mercoledì 27 aprile 2011

Mille immigrati malgasci in Italia

Secondo l'indagine della Caritas, quasi la metà vive a Roma. Pesano l'incertezza del lavoro, il costo della vita e la scadenza ricorrente del permesso di soggiorno. In tanti pronti a rimpatriare, nonostante la povertà del Madagascar


- La maggior parte dei malgasci vive a Roma e costituisce una piccola comunità, coesa e caratterizzata da forti valori cristiani. Sono in gran parte preti, suore e giovani studenti delle università cattoliche. Secondo i dati dell'Osservatorio romano delle migrazioni della Caritas, presentati nell'ambito della Giornata dell'intercultura della Provincia di Roma, gli immigrati complessivi del Madagascar sono circa un migliaio (numero ridotto rispetto ai 15 mila migranti complessivi espatriati). Tra le difficoltà maggiori, l'incertezza del posto di lavoro, l'aumento del costo della vita e la scadenza ricorrente del permesso di soggiorno.
Dalle circa 40 testimonianze raccolte (tra maggio e giugno 2009), emerge che la maggior parte di loro (soprattutto quelli privi di permesso di soggiorno e di un'occupazione stabile) è pronta a rimpatriare (6 su 10 degli intervistati) o ad andare in Francia, principale polo di attrazione, nella convinzione che l'accoglienza in Italia sia peggiorata negli ultimi due anni. Uno su dieci degli intervistati non ha mai avuto il permesso di soggiorno, e anche chi è a posto con la normativa, spesso è costretto a lavorare in modo irregolare (un terzo dei casi). Il desiderio di rimpatriare è più diffuso tra i genitori, anche se cittadini italiani, mentre i figli sono molto più integrati.
Volontà confermata dagli ultimi dati: nel corso degli anni 2000 la popolazione malgascia in Italia è aumentata di appena un decimo: complessivamente, sono circa un migliaio (secondo i dati del gennaio 2008, 984 residenti e più di mille titolari di permesso di soggiorno), di cui la metà si concentra nel Lazio (quasi tutti a Roma), gli altri si dividono soprattutto tra Piemonte, Lombardia, Campania e Veneto, le uniche regioni che contano tra le 50 e 100 presenze.
La maggior parte è qui di passaggio, per motivi di lavoro, di studio, religiosi e ha intenzione di rimpatriare. I motivi? L'incertezza del posto di lavoro, la scarsa accoglienza, l'aumento del costo della vita. I tre quarti degli intervistati non ha una posizione adeguata al titolo di studio, spesso diploma di scuola secondaria superiore, laurea o master universitario. La maggior parte lavora come colf e badanti. Guadagnano mediamente tra i 500 e 1150 euro mensili, ma per alcuni la retribuzione è peggiorata. La spesa per l'affitto è di un appartamento 600/700 euro, per una stanza, 400. La loro priorità è mandare soldi a casa: approssimativamente, ogni anno vengono inviati al Madagascar circa 4 milioni di euro, una risorsa non indifferente per sostenere i progetti di sviluppo locali. (Maria Chiara Cugusi)

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