mercoledì 20 aprile 2011

“Urge riaffermare i valori umani e cristiani partendo dai giovani, per assicurare nuove prospettive al Madagascar”: la testimonianza del Vescovo di Ambanja

Ambanja (Agenzia Fides) – “Il ruolo della Chiesa in Madagascar in questo momento è importante, per non dire fondamentale. Il paese vive infatti uno stato di caos politico, sociale, giuridico e morale, per cui la gente ha bisogno di sostegno e di guida” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Rosario Vella, SDB, Vescovo di Ambanja. “Sul piano politico – spiega Mons. Vella -, la crisi cominciata nel gennaio 2009 è la più lunga e complessa di quelle che si sono presentate a partire dall’indipendenza, nel 1960. In questa crisi emerge il rifiuto del dialogo da parte dei dirigenti e di qualsiasi tentativo di riconciliazione nazionale, l’accaparramento del potere politico ed economico nelle mani di poche persone o di poche famiglie, il progressivo impoverimento della popolazione e l’arricchimento della classe dirigente, il dilagare della corruzione a tutti i livelli.”
Anche dal punto di vista economico il quadro è oscuro, anche se le statistiche sono poco attendibili perché spesso strumentalizzate dal potere politico. “Le ultime statistiche della Banca Mondiale – continua Mons. Vella - riportano che il potere d’acquisto delle famiglie continua a scendere fin dal 1980; la crescita economica è sempre molto debole e non permette di creare situazioni di vita migliore; i 2/3 della popolazione vivono sotto la soglia della povertà; solo il 13% ha accesso alle cure mediche”. Il progressivo degrado della situazione climatica, ambientale e igienica porta inoltre un aumento dei rischi di malattia e la perdita di produttività della gente. “Gli aiuti che vengono dall’estero (Banca Mondiale, Unione Europea, ONG, ecc.) solo in minima parte arrivano alla gente che ne ha davvero bisogno – denuncia il Vescovo -. I malati e gli studenti sono l’ultimo anello di una lunga catena amministrativa che fagocita gli aiuti ricevuti. Anche i giovani, considerando che 2/3 della popolazione ha un’età inferiore ai 25 anni, non sono per nulla considerati, se non quando vengono sfruttati per le manifestazioni.”
In questa situazione di individualismo, di corruzione, di egoismo, “l’urgenza prioritaria è riaffermare i valori umani e cristiani” sottolinea il Vescovo. “In particolare bisogna puntare sul rispetto e sull’amore reciproco, sulla verità e sulla solidarietà. Il popolo malgascio ha sempre conservato nella sua tradizione culturale, valori fondamentali quali la fraternità, la famiglia e l’accoglienza. E’ su questi che si deve puntare!” La Chiesa gestisce numerose scuole, sia nelle città che nelle campagne, in tutto il Madagascar, anche ad Ambanja, con alunni che provengono da tutte le fasce sociali e quindi si può lavorare bene per instillare i valori fondamentali nelle nuove generazioni.
“Nelle scuole legate alla Chiesa cattolica – racconta il Vescovo - si sta insistendo sulla ‘Educazione all’amore e alla vita’ per educare i giovani alla formazione di una famiglia e ad inserirsi nella società. Si insiste anche sull’educazione civica, per formare cittadini onesti che sappiano un giorno guidare la società verso il bene e il rispetto di tutti. Nella nostra diocesi oltre al motto ‘scuola per tutti’ abbiamo creato un sistema di borse di studio che permette ai giovani di continuare gli studi universitari, realizzando questo sogno per tanto tempo considerato irrealizzabile. Quest’anno sosteniamo circa 400 giovani, nella convinzione che i giovani non hanno un futuro fin quando tutto è regolato dal clientelismo, dall’amore al denaro, dal carrierismo.”
Un altro campo di lavoro è la lotta alla corruzione, dove la Chiesa sta facendo un lavoro di sensibilizzazione tramite i gruppi di “Giustizia e Pace”. “Gli interventi nel sociale sono ancora timidi – spiega il Vescovo -, ma crediamo che pian piano i laici prenderanno coscienza dei loro compiti. Oggi più che mai il comandamento di Gesù Amatevi gli uni con gli altri è attuale nella vita del popolo malgascio. Ogni comunità cristiana deve diventare un centro dove l’amore reciproco diventa attuale e concreto. Occuparsi dei poveri, dei carcerati, dei malati, dei più deboli, non devono essere opzioni solo di alcuni chiamati, ma dovrebbero essere gli impegni di ogni cristiano. Occorre fare delle comunità cristiane un luogo di accoglienza, di dialogo e di reciproco sostegno” conclude Mons. Vella. (AP)

La situazione socio-politica attuale e nuove prospettive per il Madagascar



Riflessioni sparse...

La situazione attuale risponde ad una crisi profonda, strutturale che certamente marcherà la storia del Madagascar per diverse decine d’anni.
A guardare dall’esterno la si potrebbe definire situazione caotica
In effetti abbiamo:
• Caos politico,
• Caos sociale
• Caos giuridico
• Caos morale

Alcuni fatti

Sul piano politico la crisi è cominciata nel Gennaio 2009 ed è la più lunga e la più complessa di quelle che si sono presentate in Madagascar a cominciare dall’indipendenza (1960)
In questa crisi si possono notare:
• Il rifiuto di qualunque dialogo da parte dei dirigenti
• Il rifiuto di qualunque forma di riconciliazione nazionale
• L’accaparramento del potere politico ed economico nelle mani di poche persone o di poche famiglie.
• Il progressivo impoverimento della massa popolare e l’arricchimento della classe dirigente
• L’impossibilità da parte della gente di cambiare le strutture sociali
• Il dilagare della corruzione a tutti i livelli: nei tribunali, nell’amministrazione, nei concorsi, nelle Università, nelle scuole ect...
Dal punto di vista economo il quadro è molto oscuro. Tutti – compresa la gente semplice – dicono che si scende sempre più in basso.
Le statistiche sono molto difficili a fare, anche perché da sempre sono state strumentalizzate al potere politico.
Le ultime della Banca Mondiale:
• Il potere d’acquisto delle famiglie continua a scendere fin dal 1980.
• La crescita economica è sempre molto debole e non permette di creare situazioni di vita migliore
• I 2/3 della popolazione è sotto la soglia della povertà
• Il 13% ha l’accesso alle cure mediche. Il resto che ha bisogno cerca di sopravvivere come meglio può.
• La situazione climatica e ambientale - in primo luogo l’igiene - si degrada progressivamente e aumentano i rischi di malattia e la perdita di produttività della gente.
• Gli aiuti che vengono dall’estero (Banca Mondiale, Unione Europea, ONG ect...) solo in poca parte arrivano alla gente o ai destinatari.
Ad esempio i malati o gli alunni sono l’ultimo anello di una lunga catena amministrativa che fagocita gli aiuti ricevuti.
• I poveri e la gente, in genere, sono sempre considerati come oggetto di “beneficenza” e solo poche volte come “agenti e soggetti del loro sviluppo”
• Anche i giovani (2/3 della popolazione hanno una età inferiore ai 25 anni) non sono per nulla considerati, anzi vengono sfruttati nei momenti delle manifestazioni...

Ruolo della Chiesa

Il ruolo della Chiesa in questo momento è importante per non dire fondamentale.
La gente ha bisogno di sostegno e di guida: di una “madre e maestra”, di una “esperta in Umanità”.
1° Valori umani e cristiani
Dicevo all’inizio che c’è un “caos morale”: quindi la prima urgenza è puntare sui valori umani e cristiani. In particolare:
• Il reciproco rispetto
• La verità
• La solidarietà
• L’amore reciproco
Il popolo malgascio ha avuto sempre valori fondamentali quali:
• La fraternità
• La famiglia
• L’accoglienza
E’ su questi che si dovrebbe puntare tanto.
2° priorità: l’educazione
In queste situazioni in cui regna la corruzione, l’individualismo, l’egoismo l’unica arma è cambiare il cuore delle persone.
La Chiesa – in tutto il Madagascar ed anche ad Ambanja – ha tante scuole sia nelle città, sia nelle campagne. Gli alunni provengono da tutte le fasce sociali e quindi si può influire in tutto...
Nelle scuole legate alla Chiesa Cattolica si sta insistendo sulla “Educazione all’amore e alla vita” per educare i giovani a prepararsi alla formazione di una famiglia e ad inserirsi nella società.
Si insiste ancora sulla “educazione civica” per formare cittadini onesti che sappiano, un giorno, dirigere la società verso il bene e il rispetto di tutti.
Nella nostra diocesi oltre il motto “scuola per tutti” abbiamo creato un sistema di borse di studio che permetta ai giovani che vogliono continuare i loro studi universitari di realizzare questo sogno per tanto tempo irrealizzabile. Quest’anno abbiamo circa 400 giovani che sosteniamo per i loro studi universitari.
3° Priorità: lotta contro la corruzione
I giovani non hanno un futuro fin quando tutto è regolato dal clientelismo, dall’amore al denaro, dal carrierismo.
La Chiesa sta facendo un lavoro di sensibilizzazione tramite i gruppi di “iustitia et Pax”. Ancora sono timidi interventi nel sociale, ma crediamo che pian piano i laici prenderanno coscienza di questo loro compito.
4° Priorità: fare delle comunità cristiane un luogo di accoglienza, di dialogo e di reciproco sostegno.
Oggi più che mai il comandamento di Gesù “Amatevi gli uni gli altri” è attuale nella vita del popolo malgascio.
Ogni chiesa e ogni comunità cristiana devono diventare un centro dove l’amore reciproco diventa attuale e concreto.
Occuparsi dei poveri, dei carcerati, dei malati, dei più deboli non devono essere solo opzioni di alcuni chiamati, ma dovrebbero essere gli impegni di ogni cristiano.
Nella società tradizionale malgascia – che ora è solo un ricordo ed una utopia – era tutto il villaggio che risolveva tutti i problemi delle famiglie e delle persone. Ora è necessario un nuovo vivere sociale adatto alla situazione attuale, alla società che cambia, alla città che spersonalizza...
Il vivere insieme, sopratutto nelle città, è ormai tutto da reinventare:ci vuole una nuova visione della famiglia, del vicinato, della solidarietà...

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