domenica 3 aprile 2011

Sposarsi in Madagascar

Di modi di sposarsi originali ne esistono tanti: matrimonio a gravitá zero, matrimonio in stile Hello Kitty, sposarsi a Las Vegas e siamo andati a sposarci in una cappella di ghiaccio in Lapponia! Ma voi non avete voglia di mare, sole, natura? che ne dite di un matrimonio in Madagascar?
Il Madagascar, un paese giovane dove peró si ha la possibilitá di celebrare una cerimonia di nozze tradizionale nel villaggio «Anosimanjaka» (l’isola dei Sovrani). Si tratta di qualcosa di unico perché normalmente il matrimonio è un momento della vita sociale dei malgasci a cui gli stranieri non assistono. Il matrimonio celebrato non ha valore legale, ma ha valore per tutti i locali, che considerano gli ospiti sposati a tutti gli effetti.
Il matrimonio tradizionale Imerina, tribù degli altipiani dell’area centrale del Madagascar, ha le sue radici nella notte dei tempi e si può celebrare ogni giorno tranne il martedì. L’intera giornata é completamente dedicata alla festa. Gli sposi devono indossare abiti integri, puliti e non di colore nero. Per l’uomo sono sufficienti pantaloni, camicia e un cappello di paglia. La donna deve indossare una gonna, non più corta del ginocchio, o un vestito intero, ma non pantaloni, e soprattutto niente scarpe con tacco alto in quanto il tutto si svolge all’aperto sulla nuda terra rossa.
Cerimonia sulla spiaggia del Madagascar
Arrivati al villaggio, prima della cerimonia, agli sposi verranno fatte indossare le sciarpe tradizionali di seta «lambalandy» e, se la sposa ha i capelli lunghi, le donne del villaggio glieli raccolgono in uno chignon con rituale che si chiama «tanavoho». La giornata é un susseguirsi di rituali tradizionali delle cerimonie matrimoniali malgasce come la performance dei 2 «Mpikabary», persone che hanno studiato l’arte oratoria, l’offerta simbolica del «Vodiondry», letteralmente «il posteriore dell’agnello », e dopo la cerimonia, il grande banchetto collettivo a base essenzialmente di riso e carne di zebù con danze e canti tradizionali, cioè il «Vakondrazana».
Prima che il giorno termini, si deve visitare il Rova di Ambohitrimanjaka («la collina dei Sovrani») che è il villaggio principale, il posto dove abitavano e sono oggi conservate le reliquie dei sovrani della zona, e la «Doany», la sorgente sacra dove usavano prendere l’acqua: una specie di ultima benedizione alla nuova coppia da parte dei principali antenati e custodi del posto.
Ci si puó sposare anche a Nosy Iranja con una cerimonia che é un estratto delle cerimonie tradizionali della tribù autoctona locale, i «Sakalava», una delle popolazioni più antiche e affascinanti del panorama etnico malgascio.

La sposa e lo sposo indossano abiti tradizionali («kisaly» per lei e «salovana» per lui, rispettivamente un top decorato e un sarong) e sono scortati dai guerrieri Sakalava in costume fino al gazebo sulla spiaggia dove si terrà la cerimonia. L’ufficiante e i suoi cerimonieri uniranno in matrimonio la coppia e la benediranno seguendo il rituale tradizionale, molto suggestivo e a volte ironico e trascinante. Canti, balli e grande partecipazione come nella tradizione degli abitanti di questi luoghi.

3 commenti:

  1. io mi sono sposato in Mada
    che bello

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    1. Buonasera, ma ha validità in Italia.. se poi si va al comune di residenza per farlo riconoscere???

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  2. ma dai che bello!!!! qualcuno saprebbe dormi come si può fare x realizzare cio??? grazie mille :-)

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