Bangladesh, India e Madagascar i tre Paesi più colpiti
Secondo il giornale "Midi Madagasikara" «Il Madagascar figura tra i tre Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici». Nei prossimi 30 anni, gli altri due Paesi più colpiti dagli effetti del global warming saranno il Bangladesh e l'India che secono i dati dell'Institution internationale de surveillances socio-économique et environnementale canadese «Sono i più vulnerabili alle conseguenze del cambiamento climatico».
«Così, la grande île - spiega Midi Madagasikara - è tra gli Stati più esposti a rischi molto elevati di questo cambiamento climatico e anche tra i Paesi più esposti ai cicloni. La deforestazione e l'inquinamento marino, così come il riscaldamento climatico a livello mondiale, ne sono le principali cause».
Il governo di Antananarivo sta prendendo molto seriamente queste previsioni ed il ministero dell'ambiente malgascio ha previsto una riunione per intensificare l'informazione locale, l'educazione e la comunicazione sugli impegni che bisognerà affrontare per contrastare il cambiamento climatico e per la lotta contro l'inquinamento marino.
Mentre la rampante India avrà probabilmente molte risorse e capacità tecnologiche proprie per affrontare il global warming, il poverissimo Bangladesh con una popolazione in crescita velocissima e il mare che si sta mangiando le sue isole, e l'altrettanto disastrato Madagascar, dove la miseria sta erodendo a ritmi vertiginosi una biodiversità unica, difficilmente riusciranno a contrastare cambiamenti climatici che trovano nelle condizioni sociali, economiche e territoriali nuovi inneschi per ulteriori catastrofi.
I settori di attività individuate dal Madagascar sono problematici per la grande isola africana come per il Bangladesh: energia rinnovabile, forestazione, gestione dei rifiuti, bio-combustibili ed agricoltura «Saranno attività per ridurre gli impatti del cambiamento climatico, tra i quali la siccità e l'insufficienza di acqua».
Madagascar, India e Bangladesh sono, insieme a Malawi, Cambogia, Nepal e Senegal, tra i 7 Pesi selezionati Global sanitation fund (Gsf) per ricevere fondi di sostegno per il risanamento igienico. Il primo a ricevere i Fonds d'appui pour l'assainissement (Faa) sarà il Madagascar, con 5 milioni di dollari, grazie alla «Buona performance in materia di buona governance realizzata nel 2008 e il livello ancora molto basso della situazione igienica e della depurazione nel Paese hanno contribuito alla sua esigibilità».
Il Faa sarà destinato alla messa in opera di un nuovo programma quinquennale che punta a migliorare la salute, l'ambiente e le condizioni socio-economiche dei 13 milioni di malgasci.
Rija Lalanirina Fanomezana, a capo di Medical care development international (Mcdi), ha spiegato che la sua organizzazione «Incaricata come agenzia esecutiva, servirà anche a rafforzare le azioni di sensibilizzazione per un cambiamento di comportamento di tutte le comunità per eliminare la defecazione all'aria aperta ed adottare delle buone pratiche di igiene. La promozione del marketing della depurazione non è cosa da poco. Molto concretamente, questo fondo contribuisce a permettere ai malgasci di condurre una vita degna, in buona salute in un ambiente pulito, sicuro ed anche attraente per il settore turistico. D'altronde, tutte le communes di ogni regione beneficeranno di un mercato attivo del settore privato per il miglioramento continuino degli impianti di igienizzazione, in risposta alle attese ed alla capacità di pagare degli abitanti. Infatti, questo nuovo progetto toccherà tutte le regioni della grande île».
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