Tutto in beneficenza: i suoi gioielli, i
suoi vestiti, la quota di una sua proprietà e i suoi risparmi ai bambini della
Casa Famiglia e alla onlus “Janine & Janet” di padre Stefano Scaringella,
frate missionario viterbese in Madagascar. Così, in una lettera datata aprile
2006 consegnata ad un’amica, Alessandra Corsi ha dimostrato ancora una volta la
sua grandezza d’animo.
E’ stato il marito, Federico Usai,
durante la cerimonia funebre, a leggere il testamento di Alessandra trattenendo
a stento le lacrime e commuovendo l’intera platea.
Familiari, amici, colleghi e
rappresentanti della comunità viterbese si sono stretti oggi pomeriggio nella
parrocchia di San Leonardo Murialdo, affollata anche all'esterno, per porgere
l’ultimo saluto ad Alessandra Corsi, moglie, mamma, amica e giornalista
straordinaria.
“La sofferenza – ha ricordato Don
Pierluigi Brizi – che ha supportato Alessandra dal 2003, durante la lunga e
terribile malattia contro cui ha combattuto in questi anni, è stata la corsia
preferenziale per le porte del Paradiso ed ora dall’alto la sua luce brillerà
illuminandoci e guidandoci verso la salvezza eterna”.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerla
porterà sempre con sé la sua voglia di vivere e di lottare, il suo sorriso e la
sua positività che non l’ha mai abbandonata nonostante il suo calvario.
Alessandra, con la sua morte, non ha lasciato un vuoto, così come si dice in
questi casi, ma un esempio di umanità, professionalità e forza con cui
affrontare gli ostacoli e le sfide della vita.
Si è dedicata con tutta se stessa al suo
amato lavoro e ai suoi cari, il padre Hidalgo, il marito Federico e il figlio
Emanuele tanto che sulla bara ha voluto soltanto due rose rosse donate dagli
uomini della sua vita.
Attaccamento alla famiglia dimostrato
anche dal desiderio, espresso nella lettera testamento, di essere sepolta a
Viterbo accanto alla tomba di Marina Spiller, prima moglie di Federico Usai e
mamma di Emanuele.
“Alessandra mancherà a tanti – ha
concluso don Pierluigi -, a tutti. Ma il ricordo del suo sorriso contagioso
nonostante le avversità ci accompagnerà per sempre”.
Grazie Alessandra.
Flavia Ludovisi, Silvia Cannucciari,
Simona Deligia, Alessandra Pinn
Istituire un premio intitolato ad Ale
Ha scelto di essere sepolta accanto a Marina,
la prima moglie di suo marito, Federico, e mamma di Emanuele, il figlio che lei
ha cresciuto e amato con tutto l’amore che solo le madri sanno dare. Anche
nello scrivere le sue ultime volontà, Alessandra ha dimostrato di essere una
persona fuori dal comune.
E che fosse una donna eccezionale lo
hanno ribadito le centinaia di persone che hanno gremito la chiesa di San
Leonardo Murialdo e tutto il sagrato esterno durante i suoi funerali.
A tutti coloro che hanno avuto il
privilegio di conoscerla e di lavorarci insieme, di Alessandra, oltre al
sorriso che sapeva sfoderare ogniqualvolta l’incontravi e lo scrupolo che
metteva nel suo lavoro, anche quando la malattia che ha combattuto con forza e
dignità per anni sembrava prendesse il sopravvento, resterà impressa per sempre
anche l’estrema dimostrazione d’amore verso Federico ed Emanuele.
E la sua grande generosità, espressa in
vita con i suoi modi gentili, l’affabilità, la simpatia. E, presa coscienza che
la malattia che l’assediava da tempo, prima o poi le avrebbe espugnato la vita,
donando tutto ciò che possedeva, dai gioielli alla quota di una proprietà
familiare, in beneficenza.
Ecco, questa è stata, Alessandra. E così
deve essere ricordata. E proprio per perpetuare la sua memoria di donna e di
giornalista, proponiamo al Comune, di cui è stata ineffabile capo ufficio
stampa per anni, d’istituire un premio a lei intitolato, riservato a coloro che
attraverso le organizzazioni di volontariato o iniziative personale dedicano le
loro energie al prossimo.
Fonte:
Viterbo News 24
12/10/2011 - 18:26
Beniamino Mechelli
Beniamino Mechelli
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