mercoledì 7 settembre 2011

V.I.M. Volontari Italiani Madagascar richiede supporto informatico

V.I.M. Volontari Italiani Madagascar raccoglie un insieme di associazioni che operano in Madagascar per mettere a fattore comune risorse e iniziative.
V.I.M. e’ stato costituito di fatto il 18 giugno 2011, e la fase di avvio richiede alcune soluzioni informatiche per supportare le sue attivita’.

1) Un social network per facilitare la comunicazione e lo scambio di proposte. La piattaforma scelta per il prototipo già attivo e’ NING. Si richiede la disponibilità di un esperto di questo sistema per la attività di web master.

2) Un software gestionale per il controllo e la ottimizzazione della distribuzione di materiale in loco, che segua le diverse fasi del processo di raccolta, di stoccaggio e di consegna del materiale messo a disposizione in Italia. Si richiede la disponibiltà di un esperto per lasoftware selection o lo sviluppo della soluzione da implementare.

3) Un sistema di teleconferenza in rete che permetta la semplificazione degli incontri, riduca i costi, i disagi e le perdite di tempo per gli spostamenti dei partecipanti
Per collaborare alla iniziativa contattare la sezione di Milano di Informatici senza Frontiere
Alla fine del 2005 un gruppo di manager veneti che lavorano nel settore informatico ha deciso di raccogliere questo invito, e di mettere le proprie conoscenze in un aiuto concreto contro ildigital divide. E’ nata così Informatici senza Frontiere: una Onlus che ha come primo obiettivo quello di utilizzare conoscenze e strumenti informatici per portare un aiuto concretoa chi vive situazioni di emarginazione e difficoltà.

Per noi fondatori e soci volontari di “Informatici senza Frontiere”, l’accesso alle tecnologiedell’informazione e della comunicazione rappresenta un prerequisito essenziale allo sviluppo economico e sociale: l’Information Technology dovrebbe essere considerata un bene di primaria necessità. Paradossalmente, nei paesi sviluppati esiste un grande spreco di tecnologia: hardware ritenuto obsoleto ma anche conoscenze informatiche inutilizzate.
Con Informatici Senza frontiere realizziamo progetti in Italia e nei paesi in via di sviluppo per cercare di colmare questo paradosso, offrendo l’opportunità di conoscenza dell’informatica, e i vantaggi che anche una piccola tecnologia può portare a realtà come ospedali, carceri, case di accoglienza e scuole. Crediamo nell’uso abilitante delle ICT come modo per migliorare la qualità della vita.
Da una parte, ci occupiamo di offrire corsi e strumenti di alfabetizzazione informatica: nelle carceri, negli ospedali, tra persone che vivono situazioni di emarginazione e disagio, spesso l’accesso all’uso del computer significa un’opportunità per il futuro, una speranza di migliorare la propria vita.
Dall’altra, realizziamo piccoli sistemi informativi in realtà particolari, come il reparto di lungodegenza infantile dell’ospedale di Brescia, o alcuni ospedali rurali africani: reti informatiche che permettono, con poche risorse e in completa autonomia, un miglioramento nella gestione delle operazioni basilari e quotidiane, nella comunicazione tra gli utenti, nell’accesso alla conoscenza. Alla loro installazione spesso accompagniamo lo sviluppo di software specifici, open source e di utilizzo semplice, come nel caso di Open Hospital, che permette la gestione delle operazioni quotidiane di piccoli ospedali rurali, oggi installato in più di dieci realtà in tutto il mondo.
Oggi Informatici Senza Frontiere conta dieci sezioni regionali e più di 300 soci e socie, informatici e non, che contribuiscono alla vita dell’associazione.
L’esperienza di questi anni ci ha confermato che le tecnologie informatiche sono davvero in grado di offrire opportunità concrete di crescita e miglioramento nelle vite di tutti: per questo, continuiamo con impegno e passione a sviluppare e seguire progetti e idee, convinti anche il più piccolo contributo si possa trasformare in un passo avanti verso un mondo migliore.

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