mercoledì 11 maggio 2011

Antimateria, nucleo più grande catturato nei laboratori Usa

E' stato imprigionato a Brookhaven, Long Island. Si tratta di anti-elio 4 (chiamato particella Alfa). Nuclei di anti-elementi più pesanti di questa particella "sono milioni di volte più rari" e "fuori dalla portata della tecnologia attuale"
ROMA - Il più grande nucleo di antimateria mai catturato al mondo è stato imprigionato nei laboratori nazionali di Brookhaven (che si trova ad Upton, su Long Island) del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti ed il risultato è pubblicato online su Nature. E' un nucleo di anti-elio 4 (chiamato particella Alfa) ed è specularmente opposto a quello dell'elio, il secondo elemento più abbondante nell'universo dopo l'idrogeno e indispensabile alla vita delle stelle. La scoperta è avvenuta nell'ambito della collaborazione internazionale Star, che riunisce 54 centri di ricerca di 12 Paesi, con l'acceleratore di particelle Relativistic Heavy Ion Collider (Rhic), progettato per ricreare e studiare la materia nell'universo primitivo.
La scoperta arriva a pochi giorni dal lancio, con lo shuttle Endeavour, del cacciatore di antimateria Ams 2(Alpha Magnetic Spectrometer), anche questo frutto di una collaborazione internazionale coordinata dal Dipartimento Usa per l'Energia e alla quale l'Italia partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn): se anche Ams dovesse intercettare nello spazio nuclei di anti-elio significherebbe che esistono anti-stelle in anti-mondi.
Da decenni i fisici di tutto il mondo stanno cercando di capire perché, se materia e antimateria sono state prodotte nelle stesse quantità all'epoca del Big Bang, a un certo punto questo equilibrio si è rotto: materia e antimateria si sono cancellate a vicenda, ma alla fine una certa quantità di materia è sopravvissuta allo scontro. I ricercatori americani sono convinti che il record mondiale che hanno appena conquistato sia destinato a rimanere incontrastato ancora molto a lungo. Nuclei di anti-elementi più pesanti della particella Alfa "sono milioni di volte più rari" e "fuori dalla portata della tecnologia attuale".

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