mercoledì 4 maggio 2011

Yunus, cadono tutte le accuse contro «il banchiere dei poveri»


Il Nobel per la pace sospettato di aver distratto
fondi norvegesi per alimentare le banche del gruppo


Sono tutte cadute le accuse contro Muhammad Yunus, il premio Nobel per la pace sospettato di aver sottratto del denaro donato dalla Norvegia all'istituto di microcredito da lui fondato. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze del Bangladesh.
IL CASO A dicembre, un documentario norvegese aveva accusato il premio Nobel di aver sottratto 96 milioni di dollari donati alla Grameen Bank, l'istituto fondato dallo stesso Yunus, per alimentare altre banche del gruppo. Yunus, cittadino del Bangladesh, era stato discolpato dalla Norvegia, ma il primi ministro del suo Paese, Sheikh Hasina, l'aveva accusato di «succhiare il sangue dei poveri» e il governo aveva così aperto un'inchiesta. La decisione del governo norvegese è stata «accettata» e considerata «definitiva» dal Bangladesh, ha dichiarato il ministro delle Finanze, A.M.A. Muhith, che ha spiegato che non è stata trovata alcuna prova di un'eventuale distrazione di fondi. La commissione non ha nemmeno trovato prove a supporto delle accuse secondo cui la Grameen Bank avrebbe fatto pagare tassi d'interesse eccessivi ai poveri, «i migliori tra tutti gli istituti di microcredito» ha aggiunto il ministro. La Grameen Bank, fondata nel 1983, conta microprestiti per 955 milioni di dollari complessivi a circa 8 milioni di poveri, in maggioranza donne. Yunus, 70 anni, chiamato in tutto il mondo «il banchiere dei poveri» è stato allontanato il 2 marzo dalla Grameen Bank su ordine della banca centrale del Bangladesh, per aver superato il limite di età (60 anni) per i dipendenti dell'azienda.
PROTESTE GLOBALI - L'estromissione di Yunus dalla Grameen ha provocato proteste in tutto il mondo. Secondo i sostenitori dell'economista la vicenda non sarebbe estranea alle tensioni di lunga data Yunus e il premier bengalese Sheikh Hasina. Per il Financial Times, l'ostilità del governo del Bangladesh nei confronti di Yunus sembra risalire appunto al 2007 : quando a seguito di un golpe militare il banchiere ventilò la creazione di un movimento politico pacifista.

IL MUSEO DELLA POVERTA' - Il sogno dell''inventore del microcredito è poter ridurre la miseria a materia di studio- «Relegheremo la povertà nei musei. Ce ne sarà uno in ogni Paese, ci porteremo i bambini in visita: resteranno orripilati scoprendo la condizione infame che così tanti essere umani hanno dovuto sopportare per così lungo tempo e condanneranno i loro progenitori che hanno permesso tutto ciò», scrive in «Un Mondo senza povertà» l'ultimo libro del professore bengalese che crede nella possibilità di poter curare il capitalismo malato con l'economia sociale .
Paola Pica

• LA LISTA DEI DESIDERI DI YUNUS

-Non ci saranno più poveri, mendicanti, bambini di strada, in nessun posto del mondo. Ogni paese avrà il proprio museo nazionale della povertà e quello globale si troverà nel paese che ne è uscito per ultimo.
-Non ci sarà più bisogno di visti e passaporti per nessuno, in qualunque posto voglia andare. Tutti gli abitanti della Terra saranno cittadini globali a tutti gli effetti e godranno di pari diritti.
-Non ci saranno più corse al riarmo, guerre e militari per combatterle. Non ci saranno più ordigni nucleari o altre armi di distruzione di massa.
-In tutto il mondo non ci saranno più malattie incurabili, tumori e Aids compresi. Le malattie diventeranno qualcosa di raro, qualcosa che saremo in grado di curare e guarire alla prima
manifestazione. Tutti potranno disporre di assistenza medica ad alto livello e la mortalità infantile, assieme a quella per parto, non saranno che ricordi del passato.
-Ci sarà un sistema educativo globale accessibile a tutti in ogni parte del mondo. Tutti i bambini potranno imparare e crescere con entusiasmo e divertimento. Tutti i bambini cresceranno condividendo la propria esperienza e facendosi carico di quella degli altri, convinti che il proprio sviluppo debba essere compatibile con quello di tutti.
-Il sistema economico favorirà la condivisione delle risorse da parte dei singoli individui, delle aziende e delle istituzioni in modo che tutti contribuiscano al benessere di ciascuno fino a cancellare le sperequazioni nel reddito. Disoccupazione e stato assistenziale diventeranno parole disusate.
-Le imprese con finalità sociali rappresenteranno una quota importante del sistema economico.
- Ci sarà un’unica valuta globale e nessuno userà più banconote o monete.
-Sarà sviluppata una tecnologia per rendere accessibili e facilmente controllabili tutti i conti correnti e le transazioni riconducibili a uomini politici, funzionari dello stato, uomini d’affari, servizi segreti, organizzazioni clandestine e gruppi terroristici.
-Tutte le persone del mondo potranno accedere facilmente a ogni tipo di moderno servizio finanziario.
-Tutti si impegneranno a fondo per mantenere un tenore di vita sostenibile ricorrendo a tecnologie adeguate. La maggior parte dell’energia verrà ricavata dal vento, dal sole e dall’acqua.
-Sapremo come prevedere terremoti, cicloni, tsunami e altri tipi di calamità naturali con precisione e tempestività sufficienti a rendere minimi i danni e le perdite in vite umane.
-Non ci saranno più discriminazioni basate sulla razza, la religione, il colore della pelle, il sesso, l’orientamento sessuale, le convinzioni politiche, la lingua, la cultura o su altri fattori.
- Non si userà più la carta e non ci sarà più bisogno di tagliare alberi. Se necessario useremo solo carta sintetica, riciclabile e biodegradabile.
-La connettività informatica sarà senza fili e praticamente gratuita.
-Tutti potranno leggere e ascoltare qualsiasi cosa usando solo la propria lingua. La tecnologia farà sì che pur continuando a scrivere, leggere o parlare nella nostra lingua, chi ci ascolta o chi ci legge percepisca il messaggio nella sua. Ci saranno software e dispositivi in grado di fornire la traduzione simultanea sia del discorso parlato sia di qualsiasi file. Potremo guardare qualsiasi canale televisivo e ascoltare l’audio nella nostra lingua.
- Ogni cultura, ogni religione e ogni gruppo etnico potranno svilupparsi in piena libertà e contribuire così sul piano della bellezza e della creatività alla meravigliosa orchestra dell’umanità.
- Ovunque si potrà vivere in un’atmosfera di continua innovazione, di positiva evoluzione istituzionale e di rielaborazione critica di idee e concetti.
-Per tutti questo sarà un mondo di pace, amicizia e armonia capace di allargare i confini delle potenzialità umane.

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