Foto: Andrea Canfora Ora si devono verificare affidabilità e attendibilità delle misurazioni. La velocità dei neutrini provenienti dalle supernovae è risultata diversa e inferiore da quella elaborata in Svizzera. La notizia proveniente dal Cern (Centro europeo di ricerche nucleari) di Ginevra che è stata superata la velocità della luce misurata su un fascio di neutrini, se confermata, sarebbe con molta probabilità la più grande scoperta del secolo. Come suggerisce il nome, i neutrini sono particelle neutre molto leggere, che interagiscono con la materia che li circonda in modo molto debole. Sono stati ipotizzati per la prima volta da Pauli nel 1930 e sono essenziali nelle reazioni nucleari, e nella comprensione dei processi di evoluzione delle stelle. Vari esperimenti di neutrini nel mondo misurano neutrini che vengono dal Sole, dal centro della Terra, da reattori nucleari in prossimità, o che sono spediti dall’acceleratore di fiducia. Se confermato il dato del Cern, determinerebbe, conseguenze rilevanti e causerebbe la riscrittura di una grandissima parte della fisica.
Oggi sappiamo che nessun oggetto può viaggiare più veloce della luce, senza violare il principio di causalità postulato dalla teoria della relatività e cioè che il verso in cui l’informazione può trasmettersi nel tempo, che la relatività ci dice poter andare solo in avanti. Il risultato ottenuto è parte non principale dell’esperimento Opera ovvero un fascio di neutrini (muonici) che dal Cern di Ginevra sono spediti verso il laboratorio del Gran Sasso con l’obiettivo di registrare la trasformazione “oscillazione dei neutrini” (considerato che ne esistono di tre tipi: neutrino dell’elettrone, del muone e del tau). In totale negazione di tutta la teoria della Relatività sembra che le misurazioni dei neutrini del Cern viaggiano a una velocità superluminale.
Di certo non sarebbe la prima delle rivoluzioni nel campo della fisica ma le cautele sono d’obbligo. La prima constatazione è verificare l’affidabilità e attendibilità delle misurazioni. Altre misurazioni della velocità dei neutrini, per esempio quelli che provengono dalle supernovae sono risultati inferiori alla velocità della luce. Anche il progetto Minos del Fermilab negli Stati Uniti ha fatto misurazioni simili. Certamente un risultato rivoluzionario come questo dovrà essere confermato quantomeno dall’esperimento Minos del Fermilab e del simile esperimento T2K in Giappone, che utilizza il rivelatore di Super-Kamiokande, l’acceleratore di J-Parc e un rivelatore prossimo all’acceleratore per osservare cosa succede a neutrini (muonici) prodotti dall’acceleratore e spediti verso il sito di Kamioka. Rivoluzionaria già è stata la scoperta della trasformazione del neutrino dal Cern al laboratorio sotto il Gran Sasso (da “muonico” a “tau”) che comporta la modificazione di molte impostazioni in cosmologia, astrofisica e fisica delle particelle a correzione del modello standard elaborato per spiegare l’universo e che prevedeva un neutrino senza massa. Figurarsi la svolta che determinerebbe la verifica dei risultati di Ginevra. Fonte: terranews.it |
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