La straordinaria esperienza in Madagascar di un architetto che ha realizzato una biblioteca
da: la Gazzetta di Reggio - 23 febbraio 2009
GUASTALLA. Si può finire in Africa come turista e restarne colpiti a tal punto da volersi impegnare per le persone incontrate, cercando di rendere migliore la loro vita. E' accaduto ad Andrea Pacchiarini, architetto attivo tra Guastalla e Massa. «Tutto è nato circa 5 anni fa - racconta - In un viaggio turistico in Madagascar sono venuto a contatto con situazioni particolari. Dopo due mesi, io e mia moglie siamo tornati là, prendendo contatti con gente del luogo: siamo entrati in rapporto con gli abitanti di Andasibé, un villaggio della foresta pluviale, in cui facevamo tappa». Nei primi tempi Pacchiarini portava alla gente aiuti estemporanei, come medicine, cibo, giocattoli. Col tempo, le sue iniziative si sono fatte più impegnative. «Nel 2005 abbiamo realizzato un ponte che permette ai bimbi dell'area più sperduta della foresta di raggiungere la scuola. L'anno dopo abbiamo messo in piedi una mensa: io, mia moglie e mia cognata ci siamo rimboccati le maniche, raccogliendo soldi in Italia con iniziative e costruendo fisicamente l'edificio». Ora l'architetto si occupa di un progetto ambizioso: «Quest'anno, col sostegno del Rotary di Guastalla, realizzeremo una biblioteca, abbiamo già acquistato i libri: aspettiamo che finisca la stagione delle piogge, dovremmo inaugurare lo spazio entro la fine del 2009».
L'esperienza africana ha segnato moltissimo Pacchiarini, che vorrebbe estendere il suo vissuto ad altre persone. «Ho imparato più là che in vent'anni di carriera. In Italia non farei mai il muratore, là è diverso, si lavora insieme; quando si devono comprare i mattoni occorre andare nei fiumi e farseli fare. Ogni volta che torno a casa, restituisco il giusto valore alle cose: è importante che altri turisti facciano quest'esperienza, per rendersi conto della realtà e dare una mano, anche per pochi giorni: può sembrare uno sforzo minimo, ma dà molto, anche professionalmente».
La biblioteca sarà anche un luogo per riunire i bambini, per i quali Pacchiarini è impegnato da anni: alla professione di architetto e designer, abbina l'incarico di direttore editoriale della casa editrice Briciole di Neve, occupandosi di letteratura d'infanzia. «Al mio progetto africano ho dato il nome "TSIKY", che in malgascio significa "sorriso". L'ho fatto pensando al sorriso di quei bimbi che con nulla sono contenti. Mi piacerebbe che fossero loro a scrivere un libro, magari parlando del grande parco naturale in cui si trova il loro villaggio: sarebbe bello che, anche attraverso i piccoli, la gente del posto capisse che la foresta non è solo una risorsa da abbattere».
Gabriele Maestri
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