PERUGIA - Contribuire a costruire un’Italia "diffusa", dove conta più la rete che i confini: un’Italia aperta al cambiamento continuo, svolgendo attività utili alla promozione dei talenti e alla valorizzazione del capitale umano in Italia e nel mondo.
Questa l’ambizione di Italents, nuova associazione che verrà presentata venerdì prossimo, 15 aprile, alle 14 nell’ambito della V edizione del Festival Internazionale del Giornalismo a Perugia.
In questa occasione, i fondatori di ITalents presenteranno la filosofia e gli obiettivi della associazione "nata per connettere e promuovere i migliori talenti italiani, ovunque vivano nel mondo", cioè "un "Creative Energy Accelerator" per trasformare la "fuga" in "circolazione" dei talenti".
Interverranno Roberto Bonzio, giornalista dell'agenzia Reuters e autore del progetto multimediale Italiani di Frontiera; Alessandro Rosina, docente di Demografia alla Cattolica di Milano e autore del saggio "Non è un paese per giovani" ed Eleonora Voltolina, creatrice del sito www.repubblicadeglistagisti.it e autrice del libro "La Repubblica degli stagisti".
Tra le prime iniziative dell’associazione quella di creare una piattaforma web per favorire il contatto tra i talenti italiani presenti nel nostro Paese e quelli al lavoro all’estero. L’obiettivo di ITalents è arrivare a 10 mila contatti strutturalmente messi in rete entro il primo anno.
ITalents, spiegano i promotori, "intende promuovere la riconnessione dei migliori talenti italiani nel mondo col tessuto produttivo nazionale; l’incentivazione della politica all’adozione di iniziative utili a premiare la meritocrazia tra le nuove generazioni (superando le logiche di cooptazione); la realizzazione di ricerche sulla meritocrazia; la diffusione di una cultura dell’innovazione; lo stimolo al ricambio generazionale".
La struttura di ITalents è composta da un Consiglio direttivo (presidente Alessandro Rosina, vicepresidenti Enrico Castellano ed Eleonora Voltolina, segretario generale Alberto Matassino). Mentre è ancora in via di definizione il Comitato scientifico.
I dati alla base del nuovo progetto sono più o meno noti: un milione e mezzo di 20-40enni italiani vive al di fuori dei confini nazionali, l’equivalente dei giovani del Lazio. Secondo l’Istat, nel 2008 oltre 6.500 laureati sono fuggiti all’estero, l’equivalente dei "dottori" (laurea specialistica) sfornati ogni anno dalla più grande università italiana (Roma, "La Sapienza").
I giovani migranti vanno ovunque, ma le mete che attraggono di più sono Gran Bretagna (13,5%); Germania (11,4%); Svizzera (9,6%); Francia (9%); Stati Uniti (7,9%); Spagna (6,1%). Seguono Cina, Brasile, Emirati Arabi e Australia, con presenze in oltre 150 Paesi. Una volta partiti, i giovani talenti quasi mai ritornano: l’Italia è tra i Paesi meno attraenti dell’Ocse, con un "brain drain" pari a -1,2, ciò significa che per ogni laureato italiano che parte, meno di mezzo viene dall’estero a sostituirlo. (aise)
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