propri impegni per essere li' presente, era la conferma che quel dono era piu' grande di me, e che andava oltre la mia persona.
Ero un giovane che non avrebbe mai e poi mai creduto di potere diventare un sacerdote di Cristo, e che non avrebbe mai voluto diventarlo. La chiave pero' stava nel conoscerLo, perche' se noi ci mettiamo sulla Sua scia la Grazia e soltanto la Grazia puo' cambiare la nostra vita. Ora sono felice di essere sacerdote soprattutto perche' sono certo che il Signore non mi abbandonera' in questo compito non facile e perche' con Lui potro' condividere le gioie e le fatiche di ogni giorno.
/www.webbete.it/

1 commento:

  1. Salve siamo una coppia senza figli ed io voglio chiedervi se è possibile farci conoscere una persona di maggiore eta ed eventualmente dopo averla almeno praticara per un anno fare l'adozione.claudiomorosini@libero.it

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